Destino Incerto

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Giudizio di un Sensei

    Durante il Viaggio

    Febh non aveva nessuna voglia di parlare. Aveva preparato il suo bagaglio molto velocemente ed era partito, segretaria al seguito, limitandosi a guardarla con ostilità ogni volta che lei cercava il dialogo. Avrebbe ceduto solo dopo qualche tempo. Guai a Konoha. Un attacco o roba simile, e quel cretino dell'Hokage ha qualcosa di importante da dirmi. Avrebbe sbuffato, continuando a guardarla storto. Se è quello che penso, allora dovrai occuparti di recuperare una bara a fine giornata. Nessun'altra spiegazione, ma era mortalmente serio. Voleva ammazzare qualcuno? O era prevista una qualche esecuzione? Senza ulteriori chiacchiere nelle ore che li separavano da Konoha, avrebbe lasciato che la Kunoichi cuocesse nel suo brodo (Senza peraltro esserne minimamente consapevole)

    Le Mura di Konoha

    La lucertola ebbe un guizzo al sentire la parola "parcheggiata", con uno sguardo tutt'altro che amichevole verso la segretaria. Parcheggiata? Mi consideri forse un veicolo, piccola donna? E per quale motivo il mio Brennblut ti ha portato con sè, ora che ci penso? In realtà la maestosa lucertola dal respiro incandescente ci aveva pensato per tutto il tragitto, e avendo come il suo evocatore ben poco interesse per il flusso degli eventi (perlomeno per quanto riguardava le faccende umane) se ne fregò di ciò che stava capitando intorno. O forse pensi che ti avrei portato anche se lui non fosse stato presente? Mi consideri un destriero? Un cavallo? Un carro. Io ricordo molte cose piccola donna. Ricorderò anche questa. Sparì nel fumo del Richiamo dopo quella tutt'altro che velata minaccia, ma Febh non commentò e non avrebbe perso molto tempo a consolare la Kunoichi o a tranquillizzarla, il suo problema era davanti a sè nella persona di Kairi Uchiha.

    Era stato accolto, quindi aveva smesso di contare. L'ennesima menzione al consegnare le armi, pratica che lui riteneva ridicola anche in condizioni normali, ebbe solo l'effetto di fagli fumare le orecchie. Le Armi? Mi stai forse dicendo che devo tagliarmi le mani per entrare, Guardiano di Konoha? O che devo tenerle in tasca tutto il tempo? Pensi davvero che con un sasso raccolto a terra non possa fare gli stessi identici danni che farei con un kunai o una wakizashi? Poggiò una mano aperta sulla porta davanti a sè. Non farmi perdere tempo e impara a pensare prima di dare aria alla bocca. Otto...sette...sei... Contemporaneamente stava cominciando a premere sulla struttura, potenziando la sua già letale stretta col chakra distruttivo, oltre all'aver spostato tutta la sua capacità muscolare verso lo sviluppo di maggiore forza: chiunque avrebbe potuto sentire l'acciaio che cigolava e il cemento che cominciava a cedere sotto la spinta implacabile, con l'impronta della mano ormai impressa sulle mura del Villaggio, e a meno che Kairi non cambiasse idea, nel giro di poco non ci sarebbe stato alcun muro, se lui fosse arrivato a zero.

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    Guardiano, se il tuo scopo è difendere il villaggio, essere ottusa ti farà ottenere l'effetto contrario...cinque...quattro... Per inciso, su di sè non aveva armi visibili, perchè le aveva stoccate quasi tutte nei tatuaggi da richiamo che aveva sulle mani, nella forma di due lucertole stilizzate, una composta da fulmini e una da fiamme. Solo la Snake Sword riposava arrotolata intorno al suo braccio sinistro, ben nascosta dall'ampia manica della sua maglia...e a dirla tutta poteva tramutarla in un serpente se avesse voluto, aggirando il problema...ma la testardaggine, specie quando era di pessimo umore, era uno dei suoi peggiori difetti. E probabilmente anche Hebiko avrebbe potuto far poco...o no?


    In Ospedale

    Sto bene in piedi. Hebiko sembrava decisamente scossa sul piano emotivo, ma Febh mantenne la sua espressione stoica e abbastanza disgustata, a braccia conserte davanti allo shinobi ferito, i cui toni mogi erano oltremodo distanti da quella che era la sua normalità, quasi stessero parlando con una persona completamente diversa. Febh ascoltò senza commentare, accigliandosi solo ogni tanto, specie alla menzione dei sigilli e del rituale: aveva subito qualcosa di simile in passato, ma niente che fosse così radicale e devastante, e nonostante tutto non ci fu un'oncia di empatia o segno di compassione nel suo sguardo. Il altre circostanze, a fronte di una storia simile, avrebbe sicuramente detto che dovendo scegliere tra la sua vita e quella del Daimyo del suono avrebbe volentieri indossato una maschera di quello Shiro e avrebbe inseguito quell'orribile effeminato con un'ascia per mutilarlo personalmente, ma non erano quelle le giuste circostanze...per niente.

