Nightmare Before Ninjamas![News Natalizia]

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    Armi e neve


    Post 1 ~ Invito

    Le campanelle tintinnanti al vento attrassero l'attenzione dei presenti e i loro volti si tinsero di diverse sfumature di stupore alla vista della slitta e delle creature che la trainavano. Shin lasciò che le ragazze studiassero nel dettaglio le renne giocattolo, emettendo un sospiro silenzioso che si tramutò in vapore oltre la pesante sciarpa che gli copriva metà volto. Si sentiva decisamente incastrato dai piani alti: per quella missione sarebbe stato necessario mandare, se non un jonin, per lo meno un chunin con l'autorità di negoziare almeno una bozza preliminare se l'affare si fosse rivelato veramente interessante. Gli occhi del Kinryu si posarono alternativamente sulle sue compagne di viaggio. Era contento di poter contare su Kairi, anzi per un poco aveva quasi cullato, piuttosto infantilmente, il pensiero che potessero essere inviati loro due soli. Conosceva poco Hoshiyama, e l'ultima volta che l'aveva vista erano distesi al suolo con tutte le ossa rotte, dopo essere precipitati da un'altezza spropositata durante l'attacco alla dimora del daimyo. Comprensibilmente nessuno aveva voglia di rivangare quella storia, e complice il clima freddo e l'ora ormai tarda la conversazione languiva. TQAwuq0 Seguendo l'esempio di un Uchiha poco convinta, il giovane prese posto al centro del sedile, sentendosi piacevolmente a disagio nell'avere da ciascun lato una ragazza appoggiata a lui e ringraziando che la morbida fascia intorno al collo mascherasse la sua espressione in quel frangente. Poco alla volta, la slitta iniziò a scivolare sul terreno, trainata come per magia dai pupazzi animati. Fu solo quando i pattini si staccarono dal suolo che gli occupanti si riscossero dal torpore meditabondo in cui erano caduti. Udendone l'esclamazione di stupore, il giovane si voltò verso Asami, regalandole il primo sorriso aperto da quando si erano radunati. Ben diversa fu la reazione della kunoichi dagli occhi scarlatti, simile ad un terrore atavico, comprensibile in un essere che non è stato creato per volare. Il ragazzo, che aveva già volato prima, allungò con discrezione una mano sotto la pesante cappa, sfiorando quella di Kairi, sebbene non vi fosse già più bisogno di rassicurarla: ben presto aveva trovato anche in lei spazio la meraviglia per quell'assoluta sensazione di libertà. Vedendo la kunoichi di fianco a lei rabbrividire, ad un certo punto avrebbe temerariamente sfilato uno dei guanti per potersi procurare una goccia del suo stesso sangue. Intrecciate le dita in una rapida sequenza di posizioni magiche, una volpe dal pelo arruffato comparve sulle sue ginocchia, la quale assunse un'aria chiaramente perplessa nell'osservare il paesaggio circostante. Scusa Shamada, ti spiacerebbe tenerci compagnia e scaldarci un po'? La kitsune, nella sua forma animale, annuì piano, sbadigliò e si appallottò sulle cosce del suo evocatore, tornando a fare ciò da cui era stata distolta, ossia dormire. Le sue due lunghe code, tuttavia, ricoprirono il grembo di ciascuna delle fanciulle, a patto che esse non avessero nulla in contrario. Ancora una volta, lo shinobi sorrise, tornando ad appoggiarsi allo schienale alla ricerca di una posizione comoda per godersi il lungo viaggio.
    Le renne, per quando di peluche, sembravano sapere perfettamente dove stavano andando, ed in ogni caso era troppo tardi per preoccuparsene per i tre occupanti della slitta proveniente dal Villaggio della Foglia. Il mezzo, dopo aver sorvolato il Paese della Neve, perse progressivamente quota, arrivando a posarsi delicatamente in prossimità dei cancelli di un'enorme fabbricato, poco discosto da altri vetture simili. Per quell'occasione si era radunata una piccola folla, e all'accademico bastò una rapida occhiata per rendersi conto che l'invito era stato esteso ai ninja di tutti i Villaggi. Pur essendo relativamente tranquillo, facendo tutti parte della stessa organizzazione, il genin evitò di abbassare la guardia, mentre la volpe ancora assonata lo seguiva mansueta. Rifiutò con un gesto secco della mano il caldo dono di benvenuto, affermando non a torto di essere in missione, ma scrutò attentamente l'omino che glielo stava offrendo, leggermente inquietato. Un tenue sorriso gli sfuggì nel vedere Kairi conversare affabilmente con delle otesi, di cui una aveva un'aria familiare per il Kinryu, immaginando fossero sue amiche. Più accentuato fu invece il sorriso che gli si aprì in volto nel trovare Shunsui, il quale a quanto pare era conoscenza comune di tutta la squadra della Foglia. A quanto pare non riesco proprio a liberarmi di te, eh? Il tono affettuoso del ragazzo avrebbe fatto capire a chiunque che i due avevano una lunga serie di trascorsi positivi alle spalle. Incrociando le braccia davanti al busto, si posizionò di fianco all'amico dopo aver studiato l'ambiente in cui erano radunati, scrutando con attenzione il loro anfitrione. Questa faccenda non mi piace, speriamo di cavarcela alla svelta. Eppure, chi sa perché, provava la stessa sottile angoscia del suo ingresso a Tsunotsumi, e prima ancora a Città della Roccia. Sospirando, si chiese se la kitsune che scodinzolava alle sue spalle potesse intercedere presso il kami Inari a cui era consacrata concedendogli, per una volta, una missione tranquilla.

     
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