Le Porte dei Mondi

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  1. Waket
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    VIII



    Quando il fantasma uscì dal suo corpo, custodendo le sue memorie, aspettò che il ragazzo lo seguisse. Ma Youkai, nonostante quella mancanza, non sembrò alleggerito quasi per nulla. I primi metri furono sì più leggeri, ma presto la gravità fittizia di quel luogo divenne un macigno sul corpo del giovane, premendo per trattenerlo lì, negandogli la libertà che il suo spirito tanto agognava. Il traguardo visibilmente poco lontano sembrava irraggiungibile, quasi si allontanasse sempre di più. Allungava un braccio, stringendo i denti quanto più potesse, cercando persino di allungarsi come aveva imparato solo pochi attimi prima. Se solo fosse riuscito a raggiungere il bordo, se solo si fosse avvicinato quel tanto che bastava per aggrapparsi e farsi forza... Ma più si sforzava, più la gravità sembrava farsi pesante, tutto il suo corpo percepiva una pressione impossibile da oltrepassare, quasi fosse un muro invisibile, o peggio una pressa, che lo costringeva lì. Non importava la determinazione, non importava la perdita di memoria... Qualcosa appesantiva il suo animo fino al punto da schiacciarlo lì sotto. E qualcuno era pronto a ricordarglielo.
    L'enorme mano avvolse il ragazzo nella sua morsa, costringendo il fantasmino contenente le sue memorie a ritirarsi nella sua testa, restituendogliele. Youkai provò un gelo surreale, sentendo il suo corpo venir trascinato da questa presenza in un abisso senza fine; vedere l'unica possibilità d'uscita allontanarsi inesorabilmente, già irraggiungibile prima, unita al gelo percepito, frantumò le sue speranze. Osservò quella luce farsi sempre più piccola, tendendo debolmente una mano verso di essa. Cercava di prenderla, quella luce grande ormai quanto una lucciola, una speranza che seppur debole si rifiutava di morire. Eppure qualcosa di familiare gli permetteva di sentirsi a suo agio in quella presa. Nonostante lo stesse trascinando lontano dalla sua unica via di fuga, sentiva quasi di potersi... fidare?
    E poi, in fondo all'abisso, il volto della creatura che lo aveva preso con sè. Lo fissava, bianco come uno spettro. Un aspetto demoniaco che in pochi avrebbero osservato senza provare terrore. E Youkai pareva essere uno dei pochi.
    Il demone gli sussurrò qualcosa, ma il ragazzo sembrava quasi in trance, osservandolo incantato, quasi si trovasse in un sogno. Non seppe dire quanto tempo era passato, gli parvero solamente pochi attimi. Terminato il discorso il demone aprì la mano, ed una forza completamente opposta alla precedente lo trascinò nuovamente, ma stavolta verso l'alto, verso il suo obiettivo, verso il mondo dei vivi.


    Il ritorno nel suo corpo fu violento. Un ampio sospiro gli riempì i pomoni, costringendolo a tossire più volte, mentre le sue funzioni vitali si riattivavano. Un tremendo formicolio invase il suo corpo man mano che il suo cuore batteva, facendogli riprendere la circolazione battito dopo battito. Terribilmente stordito, sbattè più volte gli occhi, e mentre la vista offuscata tornava lucida le ultime parole del demone risuonarono nella sua mente.

    Ora so chi sono...

    Una fitta al collo e un dolore generale su tutto il resto del corpo lo aiutarono a riprendere il focus sulla situazione. Si rese conto di non essere più sul lettino ma steso a terra. Attorno a sè, altre persone a terra tra cui la troupe di medici, forse feriti o peggio, e poco distante Oda, ribaltato per terra, gli occhi riversi all'insù. Di fianco a lui Karikitori, che con calma si rivolse a Youkai, quest'ultimo visibilmente sconvolto da quella situazione chiaramente fuori controllo. Fortunatamente il non più albino era lucido abbastanza per poter capire le parole dello shinigami, e prima che la sua falce potesse tranciare via l'anima del compagno foglioso lo interruppe, alzandosi in piedi traballante.

    NO!! No... Tre spiriti?? Fammi... Fammi provare una cosa.

    Si accasciò di fianco ad Oda, gli arti ancora formicolavano fastidiosamente, ma non poteva permettere a Karikitori di portarselo via. Se il problema era di spiriti che avevano posseduto il suo corpo, era sicuro di sapere cosa fare. Si mosse sicuro di sè. mentre il braccio esanime si abbandonò al fianco la sua controparte spirituale si mosse all'interno di Oda, dritto nella sua testa. Lo shinigami aveva parlato di tre anime, e Youkai sapeva come distinguere gli estranei dal suo compagno ancora in vita. L'anima di Oda doveva essere per forza più pesante rispetto a quella dei due intrusi, permettendogli così di distinguerli a colpo sicuro.
    La mano si mosse cercando l'intruso, e non appena fu certo di aver trovato l'anima più leggera, la strappò forzatamente fuori dal corpo, tenendola ben stretta nella sua morsa, permettendo così che Karikitori lo riportasse nel suo mondo. Dopo tutta la pazienza nell'addestrarlo non poteva certo permettere di farlo andar via a mani vuote.
    Da ciò che aveva detto, due anime lo rendevano pazzo, ma vivo. Avrebbe aspettato di vedere come stava Oda prima di strappare anche il secondo spirito dal suo corpo. Mise il suo corpo seduto, poggiandolo sulla parete, guardandosi attorno nella speranza di vedere qualche medico superstite, o qualche meccanismo che avesse potuto attivare un allarme e chiamare dei rinforzi. Qualcosa di terribile era successo in quella stanza, e solo Oda sembrava sopravvissuto per raccontarlo.

     
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