[News GdR] La Trama della Vita - Umizaki

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    Y Danone
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    Infectious Disease

    Post Quarto – Che sia il messia che stavamo aspettando?!



    Sembrava che in qualche modo fossimo riusciti a venire fuori da quella situazione così assurda. Assecondare la follia di Kuso stava diventando ogni giorno sempre più difficile da evitare e ancora una volta eravamo riusciti a far puntare tutti i riflettori su di noi. Dovevo ammettere di avere forse gran parte della colpa, ma non lo avrei mai ammesso apertamente, non di fronte a Kuso. Il tempo degli scherzi era terminato e non ci restava che raggiungere i malati in quarantena per cominciare lo studio di quella strana forma di malattia. Sembrava che fossero stati portati tutti sulla cima di una collina poco fuori la città, una vecchia caserma in disuso divenuta probabilmente per tutta quella gente una gigantesca fossa comune. Non badai al tono della guardia mentre ci avvertiva di non fare più cazzate, era ovvio che ne avremmo combinate sempre di peggiori di li in avanti -Tsk!.. forza andiamo..- feci cenno a Kuso di seguirmi, era meglio muoversi da li prima che la guardia cambiasse nuovamente idea.


    Se volevo sapere di più su quella epidemia dovevo prima consultarmi con qualcuno del posto in grado di parlare la mia stessa lingua, sapevo che alla caserma avrei trovato qualche medico impegnato a cercare una cura per quella banda di sfigati che stava morendo. Dalle voci che erano giunte nel continente non sembrava che si trattasse di una malattia conosciuta il che rendeva tutto ancora più interessante -Ehi Kuso niente peneghiaccioli o altre diavolerie mentre siamo nella zona di quarantena.. ho bisogno di parlare con qualche medico del posto per farmi un’idea della situazione.. non è necessario che tu mi segua se vuoi dare un’occhiata in giro fa pure.. ma senza attirare altre attenzioni.. probabilmente questa fottuta isola pullula di shinobi Accademici.. non mi va di immischiarmi negli affari di quella gente.. - sapevo che le mie parole sarebbero state completamente vane, ma con Kuso non si sapeva mai che fare. L’eroe mascherato poteva passare da uno stato di estrema obbedienza ad uno stato di pura follia incontrollata senza dare alcun preavviso, dovevo almeno fare un tentativo per tenerlo buono il tempo necessario a scoprire qualcosa di più. Risalita la collina la vecchia caserma allestita a lazzaretto era emersa dal terreno facendosi sempre più grande passo dopo passo. Molta gente sembrava indaffarata a gestire i malati, ma non fu quella la cosa che mi lasciò letteralmente a bocca aperta, bensì una strana creatura in fiamme che caduta dal cielo andò a schiantarsi su uno degli alberi del giardino. Credevo di aver visto parecchie cose strane nella vita, ma quella forse le batteva tutte. Avvicinatomi all’albero mi fu subito chiaro che a cadere era stato quello che aveva le sembianze di un semi-umano per metà uomo e per metà bestia, dato che nella testa sembrava aver conficcato un fottutissimo gabbiano -..ma che razza di creatura e questa?!..- chiesi a Kuso quasi certo che tra stramberie si conoscessero a vista. L’uomo, se così si poteva definire sembrava stare bene nonostante lo schianto quindi mi permisi di chiedergli -..ehi tu.. stai bene?!- anche se in realtà non me ne fregava un cazzo. Quel tizio sembrava emanare una strana aura attorno a se anche se non riuscivo a comprenderne la natura, qualcosa di soprannaturale che probabilmente era legata alla follia che anche Kuso emanava da ogni poro della sua pelle. Avrei lasciato a Kuso gestire la situazione in fin dei conti tra strambi si potevano capire meglio, non parlavo lo strambese, non ancora fortunatamente.




    [...]




