L'Ombra del GiganteAkira-Sanjuro

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    L'Ombra del Gigante


    VIII


    Dopo aver piazzato il limone di fronte a quello che sembrava proprio un giovane Sanjuro di pietra fatto idolo, la stanza intorno a noi parve tremare... Finché le pareti non incominciarono a muoversi. Spalancai la bocca, mentre polvere e fuliggine si destarono attorno a noi.
    La lastra di roccia che fino a qualche secondo prima era una parete, incominciò ad abbassarsi, finché ai nostri occhi si rivelò una nuova stanza.
    Uno spazio circolare, da una trentina di metri abbondanti di diametro, con un grossa vasca di una pietra azzurra. Completamente vuota.
    Camminai lentamente fino al limitare della stanza, ma fu allora che Sanjuro si fermò.
    Che significa che non puoi venire? Cosa mi aspetta in quella stanza? Chiesi, sebbene già sapessi che nessuna risposta sarebbe giunta dallo sciamano.
    Nessuna risposta, ma una serie di posizioni magiche si.
    Guardai sconsolato il mistico appoggiare le mie mani su di me. So già che ciò che hai fatto non mi piacerà ma, ti prego, non dirmelo. Un profondo sospiro. Ok, vado, così vedremo di aiutare tuo figlio e poi torniamocene a Kiri. Varcai la soglia, girandomi un ultima volta.

    Junpei era sparito, insieme al cavallo... O al corpo della donna. Cosa? Sanjuro, tuo figlio è... Ma non riuscii a terminare la frase prima che la porta, così come si era aperta, si richiuse.

    Ciò che successe a quel punto fu incredibile.
    Nello stesso istante in cui la porta si richiuse, la stanza prese vita.
    La vasca si riempì immediatamente d'acqua e, da quell'acqua cristallina, ne fuoruscirono 16 luci che svolazzarono vibrando nell'aria fino a circondare la vasca. Un perfetto cerchio di anime, che divennero presto corpi.
    L'evento era del tutto similare a quello che era successo solo poche ore prima sulla verde collina, ed in effetti mi sembrò riconoscere nei volti di alcuni degli spiriti gli stessi visi della tomba di cristallo.
    Fu però una figura di quelle ad attirare la mia attenzione... L'unica figura che appariva disturbata... Come se fosse incompleta. E quella figura era propria identica all'idolo che era stato l'ultimo a cadere... Sanjuro.
    Una tempesta di voci imperversò nella mia testa, come una tempesta. E da quelle voci incominciarono a muoversi all'unisono, in un turbinio di emozioni contrastanti, gli spiriti intorno alla vasca... Come se fossi stato catapultato in un'altra dimensione, come se fossi lo spettatore di eventi lontani e vicini allo stesso tempo.

    z6ooNnk
    Gli spiriti stavano discutendo tra di loro. A quanto pare un uomo aveva risvegliato lo spirito del distruttore della valle... Sarebbero serviti 16 sacrifici per confinarli... Perché una donna era già stata presa. Come una donna...? Bisbigliai, confuso da ciò che stava succedendo in quel luogo. Il giovane Sanjuro disse che era stato suo figlio a liberare il distruttore...
    Ma quello era impossibile! Il Sanjuro di quella rappresentazione avrà avuto si e no pochi più anni di quelli che aveva oggi Junpei!
    Sanjuro non poteva di cer... Mi gelai. Ga-... Gassan? Perché quegli uomini si stavano rivolgendo allo sciamano con il nome di Gassan?
    Che stava succedendo? Cosa stavo vedendo? Il futuro?
    Il passato?
    Pensai quasi di essere pazzo, o che Sanjuro mi avesse nuovamente drogato... Ma tutto ciò non era assolutamente possibile! Ci doveva essere una soluzione!
    Cercai di urlare, sbraiatare, ma nessuno degli spiriti vacillò minimamente.
    Sembravo io il fantasma.

