Lo Spirito del Mondo[Setta degli Artisti del Sangue]

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    ~ The Red Capes are coming!

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    Lo Spirito del Mondo

    Prologo

    Atto I
    La Chiamata



    C'era qualcosa di strano in quella notte. Le vie di Kiri erano più tranquille del solito ed il vento sembrava aver paura di spirare. Tutto era fermo nella staticità del buio. Inoltre c'era un'altra cosa che mi metteva piuttosto di cattivo umore: il fatto che mi sentissi stanco, ma non provato dagli allenamenti o dall'eccessiva necessità del mio intervento, quanto assonnato. Il dover gestire la duplice carriera di ninja ed Inquisitore di Kiri mi aveva portato a sviluppare un metodo di riposo peculiare: facevo sei brevi pause di venti minuti durante l'arco della giornata, costringendomi immediatamente a precipitare nel sonno più profondo e a trarne il miglior riposo possibile. Non era stato facile abituarsi, inizialmente, ma con il tempo era diventato per me il miglior modo di recuperare energie. Non potendo dunque abbandonare la mia funzione, mi morsi un dito il tanto che bastava per evocare il Messaggero dei Pipistrelli della Grotta del Silenzio: Kyofu. Di cosa hai bisogno, Kensei? Chiese il maestoso pipistrello bianco. Riposo. Dissi io laconico. Quindi gli girai intorno e con delicatezza mi poggiai alla sua enorme schiena albina, chiudendo gli occhi.
    Quando li riaprii non ero più a Kiri.

    [Zona Clan Kenkichi - Kitori]

    Il giovane spadaccino delle Lame Insanguinate quella notte avrebbe avuto più di un problema. Innanzitutto la sua spada non avrebbe smesso di parlargli, non lasciandolo dormire, colta da una qualche forma di smania. Non riusciva a pensare ad altro se non al sangue e, per quanto il Kuro fosse abituato alla cosa e fosse capace di assecondare tale sentimento, quella notte avrebbe percepito un forte senso di impotenza. Era come se l'atmosfera intorno a lui stesse cercando di legare le sue membra, premendo con forza su tutto il corpo. Aveva inoltre un'incredibile fame. Anzi, percepiva ogni tipo di fame. D'un tratto, però, qualcuno bussò con prepotenza alla porta della sua camera da letto. Un uomo piuttosto alto, massiccio, con corti capelli corvini e uno sguardo piuttosto inquietante. Era avvolto in delle bende e portava un lungo cappotto nero. Il Kenkichi avrebbe riconosciuto quell'uomo immediatamente: era Keiji Kagome, lo shinobi kagecida, ex Spadaccino della Nebbia morto dopo atroci sofferenze in ospedale dovute all'esplosione in cui era rimasto coinvolto durante le vicende dell'attacco di Cantha. Al fianco aveva una lunga katana spezzata poco dopo il manico - quest'ultimo raffigurava la testa di una sorta di animale. Ma come faceva ad essere lì se quell'uomo era, appunto, morto?


    Prendi il tuo equipaggiamento e seguimi. Abbiamo qualcosa di importante da sbrigare. Kitori avrebbe percepito quelle parole come un vero e proprio ordine. Quando avrebbe provato a comunicare con la sua spada, però, avrebbe percepito un silenzio insolito per l'arma maledetta. Continuava a sentire l'anima della spada chiusa nel freddo acciaio dell'arma ma al tempo stesso ne sentiva il sopirsi. Sembrava che non avesse mai scoperto i poteri del Clan e che stesse brandendo la sua wakisashi per la prima volta. Non appena fosse tornato alla porta per seguire il suo fratello di sangue, Kitori si sarebbe accorto che di Keiji non c'era più neanche l'ombra se non una serie di impronte di sangue sparse un po' ovunque, dal soffitto alle pareti. Stava a lui individuare la via da seguire e cercare di capire dove portassero. [Note.]Se posseduto "Seguire le Tracce" o "Vista di Falco", la ricerca sarà mediamente lunga. Se non posseduta una di queste due abilità, ci impiegherai tutta la notte. Una volta individuata la scia giusta, il ragazzo avrebbe percorso in lungo ed in largo la zona Clan per poi ritrovarsi ad una gigantesca pozza di sangue davanti l'immenso portone dell'oscuro palazzo del Capoclan. La via pareva manifesta.

    [Villaggio della Sabbia - Ryoshi]

    Che a Suna piovesse raramente era cosa ben nota, ma che addirittura l'acqua iniziasse a trasudare dalla sabbia divenendo piccole goccioline che si muovevano verso l'alto, contrariamente a quanto accade ad un oggetto che cade, era fuori dal mondo. Tuttavia è quello che accadde quel giorno. A pochi passi dalla casa del giovane disagiato sociale di Suna, infatti una sorta di oasi naturale aveva iniziato ad attrarre turisti e autoctoni in un tripudio di gioia e meraviglia. Quando il Manipolatore avesse osservato chi era presente nella calca formatasi, due volti su tutti parvero saltargli agli occhi: quello di suo padre e quello di sua madre. Il rapporto con loro era da sempre stato molto complesso, soprattutto per i comportamenti psicotici del giovane ragazzo - comportamenti che, un giorno, portarono proprio alla morte dei due genitori. Incrociando lo sguardo con uno di loro, avrebbe sentito una voce femminile molto dolce cantargli una ninna nanna: Fai la ninna fai la nanna, tra le braccia della mamma, dormi, dormi mio tesoro, dormi, dormi ... Quelle parole, però, avrebbero svegliato nel Sunese soltanto una voglia antica e sempre presente, soltanto saltuariamente sopita: quella di sangue. Qualora avesse cercato di raggiungere i due e capire come mai potessero essere lì avrebbe notato che più si avvicinava e più le persone iniziavano a gridare. Non era per la sua presenza, tuttavia, che queste stavano mostrando una sorta di isteria di massa. Più il giovane assetato di sangue stringeva le distanze da quell'oasi miracolosa, più le gocce d'acqua si tramutavano in cremisi rugiade. Alla fine, di tutta la folla, rimasero soltanto, girati di spalle, i due genitori del ragazzo. Qualsiasi fosse stata la reazione del giovane, i corpi si sarebbero sciolti in una nuvola di sabbia che, cadendo, si sarebbe mischiata alla peculiare pioggia di sangue ed avrebbero formato uno strato fangoso dal colore particolarmente scuro. Un solo istante e quella fanghiglia si sarebbe rivolta verso il ragazzo ad una velocitàNera +4 per lui inarrivabile: egli avrebbe percepito una sensazione strana; infatti gli sarebbe parso di essere lui stesso a manipolare quella sabbia mischiata a sangue e di non poter opporsi dunque ad un suo volere. Si sarebbe trovato prigioniero di un bozzolo di dura roccia sunese dal quale uscire era praticamente impossibilePotenza 50, Durezza 4..

    [Villaggio della Foglia - Kairi]

    Dormire dopo quanto successo a Konoha qualche giorno prima era ai limiti dell'impossibile: il senso di responsabilità, le ferite fisiche e psicologiche, la necessità di seppellire i morti e ripulire il volto di Raizen dalla montagna dei Kage erano sensazioni pressantissime. Nonostante Kairi non fosse stata l'ultima a liberarsi dal rituale dei Canthiani, non poté fare niente né per proteggere il Jinchuuriki della Volpe a Nove Code né la forza portante del cinque, di cui in quei giorni non si conosceva il destino. Conoscendo l'ardore della giovane Uchiha, il senso di impotenza doveva essere stato il dolore più grande in quei giorni: l'aver rivisto la madre e non aver potuto fare assolutamente niente, neanche sacrificarsi, per opporsi con forza a quella insensata violenza, l'aveva devastata. Quella notte, però, non sarebbe riuscita a dormire neanche se a Konoha il Kage fosse stato ancora l'Ikigami. Infatti ricorreva nei suoi sogni l'ombra di un uomo che aveva odiato profondamente. Un ninja di cui conosceva soltanto il nome e di cui ricordava le fattezze ma che, di fatto, non aveva la più pallida idea di chi fosse. Quell'uomo l'aveva umiliata e, proprio come in quei giorni a Konoha, il sentimento di impotenza l'aveva resa vittima dei suoi soprusi e della sua idea di giustizia. Quel Keiji che lottava con due scimitarre, quell'uomo che l'aveva stordita e si era liberata dell'avversario che lei aveva scelto di voler interrogare. Non era un vero e proprio sentimento di vendetta il suo: non c'era una ferita profonda da rimarginare, c'era solo un solco netto nel suo orgoglio che desiderava di essere colmato. Voleva dimostrare a se stessa, ed in quel momento ne aveva assolutamente bisogno, che era più di quello che aveva avuto modo di dimostrare negli ultimi tempi. Il suo sentimento di rivalsa era così forte che quasi sembrava avere manifestazione fisica. Era così intenso che, quella sera, aveva attirato qualcuno o qualcosa alla sua porta. Dopo l'ennesimo incubo con protagonista lo spadaccino, la ragazza si svegliò di soprassalto e, aprendo gli occhi, trovò davanti a sé colei che meno di tutti, in quel momento, si sarebbe aspettata di trovare: sua madre. Devi sanare il tuo orgoglio ferito, figlia mia. Avrebbe semplicemente detto, standole dinnanzi, pronta a qualsiasi tipo di reazione da parte della kunoichi. Se avesse provato ad attaccarla, ella sarebbe semplicemente scomparsa e poco dopo avrebbe sentito qualcuno afferrarla da dietro, puntandole qualcosa alla tempia. Non sei altro che un insetto al mio confronto. Un insetto così piccolo che potrei schiacciare con il solo pollice ed il solo indice della mia mano. Avrebbe sussurrato. Parole che l'Uchiha conosceva bene, e se avesse cercato di liberarsi da quella presa, essa l'avrebbe lasciato, così come entrambe le figure che aveva appena creduto di vedere. Per terra, in tutta la sua stanza, ci sarebbero state delle scarlatte macchie di sangue. Arrivavano fino all'ingresso, dopo di che la tenebra della notte non permetteva il riconoscerne il tracciato. Stava a lei scegliere se seguirle o meno. [Note.]La ricerca richiede "Seguire le Tracce" o "Occhio di Falco" per essere completata in poco tempo. Non possedere uno di questi requisiti ti fa girare in tondo per il villaggio tutta la notte prima di arrivare a destinazione. Una volta trovata la pista giusta, avrebbe notato come le tracce si fermavano davanti ad una abitazione. Non so se la ragazza avrebbe riconosciuto la casa ma sicuramente conosceva uno dei due abitanti, anzi, al momento al suo interno ve ne era soltanto uno: era la casa dei fratelli Saitama. Poco prima dell'ingresso, una gigantesca chiazza di sangue avrebbe concluso la scia seguita fino a quel momento. La via pareva manifesta.

