L'aura di chakra e vapore che circondava lo shinobi della Foglia si dissolse rapidamente, non appena i cancelli vennero richiusi. Lottando con il fiatone, Shin si adagiò al suolo, a pochi metri dal nemico sconfitto. Quella volta se l'erano vista brutta, ma in qualche modo erano riusciti a gestire l'ostica situazione in cui si erano andati a cacciare. A conti fatti, dovevano rimproverarsi di essere caduti tutti in quella trappola, escogitata apposta per metterli alla prova. Prova che, con un pizzico di fortuna, avevano superato. Le spiegazioni non tardarono ad arrivare, nella persona di Sally, in realtà anch'ella una marionetta creata dal vero padrone di casa, che giaceva al momento privo di sensi ai piedi del jonin di Oto. Il Kinryu era rimasto impressionato dalle capacità dello shinobi del Suono, e lo stupore nei suoi confronti non poté che accrescersi con il proseguire degli eventi. Nonostante gli fosse stato detto di allontanarsi, infatti, il genin non si mosse, un po' per la stanchezza, un po' perché anche Shunsui non dava segni di volersi allontanare, complice forse qualche parola scambiata con il suo superiore della Sabbia. Inoltre in cuor suo si assunse il compito di prendere nota di ciò che sarebbe accaduto in quel luogo fino all'ultimo per conto del suo Villaggio.
Cosa stai facendo?! Il giovane sarebbe scattato in piedi, avvicinandosi a rapidi passi al Mikawa, intento a soffocare l'autore di quell'elaborata e potenzialmente fatale burla. Shin, tuttavia, si sarebbe paralizzato sul posto non appena il petto dell'uomo, all'apparenza privo di vita, avesse ricominciato a muoversi lentamente su e giù.
Come... La domanda, interrotta, fu poco più di un sussurro. Ciò a cui aveva assistito insinuò per la prima volta nella mente del ragazzo un dubbio, non più grande di un granello di senape, ma destinato con il tempo ad accrescersi e a mettere radici, innaffiato dagli eventi che erano ancora a di là da venire. Quell'uomo era pericoloso...e forte. Una forza diversa dalla sua, più spietata, fredda, calcolatrice, ma non di meno inarrestabile e totale. E se in quel momento lo shinobi la rifiutò fermamente, condannandola con la logica, in cuor suo ne rimase affascinato e turbato. In quel frangente tuttavia i pensieri erano altri, come le due kunoichi di Konoha che mancavano ancora all'appello, tra cui Kairi con cui aveva un rapporto più profondo di quello semplicemente professionale. Quindi decise di lasciar perdere la questione, lasciandola nelle mani dei suoi colleghi, e di allontanarsi alla ricerca delle compagne di missione, sebbene con il volto teso per ciò a cui aveva appena assistito.
Asami-san, vieni con me, dobbiamo trovare le altre. Resosi conto che il tono serio con cui aveva parlato poteva indisporre, o preoccupare la giovane, Shin accennò ad un sorriso, riprendendo più rassicurante.
Sono certo che stanno bene, ma dobbiamo avvertirle che questo posto rischia di disfarsi da un momento all'altro come neve al sole. Ah, la battuta non era voluta ah ah. A quel punto non restava che interrogare Sally, ammesso che l'azione dell'Otese non avesse avuto ripercussioni sulla bambola, sul destino delle due, altrimenti si sarebbero dovuti dirigere personalmente nei locali adiacenti al capannone e poi ai singoli padiglioni, sperando di non avere altre brutte sorprese.
