Per un istante il Sunese fu felice di quanto aveva fatto. Un solo, misero istante, prima che il dolore lancinante del calcio lo stordisse, giungendo poi ad ondate successive come un'intensa fitta nell'addome [Ferita Leggera].
Chinandosi sulle ginocchia, con le mani legate dal bolas, Hiroya poté fare davvero ben poco. I due pugni trovarono il loro bersaglio ed in breve il Sunese fu riverso a terra, svenuto, ma non morto. Non ancora.
I due poveri malcapitati non poterono far nulla. I due vennero eviscerati e, tenendosi le budella con le mani, in un modo di disperazione, urlarono. La vecchia persino svenne, mentre l'uomo, sulle ginocchia, piangeva.
Izo, col viso sanguinante, li raggiunse da lì a breve. Che possiate rinascere nella giusta fede. E senza pietà l'anziano predicatore prese le viscere di entrambi, tirandole fuori orribilmente, strappandole via finché la morte non sopraggiunse, rapida, ed immediata.
Quando dopo i due morirono Izo guardò Hiroya, dunque Shi. Non tutte le morti spettano a me. Se vuoi, puoi mandare a Jasihin quell'anima persa. Lo lascio a te, il suo corpo in ogni caso varrà qualcosa. Dunque, grondante di sangue, uscì dalla casa, lasciando a Shi la possiblità di decidere il destino del povero Hiroya.