    [Villaggio della Foglia - Asami]

    C'era una cosa che i medici non potevano esimersi da fare: cercare di salvare chiunque si fosse trovato ferito in qualunque situazione. Questo non valeva di certo per i dottori in itinere ma chiunque dotato di un po' di sensibilità filantropica non avrebbe esitato a prestare soccorso a qualcuno in difficoltà. Vicino casa di Asami, quella mattina, si sarebbe radunata una folla di persone. Un bambino era caduto a terra all'improvviso, mentre passeggiava, e le persone si erano radunate per dare un mano. Erano giorni difficili a Konoha, dopo l'offesa alla città da parte dei canthiani molte persona hanno iniziato a soffrire di attacchi di panico, crisi isteriche e claustrofobia. Era stato il kage in prima persona ad essere stato umiliato, la forza che, in teoria, doveva dimostrarsi la grande sicurezza del Villaggio. Ad un certo punto, però, un urlo, forse, avrebbe colto l'attenzione della ragazza. AIUTO! Questo ragazzo sta male, sta perdendo sangue dalla bocca! Se la giovane Asami avesse deciso di aiutare il ragazzo si sarebbe immediatamente accorta di qualcosa di sconvolgente. Il suo paziente non era altri che Ruy, il giovane figlio della badante che da piccola viveva con lei. Ciò che avrebbe dovuto destarle qualche sospetto era il fatto che così come il tempo era passato per lei, sarebbe dovuto essere passato anche per lui, ma così non pareva. Non appena avrebbe provato qualsiasi tipo di medicazione sul ragazzo, egli si sarebbe letteralmente dissolto in una gigantesca goccia di sangue mandando nel panico più totale i presenti e costringendoli alla fuga. Nella dissoluzione, un lembo dei vestiti della ragazza si sarebbe irrimediabilmente sporcato.
    Alla sera, che si fosse disfatta del vestito, che l'avesse lavato o che l'avesse lasciato da qualche parte, la zona di pelle sottostante alla parte del vestito macchiata avrebbe trasudato sangue, sporcandola nuovamente. Questa volta se avesse provato a pulirlo o a toglierlo, la chiazza si sarebbe solo spanta, senza possibilità di essere tolta, fino al momento in cui non l'avesse interamente rivestita, inghiottendola e facendola sparire nel nulla. [Note.]giphy




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale:30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Note
     
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    Era passata poco più di una settimana da quella terribile missione. Il villaggio della foglia era ancora sotto shock dopo l’improvvisa invasione da parte di Cantha. E non solo gli abitanti del villaggio, ma anche la giovane Hoshiyama era piuttosto provata da quello che vide quella sera stessa, prima di perdere i sensi. Il rapimento del suo compagno di squadra, davanti ai proprio occhi. La pioggia tinta di rosso, come il sangue, che cadeva copiosa sul villaggio. L’impossibilità di muoversi per colpa delle ferite riportate, che non le avevano permesso di aiutare né il ragazzo, portato via dall’uomo misterioso, nè l’altro giovane, anche lui nelle stesse condizioni della diciannovenne. Cioè che veramente successe quella sera a Konoha gli fu comunicato quando riprese le forze. Quando tutte le sue ossa rotte furono guarite e potè nuovamente riprendere l’uso delle gambe e delle braccia.

    §Forse potevo salvarlo...§

    Il suo indice si era fermato su uno dei numerosi libri, disposti in fila su uno scaffale completamente in legno. In realtà era era circondata da quegli scaffali, che creavano dei lunghi corridoi all’interno della biblioteca centrale di Konoha. Come quasi ogni mattina da quando era diventata genin, la ragazza dai lunghi capelli rossi spendeva il suo tempo tra libri di medicina per ampliare la sua conoscenza su quel campo. Voleva essere utile per il villaggio ma a modo suo. Non aveva intenzione di dimostrare le sue capacità in battaglia, poichè le uniche abilità che cercava di migliorare erano quelle mediche. Molto probabilmente aveva bisogno anche di allenare il fisico, così da affrontare un eventuale combattimento. Ma non era quello il giorno. Né per l’allenamento fisico né per quello mentale. Era già il terzo libro che adocchiava quella mattina. Ma anche quell’ultimo non fu preso dall’apprendista medico che rimase immobile a fissare quella marea di manuali. Anche se in realtà la sua mente era altrove. Così uscì da quell’edificio, amareggiata dalla sua poca voglia di leggere qualche pagina, e si limitò a girare per il villaggio. Anche il tempo non permetteva di rallegrarla. Le numerose nuvole grigie dominavano il cielo di Konoha. Solo le fragili foglie, dai colori più vivaci, spiccavano in quell’ambiente cupo. Come i volti della maggior parte dei mercanti o mendicanti, sconvolti anche loro dagli avvenimenti appena accaduti.

    §!!!§

    E il destino quella mattina l’aveva portata nuovamente alla piazza di Konoha, dove comparve insieme ai due ninja. Avvertì un brivido lungo la schiena, ricordando com’era ritornata al suo villaggio. Le ossa rotte e i muscoli che a stento rispondevano i suoi comandi e che le producevano un dolore atroce, tanto da farla svenire subito dopo. Non si era mai ridotta in quello stato. Ma la vita da shinobi era ben diversa da quella che, fino a qualche anno fa, conduceva. Per la prima volta aveva sperimentato il vero dolore fisico. Sperava di non subire mai più un danno simile. Forse la tecnica proibita in suo possesso, la Tecnica della Rinascita, poteva salvarla un giorno da morte certa. Ma anche l’altro ragazzo era arrivato a Konoha nelle sue stesse condizioni, scatenando in Asami un grande dispiacere. Nonostante le sue abilità mediche, non era ancora pronta a curare del tipo di ferite. Lasciò quel posto, abbassando la testa e guardando in un punto indefinito davanti a sé.

    [...]

    La vegetazione si muoveva seguendo la direzione del forte vento. Un vento improvviso che nemmeno la kunoichi della foglia aspettava di incontrare a quell’ora della mattina. E proprio per quel motivo aveva deciso di ritornare a casa. Il tempo stava cambiando nel peggiore dei modi e la dimora di suo zio, che da quasi un anno era diventata anche la sua, mai come quei giorni rappresentava un luogo sicuro. Poco vicino alla villa, un gruppo di persone era radunata, attirando l’attenzione della giovane donna. E non solo la folla ma anche una voce femminile che chiedeva disperatamente aiuto.

    -AIUTO! Questo ragazzo sta male, sta perdendo sangue dalla bocca!-

    A quelle parole, soprattutto le ultime tre udite dalla giovane Hoshiyama, si precipitò verso la folla il più veloce possibile. Si aveva cercato di raggiungere il ragazzo malato, facendosi spazio tra le persone di alto rango, che occupavano quella zona del villaggio. Quando arrivò davanti al ragazzo, s’inginocchiò di fianco a lui e con la mano accarezzò il suo giovane viso. I suoi capelli corti e neri come la pece e la sua pelle molto più scura della sua, le erano familiari. Fin troppo.

    §Sarà solo una coincidenza.§

    Il suo volto era riconoscibile al ragazzo che tempo prima girava all’interno della villa Hoshiyama, cacciato poi tempo dopo insieme alla madre. Ruy. Questo era il nome che la ragazza ricordò subito dopo aver osservato con più attenzione i suoi lineamenti. Rimase paralizzata, anche se molto probabilmente si trattò solo di una strana coincidenza. Entrambi, all’epoca, avevano più o meno la stessa età ed erano passati circa 10 anni dal suo allontanamento dalla villa, insieme alla madre.

    §...§

    Aveva intenzione di sapere di più su di lui, ma per farlo doveva prima curarlo dallo strano sintomo. Si trovava dalla destra del paziente e, aiutandosi con la mano sinistra, alzò con delicatezza la sua testa, appoggiandola poi sul medesimo braccio per osservare con più attenzione l’interno della bocca e aiutandolo a espellere eventuali accumuli di sangue. Era la prima volta che assisteva ad un caso simile da quando aveva appreso le arti mediche. Il sangue scendeva ai lati della bocca, dipingendo il suo viso di rosso. In un primo momento la diciannovenne associò quel fenomeno ad un malfunzionamento dell’apparato respiratorio [Conoscenza Medica (Base)]. Il danno riportato al suo interno poteva essere più o meno grave, così per evitare l’ulteriore fuoriuscita di sangue gli somministrò un tonico [Tonico Coagulante Inferiore [Tonico]] per rimarginare un eventuale ferita interna. Ma improvvisamente la figura del bambino iniziò ad assumere una consistenza liquida, fino a diventare una pozza di sangue. A quella vista, gli occhi della Hoshiyama si spalancarono e le sue sue dita, avvolte dai guanti, affondarono nel liquido rosso tra il panico generale degli abitanti. Tutti scapparono, lasciando la genin da sola, immobile cercando ancora una spiegazione.

    -Ma cosa è successo! Perchè!?-

    Si alzò lentamente rimettendosi in piedi, notando come parte del sangue finì sulla sua maglietta, sporcandola precisamente al fianco sinistro, mano e polso del medesimo lato.

    -Cavolo! Per fortuna avevo già intenzione di cambiare i guanti…-

    I suoi occhi si posarono sulla pozza di sangue, prima di ritornare nella sua dimora. Chi era quel ragazzino? Era davvero Ruy? Per quale motivo si trasformò in sangue?

    [...]

    A quell’ora, all’interno della sua camera, era sempre illuminata da una luce soffusa. Una luce calda, in grado di illuminare solo parte della scrivania, lasciando le altri parti della stanza non del tutto alla luce. Nonostante il calo di temperatura, la finestra della stanza era completamente aperta. C’era un motivo per questa scelta adottata da Asami. In quei momenti, all’interno della sua stanza, del vapore dall’odore piuttosto nauseante, usciva da una piccola pentola. Sulla scrivania, oltre ad un libro aperto, c’erano diversi ingredienti che man mano la giovane apprendista medico aggiungeva al liquido verdastro. Ad ogni ingrediente aggiunto, la creazione diventava sempre più densa. Prima di togliere il composto dal fuoco, la genin aggiunse ad esso la polpa di una delle bacche più rare presenti sul continente. Grazie a questa particolare polpa, il tonico acquistava delle proprietà curative, in modo da rimarginare varie ferite. Prima di essere pronto lo stesso composto, appoggiato su un foglio di carta, doveva raffreddarsi. Così lo lasciò sulla scrivania spegnendo poi il fuoco e chiudendo il grosso manuale [Farmacista (Generica)= Tonico Coagulante Inferiore [Tonico] 30 crediti= 3 ore].
    Da due ore era seduta vicino a quella scrivania, così per sciogliere i muscoli delle gambe decise di alzarsi dalla sedia e camminare per la casa. Serviva ancora un’altra ora per avere il tonico pronto. Poteva mangiare qualcosa o fare una doccia. Ma in realtà non fece nessuna delle due, poichè sulla sua maglietta, indossata dopo aver cambiato quella sporca di sangue, una macchia rossa iniziò ad espandersi. Stranamente, le macchie di sangue comparsero al fianco e al polso sinistro. La mano del medesimo lato, priva del guanto, era completamente insanguinata.

    §Com’è possibile!?§

    Si precipitò in bagno, accendendo la luce e controllando il suo aspetto allo specchio. Non era una sua sensazione, la macchia di sangue era comparsa magicamente. Levò la maglietta insanguinata, restando quindi solo in reggiseno, e la appoggiò momentaneamente su una mensola. Dopodichè passò uno straccio, completamente bianco, sulla sua pelle, in modo da pulire la parte sporca di sangue. Ma stranamente la sua pelle rimase insanguinata. Anzi la macchia sembrò estendersi sulla sua pelle. Più cercava di toglierla più la stessa la ricopriva, dalla testa ai piedi.

    -AAAAAAAAAHHHHHHH!-

    Il sangue l’aveva coperta del tutto, bloccando anche la sua voce e facendo sparire la figura femminile dal nulla.
     
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    Dracarys

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    Lo Spirito del Mondo


    1° post



    Pensato
    Parlato


    Non sapeva perché quella notte avesse sognato proprio il kiriano: aveva odiato quell'uomo mascherato sin dal loro primo incontro, quando era stata umiliata ed il suo compito era stato boicottato dallo shinobi, tuttavia non ci aveva mai pensato troppo intensamente da allora, la sua mente troppo impegnata in problemi ben più grandi come l'improvvisa ricomparsa di sua madre ancora viva ed il recente attacco di Cantha. Da diverso tempo a quella parte si poteva dire che il suo stato d'animo non fosse di certo dei migliori...
    Fu proprio mentre stava sognando di inseguirlo nuovamente che si svegliò di soprassalto, gli occhi spalancati a fissare il buio soffitto della sua camera: quella notte Kiba e Tsume erano tornati al branco, era da diversi giorni che aveva letteralmente comandato ai due lupi preoccupati di tornare a casa e di godersi un po' di meritato riposo, altrimenti i lupi avrebbero indubbiamente sentito qualcosa.

