Il Nettare dell'Orchidea

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    Il Nettare dell'Orchidea


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    Purtroppo la ricerca di Hugo non diede alcun risultato positivo e dire dove era finito quel furfantello sarebbe stato quasi impossibile. D’altra parte però ero riuscito a crearmi un piano di riserva, un paracadute con le mie evocazioni e il posizionamento dei sigilli esplosivi. Allo stesso tempo parlando con i ragazzini lì presenti raccolsi informazioni alquanto interessati. L’attività procedeva da lungo tempo e con molto profitto. Sostanzialmente il guadagno che si ricavava da quei piccoli furti era minimo ma se sommati a tutti i ragazzi e tutti i giorni la quantità di soldi che circolava in quelle mani era assolutamente importante. Insomma, ero finito al centro di un sistema ben oliato e pensato e di sicuro non sarebbe bastata l’azione di un singolo Ninja a rovesciare quella organizzazione. E di certo non era mia intenzione farlo. In mente in realtà avevo ben altri piani.

    Così quando venni svegliato mi resi conto che noi bambini non eravamo di certo soli in quel posto. Un passaggio segreto connetteva quella sorta di asilo nido criminale ad un sistema più complesso. Un secondo covo, o direttamente il passaggio verso la nonnina. Nel momento stesso in cui ci venne richiesto di seguire gli uomini armati il primo della classifica si rivolse verso di me, ponendomi una domanda alquanto insolita vista la situazione. Lo squadrai dall’alto al basso, un po' sorpreso: - Perché questa domanda? – controbattere ad una domanda con un’altra domanda era un comportamento tipico di un bambino, quello che invece restava da vedere sarebbe stata la sua successiva risposta. Era anche lui un lupo travestito da agnello?

    Comunque il percorso si fece sicuramente più interessante perché dovemmo superare alcune porte blindate e chiuse con un codice e ad un certo punto finimmo in quella che si poteva definire una dimora sfarzosa e dal tocco decisamente barocco. Che poteva essere direttamente la zona in cui risiedeva il capo di quella organizzazione? Un membro diretto di Ame? Infondo la spia ci aveva avvisato di questa possibilità.

    Il momento prima di entrare la guardia ci diede un ordine molto preciso. Dovevamo apporre una sorta di firma, e allo stesso tempo pensare ad un momento della nostra vita. Difficile dire il perché di quella procedura ma di certo richiamò la mia attenzione. Si trattava di qualche trappola? Di un funjustu? Complesso da rispondere e altrettanto rischioso da scrivere, ciononostante non avevo scelta. O avrei iniziato a combattere, senza alcuna certezza, o sarei stato al gioco.

    Perciò avvicinandomi al libro avrei scritto, simulando una certa difficoltà, il mio falso nome, Shinky, e allo stesso tempo come esperienze di vita mi sarei fortemente focalizzato su tutto ciò che avevo passato nella figura di ladruncolo di nome Shinky. Nell’avere fregato i ragazzi, nell’avere scalato la classifica e in parte nel non essere stato in grado di ritrovare Hugo. Insomma, esperienze semplici e recenti.

    Poi giunse il momento centrale. Entrammo, le porte si spalancarono e vidi davanti a me la nonnetta. La persona a cui tutti i bambini ambivano e a cui aspiravano di ottenere un incontro. Rimasi in silenzio, con entrambe le mani in tasca, mentre osservavo i regali che aveva preparato ai vincitori di quella competizione. Al primo bambino la nonna assegnò una caramella che dava l’idea di essere tutt’altro che solo gustosa per via dello zucchero… mentre il secondo cadde in una sorta di tranche, dettata da qualche effetto psicotropo nel migliore dei casi.

    Dunque venne il mio turno e la prima cosa di cui venni a contatto fu il suo profumo. Un profumo importante, un profumo di casa. Di momenti spensierati che trascorrevo con la mia famiglia… ancora quando ne avevo una. Mio padre mi amava, come un vero genitore. Infondo al Dojo non avevo di che preoccuparmi.

    - Kato, sei la gioia della mia vita. Insieme a tuo fratello. –



    Sorrisi, quanto ero contento nell’udire la sua voce. Quando era bello vederlo sorridere.

    Ma perché stavo pensando a quei ricordi? Perché, in missione, mi sovvenivano questi pensieri? Mi guardai attorno, cercando una motivazione. Quella nonnina non poteva essere lei, no. Era difficile da credere… era così rassicurante. Così tranquilla. Non poteva fare male nessuno. Ma allora perché quei bambini erano persi nel loro mondo? Perché volevano così tanto quelle caramelle? Perché volevano così tanto vedere la nonna? Perché il loro volto era così assente?

