Tre CuoriDue molto giovani

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    Falce dei Kaguya


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    I giovani d'oggi


    Specialmente quelli di Ame...



    Nella Locanda dei Veri Batuman, Ru-Wai, quello il nome con cui era conosciuto in quella sede, stava leggendo alcune carte arrivategli dai pochi di cui si fidava in quel di Ame.
    Ma perché stai tanto a pensarci, Ossicino? Andiamo e distruggiamo tutto! Come piace a noi!
    Probabilmente in altre circostanze sarei anche d'accordo, ma vedi cosa c'è scritto qui?
    Ed in effetti il Risorto aveva davanti a se una notizia che, se confermata, lo avrebbe riportato sulle tracce dell'uomo con la Maschera del Tre di Cuori, un leale affiliato dell'ex Re di Cuori, meglio noto come la Carità di Hayate.
    Gliela già scappato una volta a causa di alcuni sgherri di un aspirante nuovo Re di Cuori, che, come in fondo aveva fatto anche Ru-Wai stesso nell'ambito delle Picche, cercava informazioni e potere in quei pochi fedeli del precedente Re di cui si poteva sapere qualcosa.
    Ora, però, sembrava che quest'uomo con una maschera con Tre di Cuori inciso sopra avesse un nome ed una famiglia e, per quanto il desiderio di scoprire qualcosa di utile sulla Carità di Hayate ci fosse, nemmeno Ru-Wai si sentiva dell'umore adatto per assalire personalmente una famiglia di non ninja, di gente a malapena sospetta.
    Ecco, bravo, fratello, non facciamoci prendere dall'istinto per la violenza! Noi siamo meglio di così!
    Continua a ripetertelo, Pennuto! AHAHAHAHAHAH!!!!
    Potremmo, però, mandare qualcuno, ma non so chi!

    [Intanto... fuori dalla Locanda]

    Shi Yotsuki, la giovane kunoichi ed aspirante assassina che aveva incontrato Isuke Kaguya era stata dalla stessa diretta verso la Locanda dei Veri Batuman, con il proposito di incontrare un uomo di nome Ru-Wai. Non sapeva di lui molto di più di ciò che Isuke gli aveva detto, cioé che le avrebbe aperto le porte per diventare a pieno un membro delle Picche, se era ciò che lei voleva. O comunque, le avrebbe permesso di fare strada in quel di Ame, se se ne fosse dimostrata degna.

    Yuki (Hyuga) era invece arrivato da pochi giorni in quel del villaggio della Pioggia, in cerca di qualcosa probabilmente, ma i suoi occhi così caratteristici lo avevano reso a sua volta qualcuno di interessante, finché, una sera, un giovane con una mano sola ed una chitarra, un "bardo" gli aveva suggerito, se effettivamente voleva entrare nelle file di Ame, di cercare un uomo di nome Ru-Wai alla Locanda dei Veri Batuman.

    I due giovani si stavano dirigendo nello stesso luogo, più o meno allo stesso momento, in cerca della medesima persona. Chissà cosa avrebbe offerto loro il destino.


    Ok, a voi la parola.
    Cube: tu considera che sia stata la pg di Kairi a dirti del mio pg.
    Alkaid: tu, invece, considera di aver parlato con uno dei gregari del mio pg, tale Tamura, che è caratterizzato dal non avere una mano (gliel'ha staccata il mio pg ^^' ).
     
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    Tre Cuori


    I



    Un appuntamento. Cosa altro se non quello? La Signorina era stata molto specifica e io seguivo sempre le indicazioni della mia idol preferita di Ame. Un appuntamento che avrei definito galante. Infatti non mi sarei trovata con un tizio qualunque. Un classico cittadino, per bene, di Ame… ma qualcuno di importante. Qualcuno di potere.

    La Signorina era stata molto chiara: era un suo capo. Forse IL Capo e quindi non si poteva di certo badare a spese. Se mi aveva fissato quell’appuntamento dovevo presentarmi al meglio delle mie possibilità! Ed è per quello che mi preparai a dovere. Tre ore di vasca, con l’acqua che arrivava fino al mento. Acqua calda e ricca di minerali, utili per tonificare la pelle. Olio essenziale, assolutamente imprescindibile per rassodare i fianchi e il lato B. Profumo del Paese del Vento, quella fragranza unica. Quel profumo di esotico, assolutamente sensuale. Il Vento del Sud.