    Il primo spirito cadde sulle sue gambe. Privo di coscienza. O morto.
    E così il secondo. E il terzo. E il quarto...
    Presto tutti furono a terra, tranne il giovane Sanjuro... Ma qualcuno entrò nella stanza.
    Junpei.
    In una manciata di secondi tutto fu finito.
    Il giovane cadde, perse coscienza, e il suo spirito fuoriuscì dal suo corpo... Fino a disporsi vicino agli altri... Ma la sua luce era fioca, debole... Quindi si disperse nel nulla.

    z6ooNnk
    Caddi sulle mie ginocchia.
    Il puzzle incominciava a ricomporsi... Nel modo più terribile possibile.
    Sanjuro incominciò a disperarsi, ma una nuova figura entrò nella stanza. Un fantasma di un uomo giovane, con una benda sull'occhio... Un giovane Samoru... Senza rumore, sebbene sbraitasse. Senza alcuna voce, sebbene urlasse.
    Disperatamente il giovane Sanjuro venne preso di forza, e portato via dalla stanza dal vecchio marinaio...

    Non è... Possibile... Quel turbine di sogni e riflessi di ricordi finì così come era iniziato. Delle lacrime scesero dai miei occhi. Sanjuro... T-... Tu...
    La stanza era di nuovo vuota. Ma la vasca non lo era.
    Una figura umanoide, d'acqua torbida, era lì, in piedi.
    L'ultimo tassello di quella storia di dolore.

    Mi sollevai con stento.
    Il respiro era pesante, gli occhi ancora lucidi.
    Hai rovinato già troppe esistenze... Hai portato via già troppe vite... Non ne prenderai più alcuna. Passai la mano sul viso, asciugandolo.
    E' ora di chiudere il cerchio.


     
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    [9]



    La figura umanoide inizialmente sarebbe rimasta immobile, muovendo appena la testa, come un animale che studia la sua preda a pochi metri di distanza, poi avrebbe vibrato un ruggito potentissimo, in grado di far tremare tutta la struttura del tempio. Per un combattente della risma di Akira, quell'avversario probabilmente non sarebbe stato inaffrontabile, tutt'altro. Il jonin era sicuramente più potente dei vecchia guardiani; quello che però avrebbe fatto la differenza, e che Sanjuro aveva ovviamente dimenticato di notificare ad Akira, era che quel tempio era stato creato ad un chiaro scopo, contenere una creatura di chakra dalla grande forza, e sebbene ora il prigioniero fosse stato libero di assumere una forma corporea, l'efficacia del tempio non era certamente venuta meno, quindi non appena Akira avesse provato ad impastare chakra si sarebbe rapidamente reso conto che sebbene questo funzionasse, nessuna delle sue arti sarebbe mai stata manifestata, indipendentemente dal campo di appartenenza del justu. Non solo! Persino la sua Hijutsu non avrebbe avuto effetto, infatti qualora avesse provato a liquefarsi per attaccare o difendersi, sarebbe stato investito in pieno dalla realtà dei fatti, ovvero che lì dentro, sarebbe stato un ragazzo normale, senza alcuna capacità speciale! Avrebbe potuto usare il suo chakra per potenziare il suo corpo normalmente, ma nulla di più. [Puoi usare il chakra solo per impasti]

    Nessuna capacità lanciata DENTRO la stanza avrebbe avuto effetto.

