Ricevuto.Con i denti serrati per il dolore, sporchi di sangue misto a muco, l'alcolista indietreggiò fino a raggiungere l'angolo indicato dal Tokugawa.
Alle domande di quest'ultimo, il membro dei Kurotempi non rispose. Ci voleva ben altro per fargli uscire dalla bocca il nome dell'organizzazione di cui faceva parte.
Un imbecille mi ha fatto questo disegno. Ho provato a mandarlo via. Fu ad un passo dal parlare della donna che odiava a morte, ma il suo sguardo incrociò una bottiglia mezza piena di sakè vicino alla sua gamba destra. Ne aveva bisogno. Troppo.
La prese e senza dire nulla al kiriano iniziò a berla tutto di un fiato.
Iniziava a farmi sempre più male. Si sarebbe giustificato se ripreso dal suo aguzzino, tastandosi piano piano le guance.
Aperta la botola, il kiriano avrebbe potuto raggiungere lo scantinato per mezzo di una semplice scala di legno. Non vi era alcuna traccia della donna sequestrata. Dall'alto erano visibili solo alcuni scatoloni di cartone.
CITAZIONE
Sono Youshi Tokugawa, ninja del villaggio di kiri, sono venuto qui in tuo soccorso. Chi sei, perché ti trovi chiuso lì dentro? Riesci ad uscire da solo?
La donna sequestrata rispose al ragazzo con dei mugolii e dei colpi.
L'ho legata e imbavagliata... Rivelò l'uomo, continuando a sorseggiare il suo sakè. Complice il nuovo alcool inserito nel suo corpo, egli si lasciò andare a qualche parola di troppo.
Seppur pronunciate a bassa voce, esse sarebbero state udite da chiunque fosse nelle vicinanze, compreso il kiriano.
Che coglione.