    E poi mascara, ombretto e linear per le labbra. Scuro, come la mia anima. Ero pronta, senza alcuna minima ombra di dubbio. Più di così non avrei potuto fare. Ero sicura che avrei destato le attenzioni di qualsiasi uomo e pure i complimenti di mia madre e della Signorina! Di conseguenza l’attenzione di quell’uomo. Era a capo delle Picche? Bene, significava che era potente. E da tale forza non potevo che attingervi e crescere. Diventare più letale ed efficace. Raggiungere la massima espressione dell’assassinio. Far contenta mia mamma e magari conoscere così mio fratello!

    Mi presentai davanti al locale e una volta all’interno avrei chiesto dell’uomo, con un tono caldo sensuale e gentile: - Mi scusi… dove posso trovare Ru-Wai? Sono Shi Yotsuki, la Perla di Ame. Ho un appuntamento con lui.– E a cui non potevo assolutamente mancare.




     
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  3. Alkaid69
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    1
    Mi chiamo Terzo. Questo è il nome che mi ha dato il mio Creatore. Qualcuno mi diede un altro nome: Yuki, per i miei capelli bianchi come la neve. Ma si tratta di un'altra storia.

    Questa, invece... questa è la mia storia.





    Poggiai la mano su quel freddo muro, bagnato da quella pioggia incessante che da giorni mi riempiva le orecchie e le narici. Era l'unico appiglio che avevo, l'unica cosa che mi teneva in piedi. La testa mi girava e le ginocchia ormai stavano per cedere. Poi lo fecero per davvero: fui costretto a sedermi per terra, con ancora quel muro a tenermi per le spalle. Non avevo idea di cosa mi stesse accadendo, poi capii: era forse questo ciò che si provava a essere... stanchi?

    Con la vista appannata vidi qualcuno che veniva nella mia direzione, si sedette anche lui al riparo dalla pioggia, qualche metro più alla mia destra. Lo ignorai ma lui non fece lo stesso: -Ho sentito che stai cercando gli shinobi di Ame...



    Alcuni giorni prima...




    Il viaggio fra le terre del Paese dei Fiumi non era stato semplice, specie perché le notti non erano mai sicure per davvero. In qualunque momento gli scagnozzi di Taniguchi avrebbero potuto raggiungermi e tendermi un agguato, non avevo alcun alleato a darmi il cambio per la guardia e dovevo costantemente guardarmi le spalle.
    Avevo bisogno al più presto di entrare a far parte delle fila di Ame.
    Una volta raggiunto il villaggio, tuttavia, avevo dovuto constatare che anche solo trovare questi individui non sarebbe stato per niente facile. Non che io avessi ancora la capacità di distinguere il facile dal difficile...

    Nessuno ne conosceva l'ubicazione, o meglio, nessuno era disposto a confessarmela, neanche sotto minacce (avevo letto su un libro come fare tempo addietro, ma non lo avevo mai messo in pratica: nonostante avessi seguito nel dettaglio le istruzioni, sembrava non funzionare in quel luogo).

    Non avevo fatto mistero di chi stessi cercando: sperai che sollevando un polverone e attirando l'attenzione li avrei fatti venire allo scoperto.
    Mi sono accorto di aver parlato di speranza: avevo letto cos'è la speranza, ma forse in quel caso si era trattato più di una sorta di incoscienza calcolata: più nascosti di così, d'altronde, non potevano essere, quindi di sicuro non avrei rischiato di farli finire in qualche anfratto ancora più recondito di quella sudicia città.

    Sì, quella città. Diversa da quello che conoscevo, nessuno ti degna di più di un'occhiata, cosa che non mi era dispiaciuta: un ragazzino incappucciato che gira da solo per le strade non destava l'attenzione della gente, lì, e chiunque è libero di morire per le strade; la pioggia, d'altronde, lava via qualsiasi cosa, anche le situazioni scomode che vorresti non vedere.

    Quella tiritera era andata avanti per giorni, e avevo scoperto cosa significa essere affamati. I ratti, in quel frangente, erano stati così gentili da immolarsi per liberarmi dello strano dolore allo stomaco che mi veniva ogni volta che non ingerivo elementi esterni per più di un giorno. Non saprei dire se avevano un buon sapore oppure no: non avevo nulla con cui confrontarli. Mi ero anche segnato mentalmente di provare a metterli su una fiamma per "cuocerli", per vedere se a confronto fossero stati meglio o peggio.