    E di uscire non se ne parlava neanche. Infatti le pareti della sala di prigionia erano composte da una speciale formazione calcarea che le rendeva praticamente indistruttibili. Certo, a piena potenza Akira le avrebbe affettate comunque come burro, ma data la situazione, nessuno dei suoi colpi all'arma bianca avrebbe avuto un risultato diverso da un suono metallico che rimbalzava contro i muri. Senza finestre, o porte, che gli avrebbero permesso di attaccare il nemico all'esterno, o dall'esterno, gli restava solo una possibilità, pestarlo come un sacco di patate e affettarlo come un panetto di burro.
    Di questo si sarebbe presto reso conto, dal momento che il suo avversario gli si stava letteralmente scagliando contro. Il nemico era scattato verso di lui
    [Stat Viola] coprendo i 5 o 6 metri che li separavano [Slot Gratuito] come una furia impazzita, sebbene i suoi movimenti fossero estremamente prevedibili. Arrivato addosso ad Akira infatti, lo spirito avrebbe chiaramente caricato un destro per schiantarlo contro il volto di Akira [Azione 1][Stat Viola] per poi lanciarsi sopra di lui per placcarlo [Azione 2][Stat Viola] che il ragazzo avesse deciso di parare o di schivare il colpo. L'avversario sembrava attaccare come una bestia priva di intelletto, che fosse la sua natura, o l'effetto della prigionia, al momento non era fatto noto. Se il placcaggio quindi non fosse andato a segno, il nemico avrebbe effettuato una piroetta sul posto, a mezz'aria, per colpire Akira con una sferzata data con una coda appena apparsa dalla figura oscura, una frustata che avrebbe avuto circa 2 metri di gittata. [Azione 3][Potenza 30][Stat Viola]

    Ogni volta che il prigioniero avesse sfiorato o colpito Akira con qualunque parte del suo corpo, anche non con un'estremità devota all'attacco, come i pugni o la coda, il ragazzo avrebbe chiaramente sentito la pelle sfrigolare come quando si tocca l'interno di un forno acceso. Sebbene il nemico non provocasse calore, nè avesse l'aspetto di una fiamma, il contatto con quel nemico sulla nuda pelle, gli avrebbe causato un danno ulteriore [DnT Medio] probabilmente causato dalla natura immonda della creatura.

    Nel frattempo, fuori dalla stanza, Sanjuro e Gassan erano impegnati in una partita a domino che avrebbe deciso il destino del mondo.

    Certo che no Gassan, sono sicuro di aver spiegato ad Akira di attivare la tecnica segreta che gli ho posto addosso. Che domande.


     
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    L'Ombra del Gigante


    IX


    La figura umanoide, composta di un turbinio acquatico oscuro, mi guardò, come un bambino guardava una creatura a lui sconosciuta.
    Sembrava non comprendere, non intendere cosa stesse guardando, cosa avesse dinanzi.
    Portai le mani a sfiorare le lame, conscio di quello che stava per accadere.
    Ed, in effetti, accadde.
    Un urlo gargantuesco, che fece vibrare il grande palazzo fin alle sue fondamenta, e scosse ogni centimetro della stanza, fino al mio cuore.
    Un istante, e l'essere scattò verso di me.
    Riuscii a seguire i suoi movimenti, quindi di una cosa ero sicuro: per quanto spaventoso l'essere non era dotato di particolari doti fisiche, o almeno così sembrava.
    Il suo braccio venne caricato all'indietro, un gancio largo, mediamente lento. Sbuffai, credendo di potermi scontrare contro un essere più forte, ed invece sembrava che tutti quegli anni di prigionia avessero fatto più effetto. Richiamai il chakra per risvegliare le arti segrete del mio clan, solo che... Non funziona...! Fu come un fulmine a ciel sereno.
    Il chakra scorreva nel mio corpo, alla perfezione, ma qualcosa stava impedendo la manifestazione del chakra nella mia arte ninja.
    Che fosse uno dei metodi attraverso cui quella bestia era stata sigillata in quel tempio? O forse era frutto di qualche sua oscura arte?
    Quel che era sicuro è che il colpo non sarei riuscito mai a schivarlo, quindi reindirizzai il chakra per irrobustire il mio volto.
    Il suo pugno si abbatte sul mio volto con violenza, spostandomi di un paio di metri all'indietro. [Ferita Leggera]Resistenza 650
    Sentii il naso essere schiacciato dalla sua forza, le mie ossa scricchiolare, la pelle ruggire di dolore... Erano anni che non subivo un colpo sul mio corpo, quasi mi ero dimenticato del dolore.

