Il Nettare dell'Orchidea

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ~Cube
        +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Il Fiore Lupo

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,199
    Reputation
    +117

    Status
    Anonymous

    Il Nettare dell'Orchidea


    5




    Come d’altro canto si poteva immaginare quell’amabile conversazione con la nonnina prese fin da subito una piega tutt’altro che positiva. Rimasi immobile e impassabile mentre ascoltavo le parole della signora anziana, ma internamente un fiume di emozioni stava coinvolgendo il mio corpo. Stavo mettendo a rischio molto per un risultato che non era certo. Stavo facendo quello che alcuni avrebbero chiamato investimento azzardato. Tuttavia ero pienamente consapevole del rischio a cui ero andato volontariamente contro. Mettersi in gioco con un’organizzazione criminale come Ame non era una cosa da poco, ma avevo uno scopo, avevo una volontà e avrei fatto di tutto pur di arrivare a completarla.

    Così cercai di analizzare discorso per discorso della vecchietta e nonostante tutto riuscii a sorprenderla fin da subito. Non si aspettava certo una sincerità tale da parte mia, forse per una criminale della sua stazza una simile schiettezza l’aveva sorpresa. Allo stesso modo non sarei riuscito a mantenere a lungo nascoste le mie capacità, e alcune sue parole diedero adito a questo mio pensiero. Quindi alla fine dei conti fu decisamente positivo presentarsi per primi. Poi accennò all’informazione sulla sua attività e ai collegamenti tra i due villaggi, dati di cui io non ero in possesso e sui quali potevo limitarmi a fare solo supposizioni.

    Parlò di cancellarmi la memoria e di notizie apparentemente segrete e riservate alla sola Ame ma la nonnina si sbagliava eccome! Accennai un sorriso, che presto fu però rotto da una semplice constatazione. Provando infatti a muovere il braccio mi resi conto che mi ero trovato letteralmente stretto in una morsa, senza alcuna via di scampo. O meglio riuscivo a percepire in parte la possibilità di rompere quel giogo ma sarebbe veramente servito? No, non credo proprio. Ero un ospite indesiderato e da un certo punto di vista potevo comprendere l’azione della signora. Ero entrato in casa sua, dichiarandomi accademico. Di certo non mi avrebbe mai accolto a braccia aperte, ma il mio scopo sarebbe stato quello di guadagnarmi la sua fiducia. E avrei provato in tutti i modi per far capire che il mio aiuto sarebbe stato valido!

