Nightmare Before Ninjamas![News Natalizia]

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  1. Kairi Uchiha
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    Nightmare Before Ninjamas


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    Qualcuno ha idea di chi sia questo fantomatico Re di Inverno? Un modo un po' borioso di auto-appellarsi... quel giorno era in viaggio assieme ad altri shinobi di Konoha verso il paese delle nevi, sotto incarico preciso di Raizen: loro compito era indagare sulle armi create dal fatidico Re, ma la kunoichi aveva preso quella missione come un modo per svagarsi, staccare un po' la mente dagli ultimi avvenimenti accaduti alla foglia visitando una terra in cui non era mai stata prima.
    Quella sera era puntuale al gate del villaggio assieme ad altri due genin, Shin e Zakira: nessun'altro del villaggio sembrava interessato ad unirsi a quel viaggio e così, ancora una volta, si sarebbe trovata a dover affrontare una missione senza nessun diretto superiore sul campo, un'altra occasione per dimostrare al villaggio quanto fosse degna del titolo di ninja che portava ormai da due anni.
    Quando la slitta arrivò puntualissima davanti al villaggio Kairi la osservò ben poco convinta, lanciando un'occhiata perplessa ai suoi compagni di viaggio: come diamine funzionava quell'affare, e come era possibile che delle renne giocattolo fossero in grado di muoverla? Ne aveva viste parecchie ormai, ma quella cosa le era completamente nuova Forse sono...dei burattini comandati a distanza? domandò avvicinandosi ad una dei peluches e toccandolo curiosa, scattando quando quella "cosa" sembrò reagire alla sua carezza come avrebbe fatto un normale animale. L'idea di farsi trasportare da quell'affare la convinceva decisamente poco, ma sembravano non avere molte scelte...
    O la và o la spacca... poco convinta sarebbe quindi salita sulla slitta, aspettando che gli altri facessero lo stesso e facendo attenzione a non sedersi in mezzo, ma di lato: quando poi il mezzo spiccò il volo si aggrappò con la mano più vicina al legno ad essa con tutta la forza che aveva, chiudendo gli occhi terrorizzata per i primi secondi. Fu solo quando sentì l'aria scompigliarle i capelli e quando il decollo fu terminato che riaprì gli occhi, trovando il coraggio di guardare verso il basso, e fu allora che tutte le sue paure andarono a dileguarsi: era la prima volta in vita sua che volava e quella sensazione di libertà era ineguagliabile! Un enorme sorriso si dipinse sul suo volto mentre si sentì quasi tornare bambina, osservando gli alberi e le abitazione illuminate dall'alto, uno spettacolo che avrebbe ricordato per tutta la vita.


    Quando poi arrivarono al paese nella nebbia si avvolse ancora più stretta dentro il suo cappotto...era preparata al freddo, ma di certo non a QUEL freddo, nonostante gli abiti appositi indossati; al posto della sua classica e comoda divisa quel giorno indossava lunghi pantaloni neri ed imbottiti, stivali dello stesso colore con pelo interno ed a prova di neve, un lungo mantello imbottito nero anch'esso, guanti da neve ed un paio di pelosi copri orecchie per evitare di congelarsi i timpani: l'unico indumento bianco indossato era una lunga e calda sciarpa avvolta attorno al collo, alle estremità della stessa cucito l'immancabile ventaglio bianco e rosso del clan.
    Si fermò diversi istanti ad osservare rapita il magico e splendido paesaggio innevato davanti a lei, mentre il cielo stellato rendeva l'atmosfera ancora più spettacolare Pensavo che Konoha fosse il posto migliore al mondo, ma questo paesaggio è qualcosa di incredibile non aveva mai visto prima in vita sua così tanta neve tutta assieme, nel paese del fuoco nevicava raramente e mai ricoprendo l'intero paesaggio in quel modo.
    Vide altre slitte unirsi a loro, anche se non riuscì da quella distanza ad identificarne i passeggeri, ancora troppo concentrata sul paesaggio: quando infine vide la fabbrica in lontananza increspò le labbra leggermente amareggiata. Non poteva aspettarsi nulla di diverso probabilmente da una fabbrica di armi ma visto lo splendido paesaggio trovava che quella costruzione fosse un po' un pugno negli occhi in mezzo a tutto quel candore.
    Atterrati davanti ad essa scese dalla slitta, guardandosi attorno e notando qualche faccia conosciuta fra i presenti: riconobbe Shunsui, Harumi ed Hebiko, queste ultime accompagnate da un uomo che come stazza non aveva nulla da invidiare a Raizen e che, forse proprio complice l'altezza, le mise una soggezione notevole. Lo sguardo di quell'uomo la mise immediatamente all'erta, quasi tutti i suoi sensi le stessero dicendo di fare attenzione.
    Rivolse alle due kunoichi un caldo sorriso, sorridendo poi gentilmente anche a Shunsui ma senza salutare nessuno per il momento, decisa prima ad entrare nella fabbrica. I piccoli ometti che li accompagnarono all'entrata le fecero quasi pena, seppur sorridenti sembravano in tutto e per tutto piccoli schiavi denutriti: quando poi un uomo si affacciò sul balcone lo osservò fra stupore ed interesse: nonostante la stazza da gigante sembrava gioioso e solare e faticava a credere che fosse proprio lui il capo di una simile fabbrica!
    Quando furono portati i vassoio con lo zabaione sentì l'acquolina in bocca per lo splendido odore: il dubbio che vi fosse qualcosa dentro la sfiorò, ma non riteneva fosse sensato che qualcuno decidesse di avvelenarli proprio in quel modo e dopo un invito simile. L'uomo era in cerca di affari, e sarebbe stato controproducente per lui fare qualcosa di male a tutti loro. Dopo aver osservato i più bere prese a sua volta un bicchiere caldo, sorseggiando con sollievo la bevanda e godendosi il dolce calore della stessa. Si sarebbe quindi avvicinata ai presenti che conosceva, facendo un inchino a tutti in segno di saluto Questo evento ha avuto una forte partecipazione, è la prima volta che vedo tutti e 4 i villaggi riuniti in un unica occasione. Harumi, Hebiko, è sempre un piacere vedervi sorrise sincera, rivolgendosi poi a Shunsui, gentile ma meno accogliente, non avendo con il sunese stretto ancora un tipo di rapporto particolarmente stretto E' da un po' che non ci vediamo, ho seguito il tuo combattimento alla royal rumble sai, dagli spalti. Sei sempre in gamba come al solito sorrise leggermente, per poi voltarsi verso il Re dell'Inverno in attesa di ulteriori delucidazioni. Dietro il suo solito modo di fare socievole nascondeva la seria intenzione di indagare sulla situazione, tentando anche di capire quali fossero le intenzioni degli altri villaggi: per quanto si fidasse di loro e fosse realmente convinta che l'alleanza accademica fosse la cosa migliore capitata da anni, aveva purtroppo capito che fidarsi era bene, ma non fidarsi era meglio.


     
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