    Ad ogni modo alla fine sarei entrato nella caserma presentandomi al personale come uno dei medici inviati dal continente per gestire la situazione. Beccato il primo incompetente del posto mi sarei fatto spiegare un po’ la situazione facendo le solite domande di rito e chiedendo ovviamente quanti più referti medici possibili. Tutti i pazienti accusavano senza alcun dubbio uno stato infiammatorio anche se da quei dati mi riusciva impossibile capire quale potesse essere la causa. Quella gente veniva infettata, si ammalava come in una normalissima influenza e dopo qualche giorno di delirio cadeva in uno stato catatonico che li rendeva di fatto dei vegetali viventi capaci solo di nutrirsi. Le frasi che il dottore mi aveva riportato durante i deliri dei pazienti non avevano alcun particolare significato per me, cercare la propria madre nei momenti di disperazione e dolore doveva essere piuttosto comune per degli sfigati come quelli. Insomma dalle informazioni raccolte da quei quattro sfigati incompetenti era impossibile determinare la causa dell’infezione anche se sarebbe bastato uccidere uno dei quei malati per vivisezionarlo e scoprire probabilmente l’arcano -Mmh.. dunque nessuno dei malati è morto.. interessante..- era la cosa più interessante e sensata che quel tizio mi avesse detto fino a quel momento. Constatare lo stato di malessere di una persona era cosa da niente, insomma capire che una persona sta male non è certo un miracolo della scienza, basta piantargli un termometro nel culo e sentire le stronzate deliranti che blatera prima di cominciare a sbavare come un cane, ma perché nessuno di quei malati era ancora morto? Lo stato infiammatorio in cui versavano none era certo cosa da sottovalutare, i valori dei leucociti di quei malati erano schizzati alle stelle e non credevo affatto che si stessero organizzando per un rave party. Una vera e propria guerra immunitaria era esplosa nel corpo di quella gente, contro un nemico esterno che probabilmente li stava divorando.


    -Chi sono questa gente?!.. voglio dire da dove vengono?!.. spero non li abbiate mescolati tutti tra loro senza catalogare le loro origini e la loro appartenenza sociale..- era ovvio dove volessi arrivare. Quella malattia si stava propagando rapidamente, ma doveva pur essere iniziata da qualche parte e capendo chi fossero quelle persone arrivare ad una conclusione non sarebbe stato poi così difficile -Chi sono stati i primi pazienti.. anzi il primo tra tutti che ha contratto la malattia?!.. ho bisogno di sapere chi sia e soprattutto di cosa si occupasse prima di ammalarsi?!- quella malattia non aveva senso. Perché un’infezione di quella gravità doveva lasciare praticamente incolume la sua vittima, c’era qualcosa che non tornava. Nessuno dei malati era morto, impossibile. Se anche vecchi e bambini non erano morti per la grave infezione allora la risposta a quella domanda era semplice, qualsiasi cosa le stesse affliggendo non voleva che morissero. Tenni per me quella supposizione, non era certo li per aiutare quella gente, ma per capire se potessi sfruttare quel demone nascosto in quelle persone a mio vantaggio personale. C’era inoltre un’ultima cosa di cui avevo bisogno.

    -Mi dica dottore.. crede che sarebbe possibile farmi visitare uno dei malati che si trovano in stato catatonico.. vorrei condurre un piccolo esperimento per sincerarmi di una cosa ma per farlo ho bisogno di un luogo isolato.. inoltre non vorrei essere disturbato da nessuno se non dal mio assistente..- era giunto il momento di mettere alla prova quella strana malattia, se si quello si trattava. Non avevo mai sentito parlare di una malattia che tenesse in vita la propria vittima. Conoscevo la Morte più di chiunque altro e sapevo bene che una malattia o una infezione che fosse non aveva pietà di nessuno pertanto, o quella era la malattia più buona del mondo o semplicemente non lo era affatto.