    Avevo dovuto imparare a emulare i comportamenti degli altri abitanti di quel luogo, quando di notte non girava più nessuno per le strade. Alcuni si raggruppavano sotto ponti o altre simili strutture e, tenendosi caldi con la prossimità dei corpi, riposavano in fragili strutture di cartone. Avevo cominciato a farlo anch'io.
    Uno di loro l'aveva chiamata una "vita di stenti" e avevo capito che non faceva per me. Al settimo giorno, infatti, quell'inusuale modo di vivere sembrava aver avuto la meglio su di me e, mentre avevo cercato di raggiungere l'ennesimo luogo dove l'ultimo informatore mi aveva consigliato di rivolgermi, dovetti fermarmi.



    Adesso...




    -Sì, è così. Risposi asettico. -Dimmi dove sono. Chiesi. Ma poi scoprii che non è così che gli individui pongono domande, fuori. Lui comunque rispose: -Vuoi sapere dove ti trovi tu o dove si trovano loro? Hohoho. Solo in quel momento mi accorsi che in mano aveva qualcosa, non seppi dire se si trattasse di un'arma o di qualche strumento di altro tipo. -Loro.
    Lui rise ancora: -Hohoho, scherzavo, giovane senzatetto, scherzavo. Devi cercare Ru Wai, vai alla locanda dei Veri Batuman!
    Mi alzai, a stento. Guardai ancora l'uomo, vidi che non aveva una mano, quindi non avrebbe potuto usare quell'arma contro di me. Me ne andai. -Che fai non ringrazi? Che modi! Mi voltai verso di lui: -Non so come si faccia. Poi proseguii verso la mia strada.


    Avevo già visto quella locanda, la ricordavo ancora da un paio di giorni prima quando ci ero passato davanti. La raggiunsi e vi entrai: pensai che essere lontano dalla pioggia per un po' fosse... bello. Mi rivolsi a quello che doveva essere il servo del luogo: portava contenitori pieni di liquido agli individui seduti ai tavoli. Non era acqua. Lo fermai afferrandolo per la spalla: -Dov'è l'umano di nome Ru Wai. Gli dissi.


     
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    Appuntamenti


    E non...



    Medo era il barista che si occupava della Locanda dei Veri Batuman da diversi anni: dapprima aveva iniziato come aiuto a suo zio, il precedente proprietario, poi dopo la morte (violenta) di quest'ultimo, aveva dato aiuto alla cugina, la nuova proprietaria; nell'ultimo anno, però, la cugina si era ammalata, o meglio, era stata avvelenata (e le sue condizioni non miglioravano mai davvero), quindi era Medo ormai a dirigere la baracca.
    Baracca in cui abitava da anni, ospite, amante della cugina, suo sensei (Medo sognava di diventare un ninja), Ru-Wai, che si diceva (o almeno lui non lo negava) fosse l'attuale Asso delle Picche.
    Certo, molti dei casini che avevano portato Medo a diventare il responsabile della Locanda si potevano riportare proprio a Ru-Wai, ma Medo (assieme Tamura, un giovane studentello senza una mano) era un allievo del massiccio Mercenario, quindi accettava di buon grado i pro ed i contro della situazione.
    Quel giorno ben due persone sarebbero venute a cercare il suo "sensei", seppur erano le due più strane che avesse mai visto (ed aveva visto una specie di gorilla con gli occhiali, una volta, venire in cerca di Ru-Wai lì dentro).

    La prima delle due persone, fu una ragazzina, non troppo giovane, ma nemmeno abbastanza grande, reputò Medo, che cercava Ru-Wai, parlando di avere un appuntamento con lui, si presentò come la "Perla di Ame" ed il barista la scrutò da capo a piedi, un pò con invidia verso Ru-Wai, un pò con disappunto, date le condizioni di Tendora (sua cugina).
    Un secondo solo e la condurrò da lui., esordì Medo e magari ci mise qualcosa in più, ma non troppo, tanto che, tornando dal retrobottega, condusse la giovane Yotsuki fino al retro, dove si trovava l'Asso di Picche.

