I fili del Destino e della Vendetta

Paese delle Sorgenti Termali

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  1. Yato Senju
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    Un Ninja Medico in Famiglia


    Solo io al momento. L'Accademia non ha lasciato abbastanza Ho per darci grande discendenza. Siamo poco più di una ventina nel clan. E appena una dozzina in grado di combattere. Spiegò nella fretta di liberare la zona, annuendo quando Feng Gu disse che sarebbe rimasto nella zona. Gli riferirò tutto, non temere. Poi socchiuse gli occhi, prima di svanire. E saluterò Michi...ma ancora non ti credo su quel punto, Mercenario. Le ceneri e le fiamme si dispersero, mentre qualche scusa che sarebbe forse stata supportata da dei ryo extra nel conto zittì le lamentele e le preoccupazioni di chi si avvicinava, mentre il Risorto lasciava la stanza per recarsi rapidamente al piano di sopra.

    […]

    Non sapevo né potevo sapere cosa era accaduto di sotto, ma con un po' di azzardo mi ero fatto avanti combinando come sempre le mie propensioni al genjutsu con l'iniziale addestramento nell'arte della spada. Anche con il veleno che bruciava i polmoni e le ferite che pulsavano terribilmente (decisamente incassare non era nelle mie corde) mi sforzai di procedere mentre gli innumerevoli allenamenti che avevano impresso quei movimenti nei muscoli e nelle ossa mi permettevano di colpire senza impaccio, fluido, cogliendo quell'istantanea distrazione fornita dal genjutsu. L'acciaio trapassò la carne mentre il legno svelleva la chitina, lasciando che un brivido di soddisfazione mi percorresse mentre il gas velenoso usciva dalla finestra spaccata, anche se i miei polmoni erano ancora in fiamme. Quando Feng Gu apparve sulla porta stavo già usando quanto più chakra possibile con le Mani Curative per riparare al danno...fortunatamente il veleno era ormai dissolto ma la stanchezza restava.

    Sensei… Gli risposi, provato, mentre facevo un cenno verso il corpo che aveva smesso di contorcersi. Ame. Non ho avuto modo di interrogarlo a fondo...era troppo forte. E quindi io troppo debole, ma ammetterlo a voce alta sarebbe stato troppo in quel momento di prostrazione. Mi spiace...dovrei apprendere delle tecniche capaci di sondare la mente...ho scoperto solo che si chiamava Otoko, sempre che fosse il suo vero nome. Ed è stato mandato per punire te per qualche regolamento di conti. Non so bene cosa volesse ottenere colpendo me...ma forse hanno compreso che c'è un qualche legame tra noi. Chiusi gli occhi. Sono stato inadeguato, Sensei, se hanno compreso che le mi visite alla Locanda costituivano un collegamento con voi. Sono...mortificato. Anche e soprattutto per averlo ucciso senza scoprire di più.

    La guarigione mi aiutava a respirare meglio, ma solo una lunga notte di sonno avrebbe ripristinato le mie energie. Sensei...come è andata di sotto? Ora che era tutto più tranquillo mi resi conto che non arrivavano rumori dalla stanza di Juana. La hanno ripresa? Nessuna emozione per quella che era stata la mia paziente per tanto tempo: per me non era più rilevante di un animale da allevamento appena scambiato per un sacco di grano. Solo un pezzo di carne necessario ad avvicinarmi al mio scopo, e non c'era alcun dubbio su questo nella mia mente. Nasconderò il corpo e la finestra rotta con un'illusione, in attesa di smaltirli in qualche modo. Un respiro profondo, mentre pronunciavo le parole più difficili per il mio orgoglio: Forse...forse il nostro comune amico di Ame potrebbe ottenere qualcosa da lui se glielo portassimo in tempo. Chiedere aiuto a Densen perchè ero stato troppo debole per catturare il nemico. Che umiliazione terribile...ma anche quello serviva per avvicinarsi all'Obbiettivo della Missione.

    E tuttavia faceva male ricordarlo.
     
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12 replies since 8/12/2017, 21:25   333 views
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