    Con la coda dell'occhio notò immediatamente la figura che la fissava davanti alla sua porta pensando che si trattasse di suo padre, ma realizzando dopo pochi istanti come fosse impossibile essendo l'uomo di turno notturno al lavoro. Scattando sul letto seduta si ritrovò quindi a fissare il volto della madre. Senza dire una parola e senza preavviso afferrò la wakizashi che teneva sempre di fianco al letto, saltando velocemente verso la madre e cercando di attaccarla con un fendente al collo, accorgendosi solo in quel momento di aver attaccato l'aria.
    Sussultò quando poi qualcosa la afferrò alle spalle puntandole presumibilmente un'arma alla tempia, sua madre era stata veloce ma come era arrivata a casa sua in quel modo e come aveva fatto ad arrivarle alle spalle in così poco? Non era più una novellina! Al sentire della voce maschile e della frase sussurrata però capì, per quanto le sembrasse assurdo non c'era alcun dubbio, quella frase era rimasta in maniera indelebile segnata nella sua memoria Keiji? Cosa ci fai in casa mia??? avrebbe quindi cercato di liberarsi dalla presa con tutta la forza che aveva, solo per accorgersi nuovamente di non avere nessuno dietro di lei Un genjutsu...
    Accese la luce osservando la stanza per cercare di capire cosa fosse successo, notando in quel momento la miriade di macchie scarlate a terra e capendo in pochi secondi di cosa si trattasse Sangue? non aveva la più pallida idea di cosa stesse succedendo, una sola cosa era certa: doveva fare chiarezza.

    Vestendosi velocemente avrebbe preso tutto il suo equipaggiamento ricordandosi di prendere anche un'oggetto che conservava dal suo primo incontro con il kiriano: una piccola fialetta che conservava sin da quel giorno contenente il sangue del monaco Se non riuscirai a capire come ottenere le informazioni che cerchi, potrai sempre venirmi a cercare a Kiri. non sapeva perché l'uomo le avesse offerto quel "dono" ne sapeva perché si fosse offerto di aiutarla dopo il modo in cui era stata trattata, l'unica cosa di cui era certa era che qualcosa o qualcuno le stesse facendo capire come fosse ora di sistemare la faccenda una volta per tutte.
    Lasciò il suo solito biglietto al padre e seguì le tracce fino a fuori dalla casa, dove utilizzo tutte le sue doti di osservazioneOcchio di Falco [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi.
    [Da genin in su]
    per identificare la pista da seguire, arrivando infine davanti alla casa dei fratelli Saitama e trovando una grossa pozza proprio a pochi passi dall'ingresso. Si guardò attorno alla ricerca di qualcuno senza successo e si fermò diversi secondi a fissare la pozza, incerta: non sembravano esserci altre soluzioni se non una. Seppure poco convinta e cautamente appoggiò prima un piede poi l'altro all'interno della pozza, sentendosi incredibilmente stupida ma quasi fosse in attesa che la persona che stava cercando, che il kiriano, si sarebbe fatto vivo proprio dopo quel suo movimento.
    Se nulla fosse successo avrebbe invece suonato alla porta dei fratelli Saitama nonostante l'ora tarda, chiedendo delucidazioni.


     
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    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Una notte strana sembrava quella appena cominciata, nella aria vi era qualcosa di diverso, di abnorme. Le vie del villaggio erano ancora più deserte del solito: chiunque pareva essersi nascosto, perfino il solito vento notturno. Nella casa del Kuro tutti erano persi nel soporifero abbraccio di Morfeo, tutti tranne il giovane. Anche se dal canto suo avrebbe preferito abbandonarsi al sonno ma non era affatto possibile, perché qualcuno o forse qualcosa non smetteva di rompere anche più del solito:

    ##Sangue, sangue, sangue!##

    Una continua e ripetitiva litania, un mantra buddista, una richiesta e una preghiera ossessiva

    Basta!
    ##Ho sete, una tremenda sete! Nutrimi, saziami...Nutrimi!!!##
    Ma che cavolo ti prende! Falla finita, basta!
    ##Saziami! Idiota...Nutrimi...Se avessi il mio corpo ti farei a pezzi e berrei il tuo sangue! Ihihihihih##
    Per tutti i kami! Fai paura così! Zitta! Maledetta!
    ##Sangue, sangue, sangue!##

    Ma non era l'unico problema: Kitori percepiva strane sensazioni, un insolito senso di impotenza molto simile a quando aveva perso la sua maestra. Il suo corpo sembrava come legato da invisibili corde fin troppo strette quasi soffocanti. Il suo stomaco sembrava non potersi riempire, nonostante avesse svuotato la dispensa. Continua a pensare a Yoruichi, la mercante conosciuta poco tempo prima, completamente senza veli, a Kairi e a quei suoi occhi cremisi e arrivò perfino a immaginare la sua quasi sorella Misaki in costume da bagno.


    Ma che cavolo succede! Ho proprio voglia di ...

    una fame di ogni tipo lo opprimeva, persino un innaturale voglia di alcol, di tabacco e di sushi. Ma lui non beveva, non fumava e soprattutto odiava il sushi.
    D'improvviso la porta della camera fu brutalmente percossa, qualcuno o forse qualcosa, vista la brutalità dei colpi, bussava all'uscio.

    Chi cavolo è a quest'ora della notte? Che balle!
    Arrivo, arrivo! Chi maledizione è? Non sfondare la porta!
    Razza di imbecille patentato!

    controvoglia aprì la porta.
    Davanti agli occhi sgranati del genin: un imponente figura, capelli neri, sguardo assassino e ricoperto di bende. Non c'era il minimo dubbio, era davvero lui, ma come poteva essere lui? Era morto durante l'invasione di Kiri.

    Azzo! Sei proprio tu? Keiji? Tu eri morto?!

    L'uomo non si curò minimamente delle parole del ragazzo ma si limitò soltanto di intimargli di prepararsi e seguirlo. Alle parole della figura la lama del giovane cadde nel più assoluto silenzio, era diventato impossibile comunicare con l'arma.

    Ehi, spada? Manaita!? Maledetta?...Cavolo ora perché non rispondi? ehi!

    Ma qualcosa si muoveva e sospirava, sembrava che il Kuro non avesse più le conoscenze di clan. Vedendo tutto ciò il biondo decise di seguire l'uomo, che fosse un fantasma o un mostro o qualsiasi altro essere, tutti quelli eventi erano sicuramente legati al kagome. Senza dire altro il diciannovenne corse a prepararsi, recuperando tutte le sue cose nell'armadio e indossando i soliti abiti da missione. Dopo una decina di minuti, quando il genin ritornò il suo fratello di clan era sparito e al suo posto delle impronte insanguinate, erano ovunque su tetto, pareti e pavimento.

    Ecco bravo stronzo e ora chi pulisce? Tua sorella? Che balle non dirmi una caccia al tesoro?! Stupido fantasma! O era un cadavere impagliato?

    Lo spadaccino si decise a seguire quelle traccie, forse sarebbe così riuscito a capire cosa stava realmente accadendo quella notte. Seguire tutte quelle tracce non sembrava una cosa tanto semplice, anche visto il fatto che il Kuro non possedeva particolari capacità percettive e il numero spropositato di impronte rendeva il tutto ancora più arduo. Quindi l'unica possibilità era quella di armarsi di santa pazienza e cercare. Camminando si ritrovò a girare per gran parte del villaggio: dal porto alle mura, scalando muri e palazzi, attraverso strade buie, vicoli e passando dentro giardini e su per tetti. Finì per sino nella sua vecchia casa, al cimitero e davanti a un sexy shop anzi girò varie volte per i dintorni del curioso negozio, evidentemente al Keiji fantasma piacevano certi strani giocattoli,

    Va bene ho capito fantasma-san. Ecco da dove vengono le bende...E bravo! Ma ora possiamo andare avanti??

    la marcia riprese e con essa il giro. La passeggiata continuò ancora e poi ancora e di nuovo per svariate ore

    Fantasma bruciato...Vieni qui, dai...Carboncino?!...Casper...

    chiamava inutilmente, ma cercava un cucciolo abbandonato per caso? Il fatto sta che la ricerca proseguì per tutta la notte finché il ragazzo finì davanti alla porta del capo clan Kenkichi, dove trovò una grandissima pozzanghera che sembrava essere fatta di sangue.

    E ora?! Di sicuro non busso al portone! Che sia una specie di portale?! Bhe inutile restare qui!

    pensò Kitori prima di fare una mossa che non certo brillava per sicurezza, infatti senza esitazione saltò dentro il liquido.

    Banzaiiii!!!



     
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    Mamma ?


    I
    Ryoshi non era particolarmente conosciuto a Suna. Perlomeno non dalle persone comuni. I normali cittadini, quelli che spendevano le loro misere vite in faccende quotidiane, che lavoravano per mangiare e che non aspettavano altro che qualche nome famoso da venerare ed al quale appellarsi nei momenti di difficoltà non sapevano di poter contare anche sul giovane Chunin. Questo non era un caso, un altro con metà delle sue abilità avrebbe potuto tranquillamente diventare un nome di spicco, ma lui voleva esattamente il contrario. 

    Potete quindi immaginare la sua faccia perplessa quando vide quello strano spettacolo davanti a casa sua. Un gruppo raccolto di persone, del luogo e non, osservava con occhi increduli un'evento totalmente contrario alla fisica. In mezzo alla città di era ricreata una sorta di oasi, e piccole gocce d'acqua si sollevavano dalla sabbia per muoversi verso l'alto.

    Cosa diavolo sta accadendo ?

    Ryoshi ne aveva vissute diverse nel paese del vento, non per ultimo l'attentato che la Canzone del vento aveva cercato di attuare, volendo distruggere Suna ed i suoi abitanti. Quando vide quello spettacolo fece inizialmente ben poco caso alle persone li attorno. Lui non era particolarmente interessato al resto del mondo, soprattutto alle persone comuni. Difficilmente potevano avere informazioni per lui importanti, e quindi le considerava poco più che oggetti.

    Potremmo essere nuovamente in pericolo...


    Senza esitare particolarmente le sue mani si mossero a comporre un'unico sigillo, quello del rilascio Rilascio - Genjutsu Kai
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore può deflettere genjutsu usando 2 slot tecnica. L'utilizzatore deve essere consapevole di essere sotto l'influsso di un'illusione. È possibile sfruttare i danni subiti volontariamente per aumentare l’efficacia del rilascio, senza costo in chakra. Ogni leggera subita incrementa di 10 l'Efficacia; status Leggeri aumentano di 10 l'Efficacia, a status Medio di 30, status Gravi di 60. Si possono rilasciare solo illusioni con efficacia inferiore quella del rilascio. Può eliminare più genjutsu solo se la somma delle efficacia di ogni genjutsu è inferiore all'efficacia del rilascio. È possibile usarla su un'altra persona. È possibile sommare l’Efficacia con un’altra persona se utilizzata insieme. È possibile utilizzarla senza sigilli, riducendo di 10 l'Efficacia.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ½ Basso ogni 5 d'efficacia )
    [ [Efficacia Massima Rilasciata: 15 per Grado]]
    [Da studente in su]
    . Veder crescere un'oasi davanti alla propria casa era qualcosa di strano, e subito i suoi pregiudizi e la sua paranoia lo portarono a ritenere di essere dentro un genjutsu.
    Solo quando si rese conto dell'inutilità della tecnica iniziò a guardarsi attorno, alla ricerca di qualche indizio, o magari di qualche persona che potesse sembrare la causa di quello che stava accadendo.

    M...M... Mamma ?