    Qualche decina di minuti dopo, un ragazzino ancora più bizzaro, nel modo di parlare prima di tutto, lo interruppe mentre stava servendo ai tavoli, chiedendo anche lui di Ru-Wai, senza presentarsi, e, dopo un primo momento di stupore, Medo gli indicò il retrobottega, con un sorriso quasi sarcastico in viso: Ru-Wai si trova dietro quella porta, ragazzo, bussa e poi entra, vai tranquillo., suggerì cordiale, già pregustando come avrebbe rovinato la festa al suo sensei che cornificava la cugina malata.
    Peccato (o fortuna) che non fossero quelli i propositi di Ru-Wai.

    [Retrobottega]

    Quando Medo si presentò al Risorto parlando di un appuntamento con una "Perla di Ame", il Kaguya fu colto di sorpresa.
    Ed ora chi questa Perla di Ame?
    Non ne ho idea, fratello...
    Non guardate me!
    Non so di chi tu stia parlando, ma ok, falla passare., avrebbe detto dal canto suo il Risorto al giovane barista, prima di attendere come suo solito questa nuova visitatrice alla sua porta.



    Quando la ragazzina si presentò, il Kaguya non fu eccessivamente colpito, per quanto non disprezzò del tutto ciò che vide.
    Troppo piccola per noi.
    Troppo piatta per noi.
    Avete ragione tutti e due.

    Dunque tu sei la Perla di Ame? Bel nome. Piacere di conoscerti. Puoi chiamarmi Ru-Wai, come qualcuno deve averti già detto, per quanto ammetto che questo nostro appuntamento non sapevo nemmeno che sarebbe avvenuto, ma sono tutto orecchie, dimmi pure., esordì cordiale il Kaguya, pronto ad ascoltare le parole dell'altra e, di certo, sarebbe risultato ancora più interessato una volta che il nome di Isuke fosse spuntato fuori.

    Verosimilmente, proprio mentre la prima parlava, avrebbe bussato il secondo ospite della giornata, un ragazzino dagli occhi quanto mai bizzarri, come si sarebbe rivelato una volta che fosse arrivato fin lì.
    Ragazzo, ti sei perso?, fu la prima domanda che gli avrebbe rivolto il Kaguya.

    Cos'è oggi? La giornata delle visite alla Locanda?
    Hey, poco fa ci lamentavamo che non c'era nessuno a cui far fare i piccoli lavori sporchi!
    Mostro, è terribile: ne hai detto due giuste su due!
     
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    Tre Cuori


    II




    Accennai ad un lieve disappunto con lo sguardo quando l’uomo davanti a me si limitò a dire che non attendeva nessuno, e che non aveva nessun appuntamento programmato. Io, la Perla di Ame? Tuttavia mantenni le parvenze. Stavo combattendo contro me stessa, dovevo fare buona figura.

    Comportati bene con i Ninja più forti di te. Queste erano le parole di mia mamma, che ogni tanto mi ripeteva. In quel momento suonavano come dei mantra. Brava, Shi. Brava, Shi. Mostra il sorriso. E così avrei fatto.



    - Gentile, Signor Ru-Wai mi presento al suo cospetto sotto raccomandazione della Signorina d’Ossa. Si fa chiamare Isuke, ma preferisco chiamarla Signorina. Noi femminuccie dobbiamo farci forza a vicenda! – mi bloccai un attimo. Stavo forse andando fuori discussione? – Comunque Signor Ru-Wai… - in quel momento colsi l’occasione di squadarlo per bene. Un uomo alto, ben impostato. Muscoli tonici. Fianchi possenti. Sì, sicuramente dava l’aspetto di essere un tipo sano e forte. A mia mamma sicuramente sarebbe piaciuto, letteralmente. Forse potevo considerarlo addirittura al livello della genitrice – Sono qui perché voglio mettere al servizio le mie abilità! Amo il vostro lavoro. – il riferimento all’assassionio e omicidio su commissione era palese – e voglio renderlo una professione anche per me. Mi dia la possibilità! Non ho paura di dimostrarlo. Amo le sfide, soprattutto quelle dure! – o forse dovevo dire difficili?

    Comunque nel frattempo giunse un ragazzo, che pareva un pezzo di ghiaccio. Insensibile agli stimoli, e altrettanto distante dai miei standard di interesse. Si rivolse a Ru-Wai con un tono decisamente orribile. Lo guardai malamente. Come si stava permettendo? Ma non risposi. Non era di certo conveniente. Chissà come si sarebbe evoluta la situazione!




