[MG] - Assassinio

Territorio: Nakani

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  1. Alkaid69
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    Post I



    Bordelli, sale da gioco, divertimenti. Puttane e scialacquatori. Quella era Nakani, il peggio che si poteva riservare in quelle terre già martoriate da ingiustizie, povertà e malavita. Ma proprio perché l’essere umano non aveva limiti, non sapeva controllarsi, luoghi come quelli erano il fulcro di intense attività, libidini e loschi affari.



    La città brulicava di persone, da donne poco più che vestite a escort di lusso. Da uomini che avevo perso tutto al banco a persone in giacca e cravatta, magari accompagnate da qualche guardia del corpo addirittura. Insomma non ci si poteva lamentare. Se ci voleva divertire quello era il posto giusto… soprattutto per dei Nunkenin. E questo Ayako lo sapeva molto bene. Sapeva inoltre che Ryobe si sarebbe presentato in quella città, giusto per spendere senza troppi pensieri i soldi che aveva accumulato con le sue malefatte. La Gola di Gioia era il locale giusto. Un postribolo e un casinò. Uno dei più famosi a Nakani. Lì Ayako avrebbe trovato il suo bersaglio. Non c’era niente di segreto del resto. Ryobe non era uno molto attento alla discrezione e raccontava a chiunque dei suoi “gesti”. Di conseguenza trovarlo sarebbe stato banale anche per il più inesperto dei Ninja. Figuriamoci per la ragazza che aveva un obiettivo ben preciso: ucciderlo.



    Così avrebbe anticipato Ryobe, pagando il biglietto di ingresso (ovvero un servizio speciale al buttafuori d’ingresso elargito dietro l’angolo del locale), entrò senza problemi e con le armi, dal retro. In tutti i sensi. A quel punto avrebbe analizzato la situazione. Tre piani, un tripudio di colori, gente e movimenti tipici di quei posti. Persone che gridavano, che giovano e che si appartavano. Gente che beveva ai margini dei tavoli da gioco. Insomma… un bordello.

    Non le sarebbe rimasto che aspettare l’arrivo della preda e muoversi di conseguenza. Lei aveva in mano la situazione. Lei stava per colpire.



    Finchè lui apparse. Accompagnato da alcune prostitute gettò sul bancone di gioco, black jack, un grumolo ben nutrito di fiches. Stava per giocare e numerose persone, conoscendolo, si avvicinarono a lui. Quasi circondadolo, come sanguisughe.

    - Divertiamoci, troie! -

    Era solo questione di tempo.




    CITAZIONE
    Allora caro Alkaid la risoluzione della quest è già decisa: Ryobe morirà. Ma hai la possibilità di cambiare completamente la carte in tavola. A te ovviamente decidere come e soprattutto se farlo.
     
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  3. Alkaid69
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    Era una prostituta. Si convinse di esserlo, grazie alle sue doti recitative, adescando un facoltoso individuo e convincendolo a passare una serata in sua compagnia all'interno del casinò.
    Era stato inviato in missione per scovare un certo Ryobe, un criminale da quattro soldi ma che a furia di effettuare colpi qua e là aveva racimolato una certa somma. Ryobe era tuttavia conosciuto per avere anche la lingua lunga, e non fu difficile per Kunihiro scoprire che si sarebbe fatto vedere in quel casinò per spendere ciò che aveva con così tanta fatica guadagnato.
    Ciò che non sapeva, tuttavia, era che qualcun altro era sulle tracce del criminale e che presto si sarebbe ritrovato in una situazione inaspettata.

    Sfruttando il marasma all'interno del locale, si divincolò dall'uomo che aveva adescato, passando per i bagni prima di prendere delle sembianze diverse, ma sempre della stessa "categoria".