    Fu come un lampo.
    Ero in un altro luogo.
    In un altro tempo.

    Non so com'era possibile, ma lo sapevo, era così.

    hqdefault


    Uno sfondo rosso, il cielo d'arancio scintillante.
    Un tempio sullo sfondo.

    Mi avvicinai, trasportato attraverso lo spazio ed il tempo.
    Una persona attendeva sotto il tempio.
    Un giovane, di spalle, mediamente alto, capelli castani lunghi fino alle spalle.
    Provai a parlare, ma non ci riuscii.
    Il ragazzo dinanzi a me sembrò quasi non accorgersi di me.

    Qualcosa mi investì nuovamente, come un secondo flash.
    Dei kanji.

    見性kenshō, "guardare la propria natura di Buddha" ovvero "attualizzare la propria natura 'illuminata'"


    Tornai alla realtà.
    Sentii una goccia di sangue scendermi dal naso.
    L'essere si stava lanciando contro di me.
    Richiamai il chakra, ed ebbi la certezza che questo non veniva annullato... Semplicemente non poteva essere utilizzato sotto forma di arti ninja.
    Concentrai il chakra nelle gambe, scartando l'essere con un piccolo balzo verso la mia destra.

    Accadde nuovamente.
    Ero nuovamente nello stesso tempo e spazio precedente.
    Ora ero abbastanza vicino. Riconobbi il ragazzo.
    Era Junpei.
    Il figlio di Sanjuro, che ormai sapevo morto.

    Tentai ancora una volta di parlare, ma la voce sembrava morire nella mia gola.
    Tentai a fare un passo in avanti, ma venni come bloccato da una strana forza.
    Junpei si volto verso di me. Era triste.

    Un ulteriore flash.

    佛性bussho, "visione del cuore delle cose"


    Tornai nel tempio.
    Il demone sterzò.
    Mi accorsi di sentirmi improvvisamente stanco. Avevo il fiatone. Ero sudato.
    Non sapevo costa stesse succedendo, se quello che stavo provando fosse realtà o frutto della fantasia, o se ancora ero sotto influsso di un genjutsu, ma quella esperienza stava prosciugando le mie forze.
    Vidi una coda di acqua torbida generarsi dal busto del demone.
    Mi avrebbe colpito.
    Mi preparai all'impatto.

    Ero di nuovo fuori dal mondo.
    Al mio fianco, Junpei, al centro del tempio.
    Delle luci blu, di diversa entità e sfumatura, incominciarono ad apparire tutt'attorno a me.
    Erano i guardiani.
    15 guardiani, in un cerchio perfetto.
    Una luce li unì.
    Junpei, infine, venne colpito dalla stessa luce.
    Lo guardai sollevarsi leggermente in aria, come se volasse.
    Cercai di trattenerlo, ma la stessa luce investì me.
    Il ragazzo mi guardò, sorrise, dopo tanto tempo.

    Va bene così. Lei mi sta aspettando. E' ora per noi di riposare.

    Guardai il mondo rimpicciolirsi mentre mi alzavo in cielo, trasportato da Junpei. Restai d'improvviso solo. Il mondo rosso scomparve. Il tempio sparì.
    Le luci dei guardiani anche.

    Un solo simbolo restò con me, a vagare tra tempo e spazio.

    220px-EnsoZen


    Ensō.Link


    Bisbigliai.

    Un rumore sordo risuonò nel tempio.
    Come un martello che si scontrava su un'incudine.

    Ero tornato, ma ero diverso.