    Non era il tipo, ma in questa circostanza Ryoshi trasalì. Non aveva mai realmente provato paura o terrore, ma per un attimo queste due emozioni lo invasero. Accanto a sua madre c'era anche suo padre, entrambi lo guardavano attentamente, e sua madre addirittura cantò una sorta di ninna nanna.
    Ryoshi sapeva che quelle due persone non potevano essere davvero davanti a lui, lo sapeva meglio di chiunque altro visto che era stato proprio lui ad ucciderle. Le aveva lasciate in un lago di sangue. Ricordava addirittura di essersi in parte sentito in colpa per aver imbrattato un costosissimo tappeto del salone di Villa Mikawa: quello era l'unico sentimento di rimorso che provava per quella sera. Non la paura di essere orfano, non uno schock per aver sgozzato la propria mamma, solo un po' di risentimento per aver sporcato il tappeto del salone del suo padrone e salvatore.
    Se paura e terrore furono le prime emozioni che provò il giovane, queste furono immediatamente sostitute da una sorta di rabbia. Quella era invece un'emozione che conosceva bene e della quale si nutriva solitamente. Assieme alla rabbia sentì crescere dentro di se il desiderio di uccidere, di finire quello che evidentemente aveva solo inziato.
    Sarebbe saltato giù dalla finestra di casa, lanciandosi in mezzo alla folla a grande velocità. 
    Una volta in mezzo a tutte quelle persone avrebbe reagito in maniera impulsiva, poteva vedere i propri parenti a portata, e nel mentre, sentiva quell'impulso di morte premere contro la sua volontà.
    Un'enorme quantità di sabbia si sarebbe immediatamente alzata sopra le teste di tutti i presenti, si sarebbe divisa in due blocchi che avrebbero rispettivamente cercato di stritolare i suoi genitori in una tomba di sabbia, per poi stringere fino a farli scoppiare. Sperava di veder i due bozzoli contenti i suoi genitori creparsi di linee cremisi, fatte dal sangue degli stessi, ma vide con tristezza che questi si muovevano molto più velocemente della sua sabbia. Pensava di aver ricreato un'attacco inevitabile per loro, ma questi non se n'erano nemmeno curati. Non poteva nemmeno immaginare come i restanti abitanti potessero reagire a quel punto.
    Lui, totalmente incurante del loro pensiero, si sarebbe precipitato in una corsa dietro i suoi parenti. Una corsa che sarebbe terminata quando, dopo aver superato l'intera folla, vide i corpi dei genitori trasformarsi in una sorta di fanghiglia. E quella, bene o male, fu l'ultima cosa che vide. La fanghiglia si rivoltò verso di lui, inglobandolo nel modo in cui lui aveva cercato di inglobare i suoi genitori.



     
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    Lo Spirito del Mondo

    Capitolo Uno

    Atto II
    Senza Incisioni



    Una goccia d'acqua cadde sul mio elmo, rimbombando sotto lo spesso metallo e svegliandomi. Mi sembrava d'aver dormito una eternità e nonostante questo mi sentivo stanco e spossato, come se avesse camminato per ore. Prima di addormentarmi mi ero appoggiato al Messaggero della grotta del Silenzio ed in quel momento, al mio risveglio, mi resi conto di essere appoggiato ad uno spigoloso muro. Gli occhi si riaprirono lentamente, dapprima cercando di mettere a fuoco il terreno su cui mi trovavo. Un finissimo velo d'acqua era presente su tutto il pavimento. Alzai la testa e mi guardai intorno vedendo nient'altro che roccia brulla, scavata circolarmente ed in modo spartano. Il muro su cui ero appoggiato chiudeva la zona in cui mi trovavo. Portai gli occhi al soffitto per capire se fossi caduto dall'alto o, comunque, per cercare dove avessi potuto accedere a quel luogo: nessuno spiraglio. C'è da dire che quella specie di spelonca risultava poco più alta del sottoscritto, quindi piuttosto angusta. Mi aiutai ad alzarmi con la mano sinistra, producendo un lieve suono metallico appoggiandola a terra. In fondo al corridoio scavato nella pietra, una flebile luce: era la mia unica pista, dovevo seguirla. Le gocce d'umidità di quella caverna cadevano dal soffitto sporadicamente, producendo un eco quasi melodico. Ma non era l'unica cosa melodica che sentivo in quella situazione. Una lieve, dolcissima, cantilena sembrava provenire da ogni direzione quasi oscurando e coprendo ogni altro suono nell'ambiente. I miei arti inferiori artificiali sembravano non cozzare più colla dura roccia, l'acqua non sembrava più cadere dal soffitto. C'era solo questa melodia e nient'altro. La voglia di seguirla era tantissima, davvero troppo forte per resisterle, qualcosa che non avevo mai provato prima. Sembrava una chiamata. Mi diressi verso la luce per ritrovarmi ad un angolo dietro il quale non riuscivo a scorgere. Mi mossi ancora con cautela, pur non riuscendo ad udire il suono dei miei passi. Dinnanzi a me si stagliava una stanza gigantesca, piena di immagini semplici, dure, scarne, ma chiare nel loro criptico significato. Enormi blocchi di pietra risultavano l'unica decorazione di quel posto. Intorno ad un masso stretto e lungo, apparentemente un tavolo, si stagliavano cinque figure avvolte in un lungo mantello nero. Di loro non si scorgeva niente che potesse definirle persone. Il nostro tempo è giunto. Disse una prima voce. Tu sei il più anziano, spetta a te riunirli. Aggiunse una seconda. E nel loro sangue indirizzarli. concluse la terza. La quarta iniziò quello che parve un motto, dato che, dopo la prima frase, tutti lo intonarono all'unisono. Nella guerra e nella vittoria. Un cono di luce proruppe sul tavolo-altare, investendo le cinque sagome. Nella pace e nella vigilanza. Piccole venature nere iniziavano a levarsi dai lunghi mantelli che avevano avvolto quegli uomini, dirigendosi verso le pareti della stanza. Nella morte e nel sacrificio. Un istante di silenzio e quelle sagome scomparvero, lasciando a terra, per un secondo soltanto, quattro coprifronti, tutti senza il simbolo del loro villaggio. Un momento dopo scomparvero anch'essi. Non avevo idea di cosa avrei dovuto fare in quel posto né cosa potevano significare le parole appena udite.

    kWmlVev



    [- Kitori]

    Il Kenkichi ebbe l'intuizione giusta ma la sua foga, forse, gli rese tutto più complicato. Il salto che decise di intraprendere in quella pozza lo portò a precipitare ad una velocità incredibile per qualche istante, meno di una manciata di secondi, per poi ritrovarsi, senza essere mai caduto, al buio, in piedi. Non c'erano luci né torce appese alle mura che, da qualche parte, dovevano cingerlo. C'era solo la più totale delle oscurità ed un suono, leggero, ritmico, di acqua che cadeva. Ma non sarebbe stato quello il suono che l'avrebbe distratto: dopo pochi istanti passati all'interno di quella oscurità, un canto potente e vittorioso iniziò a suonargli in testa. Sembrava provenire da un punto preciso di quel luogo anonimo in cui si trovava, anche se aveva come l'impressione di sentirlo dentro le sue stesse orecchie. Se avesse potuto scorgere qualcosa in quella oscurità, avrebbe visto come si trovava anche lui in una sorta di grotta scavata circolarmente, rettilinea, piuttosto lunga, che faceva una curva a novanta gradi al termine della sua corsa, non lasciando possibilità di osservare cosa c'era dall'altra parte. Se invece non avesse avuto modo di vedere quanto aveva davanti, avrebbe dovuto procedere a tentativi, lentamente, fino alla fine del corridoio. Infatti, al termine di questo, la curva sulla destra dava ad una enorme arena. Scavata nella pietra della spelonca in cui si trovavano, un'arena simile ad una scacchiera si stagliava al termine di una decina di gradoni. Sembrava di trovarsi in un teatro o qualcosa di simile. Alla sua sinistra vi era un altare in pietra con una coppa incisa, piuttosto suggestiva, ai piedi della quale giacevano due coprifronte, entrambi senza l'incisione del villaggio d'appartenenza. Poco dopo di lui, esattamente dirimpetto a dove si trovava, sarebbe sopraggiunta un'altra persona: era completamente avvolta in un lungo mantello nero e portava una maschera da lupo. Di lei si distinguevano soltanto gli occhi. Quando entrambi si notarono dalla cima delle due gradinate, una scritta insanguinata apparve sul pavimento dell'arena. Dal suo Sangue saprai dove proviene. Un istante dopo la scritta scomparve, lasciando il posto ad un'altra. Dal suo sangue saprai dove andare.

    [- Ryoshi]

    Il duro contenitore di roccia e sangue che aveva contenuto il sabbioso si frantumò, lasciandolo al centro di una stanza completamente ricoperta del liquido ematico in cui tanto gli piaceva fare il bagno. Qua e là apparivano, in rilievo, strane figure, scarne, stilizzate, dure.

    Scroll04


    Sembrava di trovarsi al centro di qualcosa di antico ma molto avanti tecnologicamente. La stanza era illuminata da una serie di sigilli posto in alto, tutti raffiguranti il kanji del Sangue, 血 . All'improvviso, davanti al ninja di Suna, dal sangue di cui era ricoperta la stanza, comparve un piedistallo sul quale giacevano una coppa e due coprifronte, entrambi senza il simbolo del villaggio. Poco dopo, dietro il piedistallo, come una goccia informe di sangue, una bolla da terra parve gonfiarsi fino all'inverosimile per poi scoppiare, emettendo un fragoroso suono stridulo. Una figura ammantata di nero, con due lunghe corna avvolticciolate ed un rombo giallo sulla fronte emerse dalla bolla di sangue. Del viso non si riuscivano a scorgere i lineamenti, se non quanto già detto. Sembrava un'ombra in un mantello.
    Alle spalle della nuova figura, dal sangue che ricopriva le pareti, emersero chiare due frasi, una sopra l'altra. Dal suo Sangue saprai dove proviene. Dal suo sangue saprai dove andare.

    [- Kairi]

    Un passo e l'Uchiha si ritrovò in una fredda grotta. Se c'era qualcosa che avrebbe potuto percepire benissimo era la temperatura estremamente bassa dell'ambiente. Bhè, in realtà anche come fosse circondata da quattro mura. Mura che non avrebbe potuto vedere perché si trovava al buio. Al buio più completo.
    Avrebbe avuto lo spazio giusto per fare mezzo passo in ogni direzione, dopo di che avrebbe trovato nient'altro che dura roccia umida. Il silenzio di quella situazione sarebbe poi stato interrotto piuttosto bruscamente da un canto melenso che le inondava la testa. Nient'altro sarebbe potuto divenire udibile, neanche i suoi stessi pensieri. Quel canto sembrava provenire da dietro di lei. Se alzato la testa nel buio, la ragazza si sarebbe accorta di trovarsi in una specie di buca piuttosto profonda, forse una decina di metri, sopra la quale una flebile luce illuminava qualcosa. Se fosse riuscita a salire fino alla cima di quella trappola mortale, avrebbe trovato una curva a novanta gradi alla sua sinistra che portava ad un'area gigantesca. Una arena, scavata nella roccia. La prima cosa che avrebbe visto, uscendo, sarebbe stata una figura ammantata di nero, con una bellissima spada ricamata al fianco destro ed un sorriso piuttosto inquietante. Del volto, escluso quanto detto, niente era distinguibile. Alla sua destra vi era una sorta di altare con un calice al centro e subito sotto di questo due coprifronti, entrambi mancanti dell'incisione del villaggio di appartenenza. Una scritta col sangue apparve al centro della stanza e subito dopo scomparve per lasciare il posto ad un'altra. Dal suo Sangue saprai dove proviene. Dal suo sangue saprai dove andare.

    dd7fb40906adbda273a4202aab246285--freaky-things-creepy-stuff



    [-Asami]

    Un forte rumore, come uno scoppio, e la giovane Asami si sarebbe ritrovata in una stanza luminosissima ma del colore del sangue che poco prima l'aveva inghiottita come per ucciderla. Era viva, e già questo era sufficiente a farle tirare un sospiro di sollievo ma forse l'atmosfera del luogo dove era capitata l'avrebbe rattristata non poco. Il Kanji del Sangue illuminava la stanza dal soffitto, seppur in modo innaturale, con una luce bluastra. Davanti a lei un piccolo piedistallo sul quale era presente una coppa e due coprifronte: nessuno dei due aveva il simbolo del villaggio. Dietro di questi, una figura ammantata, oscura, si stagliava davanti a lei. Alle sue spalle una giara gigantesca sembrava contenere qualcosa; probabilmente sabbia, a giudicare dai frammenti fini ma densi che vorticavano intorno all'individuo. Del volto non si riusciva a scorgere nessun particolare se non delle crepe, come delle spaccature, sulla pelle. All'improvviso, dietro il suo avversario, comparvero, come in rilievo, due frasi. Dal suo Sangue saprai dove proviene. Dal suo sangue saprai dove andare.

    altare






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale:30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Note
     