    Fu così che attese l'arrivo dell'obbiettivo, ordinando lo stesso intruglio che Ryobe stesso aveva ordinato e aggiungendovi però un ingrediente magicoVeleno Debilitante B1 (5 dosi) [Veleno]
    La somministrazione di 1 dose causa un malus di una statistica primaria scelta di 3 tacche per 2 round. La vittima, se somministrate ulteriori 2 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, sarà Debilitata (DnT Medio). Dopo 2 round dalla prima somministrazione, la vittima è Spossata (DnT Leggero).Tipo: Supporto - Variabile
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 100)
    [Da chunin in su]

    2 Dosi x2 (ingerimento) = 4 dosi tot.
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    Già perché l'uomo era circondato da una marmaglia di gente che non sembrava volerlo abbandonare per il momento, e Kunihiro aveva bisogno che fosse in un ambiente più... intimo. Ecco quindi che si formò in lui l'idea di utilizzare un approccio meno diretto, debilitando l'uomo e aggredendolo in una situazione più tranquilla.
    Si fece strada fra le sanguisughe e poi, in silenzio ma rapidamente [Furtività 6+3 (Movimenti Inodore)], sostituì il bicchiere in un momento di distrazione, assicurandosi che la quantità di liquido rimanente fosse simile (aveva rovesciato l'alcool in eccesso dentro un vaso poco prima).

    Adesso non doveva fare altro che aspettare.
     
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    Post II



    Non fu di certo difficile per Kunihiro portare con successo e senza difficoltà il suo piano. Le sue azioni passarono praticamente inosservate all’interno di quel marasma sudato, eccitato e balzano di persone. Il povero nunkenin preso dalla febbre del gioco nemmeno si accorse che il suo bicchiere venne scambiato abilmente e tra una puntata e l’altra si assetò, affogando buona parte dei suoi dispiaceri nell’alcol. E così cadde in trappola.



    Fu poco alla volta, ma i sensi presero a mancare, la testa iniziò a girare e sicuramente la presa sulle mani non era di certo stabile. Non stava bene. Quello era poco ma sicuro, e l’unica cosa che poteva risollevare il suo morale era un po’ di droga. Un po’ di quella polvere bianca, più che sufficiente per rimetterlo in carreggiata e riportarlo al vero divertimento. Di conseguenza tappa obbligata fu il bagno. Per quanto la suddivisione maschi e femmine era indicata era altresì evidente che poco aveva senso in quel posto. Bastava giusto un angolo, un ripiano o una tazza per sbattersi la escort o prostituta e allo stesso tempo magari sul bancone lì vicino sniffarsi qualcosa di decisamente unico, e micidiale. Ryobe, a meno di non essere interrotto, avrebbe raggiunto il bagno maschile e tirando fuori una boccetta avrebbe disteso una parte di cocaina sul ripiano. E poi avrebbe assunto la sostanza, con calma e gustandosi il costoso tonico.



    Quello che però il povero Ryobe non avrebbe potuto sapere era che qualcuno, anzi più di una persona, stava alle sue calcagna. E infatti Ayako, dimostrandosi completamente a suo agio in un ambiente del genere, si sarebbe intrufolata nel bagno maschile e avrebbe iniziato a cercare in mezzo a quella pessima marmaglia di gente il suo obbiettivo.

    Per Ryobe mancava decisamente poco… alla fine del suo divertimento.

     
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  5. Alkaid69
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    Funzionò, Kunihiro-prostituta sorrise e l’obbiettivo si diresse in bagno come preventivato. Lo seguì.
    In quel posto, vedere una donna che entra nel bagno maschile non era troppo strano, ma in ogni caso si infilò immediatamente in uno dei box e chiuse la porta. Nel tragitto lo vide, stava maneggiando una qualche sostanza, probabilmente un antidoto per il veleno? Doveva agire in fretta.
    Lasciò uno dei suoi Kunai con sigillo dietro la tazza, poi aprì la piccola porta e uscì.

    Avrebbe atteso che l’uomo prendesse il suo antidoto, poi lo avrebbe approcciato, come aveva visto che facevano le altre, sfruttando le sue doti recitative per qualcosa di diverso dal prendere in giro i suoi pari: - Ciao bello, c’è un gabinetto libero, andiamo a divertirci un po’ daiii, hihihi…

    Lo avrebbe trascinato pian piano verso il gabinetto e, se ci fosse riuscito, avrebbe chiuso la porta da dentro. Non sarebbe stato tuttavia lo stesso dove aveva lasciato il kunai, ma quello di due cessi dopo. Il motivo era semplice: se qualcuno li avesse visti entrare e avesse voluto dare loro noia, avrebbe potuto cambiare velocemente posizione senza sforzi.

    Gli avrebbe afferrato la bocca, cercando di impedire che parlasse e avrebbe tentato di conficcargli un kunai nella gola, mentre lui, la prostituta, urlava apparentemente di piacere con una voce acuta e fastidiosa.
     