    Oggi il cerchio sarà chiuso. [Slot Tecnica Avanzato]Jinpishugi Goruden Senshi no Jutsu
    Villaggio: Personale - Esp. di Ninjutsu
    Posizioni Magiche: Coniglio, Serpente, Capra, Cinghiale, Coniglio, Serpente, Capra, Cinghiale, Cane, Serpente (10)
    L'utilizzatore può attivare l'essenza sciamanica nel proprio corpo o in quello di un alleato consenziente entro 9 metri. Il corpo del bersaglio aumenterà di 2 unità e diventerà di un accecante color dorato; chiunque presente entro 6 metri dall'utilizzatore al momento dell'attivazione sarà Accecato per 1 round. Il corpo dell'utilizzatore è considerato Sciamanicamente Rivestito: avrà un aumento della Potenza del colpo senz'armi pari a 30 e una protezione naturale pari a 20. Il mantenimento richiede Slot Tecnica Avanzata.
    Tipo: Ninjutsu - Hyoton
    Sottotipo:
    (Consumo: Alto / Mantenimento: Medio)
    [Da chunin in su]


    La coda del demone umanoide si schiantò sul mio corpo, senza provocarmi alcun danno, mentre una luce dorata esplose tutt'attorno a me.
    La mano sinistra sarebbe stata portata con il palmo aperto verso il volto del mostro, quasi a voler prendere la mira.
    Il mio pugno destro esplose, diretto contro il volto del mio nemico. [Slot Azione I]Potenza 30
    Forza 750 (Reidratare 1/2 Basso)
    Velocità 675 (Impasto Basso)

    Un piccolo passo per chiudere le distanze, quindi sarebbe partita una ginocchiata contro il busto del nemico. [Slot Azione II]Potenza 30
    Forza 750 (Reidratare 1/2 Basso)
    Velocità 675 (Impasto Basso)

    Le due mani sarebbero andate ad unirsi, in un enorme pugno che avrebbe tentato di schiacciare letteralmente contro il suolo del tempio il mio nemico. Un doppio colpo discendente. La sua testa sarebbe stata fatta esplodere. [Slot Azione III]Potenza 30
    Forza 750 (Reidratare 1/2 Basso)
    Velocità 675 (Impasto Basso)


    Il potere del misticismo.
     
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    L'Ombra del Gigante


    [10]



    Quando l'Akira dorato prese la mira, l'essere d'ombra gli corse incontro; che non capisse i movimenti del suo nemico, o non gli importassero, non è dato noto. La luce che scaturì dal corpo del Kiriano però, abbagliò la creatura, sebbene i suoi occhi fossero quasi impercettibili, sebbene forse nemmeno avesse bisogno della vista. Rilasciò un urlo di sofferenza quando l'energia luminosa lo colpì, e altrettanti ruggiti quando i colpi del guerriero dorato lo investirono prima al volto, poi di nuovo nella parte superiore del corpo, per lasciarlo chino sulle ginocchia, mentre Akira preparava il colpo che avrebbe conficcato la piccola creatura nel pavimento. E così fu. Il colpo del guerriero dorato dove Akira aveva caricato tutta la sua energia mistica, investì la testa del demonio, generando schizzi di materia oscura in ogni direzione all'impatto, prima di conficcarlo nelle lastre di pietra antica del tempio.
    E la tecnica di Akira si dissolse. L'ultimo colpo che aveva vibrato, aveva anche esaurito l'energia dorata che aveva accumulato nel suo primo tentativo di afferrare il Misticismo stesso, impedendogli di mantenere quello stato più a lungo. Con un bagliore intenso come quello che lo aveva trasformato, Akira tornò ad essere un giovane Kiriano con la faccia tumefatta e il sangue che colava dal naso. Era stato incredibile, aveva risvegliato parte dello sciamano che era in lui, ed era stato in grado di mantenere quella forma abbastanza da pestare il suo nemico a sangue. Ma lo aveva sconfitto ?