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    Lo Spirito del Mondo


    2° post



    Pensato
    Parlato



    La prima cosa che percepì la kunoichi fu il freddo, una gelida sensazione che arrivò ben presto fino alle ossa. Per scaldarsi portò le braccia davanti al petto chiuse nel tentativo di coprirsi almeno in parte, i vestiti autunnali della mite Konoha non erano di certo adatti per quell'ambiente. Cercò di non farsi prendere dal panico vista la situazione, fortunatamente non era spaventata dal buio che spesso aveva usato anzi come suo alleato in più di un'occasione e, decisa ad allontanarsi il prima possibile, fece un passo in avanti: prima ancora che potesse muoversi il suo piede andò però a sbattere contro la nuda parete rocciosa ed allungando le braccia per tastare la zona attorno a lei si accorse ben presto di essere intrappolata in quello che sembrava in tutto e per tutto un pozzo.
    Perfetto... fu allora che sentì un melodioso canto, talmente forte ed intenso da sovrastare ogni suo pensiero, provenire da dietro di lei. Eppure dietro di lei vi era solo

    roccia...alzò la testa alla ricerca di una via di uscita, notando effettivamente una fonte di luce a diversi metri da lei.
    Abbassandosi sulle ginocchia ed impastando chakra nei muscoli e nelle articolazioni avrebbe quindi spiccato un balzoSalto Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto.
    (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da genin in su]

    9 metri totali
    verso l'alto, appoggiandosi poi sulle pareti poco prima che iniziasse la fase discendente della sua spinta e condensando il chakra adesivo sui palmi delle mani ed i palmi dei piedi in maniera tale da rimanere senza problemi appesaChakra Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità sulle superfici verticali.
    (Mantenimento: ¼ Basso )
    [Da genin in su]
    alla gelida parete. Sentì un brivido freddo percorrerle entrambe le braccia quando le mani toccarono la roccia umida ma, ricacciando l'istinto di staccarle per scaldarle, continuò a salire bruciando in quel modo i pochi metri che ancora la separavano dalla luce. Dopo la curva a 90° si trovò infine in un'enorme arena, anch'essa scavata nella roccia, davanti a lei una figura completamente vestita di nero e dal sorriso che fece gelare ancora di più il sangue nelle sue vene.
    Quando le sue scritte comparvero al centro della stanza scosse la testa, incredula per ciò che stava accadendo. Tutta quella situazione non aveva il minimo senso...si guardò attorno alla ricerca di una via di uscita, non riuscendo però a trovarla Posso solo continuare questo gioco. Probabilmente sto sognando tentò di risvegliarsi, spesso riusciva a farlo durante gli incubi che ultimamente tanto spesso la tormentavano, ma fu tutto vano. In quel momento non aveva alternative se non quelle di proseguire.
    Avvicinandosi all'altare osservò il calice ed i copri fronti, mentre un pessimo presentimento si infiltrava nella sua mente: tutta quella situazione era ricollegata a Keiji, e ricordava come l'odioso kiriano amasse il sangue e lo utilizzasse per ottenere informazioni, anche se non aveva la più pallida idea di come potesse farlo. Afferrando il calice con la mano sinistra si voltò verso la figura ammantata in nero, cercando di ignorare l'inquietante sorriso ed avvicinandosi a piccoli passi, pronta a reagire a qualsiasi suo movimento.
    Non so perché, ma credo che questa sia l'unica soluzione... parlò con tono tranquillo rivolta alla figura, in attesa di un qualsiasi cenno di vita. Nel caso in cui non vi fossero stati segnali di aggressività avrebbe continuato ad avvicinarsi fino a raggiungerla Non intendo farti del male...mi serve solo qualche goccia... prendendo un kunai con enorme calma, quasi si trovasse di fronte ad un animale spaventato, avrebbe infine avvicinato l'arma alla mano della figura, tentando di pungere il dito indice della stessa in maniera tale da poter prelevare qualche goccia del suo sangue all'interno del calice.
    Se tutto fosse andato come sperava sarebbe poi tornata, senza mai voltare le spalle a quello strano individuo, verso l'altare, appoggiando il calice nuovamente sopra di esso e quasi aspettando che succedesse qualcosa.
    Se nulla fosse successo avrebbe fatto cadere, sempre utilizzando la punta del kunai, una goccia su entrambi i copri fronte, come se si aspettasse che qualcosa comparisse sopra di essi. Non sapeva se stava o meno facendo la cosa giusta, come ogni volta in cui si trovava in una situazione di cui non conosceva la soluzione stava andando a tentativi, cercando di capire a piccoli passi come risolverla.

    Se invece la figura si fosse dimostrata aggressiva, non le sarebbe rimasto da fare altro che combatterla.




    Edited by Kairi Uchiha - 31/10/2017, 10:20
     
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    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Un folle lancio nel vuoto, solo in quell'istante comprese chiaramente che aveva davvero compiuto un azzardo, una mossa istintiva

    Pessima idea! Davvero devo assolutamente prendere il brevetto di volo!
    Porco kyuubi!

    pensò ed urlò mentre cadeva come un pero maturo cade dall'albero ma più che cadere sembrava essere stato letteralmente lanciato a forte velocità, praticamente destinato a fare la fine dell'hamburger. Improvvisamente la caduta si arrestò come per incanto e il ragazzo si ritrovò illeso ed in piedi circondato da un buio quasi totale, sorpreso si toccò qua e la quasi a cercare eventuali ferite

    Nessuna ferita?! Che culo ho avuto! Ma ora dove sono?
    Avete scordato di pagare la bolletta elettrica? O siete solo spilorci?!...C'è nessuno?...Alice?! Bianconiglio??!!

    Gridò delirando per almeno una decina di minuti ma senza nemmeno aver bevuto o fumato stranezze.

    Che seccatura! Meglio essere più serio...Uff! Ok serve luce.
    Luce ci sei? Ahahah

    Sembrava quasi folle o forse lo era davvero? Oppure era il suo modo di affrontare paure e difficoltà? Comunque il giovane con la mano mancina prese da una tasca l'accendinoAccendino [Vario]
    Un semplice accendino a gas; se presenti materiali infiammabili può appiccare piccoli incendi (DnT Leggero) salvo diversamente indicato.Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscole
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 5)
    [Da studente in su]
    . Il quale si decise a fare il suo lavoro solo dopo vari tentativi, pareva di avere a che fare con un mulo testardo. Dopo essere riuscito a domare il feroce e testardo attrezzo finalmente una caldo e luminosa fiammella arancio rossa illuminava, anche se miseramente, l'oscuro antro dove il genin era finito.

    Che luce accecante!...Meglio di niente...

    Nonostante la luce il buio continuava a regnare, poi si udì un suono ripetuto e quasi ritmico era molto probabilmente qualcosa che gocciolava, avevano scordato un rubinetto aperto? Successivamente il Kuro percepì una melodia o forse un canto potente, di vittoria che attirò perfettamente l'attenzione del biondo

    Un canto? Chi? Cosa? Viene da quella parte?! O forse è dentro la mia testa? Devo seguirlo comunque!

    e così il kiriano avanzò affidandosi alla tenue luminosità del suo accendino. Con una certa difficoltà e un po' d'istinto intuì che si trovava in una caverna abbastanza lunga con una curva che portava forse fuori? Non si poteva capire dove portava!? Ugualmente il kenkichi seguì quel percorso quasi obbligatorio. Superata la curva lo spadaccino si ritrovò in quella che sembrava una vera e propria arena scavata nella roccia.

    Ma dove cavolo sono finito? Sicuramente nei guai! Sembra una strana scacchiera?!

    Un luogo davvero strano, praticamente assurdo: vi era perfino un altare con una coppa e al suolo due coprifronte ninja ma privi del simbolo di villaggio. Davanti al genin comparve una figura vestita di nero, con una particolare maschera da lupo che però lasciva evidenziati gli occhi, i quali parevano piuttosto belli o forse il buio stava facendo ulteriori scherzi. Sul suolo si susseguirono curiose e contorte scritte che sembravano istigare a un qualche scontro ma sicuramente Kitori non avrebbe cominciato una lotta solo a causa di una stupida scritta.

    Chi sarebbe questo qui?!...Un invito a combattere? Perché dovrei obbedire? Pff...
    Tu che sei? Carnevale è ancora lontano...Cosa vuoi? Dove minchia siamo? Ma soprattutto sei una bella ragazza spero?!



     
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    Pensato Asami


    -AAAAAAHHHHHH!-

    Il sangue rosso comparso nuovamente sulla sua pelle l’aveva ricoperta in poco tempo. Chiuse d’istinto gli occhi continuando ad urlare, ignara dei suo destino. Subito dopo le sue orecchie udirono un rumore, simile ad uno scoppio. Rimase per qualche secondo con lo sguardo ancora immerso nelle tenebre più oscure. Avvertì un brivido alla schiena mentre i suoi occhi, lentamente, si aprirono. Ciò che vide inizialmente fu solo una forte luce, disorientandola con la sguardo. Gli occhi, completamente spalancati, cercavano distinguere qualsiasi cosa che in quel momento la circondava. Forse, ciò che aveva appena vissuto in quegli attimi era frutto della sua immaginazione. La sua mente, distorta dagli avvenimenti di Konoha, riproduceva ciò che aveva visto quella sera prima di svenire. E il sangue, oltre al rapimento di Sho, fu uno degli elementi che la influenzarono maggiormente poichè, proprio quella sera, le strade del villaggio furono sporcate da una torrenziale pioggia rossa.
    Allungò le braccia davanti a sè con la speranza di toccare prima o poi lo specchio che aveva davanti a sè un attimo prima. Ma i suoi occhi riuscirono, poco a poco, a distinguere ciò che la circondava. Ancora una volta il colore del sangue la circondava e non le lasciava un attimo di tregua. Una stanza del tutto diversa da quella del suo bagno. Quasi spettrale.

    §Ma... dove sono?§

    La luce che illuminava la stanza proveniva dall’alto. Ma non da una semplice lampadina o candela, ma bensì da un simbolo illuminato di blu. Sangue.

    -Tsk!-

    Chi le stava facendo quello scherzo doveva sapere bene, l’incubo che aveva passato la ragazza tempo prima. Ma alla vista del Kanji fece solo una piccola smorfia, quasi divertita dai particolari avvenimenti che l’accompagnarono già da quella mattina. Già dall’incontro con il presunto bambino che, circa dieci anni prima, venne cacciato dalla sua lussuosa dimora.

    §...§

    Davanti a sè c’erano una coppa con due coprifronte, appoggiati su un solido piedistallo. Dietro di esso una figura oscura e dai lineamenti del tutto irriconoscibili, era in piedi e immobile. Gli unici due elementi che la caratterizzano erano delle spaccature, simili a delle crepe, all’altezza del suo volto e una enorme giara dietro alle sue spalle. Un accessorio inusuale che, come aveva pensato la ragazza dai lunghi capelli rossi, poteva contenere del sangue, dati i numerosi riferimenti legati al liquido rosso all’interno di quella stanza. Ma erano solo ipotesi che viaggiavano all’interno della mente della genin di Konoha, che non aveva spostato lo sguardo verso l’anonimo. Quasi come un indizio, alle spalle della figura, apparvero due frasi, che Asami lesse mentalmente cercando di capirne l’esatto significato.