     
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  6. Alkaid69
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    Quando l'oste mi indicò la porta dietro la quale si nascondeva colui che stavo cercando, mi ci avvicinai con discrezione. Rimasi lì davanti per qualche secondo e guardai la porta dall'alto al basso. Non sapevo neanche cosa significasse bussare, quindi semplicemente aprii la porta abbassando la maniglia
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    Di fronte a me c'erano due figure. Una di un uomo seduto su quella che sembrava una sedia fin troppo grande per essere davvero comoda e una femmina alta più o meno quanto me, vestita in maniera sgargiante, forse una concubina.

    L'uomo sulla sedia scomoda mi chiese se mi fossi perso: -Non mi perdo., risposi. -Cerco Ru-Wai, sei tu? Una conferma avrebbe significato che i giorni di ricerca avevano portato frutti: -Ho bisogno di Ame. Ho sentito che cercate nuove leve e non fate troppe domande. Mi hanno detto che devo parlare con te. Ho portato questa... feci da parte un lembo dell'ampio mantello che mi copriva tutto il corpo e staccai il sacchetto che avevo legato alla cintura. Lo rovesciai, svuotando a terra il contenuto. Con un tonfo sordo, la testa che prima era all'interno del sacchetto urtò al suolo, rotolando lentamente verso Ru Wai.
    Se quello avesse chiesto a chi appartenesse quella testa, avrei risposto subito: -Non lo so. Pensavo aveste bisogno di un qualche scambio per accettarmi. Feci una pausa. -Devo portartene altre? Non ero sicuro che a Ru Wai bastasse solo quella, forse avevo sbagliato, forse gliene servivano altre. Senza aspettare una risposta, feci per girarmi -Vado a prenderle. Per essere sicuro, mentre mi giravo e facevo per uscire dalla stanza di Ru Wai, pensai che sarebbe stato meglio abbondare.
     
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    Colloqui di lavoro


    Head-hunting... alla lettera



    La ragazzina alla finì diede un'indicazione più chiara di come fosse arrivata alla Locanda alla ricerca del Risorto: era stata Isuke a suggerirle di andare ad incontrarlo.
    Signorina d'Ossa, non è un brutto soprannome.
    Nemmeno Perla di Ame...
    Vi ricordo che fra Risorto, Kaguya Errante, Mercenario, Asso di Picche e chissà quanti altri, noi ne abbiamo tanti!
    Adesso ti preoccupi dei soprannomi, Mostro?
    No, ma noto una certa ossessione per queste frivolezze!
    Non ha tutti i torti, stranamente, fratello!
    La giovane Shi, intanto, stava esponendo come fosse interessata ad entrare nel "giro" delle Picche e non avesse problemi nemmeno ad affrontare le prove più dure.
    Nessun doppio senso inteso, vero?
    Troppo piccola e troppo piatta per i nostri gusti, Mostro, lo abbiamo già detto.

    E quando il Risorto stava per dirlo anche a Shi, ecco che l'altro inatteso ospite del giorno si fece avanti, dicendo che stava cercando proprio Ru-Wai, cosa che il Kaguya confermò: Sì, sono io.
    Ed ecco che il ragazzino prima diceva di avere "bisogno di Ame" e si proponeva, offrendo una testa umana.
    Già mi piace questo marmocchio! AHAHAHAHAH!!!
    Dovrei sapere chi è?, fu la domanda del Kaguya a cui l'altro rispose che non lo sapeva nemmeno lui e che era pronto a portare altre teste.
    Promettente, per gli standard di Ame, è promettente.
    Per diventare un piccolo sociopatico assassino...
    Direi che lo è già, fratello, anzi, direi che possiamo usarli entrambi.

    Ragazzino, aspetta un attimo!, avrebbe esclamato il Kaguya verso il secondo giunto, prima di voltarsi verso la "Perla", Shi, giusto? Ho una buona idea per farti dimostrare le tue abilità... e per usare quelle del mio ancor più inatteso ospite., poi voltandosi verso il ragazzino: A proposito, come ti devo chiamare?
    Fatte le dovute presentazioni, il Risorto si sarebbe alzato in piedi, avrebbe preso una piccola mappa di Ame e l'avrebbe distesa su una delle casse chiuse presenti in quel retrobottega, indicando ai due giovani interlocutori una specifica via del villaggio.
    In questo edificio che vi sto indicando si trova un'allegra famigliola, niente di speciale, che però possiede informazioni di mio interesse su un uomo con una maschera con un Tre di Cuori inciso sopra.
    Quindi, miei giovani aspiranti Picche, quello che vi chiedo è di andare lì e farvi dire come e dove possa io trovare il tipo con la Maschera del Tre di Cuori, ancora meglio se lo trovate lì e me lo portate qui.
    Il suddetto individuo mascherato, lo voglio vivo, il resto della famiglia, fateci ciò che volete.
    Che ne dite, vi interessa?
    , avrebbe chiesto con un sorriso divertito in volto.
    Nutriamo la follia di questo villaggio, sì dai!
    Bravo, fratello, così ti voglio! Proattivo!
    Ti rendi conto che ero sarcastico?
    Ovviamente!
    AHAHAHAHAHAHAH!!!!