    Gli schizzi di pece nera che il suo colpo aveva generato, iniziarono a muoversi autonomamente, come richiamati verso il centro, dove il corpo del nemico era sommerso sotto le macerie, e si fecero strada tra le fessure. Con un forte tremore e un grido di sofferenza, l'essere di pece esplose fuori dal terreno, e si avventò verso Akira. Stavolta molto più veloce e forte di come lo era stato in precedenza. La polvere non si era ancora posata quando le mani dell'abominio stavano quasi per afferrare la collottola del ragazzo. [Azione I][Vel e For 950] se fosse riuscito ad afferrarlo, avrebbe iniziato a colpirlo ripetutamente. Una scarica di pugni si sarebbe avventata sul costato e sul volto del ragazzo, arrivando quasi a massacrarlo. [Azione II, III e IV][Vel e For 950] Se la presa non fosse andata a buon fine, la creatura avrebbe preso a volare diretti in aria, per arrivare allo stesso risultato.
    E se fosse stato colpito da tutti quei colpi, se anche si fosse accasciato a terra in una maschera di sangue, i pugni sarebbero cessati, e una grande luce dorata sarebbe apparsa dietro la schiena del nemico, facendosi strada tra le palpebre di Akira.
    Un enorme guerriero dorato aveva appena demolito la cuspide del tempio, dal lato opposto rispetto a dove era entrato Akira. Per enorme, intendo davvero enorme, dalle crepe della pietra, si poteva chiaramente vedere che quella "cosa" era gigante, gargantuesca, persino più grande del tempio stesso, e aveva distrutto la cupola con un pugno. Era infatti la sua mano ad emanare quella luce, ancora mezza conficcata nel tempio; la quale si sarebbe ritratta mentre l'uomo di pece si sarebbe rivolto al gigante, a ringhiare come un cane infuriato, prima che il guerriero dorato investisse il tempio con il suo piede, schiacciando tutto, meno che Akira, e qualche metro dietro di lui, mentre la possente luce mistica, faceva evaporare tutto ciò che restava dell'uomo di pece, squassato dal pestone e annichilito.
    Quando la luce accecante scomparve, una voce amica e un volto bonario sarebbero apparsi accanto ad Akira.


    - RAGAZZO SEI INCIAMPATO PER CASO? FORZA ABBIAMO UNA NAVE DA PRENDERE. -

    Un decisamente improvviso di Samoru, apparso chissà da dove, precedette l'apertura della porta, che nascondeva dall'altra parte Sanjuro e Gassan.
    Lo sciamano entrò per la prima volta dopo decenni nella stanza dove aveva perso il figlio, e per un attimo sarebbe sembrato ai presenti che avesse lasciato andare un grosso sospiro. Prima di rivolgersi ad Akira e vibrargli una bastonata atomica in faccia.


    Ottimo lavoro ragazzo, hai compiuto un passo verso la tua investitura ufficiale a sciamano della Nebbia!

    Samoru avrebbe preso di peso il ninja, se Akira non fosse stato in grado di camminare, ovviamente se avesse incassato tutte le cannonate che il grande abominio gli aveva rivolto contro, altrimenti lo avrebbe prima colpito con una pacca, dopo la bastonata di Sanjuro, e poi lo avrebbe comunque preso di peso.
    Con la distruzione del tempio, Akira avrebbe potuto constatare che le sue capacità erano tornate nella norma, e non solo. Fuori dal tempio, tutto era diverso, come trasformato. Le grandi vallate verdi, l'aria incontaminata, era tutto scomparso. Il tempio si trovava in mezzo ad una distesa di terra arida e spaccata dal sole, come se la vita non fosse più presente in quel luogo da molti molti anni, lasciando il posto solo ad aria desolazione.


