Destino Incerto

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    Certezze


    - XI -
    Itai





    Ben poche cose in quel momento sarebbero state più rincuoranti del fatto che Sho fosse vivo, dopo Oda fu forse l’unica cosa in grado di toglierli del peso dalle spalle, permettendogli di tirarsi su, in più di un senso.

    Non puoi sapere altro oltre a questo?
    Sappiamo che l’ha preso un cantiano, ma non abbiamo la certezza che sia li.
    Mi ricordo che una volta potevi comunicare mediante il mondo interno, o ti serve il contatto fisico?


    Se avesse risposto positivamente, sbuffando avrebbe ripreso a parlare.

    Va bene, va bene.

    Si sfregò le guance con la mano mentre rifletteva, seppure il movimento non fu del tutto naturale, segno del fatto che generalmente non lo faceva con quella mano, ma non dovette riflettere troppo prima di chiudere gli occhi con un aria di sconfitta per poi lasciar ad Itai lo spazio per parlare.
    Fu sorpreso di quelle parole, lui stesso, per quanto duro potesse sembrare all’esterno sarebbe rimasto segnato per sempre da un evento come quello.

    Tua moglie…

    Non andò oltre, limitandosi a ricalcare solo quella parte del discorso meccanicamente, come per interiorizzare quel discorso, guardò Itai sotto una luce nuova, già una volta avevano constatato che loro erano uno il risvolto opposto della stessa medaglia dell’altro, ma quell’aneddoto rimarcò il concetto in maniera definitiva.

    Non lo sapevo.
    Generalmente queste cose tendono a lasciare dei segni più percepibili rispetto a quelli che mostri.


    Al suo posto cosa avrebbe fatto Raizen?
    Probabilmente avrebbe setacciato l’intero continente, trovato e ucciso gli ideatori di tale crudeltà, si sarebbe incattivito ulteriormente, tenendosi strette le persone care, probabilmente fino a soffocarle. Non poteva vantare la stessa purezza d'animo di Itai, ma lo rendeva peggiore di lui lasciarsi segnare da simili perdite? Od era semplicemente un segno di un maggior attaccamento?
    Decise, con uno slancio di modestia, di non darsi alcuna risposta, dopotutto giusto e sbagliato in questo caso dipendevano dal singolo individuo.

    Al momento ho le idee confuse, so poco e niente riguardo Cantha, la loro posizione è nota per via di una missione accademica di qualche tempo fa, ed un mio conoscente potrebbe darmi qualche dettaglio in più, ma oltre questo…
    Siamo a zero.


    Si stese, fissando il soffitto in silenzio, forse facendo dubitare Itai che quel discorso dovesse continuare oltre.

    Andare fino a li non sarebbe facile, è un isola, e difenderla è facile, soprattutto se come loro sai da dove arrivano i tuoi nemici.
    Al momento sono l’unico che ha qualche possibilità di arrivare fin li senza farsi scoprire.


    Strinse i pugni, desiderava volerlo fare, ma trasmettere la sua rabbia con uno solo di essi era cosa ben difficile.

    Ma probabilmente andrei incontro ala morte, è da qualche tempo che la mia abilità con i fulmini fa cilecca… e…
    Oddio…


    C’era poco da fare, pensare gli faceva più male che bene, rievocare qualsiasi cosa per lui era come mettersi un ferro arroventato nel cervello, per un secondo gli venne un groppo alla gola che a fatica mandò giù.

    Non riesco a fare più bene nemmeno quello.
    Kurama mi ha lasciato qualcosa, ma attualmente nemmeno io so cosa sia, ha accennato ad una vendetta, ma fino a che starò qui non saprò di più.
    I tuoi occhi magici ti dicono nulla?


    Chiese con un triste filo di ironia.


     
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