    CITAZIONE
    Densen
    Vitalità: 12.00
    Vitalità Temporanea: ///
    En. Vitale: 29.5/30
    Chakra: 40/40
    Recupero Abilità:

    Difesa1: /// Azione 1: ///
    Difesa2: /// Azione 2: ///
    Difesa3: /// Azione 3: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: ///
    Equipaggiamento consumato: ///

     
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    Portarsi il lavoro sulla Legend


    Umizaki [2]



    Quando Sanjuro fece per rimettersi in piedi, nemmeno il tempo di impugnare il suo bastone, che una marmaglia di persona gli era già appresso, come se non avessero mai visto un atterraggio sciamanico prima di allora. Cosa che lasciò per un attimo Sanjuro impietrito, poi emozionato, poi armadillo. Con il mento che ormai poteva grattare il cielo dalla boria, Sanjuro pensò di essere stato finalmente riconosciuto come il mistico messia dell'isola, e stava per chiamare qualcuno per farlo accompagnare nella struttura che probabilmente avrebbe ospitato il suo nuovo laboratorio mistico. Eppure le energie all'opera quel giorno erano così forti, che non ebbe bisogno di farlo; due ragazzotti si avvicinarono sincerandosi delle sue condizioni, e cercando di afferrarlo sotto le braccia, mente un terzo gli continuava a chiedere se stesse bene.
    Sanjuro, che non solo non aveva capito nulla, ma nemmeno sapeva di avere davanti Densen, rispose a cenni del capo, più interessato alla cerimonia di investitura della sua persona, che altro.
    Non solo non si oppose affatto al TSO, ma si mise pure comodo mentre i due guardiani lo conducevano dentro la struttura. Avrebbe potuto ribellarsi, liberarsi, avrebbe potuto dire che era la seconda carica amministrativa del villaggio della Nebbia, ma il rimbambito era seriamente convinto di essere arrivato a salvare quell'epidemia che si era difettata. Mentre gli operatori lo accompagnavano nuovamente nella sua nuova dimora, chiese più volte ai due..

    Perdonate sacerdoti del luogo, dove posso trovare questa epidemia da riparare? Non dovrei metterci troppo, così potremo dedicarci a involare misticamente questo luogo e i suoi abitanti più prossimi.

    Sicuramente Sanjuro non doveva sforzarsi più di tanto per essere scambiato per uno spostato, e il suo non cercare minimamente di divincolarsi, rassicurò abbastanza i presenti sui suoi problemi di salute mentale. Quando furono nella zona adeguata della struttura, e Sanjuro fosse stato portato al cospetto di un responsabile per sincerarsi della sua identità, stavolta Sanjuro si sarebbe presentato a dovere, sparandosi in piedi allontanando i due operatori come si fa con un mantello da far cadere a terra e assumendo la posizione del Pescegatto di Palude. [Stat Rossa] Ovvero in piedi, un inchino, è semplicemente un inchino; ma siccome lo fa Sanjuro è mistico e via dicendo.

    SANJURO,
    CONSIGLIERE DI PRIMA SCELTA DEL VILLAGGIO DELLA NEBBIA, SCIAMANO DI KIRI E PROTETTORE DELLE MISTICHE COLONNE MISTICHE DEL MISTICISMO.
    Questo è Gassan.
    Terminò battendo il bastone a terra, e facendo entrare una capra da una finestra sfondando il vetro e andando a posizionarsi accanto allo sciamano, il quale dava per scontata la sua presenza e non ne venne minimamente distratto. Sono qui per l'epidemia. Mostratemi il problema.


