Il Nettare dell'Orchidea

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    Freddo o Sangue


    Chapter X - Amegakure



    La tomba di Toshiro Umezawa si ergeva di fronte a lui, immersa tra i vasi, i fiori e i cimeli d'oro e argento che nessuno aveva osato rubare.
    Il cielo plumbeo si era aperto in due, come per magia, e le goccioline di pioggia che correvano sulla lapide la facevano esplodere di luce, come una lampada. Il suo genjutsu aveva allontanato tutti, dai netturbini alle spie. Attorno a lui, salvo sorprese, non vi era nessuno: solo Namae, piccolo pesce dei Fiori, nei panni di un vecchio con in mano un bizzarro sacchetto colmo di fiori. Ai suoi occhi incorniciati da profonde rughe, Toshiro Umezawa era un nome senza volto né storia; una semplice scritta sulla lapide che segnava il luogo in cui avrebbe dovuto depositare uno dei due pacchi.

    Aveva già compiuto la scommessa. E non era stato facile. L'ago della bilancia era rimasta in equilibrio tra i Sangue e il Freddo per molto tempo. Le mani avevano tremato dal fioraio fino alla tomba, poi ad un tratto, con il cuore che batteva come un tamburo e la fronte madida di sudore, un attimo prima di effettuare la consegna, il Fiore si accorse che la pietra era stata manomessa.
    A giudicare dai residui di polvere e dall'erba schiacciata, qualcuno aveva spostato i vasi e i fiori. Oltre questi, un piccolo cumulo di terra ai piedi della lapide costituiva una prova che qualcuno avesse profanato il sepolcro.
    Attratto dal marmo scintillante, rischiarato da sole, Namae allungò la mano destra su di esso. E quando lo toccò, percepì chiaramente un movimento oltre il mondo visibile. Qualcosa di piccolo, come un pugno serrato, batteva ritmicamente all'interno, come se quel marmo tiepido al tatto fosse in realtà un artefatto simile a quello posseduto dal fioraio, dentro cui si era gettato solo qualche ora prima.
    Qualunque cosa fosse, pulsava a una frequenza ben precisa, con pause costanti e ben definite, immersa in una pozza d'acqua in cui avrebbe potuto immergere la sua mano.
    Un cuore. Un cuore vivo e pulsante. Non era difficile intuirlo. Ben più complesso era capire perché fosse lì.
    Avrebbe potuto strappare l'organo da quel mondo, portarselo a casa e studiarlo, ma Namae seppellì la curiosità sotto tonnellate di soffocante paura di trovarsi invischiato in qualcosa di ancora ancora ancora più grande.
    Non indagò oltre. Aprì la busta, scansò i fiori e posizionò a terra, davanti alla lapide, il pacco che aveva sceltoFREDDO.


    Come la prima missiva gli aveva comandato di fare.

    [Qualche minuto prima]




    La dopamina aveva invaso ogni fibra della carta e, come relitti di una nave colata a picco, emersero parole che formarono l'ennesimo maledetto messaggio criptico da decifrare. Non un enigma, bensì un vero e proprio racconto da interpretare, almeno nella prima parte. Namae ne aveva le scatole piene, per non dire altro, ma quelle frasi riuscirono a catturare subito la sua attenzione.

    CITAZIONE

    Due cuori battono assieme anche se non dovrebbero
    Una donna piange un figlio perduto
    Una donna esulta di un padre perduto

    Un fiore freddo voleva fermarne uno
    Ora due battono contro di lei
    A destra sei col freddo. A sinistra sei col sangue

    Non c'è giusto o sbagliato
    Solo una scommessa
    Lei, o noi?