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    Al termine del racconto, ma prima della raccomandazione su Oto, finalmente Febh pronunciò parole cariche di assoluto disprezzo. Tu non hai imparato niente. Ti ho detto e ripetuto mille volte che un ninja deve bastare a sè stesso. Ma questo non significa che devi fare tutto da solo. Se invece di uscire subito fossi rimasto coi tuoi sottoposti forse li avresti potuti aiutare...forse avreste trovato una soluzione alternativa. Invece ti sei lanciato allo sbaraglio, convinto di essere invincibile. Devi sempre pianificare, perchè anche se basti a te stesso, potresti non bastare alla situazione. E invece ora hai perso ogni cosa. Parole che erano come stilettate. Poi l'avvertimento, al quale arricciò il naso, nemmeno avesse davanti un qualche cibo putrefatto. Che venga a Oto. Ho giusto bisogno di rimpolpare del fila degli Inferi di Oto per i corsi di Tortura. O di qualche nuova Gatta per il bordello. Avrebbe fatto qualche passo in avanti, strappando le coperte da sopra il Kage per rivelare le sue gambe fratturate, messe a malapena in trazione nel vano tentativo di ottenere un recupero.

    Ti hanno completamente spezzato. Anche il modo in cui parli, nemmeno fossi un agnellino a cui hanno ammazzato davanti la madre. Pietoso. Un giudizio freddo e assolutamente senza cuore, quasi furioso. Spero bene che smetterai di dire in giro che sei stato un mio allievo, non penso che sopporterei la vergogna. Disgustoso. Ancora arricciando il naso guardò verso Hebiko, che era al capezzale del malato, ma senza comprendere che ci fosse qualcosa di più della semplice umanità verso un ferito a legarli. Non credo di riuscire a tollerare di guardarti per un minuto di più. Tutta questa premura per cosa? Per farmi vedere un teatrino penoso? Fammi il piacere di impiccarti appena riesci a raggiungere una corda. Io non ho niente per te. Ignorando ogni possibile reazione dell'uomo o della sua stessa segretaria, anche fosse stata una reazione indignata o furiosa, Febh si sarebbe voltato verso la porta, aprendola e varcandola. Poi la chiuse rumorosamente, quasi a voler sottolineare la sua uscita.

    Casualmente nemmeno una frazione di secondo dopo si udirono dei passi di corsa precipitosa e il rumore di una porta...palesemente la porta della stanza accanto, che veniva aperta mentre qualcuno gridava qualcosa del tipo "AAAAH!" o "Ehi, sto mettendo un catetere qui" poi con una voce stranamente simile a quella di Febh che rispondeva imbarazzato "Oh...oh mi scusi! Mi scusi! Non volevo!" e poi un "Esca di qui" risposto da un "solo un attimo, eh!" E quindi il rumore di una finestra sfondata, altre grida "ma è pazzo?" e infine, mentre il caos ancora imperava, finalmente un suono un pò inaspettato: qualcuno aveva bussato sul vetro della finestra della camera dell'Hokage. Con una certa insistenza, perdipiù. Se si fossero decisi ad aprirla, una sagoma indistinta sarebbe entrata con una velocità che andava decisamente oltre le capacità della kunoichi presente, anche se probabilmente il Kage, fosse stato in forma, lo avrebbe seguito senza troppi problemi: l'uomo che era entrato era vestito esattamente come Febh pochi istanti prima, ma non aveva gli occhiali e portava un curioso becco da papera sul volto, palesemente in plastica e pure un pò storto, assicurato malamente con degli elastici dietro le orecchie. Ehilà, vecchio mio. Quanto tempo che non ci si vede! Nel mondo mistico gira voce che hai avuto qualche guaio.

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    I più ricorderanno alcune delle prime missioni dell'attuale Kage, quando per salvarsi la vita da una maledizione impostagli dal maestro fabbro Meku dovette recarsi a Taki alla ricerca di una spada. Durante la missione, fortunatamente portata a termine con successo, una creatura sovrannaturale decise di allearsi col ninja di Konoha, affiancandoglisi per tutto il tempo, usando le sue mistiche arti ninja soprannaturali, alimentate dallo Youki, l'energia degli Youkai. Oh, non credo che ci siamo mai visti prima, signorina. Fece un inchino. Il mio nome non ha importanza, ma ti basti sapere che sono un Kappa. Un Kappa millenario, i cui poteri superano ogni immaginazione, e sono un vecchio amico del nostro Raizen, qui. Tu invece sei? Annuì. Oh, dal tuo sguardo intuisco che sei confusa, beh, è una cosa che capita alle menti limitate...vedi, il mio vero aspetto è qualcosa che potrebbe danneggiare i mortali perchè troppo superlativo, quindi mi ammanto del mio Youki, che mi fa apparire come la persona che l'osservatore ammira di più. Aprì le braccia. E in caso di più persone, conta l'ammirazione complessiva...mi par di notare che ancora una volta ho assunto le sembianze di quel ninja di cui ho sentito parlare tanto bene, quel Febh Yakushi. Bravo ragazzo, dovrei incontrarlo una volta o l'altra...sospetto che di persona sia anche meglio di come lo dipingono le voci...in ogni caso se ho questo corpo vuol dire che entrambi lo ammirate profondamente. Annuì con una certa soddisfazione. Che fosse identico a Febh ora era assolutamente ragionevole, no?