    §Dal suo Sangue saprai dove proviene. Dal suo sangue saprai dove andare.§

    Un significato che non riuscì a comprendere ma che a sua volta rimase impresso nella sua mente, soprattutto per la parola “Sangue” che per l’ennesima volta si rilevò come la parola chiave in quella strana situazione.
    Un ambiente quasi surreale la circondava a partire dall’individuo che si trovava di fronte a lei fino alla comparsa delle due frasi in rilievo. Per non parlare della strana luce bluastra proveniente dal Kanji. Elementi che la ragazza dagli occhi verdi, man mano che trascorrevano i secondi, aveva preso in considerazione.
    Accumulò velocemente una discreta quantità di chakra accumulandola nel suo baricentro. Non spezzò nessun sigillo ma, con l’utilizzo di quel chakra, aveva intenzione di guardare la realtà all’interno della stanza con i suoi veri occhi. [Tecnica Base: Rilascio: 3 Bassi= 30 efficacia - 10(per utilizzo senza sigillo)= 20]

    Dati Asami
    Chakra: 37/40 (Tecnica Base: Rilascio)
    Vitalità: 14/14
    Ferite://///
    Equipaggiamento:////

    Slot Azione I: ////
    Slot Azione II: ///
    Slot Azione III: ////

    Slot Difesa I: ////
    Slot Difesa II: ///
    Slot Difesa III: ////

    Slot Tecnica: Rilascio
    Slot Tecnica: Rilascio

    Tecnica Utilizzata:

    CITAZIONE
    Rilascio - Genjutsu Kai
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore può deflettere genjutsu usando 2 slot tecnica. L'utilizzatore deve essere consapevole di essere sotto l'influsso di un'illusione. È possibile sfruttare i danni subiti volontariamente per aumentare l’efficacia del rilascio, senza costo in chakra. Ogni leggera subita incrementa di 10 l'Efficacia; status Leggeri aumentano di 10 l'Efficacia, a status Medio di 30, status Gravi di 60. Si possono rilasciare solo illusioni con efficacia inferiore quella del rilascio. Può eliminare più genjutsu solo se la somma delle efficacia di ogni genjutsu è inferiore all'efficacia del rilascio. È possibile usarla su un'altra persona. È possibile sommare l’Efficacia con un’altra persona se utilizzata insieme. È possibile utilizzarla senza sigilli, riducendo di 10 l'Efficacia.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ½ Basso ogni 5 d'efficacia )
    [ [Efficacia Massima Rilasciata: 15 per Grado]]
    [Da studente in su]

    Abilità Utilizzate: ////
    Competenze utilizzate: ////
     
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    Lo Spirito del Mondo

    Prologo

    Atto III
    Primi Giudizi



    Iniziai a muovermi in cerchio in quella stanza, cercando di capire se ci fosse qualcosa che potessi prendere, qualche incisione che potessi leggere, qualsiasi indizio che potesse anche solo suggerirmi da qualche parte del pianeta mi trovassi. Non vi era assolutamente niente di tutto questo: l'altare, illuminato dall'abbandono della stanza delle quattro figure ammantate, aveva però un numero di "incassi" dentro la pietra pari al numero di coprifronti che avevo visto scomparire. Mentre li osservavo nella loro forma quadrangolare, questi incassi iniziarono a ricordarmi qualcosa. La melodia che avevo sentito precedentemente poi, iniziò a farsi più forte ancora e, per l'ennesima volta, parve indirizzarmi verso ciò che dovevo fare. Abbassai lo sguardo, osservando il mio petto: sentivo un calore innaturale, qualcosa di davvero particolare per me che, nel brulicare di emozioni e passioni che costituiva le mie membra, quasi non ero capace di percepire le differenze climatiche. Portai una mano sotto la cotta di maglia e, dentro una delle tasche cucite appositamente, estrassi un filatterio col mio sangue. Osservandolo, capii subito quello che dovevo fare: inserirlo in uno di quegli incavi. La mano si mosse lentamente verso il posto che occupava il lato più corto del tavolo e, prima ancora che mi ci potessi avvicinare, una forza incredibile mi strappò il piccolo contenitore di vetro dalle mani, incastonandolo autonomamente dentro il loco che gli spettava. Il sangue dentro il filatterio iniziò a ribollire ed il debole contenitore si sciolse, liberando quel piccolo ammasso di sangue che adesso fluttuava a mezz'aria sopra il tavolo. L'incavo si richiuse ed assieme a lui tutti gli altri: al loro posto rimase una piccola sagoma dalla forma indefinita. Uno di quegli incavi, però, scomparve del tutto, portando la somma dei posti totali a quattro, anziché cinque. Accarezzai la sfera di sangue che si era venuta a creare e mi accorsi immediatamente, irrorandola di un po' di chakra, che non fosse più il mio sangue. [Note.]Arte della Lettura Cremisi
    Arte: L'utilizzatore può analizzare il sangue contenuto nel filatterio ottenendone informazioni di base: Gruppo sanguigno, presenza di anomalie, tipo e quantità di tossine, tempo di contatto con l'aria (solo al momento della creazione del Filatterio). Può riconoscere un sangue specifico, se già conosciuto. Richiede un round completo per concentrarsi.(Consumo: ¼ Basso)
    [Da chunin in su]


    [- Kitori e Kairi]
    Il Kenkichi e la Uchiha non parvero forse rendersi conto della situazione. La scritta sul muro era stata piuttosto chiara ma, se la kunoichi di Konoha aveva tentato un approccio non-belligerante, nessuno dei due comunque parve voler muoversi nel risolvere la situazione. Certo, si vedevano entrambi come delle entità piuttosto particolari quindi la diffidenza era piuttosto una forma d'obbligo ma il tergiversare non parve piacere alla stanza. [Note.]Avete sempre modo di risolvere diversamente la questione. Non volevo rendere questo post una semplice transizione o un banale interpost, quindi aggiungo un evento ma siete liberi di agire come avevate pensato in precedenza. Mi scuso se non si era riusciti a capire che, comunque, alla fine vi incontravate tutti all'interno della stanze e che quindi dovevate interagire tra di voi. :ghu: La terra tremò un istante, quasi fosse un avvertimento, e dal pavimento sbucarono una fitta selva di quattro lance di sangue, posizionate in orizzontale, molto acuminate, dalle spalle dei due ninja, diretti verso la loro schiena. [Attacco]Potenza: 20 + DnT Sanguinamento (Leggero)
    Lunghezza: 4 metri
    Larghezza salva: 4 metri
    Velocità: Blu +2
    La melodia sarebbe tornata, potentissima, nelle loro teste e gli avrebbe suggerito di barattare il sangue avversario: con la lama o con la dialettica, a loro scelta. La Lama Insanguinata del Kenkichi avrebbe iniziato a cantare esattamente come la melodia che Kitori aveva in testa. [Primo Round: La Chiamata - Yobidashi]

    [-Asami]
    La ragazza parve piuttosto spaesata, forse finanche atterrita da quel viaggio che l'aveva vista arrivare, inerme, in un luogo a lei sconosciuto. La figura che aveva davanti parve non muoversi, forse ancor più spaventata dalla presenza della kunoichi di quanto lei non lo fosse di lui. Certo, per quanto l'uomo con la giara fosse arrivato lì prima della ninja di Konoha, non parve cercare risposte diverse da quelle che le circostanze gli avevano messo di fronte. Si sentiva così spaesata da credere che quella in cui si trovava fosse una illusione. L'odore del sangue, la durezza della pietra, la tangibilità del suo avversario, se solo avesse provato a testare tutto questo, la avrebbero indubbiamente messa al corrente che la sua idea fosse totalmente errata: non era una illusione e lei si trovava lì non per essere spaventata e magari picchiata ma soltanto guidata. Era stata scelta perché nella vita osservata e giudicata. Ma tutto questo, lei, non poteva saperlo. Nel momento stesso in cui provò ad eseguire il rilascio, qualcosa accadde: non per un effettivo funzionamento della tecnica ma per una mera coincidenza. Avevo inserito il mio filatterio nel tavolo ed il comportamento del ninja con la giara era stato ritenuto indegno. Non aveva superato il test finale, anzi, neanche la prima parte di questo test. L'uomo si sarebbe iniziato a sgretolare ed a volare via, come sabbia al vento, rivelando al suo interno una piccola sfera di sangue compatta, fluttuante, che tuttavia si muoveva e spesso si diramava tutt'intorno alla sua circonferenza. Un coprifronte sull'altare scomparve, emettendo un suono molto simile a quello che Asami aveva sentito nell'istante stesso in cui era arrivata.




    Per questo post, avete accesso a tutte le conoscenze derivanti dalle mie competenze sui filatteri, che potete trovare nella mia scheda. Tutti gli slot, non solo quelli consoni al vostro grado. L'obiettivo rimane il medesimo di prima. Altro giro altra corsa. :guru:

    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale:30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Note
     
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    Lo Spirito del Mondo


    3° post



    Pensato
    Parlato




    La strana inquietane figura sembrò non reagire al suo tentativo di pungergli la mano, non rispondendogli in alcun modo ma porgendogli varie domande con tono decisamente...curioso visto il suo aspetto Carnevale? disse guardandosi per un secondo: certo, era sporca di terra e di sangue e non nelle sue migliori condizioni, ma non era neppure vestita in maniera diversa dal solito.
    I suoi modi di fare le parvero familiari anche se non seppe identificare chi le ricordassero, e la voce di quella figura le era comunque nuova.

    Fu mentre la squadrava che vide 4 lance comparire dal terreno dietro l'uomo, finendo con il reagire di istinto come spesso le capitava: urlando un GIU'!!!! avrebbe tentato di prendere la figura per le spalle con un braccio, abbassandola velocemente e di conseguenza abbassandosi a sua volta. Troppo colta alla sprovvista non fu però abbastanza ed un paio delle lance dietro di lei, di cui non si era accorta troppo presa da quelle che erano comparse poco davanti, colpirono le sue spalle andando a tagliare parte del mantello e ferendola, seppur non in maniera grave [S.D. I][Rif: 575, mezza leggera ad entrambe le spalle essendo presa di striscio + DnT Leggero]
    Rialzandosi avrebbe imprecato fra i denti, guardando la figura davanti a lei con fare di urgenza Senti, non so chi tu sia ma è ovvio ciò che questa stanza vuole che noi facciamo! esclamò con irruenza Vuole il sangue, il nostro rispettivo sangue. Questo è il mio continuò, poggiando indice e medio destro sulla ferita alla spalla e mostrandolo alla figura Sei libero di prenderne qualche goccia se vuoi. Ma in cambio voglio qualche goccia del tuo. Questo è l'unico modo che abbiamo per uscire di qui, temo indicò il calice nella mano sinistra, tenendolo ben stretto per evitare che l'uomo davanti a lei cercasse di rubarlo: non sapeva esattamente cosa aspettarsi da lui ma le era sembrato non intenzionato a combattere, e forse potevano venirne a capo senza usare le mani.
    Rimase in ogni caso all'erta, pronta a qualsiasi movimento aggressivo da parte della figura. Se avesse deciso di combattere, non si sarebbe di certo tirata indietro.


     
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    Parlato Asami
    Pensato Asami


    Osservò la figura misteriosa, restando immobile senza muovere un muscolo. Questo però non valeva per il chakra, che scorreva veloce all’interno del suo corpo. Confluendo in un unico punto, pronto per essere utilizzato per ritornare alla realtà. Quella realtà da lei considerata distorta, forse per la presenza del sangue all’interno di quella stanza e della figura oscura che non aveva mai visto in vita sua. Nemmeno per sbaglio in sogno o durante un incubo. E il rilascio eseguito dalla ragazza, senza spezzare nessun sigillo, non la catapultò a Konoha, facendola restare all’interno di quello spazio quasi claustrofobico. Ma, alla vista della giovane donna, accadde qualcosa di inaspettato. La figura oscura, senza dire una parola, iniziò a sgretolarsi pian piano. La sua testa, le sue braccia e per finire il busto. Diventò polvere davanti ai suoi occhi lasciando, forse, quella stanza per sempre. Quel corpo oscuro ormai non esisteva più e al suo posto una piccola sfera rossa aveva preso il suo posto. La ragazza avanzava lentamente, avendo lo sguardo sull’oggetto fluttuante. Quando passò di fianco all’altare, uno scoppio la fece sobbalzare comprendo d’istinto le sue orecchie con entrambe le mani e chiudendo gli occhi. Diede le spalle alla sfera, solo per pochissimi secondi, per capire chi o che cosa aveva causato quel rumore. Ma la stanza non presentava “nessuna” anomalia. Sempre ricoperta di sangue, con il Kanji del sangue che emetteva una luce del tutto innaturale. Nonostante ciò, in quei pochi attimi, i suoi occhi scrutavano la stanza da una parte all’altra, senza nessun risultato. A parte la piccola sfera, che aveva appena raggiunto.

    §E' sangue!§

    Rossa, come le pareti, che fluttuava davanti ai suoi occhi. Aveva avvicinato il suo volto alla sfera per poi allontanarsi nuovamente. Il suo braccio d’istinto si tese verso la sfera. L’aveva sfiorata con le dita, notando come essa si diramava. A cosa serviva? Perchè comparve al posto di quella figura totalmente anonima? Con il suo indice la stava quasi per toccare, ma la giovane Hoshiyama si fermò di scatto, allontanando l’arto all’oggetto rosso.

