VIP Fight! N°2

Raizen VS Diogene

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  1. DioGeNe
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    La minaccia di Cantha sembrava essere davvero preoccupante come Jotaro aveva predetto tempo addietro: in pratica avevano fatto a brandelli l'autostima di uno dei villaggi più potenti del continente e del suo leader, che Alosyius non sentiva con quel tono sconfitto e affranto da molti, molti anni. Avevano agito seguendo una strategia rigorosa e attenta, ingannando gli shinobi del Fuoco e mettendoli in trappola, qualcosa che non si era ancora mai visto dai rivali del momento (come Kumo, Iwa e Ame) i quali non avevano mai spiccato in strategia. In un attimo la mente addestrata alla tattica di Diogene si raffigurò lo scenario che il Kage gli stava descrivendo, immergendosi nella situazione critica in cui il jinkurichi si era dovuto trovare...il climax arrivò quando gli occhi del ragazzo divennero ancora più cupi e pronunciò quelle parole di logorante abbandono: il demone non albergava più nel suo corpo! Probabilmente fu solo allora che il Garth comprese l'efficienza strabiliante del nuovo nemico; avrebbero potuto radere al suolo il villaggio, avendo trattenuto tutti i più valorosi combattenti lontano, avrebbero potuto finirli stroncando le aspettative di rinascita di Konoha...e invece nulla di questo era accaduto! Volevano il Nove code, lo avevano preso e se ne erano andati.

    " Questo è inatteso. "

    Si limitò a dire il colosso dai capelli a punta. Aveva saggiato parte del potere di Raizen, quando il fuoco di Kurama lo accendeva, e se lui non aveva potuto nulla allora difficilmente qualcun'altro avrebbe potuto opporsi...ma l'idea di avere difronte rivali tanto potenti aveva già iniziato a far ribollire quel suo sangue guerriero e difronte alla confessione del foglioso ora l'otese si sentiva quasi in difetto per non sapere come consolarlo al meglio.

    Per fortuna l'altro gigante aveva ben chiaro cosa fare; c'era solo un modo in cui Aloysius poteva tornar utile in un frangente come quello: non aveva l'investitura politica per parlare in nome di Oto, non aveva la sensibilità giusta per consolare un vecchio allievo, non aveva l'influenza per convincere altri villaggio ad unirsi contro Cantha...ma aveva il potere necessario per far rialzare un combattente ferito a morte.
    E più scendevano nei meandri del palazzo più Diogene acquisiva consapevolezza su quello che il jonin si aspettava da colui il quale già una volta lo aveva condotto alla morte per poi riportarlo alla vita: era necessario un secondo miracolo per far tornare la Montagna del Fuoco sul campo di combattimento ancor più forte di prima.

    " Non so quanto potente sia l'uomo che ti ha fatto tutto questo ma il dato vero che ho a disposizione è la forza che hai dimostrato quella notte alla villa, difronte al mio letto di morte e questo mi è sufficiente per trarre le dovute conclusioni. Tuttavia, se davvero hai "parlato" con Febh allo stesso modo con cui ti sei esposto ora allora il fatto che tu sia qui a raccontarmelo mi fa essere certo che il vostro deve essere stato solo un mero allenamento. E questo lo capirei anche da parte dello Yakushi, il quale non avrebbe nessun interesse a finire un vecchio allievo in difficoltà...MA NON PRENDERMI PER UNO SCICCO RAIZEN.
    Vuoi davvero uno scontro alla morte con me, ora, nel tuo momento peggiore? Pensi che un qualche tipo di jutsu possa confinare ciò che accadrebbe in questa stanza? Il tuo errore di valutazione spero sia dettato dalla frustrazione perché io nessun caso io mi fermerei, in alcun modo ti farei uscire da questa palestra pronto a chiedere ad Itai o a qualcun altro di riempire il vuoto che ora giace dentro di te! Di certo non devi dimostrare a me di essere ancora utile di questa terra e se è nei tuoi confronti che ti senti inadeguato allora non gettarti ancora difronte alla morte senza riflettere. Ripeti un'altra volta l'errore che ti è costato così tanto. "


    Diogene non era più il maestro del Kage, non era un suo fedele amico né tantomeno un suo fan...se Razien si fosse fiondato su di lui allora non avrebbe esitato a concludere per sempre le sofferenze di un'anima in pena. Non ne avrebbe tratto soddisfazione né gioia perché il Mikawa sapeva di combattere contro metà dell'uomo che aveva ritenuto saggio reputare un pari; anzi, avrebbe provato solo rammarico sapendo di non poter più confrontarsi con uno shinobi di così alto livello.

    " Non sarò io a fare il primo passo verso la tua dipartita. "

    RmxuGxC

    Due possibilità: lo scontro oppure l'idea che intanto si stava formando nella mente del guardiano. Forse c'era un altro modo per ridare speranze sul futuro e sul proprio valore a Raizen, un'arma che il Mikawa stava aspettando il momento giusto per tirare fuori e che ora sembrava calzare proprio a pennello. Ciò che aveva trafugato allo Tsuchikage, prelevandola dal cuore pulsante della Roccia degli Spiriti, era l'incarnazione del desiderio di vendetta che sicuramente albergava nell'animo dell'Hokage. Formare una spedizione, attraversare il Mare di Giada e riprendersi ciò che era stato impropriamente sottratto era l'unica soluzione al problema del Continente e di certo i Colossi, la forma embrionale dal quale le famigerate Armi ancestrali erano state generate, potevano dare una mano.

    " Forse non è ancor giunto il tempo di essere nemici: c'è un rivale che può dare ad entrambi la forza che stiamo cercando. "

    Subarashīdesu stava attendendo da troppo nell'oscurità più profonda.

    Lo scontro, invece, non avrebbe risparmiato nessuno nel raggio di kilometri.

     
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