Solo... una questione di TempoFree Kato Indra

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  1. Crees
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    Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui




    Guerra, sangue e morte. A questo venivano preparati gli shinobi, solamente a volte ci si scordava che molti di loro erano ragazzi e gli studenti praticamente bambini. In un mondo utopico non ci sarebbero state guerra da combattere, in uno ragionevole le guerre avrebbero almeno risparmiato i giovani. Ma purtroppo nella rapida ascesa di conflitti che aveva da sempre caratterizzato il continente ninja, la forza militare era cio' che contava e neanche i bambini si sarebbero sottratti da questo. Tanto piu' che una mente giovane impara con una velocita' ben superiore a quella di un adulto, cosi' i campi di guerra si trovarono ben presto affollati di adolescenti, gia' con decennale esperienza di tecniche di guerriglia ed omicidio.
    Indra rimase pietrificato. Forse dalla sua reazione istintiva e quello che aveva causato, dalla freddezza con cui il suo compagno aveva spento una vita o da tutte queste cose insieme. Resto' immobile alcuni attimi con gli occhi sgranati, riflettendo su come lo faceva sentire tutto quello e senza arrivare ad una reale risposta consapevole. La missione demandava che si muovesse, cosi' Kato e cosi', fece.

    ...Ikitura...

    Il genin di Oto lo precedeva di quattro o cinque passi, e per il tutto il tempo in cui risalirono il sentiero improvvisato, con il suolo pietroso sotto le eriche imperlate, dal momento in cui apparvero al limitare dei boschetti che ombreggiavano i pascoli ed i campi coltivati, non lontani dal borgo caotico incastrato sotto una montagna grigia, non si giro' nemmeno una volta. Come se fosse solo, o che Indra lo inseguisse.
    In quel punto, sul fianco di una collina, da cui vedevano per la prima volta chiaramente l'agglomerato irrazionale fatto di case ammassate le une sulle altre e discariche a cielo aperto, Kato rallento' il passo fino a fermarsi.
    Si sarebbero divisi.
    Mentre Indra avrebbe preso la strada in direzione dell'arena, l'altro si sarebbe ritrovato inglobato dai vicoli tentacolari e stretti che conducevano verso il mercato.


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    Giunto al margine, dopo aver percorso una via senza nome e dalle ombre incerte sotto la copertura di tetti spioventi dalle tegole spesse ed irregolari, il suo sguardo spazio' su una piazza rettangolare dove un turbinio di genti dalle piu' svariate fattezze, vesti ed estrazione sociale, sciamavano fra le bancarelle variopinte di mercanti apolidi. Grida di battitori, forse provenienti dalle aste del pesce, inframezzavano il baccano generale mentre fragranze ed aromi delle piu' disparate nature, assediavano i sensi.
    Ai lati della piazza si aprivano rispettivamente due locali. All'ingresso di uno di questi, giovani ragazze in abiti succinti adescavano i passanti, cercando di portali all'interno. L'insegna recitava "Porto di Mare", mentre nell'altro, che all'ingresso esibiva una grande lavagna con nomi, orari e cifre che avevano tutta l'impressione di essere quotazioni per giocare d'azzardo, due grossi uomini facevano da buttafuori. In fondo alla piazza invece, dalla parte opposta di dove era sbucato, c'era un grande ristorante dall'aspetto costoso, cosi' in contrasto con i venditori di cibo da strada che inframezzavano le bancarelle con le merci di tutt'altro tipo.
    Un bazar dove non sarebbe stato semplice individure i bersagli.
    A spezzare il probabile pensare sul da farsi dello shinobi, una bambina che non avra' avuto piu' di dieci anni gli si avvicino porgendoli dei fiori.
    << Me ne compri uno signore, una sola moneta. >>
    Sui numerosi strati di stracci cenciosi, consumati, strappati portava una veste grezza con le maniche corte e ampie, stretta in vita da una corda di canapa intrecciata. A tracolla portava una bisaccia di vecchia tela rammendata. Quella bambina dai capelli corvini era chiaramente una mendicante, che aveva colto quei fiori colorati da un campo o dal vaso di qualche terrazzo basso sulla strada. Se Kato fosse stato attento avrebbe notato che come lei, tanti altri bambini stavano vendendo fiori per la piazza, in quel borgo sovrapopolato come in tanti altri, la poverta' era comune.









    Chakra: 9,75/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Sfugge al combattimento con movimenti acrobatici, sfruttando il chakra impastato (1 tacca) a agilita'
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Note
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17 replies since 5/11/2017, 21:30   299 views
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