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    Post III



    La comparsa di una figura decisamente provocante. L’espressione lasciva e le parole sensuali pronunciate dalla Kunihiro prostituta furono un invito difficile da rifiutare per il Nunkenin. Certo, era drogato e allo stesso tempo avvelenato ma gli effetti di entrambe le sostanze tuttavia non scalfirono la sua incontenibile libido. Così senza mezzi termini accettò la proposta dell’accademico, seguendo la donna verso il primo box libero.



    Tuttavia per quanto ben studiato il piano Kunihiro san non poteva sapere della presenza della Tomboy. Ayato infatti intercettò la coppia, focalizzandosi ovviamente su Ryobe, e si mosse velocemente verso il suo obiettivo interrompendo praticamente i due a metà strada.



    Ayabe protese la mano verso la prostituta, o quanto meno così apparve ai suoi occhi, e facendo spuntare un po’ di soldi lasciò intendere tutto – Lascialo a me, tieneti questi per il disturbo. Sarò io ad occuparmi di questo piccioncino… no? Non hai idea di che cosa riesca a fare con queste labbra. – e in effetti c’era molta verità in quelle parole.

    Comunque se la prostituta, o meglio Kunihiro, avrebbe in qualche modo rifiutato la proposta Ayabe si sarebbe comportata questa volta in maniera più aggressiva spingendo con la mano sinistra la spalla della donna, cercando di allontanarla. I suoi occhi avrebbero fulminato il Ninja: - Ultimo avvertimento, puttana. –

    Come avrebbe reagito Kunihiro?

     
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  7. Alkaid69
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    No. Fu interrotto da qualcun altro. Una donna della stessa sua temporanea "professione". Insistette per avere il monopolio di quell'uomo, che fosse una caratteristica di quel mestiere? Avrebbe dovuto insistere? Non prese i pochi spiccioli che quella gli offrì, ma al contrario rispose:
    -Mia cara, mi spiace, ma lui l'ho visto prima io! Hihihi Su, su, ci sono così tanti uomini che sono sicura apprezzeranno le due doti... orali! Hohoho

    Quella, di tutta risposta, lo spinse, con una forza ridicola ma che comunque non si confaceva ad una donna del suorango. Kunihiro non poteva esserne sicuro, ma c'era qualcosa di più in lei. In quell'istante, il ragazzino decise cosa fare.
    Nel momento in cui la prostituta lo spingeva via, lui accusò il colpo, facendo finta di voler afferrare il braccio per non cadere, ma sfiorandolo soltanto [S&M: Tracciamento del sigillo di dislocazione Remota] all'altezza del gomito, per disegnarvi sopra in un istante uno dei suoi sigilli. Scelse il gomito per prima cosa perché credibile come tentativo di resistere alla spinta, secondo perché era un punto sul quale difficilmente di norma cade lo sguardo: chi mai è solito guardarsi il gomito?

    Cadde al suolo in maniera teatrale ed emulando poi grande sofferenza. Li lasciò andare via, pensando che i casi fossero fondamentalmente due: se quella fosse stata una prostituta normale, i due si sarebbero appartati per consumare l'amplesso. Stessa cosa se invece avesse avuto altre mire (proteggerlo o ucciderlo). In entrambi i casi avrebbe potuto dislocarsi dietro di loro e terminare l'incarico per il quale era stato mandato lì.

    Si rialzò, che fosse stato/a aiutato/a da altri o meno e si rinchiuse in uno dei bagni, fingendo di essere scioccata da quanto accaduto.
    Attivò il meccanismo per mimetizzarsi e, dopo aver atteso un paio di minuti, svanì.
    Sarebbe ricomparso accanto a loro, a circa un metro e mezzo. Se aveva fatto bene i conti, nessuno di tutti e due avrebbe potuto percepirlo [Furtività 6 + 3 (Movimenti Inodore)]

    Si sarebbe allontanato di qualche passo e li avrebbe osservati per qualche tempo.
     
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    La spinta di Ayabe fu sufficiente a far desistere il tentativo di approccio della puttana, almeno secondo il punto di vista della Nunkenin. Di certo, in mezzo a quel ginepraio, la donna non si accorse che Kunihiro aveva invece lasciato un piccolo regalino nella fattispecie un sigillo di dislocazione.