    I Fiori


    Lesse il messaggio due volte, a bassa voce.
    Chi è il Fiore Freddo? Per quanto si illudesse di contare qualcosa nelle fila dei Fiori, Namae era solo un novizio, un minuscolo Fante, un pesciolino in mezzo a un acquario popolato da squali e cetacei. E lui era troppo stupido per accorgersene. Quella faccenda scottava parecchio, come la lava di un vulcano. Persino le Picche, con quel tizio dal volto di porco che aveva incontrato nel Terzo Livello, erano ben felici di non immischiarsi negli affari interni dei Fiori.
    Rilassato dalla dose di dopamina, in grado di acuire il suo intelletto, seppur di poco, Namae aveva posto la sua attenzione sull'ultima frase; quel "lei, o noi" che lo aveva accompagnato fino alle porte del cimitero, nei panni di un vecchio rimbambito con in mano un sacco colmo di fiori.
    Lei o noi?
    Si lasciava intendere un golpe, un'alleanza tra membri dei Fiori per opporsi a una kunoichi che, a giudicare dal messaggio, doveva essere piuttosto potente. Forse più di Lord Goemon, il Principe dei Fiori che serviva da anni. Che ci fosse il suo zampino? Difficile dirlo. Non lo aveva mai incontrato e ogni sua comunicazione gli era stata consegnata da Jaro-sama e Lianshi-sama. Quel tizio era avvolto nel più totale mistero. E la cosa non gli piaceva, non dopo anni di onorato servizio.
    La scelta di usare la carta dell'Asso di Fiori, conficcata a muro da un coltello insanguinato, non doveva essere stata casuale. Che l'Asso fosse una donna? Di ritorno dal Terzo Livello, a Namae non erano sfuggite le parole del fioraio. Scherzando su un possibile recupero da parte del Joker, individuo che l'Oleandro non aveva mai sentito nominare, l'uomo aveva menzionato a una signora di cattivo umore. E non si sentiva di escludere che fosse stata questa ad aver organizzato quella stramba missione. Era la stessa persona che nel messaggio criptato compariva con il semplice "Lei"?
    A destra sei col freddo. A sinistra sei col sangue. Con un po' di fortuna, o per il semplice desiderio di qualcuno, Namae aveva afferrato il motivo della doppia scatola, seppur il messaggio parlasse di un solo pacco. Per un eccesso di zelo, lo smemorato aveva avuto la brillante idea di avvicinare il volto ai due doni. Con grande sorpresa e stupore, il Fiore aveva notato come quella di sinistra fosse meno impolverata, prova che era stata posizionata lì da minor tempo.
    Potrebbe essere una trappola Si morse il labbro inferiore, infastidito. Appena riusciva a far luce sui punti oscuri di quella strana missione, l'oscurità avanzava e guadagnava terreno, approfittando della sua ignoranza e del suo intelletto che non tralasciava alcuna ipotesi.
    Qualsiasi nemico del suo seme di appartenenza si sarebbe firmato in quella maniera. O erano dei Fiori ribelli, come aveva pensato sin dall'inizio?
    Il figlio perduto. Il padre perduto. Che si stesse parlando di Toshiro Umezawa? Namae non lo sapeva e, salvo altri miracoli o colpi di genio, non avrebbe avuto elementi utili per intuirlo.
    Un altro buco nell'acqua, con cui dover fare i conti, era la carta che aveva trovato nel cassetto, su cui era stata scritta la minaccia di morte firmata dai Fiori.
    Freddo o il Sangue? La sua sarebbe stata una scommessa, come un testa o croce, pistola alla tempia, prima di lanciare la moneta in aria. In un villaggio normale, ci sarebbe stato un confronto, modo e tempo per gli attori in scena di poter riflettere su quale parte schierarsi. Ad Ame, no. Dovevano esserci delle ragioni che a lui sfuggivano, ma non amava quel modo di fare.
    Continuare la missione significava afferrare il pacco a destra, percorrere una strada tracciata da qualcuno che sedeva in cima ai Fiori. Optare per i ribelli, o possibili nemici, lo avrebbe condotto ad afferrare la scatola a sinistra, appoggiata dopo l'altra, e a dar vita a qualche evento fuori controllo.
    Solo dopo essersi inserito nel corridoio principale del cimitero, tra le tombe, i mazzi di fiori e il profumo dell'incenso, Namae era riuscito a prendere la sua decisione: Fare ciò che gli era stato ordinato, rispettando le gerarchie.
    Chiunque fosse quella donna. Qualunque fosse il suo peccato.

    jpg



    [...]



    Consegnato il pacco, Namae si allontanò a passo svelto.
    Non uscì mai dal cimitero. Prese uno dei tanti sentieri paralleli, raggiunse la tomba di una donna che non conosceva, e senza sciogliere la Henge rimase in attesa, sforzandosi di riempirsi gli occhi di lacrime, per apparire come un anziano disperato per la morte della moglie.
    Non aveva avuto il coraggio di afferrare il cuore vivo e pulsante. Tuttavia, era curioso di vedere con i propri occhi chi sarebbe giunto a prendere il pacco. Namae attese il suo arrivo a una trentina di metri di distanza, defilato, dietro il sepolcro in cui faceva finta di piangere.
    Sarebbe stato scoperto? Una parte di sé desiderava essere scoperto, perché qualcosa gli suggeriva che l'individuo giunto da chissà dove, solo per prendere il pacco,  lo avrebbe poi condotto dagli artefici del complotto. E voleva scambiare qualche parola con loro. Se Namae aveva deciso di porre la propria fiducia sul Freddo, era solo perché odiava i complotti e le coltellate alle spalle. 
    Ma nulla era perduto per i ribelli. Per avere la spada di Namae dalla loro parte, essi avrebbero dovuto almeno mostrare il proprio volto, avere il coraggio di rivelare i loro pensieri e i motivi per cui remare contro al seme.
    Ame aveva una struttura piramidale, con Fanti, Principi, Re e Assi. E le leggi di Ame, con la sua gerarchia, andavano seguite alla lettera.


    Chakra: 92.25/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
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