VIP Fight! N°2

Raizen VS Diogene

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    La Scommessa


    - I -




    Con un cenno della testa Raizen invitò Diogene a varcare la soglia delle mura del villaggio, non era sua intenzione trattare quegli argomenti in pubblico, ma neanche nasconderli, semplicemente aveva un luogo più adatto per parlare che non sulle mura, alla stregua di due comari che pettegolavano.
    Quando si distanziarono dalle fortificazioni prese a parlare con un sorriso amaro.

    No, fortunatamente questa volta non hai rotto niente.
    Un po’ le palle in realtà, ma penso che il tuo ruolo di vecchia maîtresse te lo imponga.


    Diogene aveva tanto in comune con le vecchie senza cuore, doveva infatti darsi continuamente un ruolo di primaria importanza nella vita altrui, apparendo come un benefattore nonostante il suo ruolo primario fosse quello di sfruttatore di ciò che lui stesso seminava.
    Tranne che per Raizen, con lui si era instaurato un rapporto che permetteva alla Montagna di poter attingere dalle casse dell’Otese senza troppe remore. Probabilmente era il lato positivo del mettere in gioco le proprie vite in quel teatrino di maschere.

    Forti, Diogene?
    Dimentica il concetto di potenza, non avrebbe senso usare la stessa scala.
    Non sono stato in grado nemmeno in grado di stabilire quale fosse il limite delle loro capacità, sicuramente ben superiore alla stanghetta mia e tua.
    Come?
    Hanno ingannato i nostri sensitivi, ci hanno fatto spostare al palazzo del Daimyo in cui ci siamo resi conto della trappola.
    Per farla breve ha preso l’intero palazzo e l’ha messo dentro una bolla, dislocandolo sopra al villaggio, li avremmo dovuto combattere con i suoi fidati per poter uscire.
    I suoi erano ovviamente all’interno del villaggio, solo io avevo un modo per uscirne, trovarlo mi è costato qualche minuto di tentativi… applicarlo…
    Beh, diciamo solo che sarebbe stato meglio non vedermi una volta giunto qui.
    Ho tentato di vendere cara la pelle, ma per parlare in termini economici diciamo che era già parecchio inflazionata.
    Avevo attorno a me… tutti i ninja che i miei shinobi stavano combattendo all’interno della prigione, per quanto potessi impegnarmi erano 10 contro uno.


    Si voltò verso il Colosso di Sangue.

    Non ho più niente, se non me stesso.

    E se mai si fosse soffermato sugli occhi di Raizen avrebbe notato che il rosso intenso che li distingueva era del tutto assente, lasciando spazio ad un chiarissimo quanto intenso blu.
    Durante le spiegazioni di Raizen si erano mossi in direzione delle periferie, prendendo l’ascensore verso la sala d’addestramento sotterranea, un cubo di cento metri di diametro in grado di permettere a Raizen di combattere anche in forma di demone.
    Lasciò all’otese il tempo di comprendere e saggiare le dimensioni di quel gigantesco spazio vuoto illuminato artificialmente prima di riprendere a parlare.

    Ho parlato con molti amici Diogene.
    Tra i quali Febh, si.
    Pare che il tuo rapporto con lui sia ormai ben saldo.
    Non so se avete parlato anche di Kiri, ma se neanche dopo ciò che è accaduto a noi e Kiri hai compreso quanto sia importante rivolgere ai veri nemici la tua potenza… beh, non posso di certo continuare ad interessarmi oltre alle sorti della tua patria.
    Quanto a Suna… dorme, come sempre.
    Così piccola e indifesa da passare inosservata a questi mostri che non la reputano degna della minima attenzione.


    Inspirò.

    Ho cercato di avvertire Febh, ma nel suo mondo strampalato non so quanto gli avvertimenti possano essere utili, non credo sia in grado di pianificare realmente qualcosa.
    Siete il loro prossimo obiettivo.
    Riguardo la tua presenza qui…


    Allargò le mani.

    Sangue, ossa, viscere o urla… niente sarà un problema dentro questa stanza, grazie anche all’espediente che mi ha permesso di uscire dalla trappola del nemico, tra l’altro.
    Il luogo perfetto per dimostrarmi se ancora ne vale la pena.
    Una volta, Diogene, mi hai ucciso perché non ero all’altezza, allora non avevo niente, proprio come adesso.
    Sarà cambiato qualcosa?
    C’è del potenziale sopito?
    Domande per cui è essenziale scommettere la propria vita.
    Tu sei qui perché già una volta hai tentato di prendertela, non avrebbe senso chiamare nessun altro.


    Uno scontro che aveva atteso fin troppo a lungo.


     
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5 replies since 7/1/2018, 00:26   108 views
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