    In ogni caso Ryobe non fu che spettatore, assuefatto dalla droga e terribilmente frastornato dal veleno, e fu accompagnato da Ayabe nel primo box libero di quel putrido bagno. Ora non restava che portare a termine il suo incarico: ucciderlo. Ma non poteva farlo così, brutalmente. Avrebbe attirato l’attenzione di tutti e senza dubbio non sarebbe comunque così semplice. Poteva pur sempre reagire, davanti a lei comunque si presentava un Ninja. Dunque si decise. Lo avrebbe soddisfatto, e all’apice del piacere, lo avrebbe ucciso. Si inginocchiò e sbottonando i pantalone dell’inconsapevole Ryobe prese a trafficare, effettivamente come aveva precedentemente promesso.

    E a meno di interventi provvidenziali da parte di Kunihiro al culmine del piacere per il povero Ryobe sarebbe giunta anche la sua ora. Ultima ora. Infatti sfruttando la debolezza del Nunkenin, preso dalla foga e dalla libido, Ayabe avrebbe tirato un fendente dal basso verso l’alto contro Ryobe, estraendo con la sinistra il Dadao. L’intenzione era chiara: squarcialo e tagliarli come parte finale del colpo la gola. [S. TA]Forza e Velocità: 175

    Potenza: 15




    Estrazione Mortale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Premessa un'arma non estratta, riposta o non impugnata, l'utilizzatore può estrarre la stessa effettuando un rapido attacco. La Forza e Velocità del colpo aumentano di 3 tacche.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]



    Il destino di Ryobe era ormai segnato. Solo il Chunin di Konoha magari intuendo le azioni della donna sarebbe riuscito a salvarlo, ma il tempo per agire in ogni caso sarebbe stato rosicato al massimo!



    Edited by ~Cube - 28/3/2018, 18:08
     
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  9. Alkaid69
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    Non ci fu reale bisogno di dislocarsi, in quanto i due rimasero lì. La donna aveva quindi deciso di non allontanarsi da colei che aveva appena spinto a terra, dimostrando di non temere una ripicca.
    Kunihiro si ritrovò all'interno del gabinetto scelto dai due, assistendo all'orripilante scena. Il suo sguardo non mutò: è prerogativa della professione di assassino vedere l'obbiettivo in momenti durante i quali preferirebbe non essere osservato.
    La scenetta, tuttavia, durò poco, e fu difficile non notare la lunga lama che quella donna nascondeva sotto i vestiti, proprio nel momento stesso in cui la estrasse e Kunihiro portò la mano vicino l'elsa della sua spada ma... no, non lo aveva visto, Kunihiro era sempre invisibile, non era lui che voleva attaccare. No, lei voleva fare fuori l'obbiettivo.

    Il ragazzino non fece nulla: lei completò il suo patetico fendente che ferì in maniera letale l'uomo e Kunihiro si limitò a guardare senza battere ciglio.
    Li aveva seguiti e osservati per assicurarsi di non farsi sfuggire l'obbiettivo, magari avrebbe anche scoperto qualche scambio di informazione fra i due, ma d'altronde il suo compito era quello di uccidere Ryobe, e se quella donna avesse fatto il suo lavoro per lui, di sicuro sarebbe stato un vantaggio.

    La donna era di spalle, nel momento in cui vibrò il suo colpo letale, quindi il ragazzino, un istante dopo, sfruttando il probabile momento di distrazione di lei, coprì di scatto il metrò e mezzo che li separava e tentò di colpirla alla nuca con un colpo della mano. [Forza 500; Velocità 575; Potenza Max per differenza tacche: 40]
    Se non fosse riuscito subito a tramortirla avrebbe tentato di afferrarla [Presa] con il braccio destro, cingendole la gola nella tipica presa di lotta indirizzata a tentare di far perdere i sensi. In quel modo, tentò di interromperne il flusso di sangue alla testa.