    §Sembra è una specie di bolla. Toccandola molto probabilmente esploderà.§

    Aveva avuto solo quel pensiero riguardo a quella sfera, dopo i numerosi riferimenti al sangue che, già da quella mattina, l’avevano assillata. Facendo alcuni passi all’indietro, cercò di raggiungere il piedistallo. Durante il suo breve tragitto non aveva mai dato spalle alla sfera di sangue, che in quell’occasione poteva rivelarsi micidiale attaccandola in qualunque momento, rilevandosi non così innocente come voleva far credere. Quando arrivò al piedistallo, spostò la sua mano destra dietro la sua schiena e con la mano cercò di prendere la coppa che si trovava su di esso.
    Avrebbe ripercorso nuovamente la strada che la separava dalla sfera fluttuante e, una volta arrivata abbastanza vicino, con un rapido movimento del braccio sinistro [Velocità: 400 + 2 Tacche= 450] avrebbe cercato di prendere la sfera e di metterla all’interno del calice [Abilità del Filtraggio Cremisi].
    Indipendentemente da ciò che sarebbe successo alla sfera di sangue all’interno del calice, la genin di Konoha lo avrebbe osservato intensamente, quasi ipnotizzata dal suo colore. [Tecnica della Conoscenza Cremisi - Ketsueki no chishiki no jutsu] [N.B. Non so la quantità specifica della sfera di sangue ma considera che sacrifico, sempre se è possibile, 1 Leggera di sangue per determinare la direzione]


    Dati Asami
    Chakra: 32,5/40 ( -0,5 (2 Tacche [Velocità]); -4 Tecnica della Conoscenza Cremisi - Ketsueki no chishiki no jutsu)
    Vitalità: 14/14
    Ferite://///
    Equipaggiamento:////

    Slot Azione I: ////
    Slot Azione II: ///
    Slot Azione III: ////

    Slot Difesa I: ////
    Slot Difesa II: ///
    Slot Difesa III: ////

    Slot Tecnica: Tecnica della Conoscenza Cremisi - Ketsueki no chishiki no jutsu
    Slot Tecnica: /////


    Abilità Utilizzate: ////
    Competenze utilizzate:

    CITAZIONE
    Abilità del Filtraggio Cremisi
    Abile: L'utilizzatore può creare un filatterio semplicemente ponendo il contenitore a contatto con del sangue, anche secco o coagulato e risucchiandolo all'interno. Può separare il sangue da sostanze estranee, inoltre la capacità dei filatteri aumenta fino ad una ferita Grave di Vitalità, senza aumentare le dimensioni del contenitore.
    [Da genin in su]

    Tecnica della Conoscenza Cremisi - Ketsueki no chishiki no jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    La tecnica è attivabile solo se posseduto un filatterio pieno. L'utilizzatore sarà in grado di ottenere informazioni superiori sul proprietario del sangue: saprà riconoscerne il tipo di Tecnica Speciale, se conosciuta, e ne conoscerà l'aspetto (su base genetica). Per 24 ore sarà in grado percepire se la fonte di quel sangue si trova in un area di raggio 60 metri dalla sua posizione. Inoltre, sacrificando una leggera di sangue del filatterio a turno (a discrezione del QM), sarà possibile determinare la direzione della provenienza di quel sangue.
    E' possibile tracciare al massimo tre filatteri contemporaneamente.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medioalto)
    [Da jonin in su]
     
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    Lo spirito del mondo


    Terzo Post


    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    La figura incappucciata sembrò abbastanza sorpresa dalle domande e dalle affermazioni del Kenkichi ma non rispose a quei quesiti anche perché non ci fu molto tempo per discutere. Infatti la strana stanza non sembrò gradire il comportamento dei suoi occupanti e non mancò di mostrare il proprio disappunto: la terra tremò e della acuminate lance di sangue si scagliarono contro la schiena della figura mascherata.

    Atte...

    Cercò il kiriano di avvertire quel qualcuno ma venendo interrotto dall'urlo della stessa figura contrapposta

    GIU'!!!!

    che cercò perfino di aiutare il ragazzo tirandolo giù. Quasi istintivamente Kitori seguì il movimento della figura chinandosi sulle ginocchia e poggiando i palmi delle mani al suolo. Aiutandosi utilizzando un impasto di chakra per reagire con maggiore prontezza, evitando di venire colpito e ferito. [Impasto] [Slot Difesa I] Ma lo stesso non fu per l'altro infatti venne colpito, anche se solo di striscio.

    Ehm, grazie. Stai bene?
    Mi ha aiutato?! Non è un nemico?!

    Nel mentre la strana melodia riprese a suonare ancora più forte e prepotente, perfino Manaita di colpo prese a cantare quella musica un fatto proprio strano dato il "carattere" della lama.

    Manaita?? Ok, è ammattita del tutto...

    Tutto spingeva in quel luogo ad un unico evento; Per fino l'altro tipo nella stanza:

    Vuole il sangue, il nostro rispettivo sangue...Questo è il mio...Sei libero di prenderne qualche goccia se vuoi. Ma in cambio voglio qualche goccia del tuo. Questo è l'unico modo che abbiamo per uscire di qui, temo
    Questo tipo mi riguarda qualcuno?! Ma non riconosco la sua voce.

    sembrava davvero l'unica via. E dopo il comportamento di quell'altro il ragazzo si convinse.

    Va bene! Prendo il tuo sangue. E ti darò il mio sangue lupastro! Niente scherzi però.

    Kitori prese lentamente un piccolo contenitore metallico che usava per contenere i tonici, conservando le pillole in tasca, per poi raccogliere il sangue che l'incappucciato gli offrì. [Abilità]Abilità del Filtraggio Cremisi
    Abile: L'utilizzatore può creare un filatterio semplicemente ponendo il contenitore a contatto con del sangue, anche secco o coagulato e risucchiandolo all'interno. Può separare il sangue da sostanze estranee, inoltre la capacità dei filatteri aumenta fino ad una ferita Grave di Vitalità, senza aumentare le dimensioni del contenitore.
    [Da genin in su]
    Forse troppo poche gocce, che d'un tratto grazie all'uso istintivo di chakra aumento molto di quantità. [Tecnica A]Tecnica dell'abbondanza Cremisi - Ketsueki hōfu no jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Premessa una quantità di sangue pari o superiore a ½ Leggera all'interno del filatterio, l'utilizzatore può riempirlo completamente tramite il chakra, aumentando il sangue presente.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: MedioBasso per Leggera)
    [Da chunin in su]
    Successivamente ancora lentamente tirò fuori un kunai, da una tasca con la mano destra, e con un colpo secco si provocò un taglio sul dorso della mano sinistra offrendo varie gocce del vitale liquido alla presenza semi animale. [Slot Azione I] [Danno] Il nebbioso, dopo aver riposto l'arma, cercò di versare un po' di sangue dal porta pillole, nella coppa tenuta dal suo compagno d'avventura. Rimanendo ad ammirare quasi incantato il contenitore pieno di plasma. Come a cercare di ottenere chissà quale informazione. [Abilità]Arte della Lettura Cremisi
    Arte: L'utilizzatore può analizzare il sangue contenuto nel filatterio ottenendone informazioni di base: Gruppo sanguigno, presenza di anomalie, tipo e quantità di tossine, tempo di contatto con l'aria (solo al momento della creazione del Filatterio). Può riconoscere un sangue specifico, se già conosciuto. Richiede un round completo per concentrarsi.
    (Consumo: ¼ Basso)
    [Da chunin in su]



    Chakra: 56.75/60
    Vitalità: 15/16
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 550
    Velocità:  525
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 450
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: Schivata - Riflessi 550;
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Taglio auto inflitto;
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lama Insanguinata (Livello I) × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Kunai × 6
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Wakizashi × 1
    • Bomba Gelo × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Accendino × 1

    Note
    Equipaggiamento debilitante -2 tacche Concentrazione;
     
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    Lo Spirito del Mondo


    Capitolo Primo


    Atto IV
    Il Villaggio della Storia †



    Sembrava non avere caratteristiche. Il sangue che stavo osservando le aveva tutte al suo interno e contemporaneamente nessuna. Non capivo da quanto tempo fosse lì, non capivo quali caratteristiche potesse avere, non capivo quale storia potesse vantare. Ma di tutti quei problemi che mi si ponevano davanti, interdicendomi, uno più grande si sarebbe in un attimo manifestato. La melodia che sentivo, sempre più presente nella mia testa, si fermò per un singolo, brevissimo istante e divenne voce: il sangue iniziò a parlarmi, ad introdurmi alla Chiamata, a spiegarmi come mai ero lì e quale sarebbe stato, da quel giorno in poi, il mio ruolo nella Storia. Ciò che mi fu riferito, però, non è questo il momento in cui verrà esposto. Quando il suo discorso fu concluso, la sfera si avvicinò a me ed io, che adesso sapevo cosa dovevo fare, lasciai che lo facesse. Si poggiò all'armatura dell'Inquisitore.
    Poi, ancora una volta, buio.
    Una porta infondo alla stanza si aprì.

    [- Kitori e Kairi, Asami]
    Il Lupo ed il Sinistro Sorriso riuscirono a trovare un accordo senza dover cedere alla cieca rabbia combattiva. Il tergiversare iniziale dei due non era piaciuto alla stanza, ma il successivo tempo impiegato a ferirsi o a farsi ferire fu tutto ciò che era necessario a proseguire in quel macabro labirinto. Il Kenkichi fu indubbiamente più pronto della sua compagna ed una volta ottenuto il suo sangue, in un modo che sarebbe dovuto parere innaturale sia allo stesso spadaccino che alla amica delle fiere boschive, prima moltiplicò a dismisura il poco sangue che aveva ottenuto e poi lo spostò il sangue all'interno della coppa.
    Senza che i due potessero saperlo, in un'altra ala di quell'apparente stanza vuota, un'altra Kunoichi stava cimentandosi nella loro stessa avventura, decisamente più spaventata degli altri due, più diffidente nei confronti del sangue ma, probabilmente, determinata allo stesso modo. Aveva avuto la strada spianata dal desiderio del suo avversario di ritirarsi ma questo non significava che la pressione psicologica che verteva su di lei fosse più leggera, anzi. La solitudine, forse, era una consigliera ancor peggiore dell'incertezza.
    Sia dopo l'azione della Succube che dopo il movimento del Sinistro Sorriso, quando il sangue si depositò sul fondo della coppa, un intenso fumo iniziò a sprigionarsi da esso: contemporaneamente, più il fumo diveniva denso, sul coprifronte sottostante alla coppa iniziavano a venir incisi degli strani simboli che solo quando l'immagine fu completa divennero manifesti. Due nuvole affiancavano il simbolo della vita. [Immagine.]asia_japan_temple_1_closeup Al rituale mancava ancora il sangue del Kenkichi, cioè quello destinato alla razzia del Lupo. Nel momento in cui anche l'Uchiha avesse deciso di riempire la coppa, i due nella medesima stanza avrebbero nuovamente assistito all'evento epifanico. Una volta che i tre coprifronte fossero stati disponibili per tutti, la melodia nella loro testa si sarebbe fermata, divenendo una chiara voce. Io sono la Chiamata. avrebbe detto E sono la necessità di avere nuovi membri nel Paese della Storia. Di fatti, quel coprifronte, determinava un villaggio. Indossate il vostro nuovo vessillo e brindate del Sangue che tutti ci accomuna. Sarebbe poi taciuta, anche se interrogata in qualsiasi modo e avrebbe desistito dal parlare nuovamente per qualsiasi motivo. Il Sinistro Sorriso era rimasto come affascinato da quel liquido e la Chiamata, prima di manifestarsi come una vera entità nella loro testa, avrebbe suggerito all'uomo quello che i suoi occhi erano riusciti, inspiegabilmente, a vedere da soli. Quel sangue non aveva alcunché di caratteristiche. Non era possibile distinguerne niente, sembrava da sempre essere presente in quella coppa - eppure lo aveva messo lui un istante prima!
    C'era ancora una possibilità di sottrarsi a quel rituale se non si avrebbe voluto far parte del Villaggio della Storia. Volerlo, intensissimamente volerlo. Il corpo avrebbe iniziato a sfaldarsi, lentamente, come carta a cui si è avvicinata una fiamma. Sul posto avrebbe lasciato una gigantesca traccia del suo sangue. Si sarebbe poi ritrovato esattamente dove era prima delle visioni che lo avevano condotto in quel luogo ancora sconosciuto.
    Se invece avessero brindato di quel sangue, quasi immediatamente un dolore lancinante sarebbe risalito dallo stomaco verso la bocca, contorcendoli. Gli occhi si sarebbero rivoltati all'indietro e la Chiamata sarebbe tornata, questa volta parlando contemporaneamente tutte le lingue del mondo, le nuove, le vecchie, le future. Niente di comprensibile per loro, ma una sequela di immagini avrebbe mostrato angoli di terre sconosciute, di luoghi inabitati. Una porta si sarebbe aperta alle loro spalle.
    Dopo di che il buio.