    Mi trovavo in missione, stavo agendo sotto copertura. Non potevano esserci giustificazioni sensate a quei ricordi. Io… ero stato fregato. Da chi era difficile dirlo ma una cosa era certa, non era una situazione normale e non potevo di certo continuare in quelle condizioni. Non era per quello che mi ero spinto fino a quel punto. Non era per quello che avevo scelto di rischiare tutto e confrontarmi con Ame. Avevo uno scopo e una volontà ben precisa e ora che si presentata l’occasione non potevo lasciarmela fuggire. Così incrociai le mani ed eseguii il rilascio su me stesso. Non poteva che essere l’effetto di una illusione. Il suo profumo, quel profumo, l’effetto sui bambini… era lampante. Dovevo rompere quella malia. [Rilascio]Consumo 4 Bassi, Potenza 40


    Rilascio - Genjutsu Kai
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore può deflettere genjutsu usando 2 slot tecnica. L'utilizzatore deve essere consapevole di essere sotto l'influsso di un'illusione o la tecnica non avrà effetto. Il Rilascio riduce l'Efficacia fino a 15 per grado e interrompe sempre il Mantenimento dell'avversario. Un Genjutsu senza mantenimento vedrà la sua Efficacia decadere di 20 ogni round a partire da quello seguente all'interruzione, e si dissolverà quando viene e azzerata. È possibile sfruttare i danni subiti volontariamente per aumentare l'efficacia del Rilascio, senza costo in chakra. Ogni leggera subita incrementa di 10 l'Efficacia; status Leggeri aumentano di 10 l'Efficacia, a status Medio di 30, status Gravi di 60. È possibile sommare l'Efficacia con un'altra persona se utilizzata insieme.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ½ Basso ogni 5 d'efficacia )
    [Efficacia Massima Rilasciata: 15 per Grado]
    [Da studente in su]


    Se fossi riuscito a liberarmi ormai per me non c’era più motivo di nascondere la mia professione e prendendo per primo la parola avrei cercato di anticipare la nonnina: - Siete in pericolo, Nonnina, e queste illusioni non potranno difendervi da ciò che vi attende. Sono qui per negoziare. Ho alcuni interessi e mi piacerebbe dimostrarmi volenteroso e ben disposto. Dimostrare la mia fiducia non solo con le parole, ma anche con dei fatti.– probabilmente avrei lasciato interdetto l’illusionista – Tuttavia non posso parlare apertamente, fintanto che orecchie indiscrete potranno udire i nostri discorsi. Posso parlare liberamente? – avrei voltato lo sguardo verso i bambini. Se mi avesse assicurato che ci non sarebbero stati problemi avrei continuato – Sono un Ninja Accademico. E mi piacerebbe parlare con chi gestisce direttamente questo giro d’affari. Ho una proposta che sono sicuro andrà bene ad entrambe le parti, me come persona singola e lei, come rappresentate di Ame. Non ho alcuna minima ostilità nei suoi confronti, se non quella di preservare la mia incolumità al momento. Glielo posso garantire – forse avrei attirato la sua attenzione proferendo la parola Ame. Comunque una volta che avessi ricevuto una risposta positiva da quella donna, se fosse stata effettivamente lei a capo di quel covo – Occhi pericolosi hanno puntato la sua attività. Persone come il Kokage hanno ricevuto informazioni molto specifiche su come e chi gestisce questo giro d’affari. La dimostrazione è che, senza la minima difficoltà, sono arrivato qui davanti a lei. Siamo venuti a sapere che un membro di spicco di Ame sta agendo qui a Suna. Potrebbe essere lei, o una sua controfigura. Comunque io sono stato mandato per indagare su questa organizzazione ma francamente i miei interessi personali superano largamente quelli del mio Villaggio. Per quel che mi riguarda ho una proposta da porre: mi consenta di ottenere un colloquio con una persona specifica di Ame. Un colloquio che non riuscirei ad ottenere in nessun altro modo se non attraverso il tramite di un vero affiliato di Ame e io, da parte mia, le dovrò un favore. Potrei riferire al Kokage di aver in qualche modo contrastato la sua attività, così da farle guadagnare tempo mentre lei pianifica le sue azioni e agisce indisturbata… giacché io non sono che un semplice avanguardia. Tutto dipenderà dalla mia risposta e rapporto al Kokage. E in un’attività criminale come questa la discrezione è fondamentale. In ogni caso se ha qualche altra idea sarò di ben lieto di ascoltarla. Non ho motivo di tradirla, francamente l’unico qui presente che sta rischiando tutto è il sottoscritto. Ma allo stesso tempo sono sicuro che non avrebbe senso per lei, o per chi la comanda, perdere un’occasione del genere. Cosa ne pensa? – si, ero pazzo e stavo rischiando tutto con una sconosciuta. Ma avevo in mente un piano ben specifico e per arrivarci dovevo guadagnare il favore di qualche capoccia di Ame.

    In ogni caso se avesse accettato la mia proposta avrei terminato il discorso: - Il mio nome è Kato Yotsuki e sono un Chunin di Oto. Voglio ottenere un incontro diretto con Lord Goemon. – già, la nemesi di Oto.



     
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