    Focalizzai lo sguardo verso la donna e dopo qualche attimo di silenzio iniziai a parlare, annullando la tecnica della trasformazione: - Gentile signora, non è difficile comprendere la diffidenza che pone nei miei confronti e la giustifico pienamente. Ma deve credermi se le dico che non ho alcuna minima intenzione negativa nei suoi confronti e questa stretta non è che uno spiacevole inconveniente. Credo… che quando si parla di affari è utile discutere in condizioni serene e comode, non crede? – che avesse o meno sciolto la presa avrei continuato il discorso – Mi ha posto numerose domande e cercherò di rispondere a modo e a dovere, spiegando anche il motivo per il quale ho scelto di presentarmi. Partendo dal principio… non credo che il Kazekage o i Ninja di Suna siano a conoscenza della sua attività. Le nostre informazioni sono passate solo tramite Oto, per quanto ne posso sapere. E quindi è improbabile, seppur non escludibile, che la Sabbia sia effettivamente a conoscenza di questa situazione. Poi per quanto riguarda i rapporti che collegano Suna ad Oto… io non sono a conoscenza di nulla del genere. – attesi un secondo – Ed è proprio questo che mi fa imbestialire, signora. Sono un Chunin, e ho ancora molto da imparare ma ad Oto, al Suono, mi è stata tolta di netto questa possibilità. Sono rilegato da anni come Guardiano e sono stato tagliato fuori da ogni decisione politica del Villaggio, tuttavia missione dopo missione ho cercato di guadagnare potere, forza e conoscenza e sono giunto ad una semplice conclusione: Oto non ha più alcun valore per me. E non può più darmi possibilità. I miei desideri e il modo di agire cozzano con le scelte accademiche e di Oto e ogni giorno consumato come Guardiano è un giorno perso. I Consiglieri di Oto non apprezzano il modo di vedere le cose, e il metodo con il quale applicare le regole. – presi fiato – Ed ecco che mi collego a Lord Goemon. Mi sorprende che lei non sia informata a dovere, quel nome ad Oto non è per nulla un segreto ed è sulla bocca di tutti i principali Ninja Otesi da anni. Questo perché Lord Goemon da quando ha agito, seppur indirettamente, contro Oto noi Shinobi di Oto sconfiggendo i suoi sgherri siamo riusciti a tracciare un collegamento tra Lord Goemon e le sue azioni contro il Suono. E io fui direttamente coinvolto, per due volte di seguito, nel contrastare le sue azioni. La prima volta presso un piccolo paesino fuori Oto, la seconda all’interno del Villaggio del Suono. – non accennai ai precisi dettagli delle sue azioni, al tentativo di rubare i sigilli maledetti, non me lo aveva chiesto direttamente e sarebbe stata una carta che mi sarei giocato più avanti – Devo essere sincero. All’epoca quando intervenimmo in entrambe le faccende non ero che un semplice, illuso, Genin ma dopo aver passato molte difficoltà mi sono reso conto che nel nostro lavoro bisogna prendere decisioni difficili e a volte impopolari pur di perseguire i nostri scopi… come fece a suo tempo Lord Goemon. E con la coscienza di un Ninja più esperto ora comprendo le sue capacità e la sua dedizione. Infiltrarsi ad Oto, costruire una rete di conoscenze criminali è una cosa notevole. Esattamente come sta facendo lei qui a Suna… ma il punto debole di allora di Goemon e quello di adesso suo è sempre lo stesso, gentile signora. Non avete ancora imparato una lezione importante, se mi consente dirlo– sarei arrivato preso al dunque – In pratica non siete abbastanza influenti e potenti per mantenere questa presa salda sulla vostra attività. Gli Accademici prima o poi vi troveranno e distruggeranno tutto il lavoro che avete fatto fino ad adesso, perché la loro luce prima o poi smaschererà le vostre ombre e io ne sono la prova. Mi dispiace inoltre deluderla, prima di arrivare ho preso delle precauzioni. Potrà cancellarmi la memoria o uccidermi ma in ogni caso la sua attività verrà smascherata se non uscirò pienamente consapevole della mia memoria o delle mie capacità… ragioni insieme con me: non c’è niente di peggio per gli affari che concentrare le attenzioni su un punto specifico, non trova? Soldi, conoscenze e affiliazioni scomparirebbero nel giro di un solo giorno. Insieme a tutto il potere. Insieme ad un’opportunità di collaborazione con me. - non stavo parlando a caso. Le mie evocazioni sapevano tutto ed erano pronte a far esplodere il covo –Una piccola luce si sta avvicinando verso di voi e io sono la persona giusta per sviare i dubbi e le perplessità che cadano su questa sua attività e riportarla in ombra. Ad Oto proprio perché sono stato escluso dalle decisioni e dai segreti di Villaggio non hanno dubbi sulla mia lealtà e si fidano della mia parola. Sono certo che costruendo una giusta versione riusciremo entrambi a concedere del tempo per lei a cambiare qualcosa, a rinforzare le sue connessioni, ad assicurarsi maggiormente la sua attività. E da parte mia farmi qualche conoscenza tra le file di Ame e un incontro con Lord Goemon. Mi basta solo parlare con lui. Guardi la bilancia. Lei da questa mia associazione d’intenti non ha che da guadagnarci. – era assolutamente la verità. Una logica criminale non avrebbe fatto altro che costatare l’effettiva concretezza delle mie parole. La nonna non avrebbe avuto che da guadagnarci, a prescindere dai casi. Nel mio discorso la nonnina avrebbe capito che fare da spia avrebbe dato ben pochi vantaggi, ero fuori dalle decisioni del Villaggio e la mia utilità era rilegata alle mura. Quello che stavo offrendo alla signora invece erano la mia forze, le mie conoscenze e il rapporto, ancora intatto, che avevo con il mondo accademico. Tutti e tre elementi molto preziosi.

    D’altro canto c’era la volontà di aprirmi a quante più conoscenze, collegamenti, informazioni possibili. Se da una parte la mia fedeltà cadeva naturalmente verso Hayate di certo non potevo sempre restare fermo come una statua a fare il guardiano. Se avevo imparato una lezione fondamentale all’Abete era che la mancanza di informazioni poteva costare più di qualunque altra cosa e io in particolare ero rimasto letteralmente all’oscuro di tutte le macchinazioni che serpeggiavano nel mondo Ninja. E questo non potevo più accettarlo, quantomeno nell’ottica di diventare uno Shinobi più forte e più consapevole. Un desiderio che sarebbe rimasto irrealizzabile ad Oto, come semplice guardiano.





     
    .
47 replies since 5/11/2017, 13:13   1516 views
  Share  
.