Come tutte le persone sane di mente Dorian amava dormire.
E quando non dormiva era impegnato in altre faccende importantissime. Come il fisting anale. A volte attivo, spesse volte passivo. E quel giorno era proprio un giorno da devolvere al dominatore. Il Messo accademico non aveva il cosiddetto "tatto", probabilmente perché era uno dei suoi primi giorni ad Oto o forse perché non aveva mai conosciuto l'Anaga. In ogni caso bussò con veemenza fino a quando Dojin non gli aprì la porta, scocciatissimo, con addosso una tuta di lattex nera forata sui capezzoli, nella zona genitale e perianale, e con in una mano un dildo viola gigantesco e nell'altra la balestra carica. Il corriere guardò il nostro con due occhi vitrei, terrorizzati ed anche un po' schifati. Dorian aggrottò le sopracciglia mentre tolse dal suo didietro delle palline cinesi. Il messo lasciò cadere la lettera e si dileguò alla velocità della luce.
Inutile stare qui a specificare quanto fossero lucide e profumate quelle palline cinesi.
Clodius, fuori di qui. Tra qualche ora devo partire. Di' a Nikao che mi deve dei soldi. Disse il Pavus mentre leggeva la lettera e, in un solo istante, camminando verso la sua stanza rossa, si affacciò dal suo "amico". Aveva indosso gli abiti accademici e non erano passati trenta secondi da quando aveva chiuso la porta.
Preparato l'equipaggiamento e mandata via la compagnia, il resto della notte fu piuttosto tranquillo.

La mattina dopo si volse verso Kiri, passando dalle mura di Oto, luogo di incontro con colui che era da proteggere e la scorta: il pensiero della meta del viaggio lo portò subito al suo amico kiriano puzzolente, Fudoh, che sicuramente stava dormendo in qualche scatola di cartone lì vicino, motivo per il quale Dorian avrebbe iniziato a prendendo a calci tutto ciò che poteva vagamente sembrare un riparo una volta arrivati alla Nebbia, con la speranza di trovarlo. Chissà come doveva essere da giovane quest'uomo ... pensò l'Anaga mentre guardava la foto contenuta nel plico ricevuto la notte precedente, giunto alle mura, per individuare l'obiettivo: non fu difficile. Arrivati e si presentò Salve, sono Dojin Rik ... ma fece in tempo a dire solamente questo poiché a corsa sostenuta e con un gran fiatone arrivò anche la sua compagna di missione, limitandosi a salutare con la mano ed a dire, col fiato spezzato Ehm ... come butta?
Dopo alcuni minuti di assestamento, partirono alla volta di Kiri. Il loro mandante si mantenne sullo schivo per tutto il viaggio. La sua compagna, invece, sembrava lo conoscesse da una vita Guarda che panzettina che ha la mia piccolina! Gridava con vocina stridula mentre mostrava al Pavus le foto dei suoi gatti. Belli, bellissimi ... ma erano in missione e Dorian non amava le distrazioni.
Una volta giunti sul posto l'uomo disse che non si sarebbero dovuti comportare da Shinobi ma, al contrario, fingere di essere una normale famiglia.
Siccome ormai l'Anaga conosceva i modi di vestire dei Kiriani, quando le guardie avessero sbattuto le palpebre all'improvviso, tutti assieme, si sarebbero accorti di come il sarto ora era vestito in modo completamente diverso, benché forse, non propriamente kiriano, anzi. Dava l'impressione di essere un ricco mercante straniero. La ragazza, invece, usò una semplice trasformazione per apparire più alta ed un poco più anziana. Potevano iniziare quella strana scampagnata.