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    Al loro risveglio, i tre si sarebbero trovati fianco a fianco, ancora una volta incapaci di scorgere la loro vera figura. Il Lupo, il Sorriso Sinistro, la Succube erano sdraiati a terra, riversi verso il suolo il quale era permeato da un sottile strato d'acqua. Lo scenario era nuovamente diventato quello della caverna in cui si erano trovati inizialmente, almeno nel caso di Kitori e Kairi, oltre che il mio, ma al centro di essa giaceva un gigantesco albero in fiore, dal verde incredibilmente intenso, con radici profondissime, larghe, spesse, che si estendevano ne terreno e sul pavimento di tutta la sala. Al centro di questo albero, una apertura, alta forse dieci metri. Tutt'intorno sembrava non esserci altra via di scampo. Nel momento in cui avessero provato ad avvicinarsi all'albero, una figura gigantesca, avvolta da una serie di liane di chakra fluttuanti, si sarebbe manifestata. Al suo fianco pendeva una gigantesca spada.

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    Io sono lo Spirito del Mondo.
    Ed è vostro eterno compito contenermi.


    La Chiamata allora sarebbe esplosa nella testa di tutti e tre, ripetendo all'unisono il primo, grande segreto degli Artisti del Sangue: La Storia è scritta nel patrimonio genetico dell'Uomo: il Primo Sangue ti renderà Demiurgo dello Spirito del Mondo. La figura ammantata di Sangue camminò in avanti e subito dalla sua destra partirono dei grossi dardi ematici in direzione dei tre. [Slot Azione I]Potenza 50, Velocità 600 Miranti ai rispettivi ginocchi destri. Una piccola chiazza di sangue sarebbe rimasta indietro sul suo cammino dopo la partenza dei tre dardi; le mani dello Spirito si sarebbero poi portate al petto ed avrebbero e, con movimenti circoli, avrebbero creato una sfera densa di sangue. Una seconda chiazza scese dal suo corpo a terra, lasciando una grande pozza. L'uomo lanciò poi la palla in aria che rimase al centro di quello scenario, sospesa. Dopo un attimo, da essa, partirono altri dardi, estremamente veloci. [Slot Azione II & Tecnica] Globo Ematico
    Villaggio: Villaggio della Storia
    Posizioni Magiche: Caricamento (3)
    L'utilizzatore crea una sfera di sangue, di potenza 20 e durezza 2, che rimane fluttuante in aria. Spendendo uno slot azione o tecnica può sacrificare una parte del sangue della sfera per scagliare dei dardi di potenza 25 contro un obiettivo presente entro 18 metri. I Dardi hanno velocità aumentata di 2 tacche e Penetrazione 4. Scagliati 8 dardi, la sfera si esaurisce. Se la sfera viene distrutta, esplode, investendo un'area di 9 metri. Il calcolo del danno è considerato come danno da [Bomba].Tipo: Ninjutsu - Chiiton





    OT | Non lo sapete, ma il sangue che avete bevuto ha avuto effetti piuttosto carini. :guru:
    Innanzitutto, ha dimezzato la vostra riserva di chakra. In seconda analisi, vi ha reso impossibile usarlo. :ghu:
    Non disperate, vi ha dato altre abilità! Potete usare la vostra vitalità per lanciare i jutsu! Ogni bassissimo corrisponde ad una ferita lieve, ogni basso ad una ferita leggera. Una volta a round potete convertire 5 bassi della vostra riserva in 2.5 Leggere. Finito il chakra, si continua a morire. Finita la vitalità, si continua a svenire. Potete anche usare le 2.5 Leggere extra per curare la vostra Energia Vitale.
    Non avete limiti all'overcap e non subite danni dal sovrimpasto. Lo Spirito è En. Viola.

    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

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    Parlato



    Lo strano individuo non fece storie quando lei le offrì il suo sangue e gli diede il proprio senza ulteriori problemi, anche se la kunoichi non capì proprio il motivo per cui si stesse appellando a lei come "lupastro". In quel momento non indossava la maschera del villaggio ne in alcun modo vi era qualcosa che la potesse collegare a quegli animali per uno sconosciuto, forse vedeva qualcosa che lei in realtà non notava? La cosa però in quel momento non era particolarmente importante, anche se la curiosità rimase.

    Non appena il fumo cominciò a sgorgare dal calice sul copri fronte apparve qualcosa, un simbolo che l'Uchiha mai aveva visto prima di allora: una parte di lei si aspettava in realtà che comparisse il villaggio della persona davanti a lei Suppongo di doverlo fare anche io...
    Prese quindi le gocce di sangue dell'essere davanti a lei le pose nel calice che aveva ancora in mano unendolo a quello del suo strano compagno di viaggio, creando un vero e proprio filatterioAbilità del Filtraggio Cremisi
    Abile: L'utilizzatore può creare un filatterio semplicemente ponendo il contenitore a contatto con del sangue, anche secco o coagulato e risucchiandolo all'interno. Può separare il sangue da sostanze estranee, inoltre la capacità dei filatteri aumenta fino ad una ferita Grave di Vitalità, senza aumentare le dimensioni del contenitore.
    [Da genin in su]
    : inconsciamente stava utilizzando le stesse capacità che Keiji di Kiri aveva utilizzato qualche tempo prima su di lei, anche se la ragazza non ne era consapevole essendo svenuta in quel momento.

    Solo allora la melodia nella sua mente si sarebbe infine fermata, sostituita da una voce chiara e limpida, che esclamò però parole dal senso sicuramente meno palese. Kairi osservò perplessa il sangue nel calice davanti a lei Devo..berlo...? la cosa non le piaceva in alcun modo ma aveva capito come seguire le strane regole di quel luogo fosse l'unico modo per proseguire. Per prima cosa prese il copri fronte legandoselo alla testa e poi portò il calice al viso Kanpai esclamò, chiudendo gli occhi ed ingurgitando un sorso del liquido cremisi, evitando anche solo di respirare fino a quando non fosse arrivato al sicuro nel suo stomaco e resistendo al pessimo impulso di risputare tutto fuori.
    Non passarono che pochi istanti e un dolore lancinante le trafisse lo stomaco quasi come se qualcosa lo stesse squartando dall'interno: la kunoichi lasciò cadere il calice che sarebbe caduto pesantemente a terra se l'uomo di fianco a lei non l'avesse preso prima, cadendo a terra sulle ginocchia e tenendosi la pancia, sicura di essere ormai in punto di morte. Voci in lingue sconosciute parlarono nella sua mente mentre una sequela di immagini la pervadeva senza che potesse averne alcun controllo prima che tutto piombasse di nuovo ed inevitabilmente nel buio.

    Si risvegliò dopo non sapeva quanto tempo, stesa accanto allo stesso uomo con cui aveva affrontato la precedente prova ed assieme ad un'altra figura cornuta che non aveva mai visto prima ed immersa in un sottile strato di acqua. Fu lesta ad alzarsi vedendo immediatamente davanti a lei un'enorme albero, comparso magicamente e chissà da dove, nel suo tronco un'apertura che sembrava essere l'unica via di uscita presente in quel luogo. Ignorando gli altri due (d'altronde non aveva la più pallida idea di chi fossero ancora, poteva anche trattarsi di nemici in realtà) fece un paio di passi per avvicinarsi ad essa, decisa ad uscire da quella situazione il prima possibile.
    Quello strano posto aveva però ancora una volta piani diversi per lei ed un'essere che aveva un che di infernale si manifestò impedendole l'accesso alla tanto agognata via di fuga esclamando parole che per l'Uchiha erano ancora una volta prive di un reale senso.
    Senza aspettare decise però di attaccarli e saltando di lato per evitare il dardo Kairi si accorse ben presto di come i suoi movimenti non fossero potenziati come al solito dal chakra ma in qualche modo dalla sua stessa energia vitale [S.D. I][Rif: 575 + 1= 600, 1 lieve danno]
    Ebbe la conferma della cosa quando per evitare il secondo attacco attivò lo sharingan, sentendo un'acuto dolore agli occhi accompagnato dalla pessima sensazione che qualcosa le stesse venendo tolto con la forza, una sensazione mai provata prima di allora[S.D. II][Rif: 575 + 3 preveggenza= 650, 0.5 leggere]

    Ricadendo a terra dopo l'attacco avrebbe osservato la creatura con aria sprezzante prima di agire Fammi passare! avrebbe semplicemente urlato prima di estrarre la sua wakizashi e di gettarsi all'attacco dell'essere davanti a lei, tentando un primo fendente al collo per saggiare le capacità dell'avversario [S.A. I][Movimento gratuito 6+3 metri, For: 500, Vel: 500 + 3 tacche preveggenza= 575, 0.5 leggere], abbassando poi la spada e cercando di colpirlo con un fendente al braccio [S.A. II][Movimento gratuito 6+3 metri, For: 500, Vel: 500 + 3 tacche preveggenza= 575, 0.5 leggere] ed un terzo colpo all'altezza delle ginocchia, eseguito abbassandosi di scatto e da sinistra verso destra, parallelo al terreno [S.A. III][Movimento gratuito 6+3 metri, For: 500, Vel: 500 + 3 tacche preveggenza= 575, 0.5 leggere]
    Se la creatura si fosse difesa senza troppi problemi avrebbe poi cambiato strategia: se lo strano essere l'avesse osservata in quel momento avrebbe visto comparire un'improvvisa luce alle sue spalle, che la ragazza sperava l'avrebbe accecato [Slot Tecnica]Illusione Accecante
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se osservato l'utilizzatore e presente entro 9 metri da esso. Le vittime vedranno generarsi alle spalle dell'utilizzatore una luce intensa che renderà Accecate le vittime per 1 round oppure finché non subito un attacco. L'efficacia è pari a 10.Tipo: Genjutsu -
    (Consumo: Medio)
    [Da studente in su]

    Essendo diretto solo al nemico, non dovrebbe influenzare Kitori e Zakira nel caso in cui mi osservassero. D'altronde altero la mente del nemico, non la loro
    un'ennesima prova, un modo per capire se fosse affetto o meno dalle illusioni. Il colpo che avrebbe seguito, il suo ultimo, sarebbe stato un fendete eseguito rialzandosi e portato in maniera obliqua al viso dell'uomo, con una forza ed una velocità che difficilmente la kunoichi avrebbe potuto utilizzare se non fosse stata influenzata dal sangue che aveva bevuto poc'anzi [S.A. IV][Movimento gratuito 6+3 metri, For: 575, Vel: 500 + 3 tacche preveggenza + 1 impasto= 600, 2 leggere]
    Infine si sarebbe rivolta ai due essere incappucciati gridando Se volete uscire da questa situazione quanto me collaboriamo. Non potrà gestirci se lo attaccheremo in gruppo!




    Chakra: 60/60
    Vitalità: 11.75/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 575
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Schivata
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: Fendente collo
    2: Fendente braccio
    3: Fendente gamba
    4: Fendente viso
    Slot Tecnica
    1: Att. Sharingan
    2: Illusione accecante
    Equipaggiamento
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Kunai × 5
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Uchiha Shuriken × 2
    • Sonagli [x5] × 1
    • Shuriken × 5
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Fumogeno × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Mantello × 1

    Note
    ///



     
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26 replies since 5/10/2017, 12:45   482 views
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