Perché Shigeaki si trova ad Otafuku? Chiesi al suo superiore, una volta convocato nel mio ufficio. Per quanto potesse non rimanere simpatico a molti,
visti i suoi metodi di risoluzione delle missioni, il ninja in questione portava a casa il risultato; l'unica cosa che mi importava. Non ho disposto io questo arrangiamento, le sue caratteristiche ci sono utili in altri luoghi, non in un posto vuoto come Otafuku, almeno non dopo che abbiamo eradicato l'edera. Conclusi, congedando il mio interlocutore con un gesto della mano. Vediamo che sia l'ultima volta in cui mi accorgo che le nostre forze sono state posizionate in base a preferenze sul loro carattere. Aggiunsi, mentre l'uomo usciva. La giornata lavorativa si prospettava estremamente noiosa, quindi decisi personalmente di andare a revocare l'incarico di Shigeaki, anche solo per tornare a fare un giro ad Otafuku, il semplice parlarne mi aveva fatto tornare in mente molteplici ricordi riguardo ad una delle mie prime missioni ufficiali per il villaggio della foglia. Sembra una vita fa. Pensai , cominciando a dirigermi verso il luogo di guardia del mio sottoposto.
Non ci misi molto ad arrivare e riconoscere Shigeaki ed il suo classico abbigliamento nero. Solare come sempre, vedo. Insomma, ci sono problemi per adesso? Dissi, iniziando così una breve conversazione di circostanza, prima di revocare l'ordine di guardia del ninja.

Un tantinello pessimista, dovevo ammetterlo. Shigeaki aveva dei presentimenti decisamente catastrofici persino per n semplice turno di guardia, col senno di poi avrei potuto essere meno duro col suo superiore; dovere rimanere in compagnia di quel soggetto per più di dieci minuti doveva essere veramente stressante. Eppure era questa sua caratteristica paura del fallimento che rendeva Shingeaki particolarmente attento ai dettagli, pertanto non avrei fatto nulla per modificarne il comportamento, più che altro perché di solito non ci lavoravo assieme.
Fu allora che bussarono alla porta. Ci attaccano! Sussultò il mio compagno. Presto signore si ripari, ci penso io! Senza nemmeno il tempo di pensare il ninja si lanciò alla porta sguainando il kusari fundo e spalancandola pronto al contrattacco. Di certo non è un codardo. Pensai divertito, senza interrompere quella sua azione, curioso di vedere come si sarebbe risolta la questione. Chi sei? Non ti ho mai visto! Una spia?UNA SPIA! Urlò all'uomo che gli si presentò davanti. Effettivamente anche a me non era noto quel volto, ma magari non avrei proprio reagito così, attesi quindi la reazione dell'uomo prima di fare qualsiasi cosa.

Certo, Shigeaki poteva aver avuto un impeto eccessivo nell'aprire quella porta, ma la reazione di quell'uomo era decisamente più esagerata del dovuto. Shigeaki era oramai in quella posizione da tempo, ed il suo modus operandi sempre lo stesso, non era possibile che la gente di lì oramai non lo avesse capito. Questa accortezza, assieme alla presenza di un volto a me sconosciuto, mi spinse a mettere particolare perizia nel controllo di quella peculiare visita. Certo non vogliamo del pesce sporco di urina. Dissi indicando la chiazza che si espandeva sotto al mio interlocutore e che imbrattava il pescato. Shigeaki, per cortesia, perquisisci questo signore, intento lei mi dica: Come si chiama, qual è il motivo della sua visita? Senza farselo ripetere il mio sottoposto si avventò maniacalmente sul malcapitato, completamente indifferente all'escreato che lo ricopriva, e cominciò ad esaminarlo da capo a piedi. Sei una spia? eh? UNA SPIA? Diccelo subito ed avremo pietà! Il mio volto indifferente nascondeva un sorriso interiore, magari Shingeaki era davvero adatto a quel tipo di lavoro.

Caso, sfortuna, o forse solo inesperienza, non ho idea di quale di questi fattori avesse fatto cedere il ninja davanti a me e costringerlo ad abbandonare la sua trasformazione; certo è che la presenza di uno stacanovista fissato come Shigeaki non lo aveva aiutato. Con calma mi alzai dalla sedia quella quale mi trovavo e poggiai la mano destra sulla spalla sinistra del mio collega sovraeccitato dalla situazione. Sai, alla fine penso proprio che tu abbia un talento per questo lavoro. Sorrisi prima di rivolgere lo sguardo all'uomo riverso nella sua urina e nelle lacrime, una scena a dir poco umiliante. Beh, che dire, tu vieni con me. Senza bisogno di aggiungere altro salutai Shigeaki con un cenno della mano ed afferrai il patetico prigioniero per la collottola sollevandolo dalla pozza di liquido in cui era riverso senza la minima difficoltà. Lo avrei personalmente portato in prigione, probabilmente non era tagliato per quel tipo di vita criminale ed un periodo al fresco lo avrebbe di certo aiutato a capirlo.