    - Ah, decisamente casa non mi manca. Meglio Kiri, nonostante la nebbia, ora non dovremo tornarci più, se i Kami ce lo concederanno. Da quando quella cosa è uscita, si è portata via tutto ciò che di buono ricordavamo di questa terra. Dico bene Sanjuro ? -

    Ma lo sciamano, che li seguiva a un paio di metri di distanza, era troppo impegnato ad avanzare danzando sul posto e compiendo piroette. Un misto di danza della vittoria e di impostazione gps per poter tornare a casa, e non rispose all'amico barcaiolo. Il quale, avrebbe ricondotto il gruppo alla barca, ancora posta sotto la cascata.
    Quando il gruppo salì nuovamente a bordo, il livello dell'acqua era decisamente più alto, e Samoru fece accomodare tutti, prima di tornare in cabina. Akira lo avrebbe visto frugare nei meandri di un mobiletto, vicino al timone, per tirare fuori una bottiglia molto vecchia, di una forma che Akira non aveva mai visto nel villaggio della Nebbia. Il marinaio si fermò a fissarla per un momento, prima di tirare via con forza il tappo, al quale era attaccata una piccola ragnatela, per poi tracannarsene metà da solo, e riprendere fiato con un sonoro rutto di piacere. Per passarla poi ad Akira.


    - Ahhh un momento speciale merita un brindisi speciale. Finiscila ragazzo, ormai sei un uomo, poi buttala a mare, è tradizione! -

    Il contenuto della bottiglia, come il ninja avrebbe potuto constatare, non era affatto male, anzi, probabilmente si trattava di liquore di limone, ma di fattura incredibile. Chissà quanto sarebbe potuta costare una cosa così. Non solo, ma se fosse stato attento, Avrebbe potuto notare che una parte dell'etichetta era ancora presente, mentre tutto il resto era stato strappato, o si era sbriciolato col tempo. La frase era tagliata e in parte sbiadita, ma era possibile scorgere alcune lettere......."njuro"

    - Il liquore di limone che faceva mia zia qua nella valle, quella è l'ultima bottiglia, quando ero giovane, passavo le giornate con la bottiglia in mano, avrei dovuto allenarmi piuttosto, ahahahahahahahhaha, vai ragazzo, buttala a mare! - Il barcaiolo era serio sul buttare fuoribordo la bottiglia, e quando il ninja lo avesse fatto, nel punto di impatto, dove la bottiglia sarebbe stata inglobata dall'acqua, sarebbe apparso un piccolo...mulinello. Che poi si sarebbe ingrandito. Ancora. E ancora. In pochi secondi sarebbe diventato un vero e proprio cazzo di Maelstrom e la nave ci sarebbe chiaramente finita dentro. Nessuno aveva avvertito Akira che avrebbe dovuto arreggersi, e che quella era la strada per tornare a casa. Infatti, una volta dentro il vortice, la nave sarebbe riemersa nelle acque davanti al porto di Kiri.

    No, l'unica cosa che lo spadaccino avrebbe sentito dai due, prima di finire dentro il vortice sarebbe stata...


    - LIQUORBUSSOLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA -
    LIQUORBUSSOLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA







    fine




     
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    X


    I miei potenti colpi, guidati dalla forza del misticismo e dall'aver compreso, o forse era meglio dire intuito, lo stato del mondo e di quel luogo, aver colto cosa era stato quel tempio, la storia degli uomini che avevano percorso quelle lande e che erano morte, per proteggere qualcun altro.
    L'ultima serie gettò il mostro contro il terreno, facendolo dissolvere in centinaia di schizzi del suo oscuro essere, che andarono a ricoprire il suolo della stanza del tempio.
    Il mio corpo splendente, duro come il marmo, perse il suo sciamanico potere, e tornai alle mie normali fattezze.
    L'essere, solo apparentemente sconfitto, o quello che era rimasto del suo corpo, sembrò essere richiamato verso il centro della stanza, nella stessa pozza da cui era stato generato... E lì il suo corpo si riunì, come se nulla fosse successo.
    Un tremendo ruggito, più furioso di quello precedente, e l'essere fu di nuovo su di me. Ma la sua forza e velocità erano aumentate a dismisura, insieme alla sua rabbia.
    Non riuscii a fare nulla per evitare che le sue luride mani cingessero il mio collo.
    Dannazione...! Esclamai, in difficoltà, cercando di resistere come potevo a quella forza schiacciante anche per me.
    Richiamai il chakra per prepararmi all'inevitabile. I suoi colpi furono devastanti.
    Le zampate del demone di chakra mi investirono in pieno, fino quasi a farmi perdere i sensi. [Ferita Quasi Critica]Resistenza 750 - Impasto Medio

