Nightmare Before Ninjamas![News Natalizia]

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  1. Waket
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    Il tanto agognato giorno di ferie per Hebiko era finalmente giusto. Per nessuna ragione al mondo avrebbe rinunciato ad il suo meritato giorno di pausa, lontana da Febh, dai doveri dell'Amministrazione, da Febh, dai moduli da firmare, da Febh... Non che non apprezzasse la sua compagnia, ma fare da babysitter ad un ventiseienne con poca voglia di lavorare era stressante.
    Peccato che, proprio durante quel giorno, una magica lettera arrivò in Amministrazione. L'invito fu rispedito a tutti gli shinobi del villaggio, compresa la Vipera... E altre persone pericolosamente interessate alla fabbrica ed ai suoi tesori. Durante il suo giorno libero spegneva il cervello, riempiendolo di episodi delle MyLittleKitsune e coccolando Darwin ed i suoi serpentelli, perciò non avrebbe sospettato nulla finchè non fosse stato troppo tardi.
    L'idea di poter provare nuove armi la stuzzicò non poco. Inoltre, una visita a quella fabbrica indicava un altro giorno di ferie. Il tutto per il "bene di Oto", ovviamente.
    Puntuale come sempre, Hebiko si presentò al Gate indicatole, avvolta da un cappotto rosso, con un berretto di pelliccia e dei guanti a proteggerla dal freddo. Nonostante le precauzioni, il suo sangue freddo le impediva di trovare conforto in quel clima, arrossandole il viso. Con le braccia avvolte attorno al corpo, intravide in lontananza quella che sembrava una slitta, venendo attirata dalle numerose renne legate ad essa. Sibilò allegra, avvicinandosi distratta alla slitta, notando solo troppo tardi l'enorme ombra che l'avrebbe avvolta non appena avesse tentato di prendere posto sulla slitta.

    ...AH!?

    Rimase immobile, con un piede sulla slitta, a fissare il colosso, senza nemmeno rendersi conto delle altre due persone già a bordo. Vagamente spaventata e confusa, sarebbe rimasta immobile, limitandosi a scuotere la sottile lingua da serpente più volte, nervosa, prima di riprendere coscienza e saltare sulla slitta, facendosi piccola piccola. La tentazione di darsela a gambe era forte, ma questo non avrebbe fatto altro che destare sospetti. Non che la sua faccia terrorizzata sarebbe passata inosservata, ma almeno poteva usare la scusa delle leggende sul Mikawa e delle voci che giravano su di lui.
    Godersi il viaggio sarebbe stato impossibile. Il Mikawa prese a dare ordini non appena la slitta prese il volo. Hebiko ascoltò metà delle sue parole, aggrappandosi alla slitta terrorizzata dall'idea di cadere di sotto, e sentendosi congelare. Nonostante l'ordine datole provenisse da qualcuno di tremendamente spaventoso, il viaggio in quel momento era decisamente peggiore.

    F-F-Facciamo che l-lo faccio no-on appena a- ATCIù! ...Sniff... Appena at-terriamo.

    Si mostrò visibilmente diffidente quando il colosso le chiese la mano, aspettando che le altre lo facessero per prima. Purtroppo l'impossibilità a fuggire le avrebbe impedito di ribellarsi, perciò finì con l'acconsentire, levandosi un guanto e porgendo la mano. La descrizione delle sue abilità sarebbe stata difficile da comprendere, con lei che tremava dal freddo.

    H-Hebiko Doku-ujita, se-segretaria dell'A-a-amministratore. Co-ombatto d-da vi-cino. C-con lame. E sc-caglie.

    Commentò in modo più breve e sintetico rispetto all'autoproclamatosi autogruppo. Il freddo non la distrasse a sufficienza da lasciarsi scappare un informazione potenzialmente pericolosa, ma l'abilità del colosso avrebbe spiegato più di quanto lei aveva detto. Al sapere del suo collegamento con Orochimaru, Febh aveva reagito male. Davvero male. Shinken si era accorto del suo codice genetico solo con lo sguardo, e non aveva fatto una piega, le minacce di morte erano arrivate per ben altro. Ma DIogene? Forse il Mikava faceva parte del gruppo di otesi che ancora sperava nel ritorno della serpe. Doveva sperare che fosse così, o che, pur riconoscendo le sue abilità, non lo intuisse in automatico così come aveva fatto il Jonin.
    Tesa e freddolosa, se ricevere gentilezze in generale la metteva a disagio, ricevere il pelliccione del Mikawa, suo potenziale nemico da tener d'occhio, sarebbe stato ancora peggio. Sarebbe arrossita, pur mostrando visibile disagio, mentre si trovava costretta ad accettare quel gesto, complici probabilmente le altre due ragazze a cui era stata offerta la morbida coperta. Intontita dal freddo, non riuscì a ragionare a modo per rispondere alla domanda postale dal Jonin, rispondendo leggermente stizzita:

    Pe-penso sia stupido pre-endersi a sch-chiaffi in una fa-fabbrica d'armi. S-se anche c-ci fossero que-egli stupidi ne-egri, e fossi pro-oprio tu ad in-niziare la ri-issa, questo "R-re del fr-reddo" potre-ebbe metterci... Ne-ella lista dei cattivi, pe-er esempio, e ne-egarci per semp-pre le sue pre-eziose armi. Ce-certo, tu, fo-orte come sei, ot-terresti un prezioso ma-manufatto, ma tu-tutta la roba fu-futura te la sogni.

    Non appena scesero finalmente a terra, la Vipera fu l'ultima ad uscire, intimidita dalla presenza del colosso e ancora stordita dal freddo. All'arrivo, vennero prima accolti e invitati ad entrare da tante piccole personcine, dall'atezza di Raikeji ma decisamente meno tozze e grassoce, quasi denutrite. All'interno, il capo della fabbrica: un grassoccio omone, dall'atteggiamento allegro. La sua risata sembrava contagiosa, lasciando scappare un sorrisetto alla Vipera. Per quello che ne sapeva lei, poteva essere svenuta sulla slitta per colpa del freddo, e quella essere tutta un'allucinazione. Non appena le persone con le tazze di zabaione fecero capolino, la ragazza ne agguantò una, poggiandosela sulla guancia e apprezzandone il calore. A differenza dei diffidenti, lei non sospettò nulla, bevendone con calma piu sorsi, felice di avere finalmente qualcosa di caldo tra le mani.

    Mmmh, la cioccolata sarebbe stata meglio...
     
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