    << Beeeeehhheeeeeee >>



    Chakra: 40/40
    Vitalità: 14/14
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 350
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 525
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Bomba Gelo × 3
    • Accendino × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Respiratore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Gassan × 1

    Note
    ///



     
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    Ma questo è pazzo


    Post Quarto




    Sembrava che il piano di Kuso avesse funzionato, le guardie avevano abbassato le mani, disperso la folla, e dato al duo il prossimo posto d'interesse. Se la sono bevuta? Non lo so, secondo me Max si era solo rotto il cazzo di farci stare qui ancora un giro. Poveretto, lo posso capire.
    Il folle ascoltò le parole dell'amico prima di rispondere. Ma che vuoi? Sei te che l'hai offerto ad una bambina. Sarei io il folle tra i due, se permetti. Comunque vediamo un po' il da farsi, non mi pare che le guardie abbiano citato altri ninja accademici qui presenti. Ho come il presentimento che , se avessero avuto di meglio, non ci avrebbero fatto passare. Ma tranquillo, basso profilo. Disse il ninja cremisi incominciando ad abbassarsi prima di ricordarsi dello stesso malinteso avvenuto qualche giocata prima che attualmente è ferma ma va beh, facciamo che temporalmente è ambientata prima. Ma certo, ma certo. Sussurrò Kuso colpendosi la fronte e ridistendendo le gambe. Piuttosto, sei sicuro di infilarti così nella caserma? Cioè ridendo e scherzando mica lo sappiamo come si prende questa malattia, io guarisco, e nel caso ho anche una maschera, ma tuuuuuu..... L'ultima parola del folle fu allungata all'inverosimile mentre questo veniva distratto da una mistica visione: un uomo solcava spavaldo il cielo per poi atterrare nel punto in cui i due si stavano dirigendo.
    Senza bisogno di dir nulla il duo accelerò il passo e fu sul posto prestabilito in pochissimo tempo. Ma sì, questo è chiaramente un pazzo. Disse Kuso guardando l'uomo caduto dal cielo, che veniva accompagnato via dagli infermieri senza opporre resistenza. Guarda in che modo va in giro. Continuò indicando il soggetto da capo a piedi per poi portarsi l'indice destro alla tempia omolaterale e picchiettarvelo come a voler sottolineare, con quel gesto, lo squilibrio mentale dell'uomo che si trovavano davanti. Ehhh. Sospirò, seguendo Densen. Bisogna stare attenti, non si sa mai quale folle ti ritrovi a giro.
    Seguì quindi Densen all'interno della struttura e lo ascoltò disquisire con il personale al suo interno, rimanendo in silenzio ma tentando di osservare quale misura precauzionale questi tenessero nei confronti della malattia. Infine, quando l'amico ebbe finito di parlare, gli si rivolse. Scusami Densenuccio mio , ma mi pare che nessuno si inculi una cosina, una piccina picciò proprio, un minimo particolare. IN QUESTO PORTO C'ERA UNA NAVE CON A BORDO UN CAZZO DI MOSTRO. Ora, magari sbaglio io eh, ma guarda caso la gente di qui si è poi presa sta cazzo di malattia. Non è che le cose sono un tantinello legate? La buttò lì eh, proprio così a caso, non perché Max l'ha descritto nel primo post. Detto questo penso comunque che parlare con un paziente ci possa aiutare, se tu vuoi andare da uno in stato catatonico fa pure, ti raggiungo lì, prima però vedo di cavare qualcosa da chi è ancora cosciente. Così dicendo chiese ai membri del personale di indicargli un paziente con il quale il folle nudo avrebbe potuto parlare. Ottenuta questa informazione si diresse verso il soggetto indicatogli, fermandosi solo un secondo durante il suo percorso e provando ad aguzzare l'udito; scosse il capo e proseguì verso l'obiettivo, che ci sarebbe stata a fare una capra?
     
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    Torikeshi segnò le esatte parole che il malato disse, a seguito delle sue domande, sulla carta ninja a lui dedicata e continuò l'indagine cecrando di addentrarsi nel pochi concetti emersi tra le parole dette alla rinfusa; servivano risposte anche se il monaco sapeva che difficilmente le avrebbe potute ottenere dal poveretto:

    " So che fa male ma devi cecare di aiutarmi, per salvare tutti voi capisci? Hai detto che la madre non è qui...riesci in qualche modo a percepirla altrove? Anche solo una direzione o una sensazione sulla sua lontananza. Ciò che provi proviene dalla tua testa? Senti dolore in qualche zona precisa del corpo? "

    Non si aspettava risposte precise ma magari picocli dettagli da cui poter partire per un'analisi più approfondita.
    Una volta finito con il contagiato, il sunese avrebbe scambiato due parole con il medico locale, proponendo l'ispezione chirurgica; certo, da un punto di vista etico, e anche legale, poteva non essere facile ottenere quanto stesse chiedendo ma quello era forse l'unico modo per togliersi dalla testa l'idea che qualcosa stesse covando all'interno di quei corpi.