    z6ooNnk
    Quando il mostro mi lasciò, barcollai per qualche passo all'indietro, per poi cadere a terra.
    Distrutto e sul punto di perdere i sensi, da un momento all'altro.
    Non seppi dire cosa successe precisamente. Gli occhi, tumefatti, non riuscivano più a distinguere con precisione le varie figure. La mente sembrava non poter più comprendere ed analizzare cosa stesse succedendo.
    Sentii un tremore, una forte luce, il ruggito del demone di pece,, quindi una scossa così potente che credetti che la terra stessa sotto i miei stesse per crollare.

    Poi il silenzio.

    Mi sentii strattonare via. Respiravo affannosamente. Poi alcune voci familiari.
    Samoru... Sanjuro... Non riuscii a capire con cognizione quel che successe, e mi ritrovai in quello che parve essere un momento, o forse interi minuti.
    Ero sulle spalle del marinaio quando il mio corpo, forse quasi istintivamente vista la mia condizione, grazie alla mia arte di clan cercò di far fluire parte del dolore verso altre zone del corpo. Con quel poca di coscienza ripresa, potei osservare come il grande tempio era sostanzialmente crollato, e la Valle, attorno a me, pareva essere divenuta un altro luogo.
    Secca, arida, morta, e da tanto tempo.
    Cosa era successo in quel posto? Era stata tutta un'illusione? Oppure questo era quello che significava aver distrutto l'oscuro demone imprigionato nel tempio?
    Il demone era uscito, e aveva estirpato via tutta la vita di quel verde luogo.
    E'... E' morto...? Riuscii a stento a chiedere, mentre eravamo ormai giunti nuovamente alla nave.
    Mi accasciai sul ponte, poggiato con la schiena contro la struttura della nave.
    A quanto pareva il nostro viaggio sembrava essere concluso, ma mancava ancora qualcosa.
    Samoru ritrovò da qualche strano angolo della nave una vecchia bottiglia impolverata e rovinata dal tempo. La stappò per poi berne un profondo sorso prima di passarmela.
    Sanguinante e grondante di dolore, presi la bottiglia.
    Era così vecchia che pensai per un istante che il contenuto fosse più scaduto e acido del fango della palude di Sanjuro.
    Sull'etichetta, visibile solo per casualità, il resto di un'etichetta. Diceva: "njuro".
    Il vecchio sciamano aveva perso il figlio, e la propria ragione in quel posto.
    Aveva perso tutto e aveva vagato per anni, da solo
    Ma ora non era più da solo.
    Zia...? Possibile che Sanjuro e Samoru fosse parenti? Forse era meglio non conoscere la risposta.
    Bevvi dalla bottiglia e ne rimasi stupito per quanto fosse buono il contenuto. Il calore dell'alcol al limone riscaldo le mie membra doloranti.
    Con vigore lanciai la bottiglia fuori dalla barca.

    Mi alzai a fatica, appoggiandomi a Sanjuro.
    Lo guardai con un viso pieno di commozione. Ora sapevo, e non lo avrei mai dimenticato.
    Torniamo a casa... Amico mio...
    Ne seguì un turbine di acqua e ferocia. La nave venne scaraventata in aria in una vera e propria tempesta tropicale, mentre il mondo sembrava quasi finire sottosopra.

    Certe cose non cambiavano mai.




    Fine.

     
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