Solo... una questione di Tempo

Scrollai leggermente la testa, quando ormai il giovane ragazzo mi superò senza degnarmi di un secondo di attenzione. Per diamine, ci avrei scommesso i miei tirapugni smussati dall’uso. Già, e oltretutto avrei vinto… perché sapevo che sarebbe andata esattamente in quel modo. Conoscevo quel Clan, conoscevo una delle esponenti più in vista dello stesso, ci avevo trascorso del tempo, del sangue e del sudore insieme. Ci avevo combattuto contro. E diavolo... esattamente come Kairi Uchiha quel Ninja di Konoha si stava comportando nello stesso modo.

Ma esattamente come? Nel modo più tipico del Paese del Fuoco, nella maniera più unica del Villaggio della Foglia. Ovvero secondo le tradizioni Uchiha. Chiunque, pure un civile, avrebbe potuto notare nello sguardo, profondo, di quel ragazzo tutto quello che aveva passato. E per me era come un libro aperto per un otese, come lo ero io: lo avevano forgiato in un Ninja dopo una vita di allenamento. Di sfide costanti. Di sforzi immani e di sacrifici. Un’adolescenza passata nell'ottica di combattere contro i nemici dell’Accademia. In una parola: Sicurezza. Sorrisi. Una cosa era certa: l’avrei messo alla prova.

Indra Uchiha si sarebbe lasciato alle spalle la comparsa insolita di quell’uomo, che non l’avrebbe seguito, dirigendosi così verso la destinazione pattuita. Tuttavia difficilmente si sarebbe potuto aspettare un’evoluzione dei fatti così repentina da lì a poco. Per prima cosa sarebbe rimasto colpito, quasi sicuramente in maniera negativa, dal locale una volta entrato. La Taverna della Bianca Fanciulla si presentava come un fatiscente edificio a tre piani, a forma quadrata e molto largo. Una larga porta di ingresso avrebbe dato accesso alla stanza principale del locale che occupava buona parte del volume dell’edificio stesso. Numerosi banconi, tavoli e sedie riempivano il vuoto e un andirivieni pazzesco di persone affollava la Taverna. Ubriaconi, vecchi cacciatori e braccianti si muovevano malamente in mezzo alla ressa cercando un posto dove sedersi o appoggiare le loro gambe pesanti. Qua e là Indra avrebbe notato la presenza di donne alquanto lascive, poco ci avrebbe messo a capire che si trattava di prostitute da quattro soldi. Il tutto condito da un vociare fastidioso e da un olezzo ben poco salubre.

Insomma… un’ambiente ben diverso dalla Sala del Thé di Konoha. Il problema però sarebbe stato trovare il suo contatto in mezzo a quel ginepraio. Forse aguzzando la vista, in un raro momento di calma, Indra sarebbe riuscito a scorgere di nuovo la presenza dell’uomo che era apparso precedentemente. Ma sarebbe stato solo un’istante, prima di perderlo di vista. In tutto quello comunque doveva individuare l’altro suo collega. Ma come?

La sua attenzione però sarebbe stata attratta da qualcosa di decisamente più contingente. Un uomo, dalla statura robusta e alto quasi un metro e novanta, avrebbe spinto, forse volutamente, la spalla di Indra passandogli vicino. L’ubriacone si sarebbe a quel punto fermato e squadrando dall’alto al basso il foglioso avrebbe sbraitato, in mezzo alla folla: - Che ci fai qui… piccolo pesciolino rosso? Lo sai vero che questo posto non è riservato per gente così pura? E’ meglio che ritorni a Konoha… prima che ti punti e rispedisca con la coda tra le gambe… da mamma e papà… Uchiha. – sul perché quell’uomo sarebbe riuscito ad invidiare il Clan e l’appartenenza al Villaggio ella Foglia per Indra sarebbe rimasto un mistero, che presto sarebbe diventato secondario. Infatti un uomo, decisamente più basso, udendo la conversazione appena avvenuta sarebbe intervenuto, quasi a difesa di Indra: - Ma che cazzo dici… pezzo di merda? Konoha è l’unica che ci protegge da Ame! –

Sarebbe stato sufficiente. L’omone, che aveva precedentemente spinto l’Uchiha, diventando prima paonazzo in volto avrebbe alzato il proprio calice colpendo l’altro uomo: - Ame E’ l’unica via! Merda di accademico! – Numerosi occhi si sarebbero spostati, sguardi carichi di odio si sarebbero scambiati tra gli astanti. Ormai stava per succedere… Una vera e propria rissa! L’omone con movimenti netti avrebbe iniziato a colpire ripetutamente sulla testa il simpatizzante accademico, sopraffatto nel frattempo dalla violenza del primo. Schizzi di sangue sarebbero partiti a destra e a manca. Davanti agli occhi di Indra si sarebbe compiunto un gesto ignobile… una dimostrazione di violenza gratuita.

Nuovamente, come avrebbe reagito l’Uchiha?