    Quindi si sarebbe voltato verso il Kage. Ma parlando di cose serie...mi sembri parecchio malconcio. E questo ospedale è...dozzinale, quantomeno, se ancora non ti hanno sistemato. Scosse il capo. Che razza di gente...come se qualche frattura e un braccio mancante fossero problemi. Si avvicinò al letto, dal lato opposto rispetto a quello in cui stava Hebiko prima. Dunque... Guardò la ragazza, come se stesse decidendo se chiederle di andarsene o meno, poi fece spallucce. Dunque...mi è parso di capire che sei piuttosto giù di morale. Gli pattò la testa. Eppure dovresti sapere che abbattersi non risolve niente, no? Se ci sono guai bisogna semplicemente rialzarsi e fare guai più grandi, possibilmente a chi li ha causati a te. Se c'era una morale in quella storia, era bene che non trapelasse ai bambini. Niente Volpe. Che poi ho saputo per vie traverse che la avevi, una volta la incontrai millenni fa, tipetto caloroso. Si schiarì la voce. Ehm...tornando al punto. Niente volpe. Corpo a pezzi. Ma questi sono dettagli, no? La volpe la si può sempre riprendere, e per un Kappa millenario il corpo di un umano è la cosa più semplice da gestire. Sulla testa però, su quello posso far poco...quindi ti chiedo... Gli tese la mano, e forse il Kage avrebbe ricordato un vago parallelismo con quando aveva sfidato Ozma, mesi addietro ...se avessi una seconda possibilità, se io potessi dartela...cosa faresti?

    Se Raizen avesse accettato, allora il Kappa avrebbe sorriso dietro il suo becco finto, il sorriso di chi sta per combinare un guaio senza limiti. In questo caso dovrai prendere un pò del mio Youki. E' il modo migliore per guarire i corpi di voi mortali. Siete così sempliciotti, in fondo. Serve una ferita aperta però... Un movimento del dito ammantato di chakra Distruttivo reso tagliente e il Kappa Millenario si procurò una piccola ferita da taglio sul polso, avvicinandola poi alla bocca del ferito. Un metodo un pò rozzo, lo ammetto, ma indubbiamente efficace. E poi sono uno Youkai, se fossi umano una cosa del genere sarebbe terribilmente, imbarazzante, non siete daccordo? Tutto ciò che serviva era un contatto, e poi il chakra avrebbe fatto il resto. Trasmetto con violenza da un corpo all'altro, il chakra guaritore avrebbe spinto le cellule del ferito al limite, rigenerandosi anche là dove non c'era più niente, con una produzione di luce e calore quasi intollerabile mentre le carni fumavano e le ossa si riassestavano da sole...il moncherino si accese di una vera e propria esplosione di energia mentre la carne e i tessuti crescevano di nuovo, lasciando sia la vittima che il guaritore spossati. Non sarebbe durato più di una manciata di secondi, ma in quei secondi il corpo di Raizen sarebbe tornato in perfetta forma, al costo di lasciare il Kappa svuotato e decisamente indebolito. Uuuhff...certo che ce ne vuole di energia a fare questa roba...mai più nella vita. Avrebbe fatto un cenno con la mano come a disperdere del fumo. Ci vorrà un pò per riprendere a usare il braccio, bada. Barcollò un pò fino a sedersi nel posto lasciato libero, respirando profondamente nel tentativo di riprender fiato [Tecnica]Uso quattro volte volte in quattro round consecutivi per curare amputazione, fratture alle gambe e danni vari

    Tecnica dell'Attivazione Cellulare - Saibo no Kasseiju
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore consuma quattro utilizzi della Guarigione per guarire una Condizione Fisica Grave. In caso di amputazione di un arto può ricongiungere i due monconi per una guarigione istantanea. L'arto rigenerato sarà Intorpidito per un round. Al livello IV, tramite un consumo Mediobasso aggiuntivo, è possibile rigenerare totalmente un arto perso. L'arto rigenerato sarà Paralizzato per un round.
    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Consumo: Medioalto)
    [Richiede Tecnica della Rigenerazione III]
    [Da chunin in su]
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    Edited by Febh - 17/10/2017, 01:43
     
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59 replies since 4/10/2017, 11:57   1378 views
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