Destino Incerto

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  1. Kairi Uchiha
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    Destino Incerto


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    Le parole di Raizen erano giuste, ma alla ragazza in quel momento serviva tutto il suo auto-controllo per rimanere paziente e calma: sentiva che se non avesse sistemato quella faccenda, o almeno non ci avesse provato, sarebbe impazzita a lungo andare e non voleva che una cosa simile accadesse. L'uomo aveva però ragione, non poteva buttarsi da sola in una simile impresa, se la sua forza non era sufficiente le serviva necessariamente l'aiuto di qualcuno.
    Noi Uchiha non siamo di certo famosi per la nostra capacità di lasciare andare le cose che ci stanno veramente a cuore, la stessa storia del villaggio lo insegna bene cominciò, accennando un sorriso imbarazzato Ma non intendo correre al suicidio, so bene quanto mia madre sia nettamente più forte di me, me l'ha dimostrato in più di un'occasione. Più forte e probabilmente anche più furba era chiaro a quel punto come quella di fingersi morta e di farsi catturare fosse tutta una strategia della donna. Inspirò ed espirò profondamente prima di parlare di nuovo Assieme avremo sicuramente più possibilità di riuscita, temo che solo tu al momento sia in grado di tenerle testa, considerato il Susanoo che è riuscita a creare. Agire in solitaria sarebbe un terribile errore... continuò, facendo capire all'Hokage come avesse accettato la sua offerta di aiuto Grazie per non avermi esclusa a prescindere. Se mi porterete con voi non sarò un peso e non comprometterò l'intera missione buttandomi come una folle alla ricerca di Taka, lo prometto
    Credeva realmente in quella promessa, ma una parte di lei, quella che tentava di tenere sempre sopita e che però di giorno in giorno da quando era ricomparsa sua madre era sempre più difficile da controllare, non era così sicura di poterla mantenere: si conosceva abbastanza da sapere che, nel caso di reale perdita di auto-controllo, non sarebbe più stata capace di contenere le sue emozioni e conseguenti reazioni. La sua sfida più grande sarebbe stato evitare di arrivare a quel punto.

    Annuì quando spiegò come ai civili fosse ancora assolutamente vietato l'accesso e quando parlò della lista, anche se non era troppo convinta di un punto Chiudere le mura a chiunque privo di permessi non risulterebbe esagerato? Ora siamo in guerra ma se dovesse tornare la pace come farebbero a chiedere aiuto al villaggio se qualcuno dovesse essere in difficoltà? le era rimasto impresso il discorso dell'uomo a cui aveva negato l'accesso appena la settimana prima e per quanto ritenesse corrette quelle imposizioni dopo l'attacco di Cantha non le riteneva tali a lungo andare se la situazione si fosse tranquillizzata.
    Per quanto riguarda i funerali, aspetto disposizioni. Certo che i nobili del paese del fuoco si aspetteranno non poche spiegazioni e sarà difficile ripristinare la loro fiducia in noi, temo continuò, pensando realmente per la prima volta alle conseguenze che quella situazione poteva avere all'esterno del villaggio Era nostro compito proteggere il Daymo ed in questo abbiamo fallito. Dovremo fare del nostro meglio per ripristinare il nostro onore e la nostra immagine a riguardo era un problema non da poco, ma non essendo per nulla avvezza a questioni politiche non aveva idea di come poter fare se non dimostrando sul campo come l'intero villaggio fosse ancora fondamentale per il paese del fuoco: se non fosse stato per loro d'altronde il Daymo sarebbe morto in ogni caso e probabilmente in maniera più immediata.
    Tirò un mentale sospiro di sollievo quando l'uomo le disse come Oda l'avrebbe presto raggiunta alle mura: non conosceva le esatte capacità combattive dello shinobi, sapeva il suo essere un sensitivo ma non l'aveva visto combattere, troppo presa dai suoi avversari. Con il suo grado maggiore al suo sarebbe però sicuramente riuscito a tenere testa maggiormente agli avversari rispetto a lei.

    Quando poi Raizen parlò delle squadre speciali fu colta alla sprovvista: era da tempo intenzionata ad affrontare nuovamente quel discorso con lui ma non riteneva che quella fosse l'occasione giusta essendoci cose ben più urgenti da affrontare, al contrario dell'Hokage che invece aveva deciso di gestire la faccenda proprio in quel momento.
    Provengo da un'intera famiglia che ne faceva parte e prima della missione con Jotaro non sapevo neppure di avere un fratello. A quanto pare mia madre l'ha ucciso usandolo come scudo per scappare e mio padre non me ne aveva mai fatto parola né é presente una sua lapide a Konoha. Se riuscirò ad entrare immagino che quello potrebbe essere un mio possibile destino si fermò lunghi istanti ad osservare fuori dalla finestra mentre rifletteva su quello che significava davvero essere un Anbu; un'anno prima quando aveva raggiunto Raizen per chiederglielo non era assolutamente in grado di capire una simile situazione e con il senno di poi approvava la scelta dell'uomo di negarle l'accesso Al momento ritengo di essere ancora troppo impreparata fisicamente per poter adempiere davvero i miei doveri al meglio se dovessi entrarvi, credo sia necessario io arrivi almeno al livello di un chunin per poterlo fare, ma psicologicamente credo di aver ben capito cosa significhi. Dover tenere segreta a tutti l'identità di mia madre è stata dura e suppongo che la mia vita sarà piena di prove simili se vi entrerò... il suo pensiero andò però inevitabilmente a Shin, entrare nelle squadre speciali avrebbe significato anche chiudere definitivamente i rapporti con lui? Eppure suo padre si era sposato ed aveva messo su famiglia, dunque non pensava che fosse indispensabile rimanere realmente e completamente "soli"...era anche vero che ogni membro della famiglia conosceva l'identità altrui facendo tutti parte della stessa squadra. Era davvero disposta a dire addio al rapporto che si stava formando fra lei ed il Kinryuu? Riportò lo sguardo sull'uomo ...ma ritengo di essere pronta ad affrontarle ed a pagare le conseguenze che questo comporterà. Non posso scomparire completamente dalla vita di chiunque all'improvviso, credo che nessuno Anbu viva rinchiuso e nascosto al mondo, ma posso mostrare loro solo una parte di ciò che sarò se dovessi entrarvi, la parte che non rischierà di metterli in pericolo nel caso in cui dovesse succedermi qualcosa...anche se questo significherà mentire loro per tutta la vita avrebbe sostenuto senza problemi lo sguardo di Raizen per fargli capire come non fosse spaventata da una simile prospettiva. Avrebbe fatto di tutto per proteggere il suo villaggio, anche accettare la vera solitudine che una sua entrata nelle squadre speciali avrebbe comportato.



     
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