    Se fosse riuscito nel suo intento, avrebbe dovuto agire in fretta, in quanto il sangue di Ryobe che si stava espandendo al suolo avrebbe presto superato i limiti del box, allertando chiunque fosse fuori. Afferrò l'uomo dai capelli e, con freddezza, ne tagliò di netto la testa all'altezza del collo. Poi la mise in un sacchetto che attaccò alla cintola. Prese lei e si dislocò, sfruttando l'arma che aveva lasciato nell'altro box. In questo modo il gabinetto di Ryobe sarebbe rimasto chiuso dall'interno. Recuperò il kunai e applicò la tecnica dell'occultamento sulla donna e su sé stesso, poi aprì la porta e uscì, cercando di non collidere con nessuno fino all'uscita.

    Una volta fuori, avrebbe cercato un posto appartato, lontano da sguardi e orecchie indiscreti. Poi avrebbe tentato di svegliare la donna con qualche schiaffo: -Sveglia, sveglinaaa, la notte si avvicinaaa.

    La donna, se si fosse svegliata, si sarebbe trovata disarmata e con davanti a sé la puttana Kunihiro, sorridente e sporca di sangue ovunque. In mano aveva la Katana, puntata alla gola di lei. La teneva ferma dal braccio sinistro con l'altra mano e con il ginocchio bloccava la gamba sinistra di lei.

    -Beh, che dire? Ottimo lavoro! TI ringrazio immensamente per avermi aiutato a fare fuori il buon Ryobe-chan! Diede due pacche sul sacchetto che conteneva la testa dell'uomo. -Ora vorrei sapere... chi sei e chi ti ha mandato a uccidere Ryobe-cchi?
    Sia che la donna avesse risposto alla domanda, sia che non l'avesse fatto, Kunihiro, che già teneva ben saldo il braccio sinistro di lei, avrebbe cominciato a tagliarglielo con la Katana, come se si fosse trattato di un pezzo di carne. A nulla sarebbero valse eventuali urla o suppliche di lei. D'altronde Kunihiro non poteva lasciare tracce e il sigillo che quella aveva sul gomito andava eliminato. Nel frattempo avrebbe canticchiato un motivetto: -Dimmi la veritaaaaa, la veritaaaaa.

    Dopo aver terminato, avrebbe posato il braccio accanto a lei e avrebbe ripetuto la stessa domanda, qualora non avesse ricevuto risposta la prima volta. Fino a che quella non avesse avuto più arti.

    Alla fine, le avrebbe staccato la testa, mettendo anche quella in un sacchetto e poi sarebbe svanito.
    Ancora una volta sarebbe tornato a casa, ancora una volta grondante di sangue.
     
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    In quelle circostanze gli eventi che seguirono non furono che una logica conseguenza. Il destino, il caso e le intenzioni assassine di due persone avevano portato a quel risultato inequivocabile: la morte di Ryobe. Una fine decisamente terribile per quello che si professava un Nunkenin di un certo rango.

    Ma non lo era di certo. Le sue parole altisonanti, i suoi risultati sul campo scomparvero tanto velocemente quanto la sua fama e il suo ricordo. Un anima come molte altre mangiata dal potere e dall’avidità. Fu così che Ryobe l’Indaffarato chiuse i suoi conti con la vita. Drogato, avvelenato e strafatto in un box bagno di un lurido locale.

    Per Ayabe invece il discorso andò diversamente, ma non così tanto, rispetto a Ryobe. Kunihiro nel suo agire fu talmente rapido e preciso che per la povera Nunkenin non vi fu nulla da fare. Non poté reagire, né tantomeno accorgersi di quanto era avvenuto… semplicemente perse i sensi finendo completamente alla mercé dell’Accademico.

    Si risvegliò in un luogo buio e deserto. Era sinceramente spaventata, in particolare non capì quello che stava avvenendo. Per la donna la sua memoria stava giocando forse un brutto scherzo. Ma la realtà le piombò adosso come un macigno quando Kunihiro intervenne. Le chiese informazioni, che in realtà si sarebbero trattate di poco conto o comunque ben poco utili. Comunque lei rispose, senza mezze-bugie: - Sono… sono una Nunkenin. La testa di quell’uomo mi avrebbe dato parecchi soldi! Ho agito per conto mio! –

    Quelle furono le ultime parole della donna, prima che la testa si separasse dal resto del corpo. Il colpo di Kunihiro fu preciso e letale. Ayabe la Tomboy morì per mano di un Accademico. Senza gloria e senza onore. Come uno scarafaggio.

    Una macchia forse indelebile per un Ninja della Foglia, ma questo infondo... nessuno lo avrebbe mai saputo.

     
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