    " Non è nulla di certo ma non reputo assurdo che ci sia stato un contagio tra i mostri apparsi qui vicino, tutto sommato, e l'insorgenza di questo morbo. La "madre" è un concetto di regina frequente nei mondo degli insetti, masti pensare alle formiche o alle api, e dalle informazioni in mio possesso (o almeno quanto c'è scritto su queste carte) questi mostri non ne sono così distanti. C'è poi il concetto di evoluzione, legate alla loro alimentazione si crede, che mi fa sospettare del ftato che la trasmissione non possa essere solo aerea ma anche legata agli alimenti ingeriti dalla popolazione...La cosa che però mi fa più pensare è che non ci sono cadaveri...forse qualcuno o qualcosa li vuole vivi anche se in stato vegetativo, forse anche lo stadio che noi conosciamo come finale potrebbe essere solo di passaggio o di attesa qualora accada un certo evento. Dopotutto sono in grado di percepire la presenza di questa "madre", palesando una qualche sorta di capacità comunicativa/sensosriale, anche inconscia, dovuta alla malattia stessa. Aprirli potrebbe darci qualche risposta.

    L'autorizzazioni dei parenti non credo possa essere uno scoglio insormontabile; inizierei con quelli in stato comatoso le cui speranze di tornare alla normalità sono, al momento, pari a zero. Suppongo che invece che vederli in quello stato, i cari saranno disposti a dare la loro approvazione per una via più...sperimentale ma, inevitabilmente, rischiosa. Potresti occupartene tu mentre io vado a parlare con il tuo capo. Intanto inizierei a far allestrire la sala chirurgica. "


    L'anziano uomo era un buono, incapace di recare reale danno ad una persona, ma se si trattava di dover debellare una malattia si sarebbe spinto fino al più macabro e immorale dei trattamenti pur di riuscirci. Era sempre stato così, almeno fin dove ne aveva memoria, ma il suo istinto di dover riequilibrare costantamente la bilancia delle cose era l'unica cosa che realmente gli interessava e che lo teneva vitale.

    chairman-isaac-netero-hunter-x-hunter-the-last-mission-5.18

    Al cospetto del primario, avrebbe fatto valere le sue ragioni, riempendosi anche la bocca di concetti come l'influenza dell'Accademia (di cui non conosceva assolutamente nulla) o la pericolosità delle Shishiebiari pur di dare ragione ai suoi sospetti. Se quello poi gli avesse chiesto cosa stesse cercando, lo shinobi non avrebbe saputo rispondere con certezza ma di certo i primi apparati su cui avrebbe puntato l'attenzione sarebbero stati quello digerente, quello respiratorio e il cervello. Infine, qualora non vi fossero state anomale di alcuna sorta in ogni organo e tessuto, avrebbe proposto di ispezionare anche l'apparato riproduttivo e infine quello osseo...avrebbe quindi ripetuto le analisi sul sangue e il midollo osseo per accertarsi di persona che nulla fosse sfuggito ai medici del posto. Tutto questo lo avrebbe ripetuto su un paziente per ogni stadio della malattia, ponendo attenzione anche su malformazioni o particolarità dell'organismo generalmente non dannose o problematiche ma in comune tra i pazienti. Che avesse operato lui o meno non sarebbe stato un problema; l'unica condizione posta da Torikeshi sarebbe stata quella di poter essere in prima fila e trenere traccia di tutto.

     
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18 replies since 28/9/2017, 00:18   226 views
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