    [...]

    Quando i due si fossero decisi ad andare nel luogo indicato, assieme o separatamente, non avrebbero trovato molto più, all'apparenza, di una casa su due piani con qualche pozzanghera intorno, una casa con tre vicoli su tre lati ed un muro sul quarto (che era anche il retro della casa).
    Stava ai due decidere come agire, apparentemente non c'era nessuno che controllava la casa all'esterno.
     
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    Tre Cuori


    III




    Quando il Signorone, così lo avrei chiamato tra me e me (in modo tale da distinguerlo dalla Signorina), mi chiamò per nome alzai lo sguardo e le orecchie. Si ricordava il mio nome! Era una notizia fantastica, significava che lo avevo impressionato. E pensare che mi ero limitata a presentarmi in modo cortese, chissà se avessi usato tutte le mie carte a disposizione.

    Ascoltai con molta attenzione le sue parole, o quantomeno ci provai. Il Signorone in pratica ci stava per affidare un compito molto importante. Una missione che in realtà avevo già affrontato, più o meno. Infatti ci stava chiedendo di presentarci alla porta di un tizio di Ame, padre di famiglia a quanto sembrava. Dovevo interrogarlo e spingerlo a rilevarci la posizione di un uomo mascherato (nel vero senso della parola? Oppure il Signorone si stava riferendo alle strane cose che mi raccontava mia mamma ogni tanto?). Comunque risposi alla velocità della luce: - Certo, Ru-Wai sama! Assolutissimamente sì! – il mio tono era entusiasta – Vado e torno. Anzi questa ameba mi accompagnerà nel viaggio. Le dimosterò che porterò a termine il mio compito anche con un peso al mio fianco! – davvero, mi espressi con estrema sincerità.

    Quel tizio inespressivo appariva alquanto deboluccio, poco muscoloso e sicuramente poco dotato… ovviamente come Ninja tuttavia poteva avere la sua utilità: sacco di carne. Se le cose fossero andate male potevo sempre sfruttarlo come copertura e fuggire alle sue spalle. Sì, insomma. Poteva andarmi bene, dai. Una volta usciti mi limitai a spiaccicare due parole col tizio fantasma: - Seguimi e stammi dietro, ma non osare guardare il mio lato B perfetto. Non sei degno. –

    Così se avesse accettato di seguirmi mi sarei diretta proprio nel locale menzionato dal Signorone e mi sarei presentata con molta semplicità davanti alla porta di ingresso dell’appartamento. Con al mio fianco il mollusco. Avrei bussato tre volte alla porta, acuendo al massimo i sensi per evitare eventuali brutte sorprese. Avrei sfruttato l’apparenza: due bambini indifesi. Funzionava sempre, in qualche modo sarei riuscita ad abbassare le difese.

    Se avessero aperto mi sarei limitata a chiedere un’informazione: - Scusate, dolci signori… sapete dirmi dove si trova l’uomo con la Maschera dei Tre Cuori? Mi è stato detto che potevo trovarlo qui. Vorrei parlargli. – Nel caso però che il tizio o tizi avrebbe accennato a qualche ostilità o non avessero risposto avrei agito di conseguenza. Scattando indietro di un passo avrei composto due rapidi sigilli e in un attimo la stanza davanti a me sarebbe stata invasa da una polvere che da lì ad un attimo sarebbe esplosa coinvolgendo tutti i presenti [S. Tecnica Avanzato]Azione Rapida.

    Nuvola Esplosiva - Haisekishou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Capra (2)
    L'utilizzatore può emettere una nuvola di cenere e fumo solido dalla bocca, che andrà ad espandersi in una sfera avente raggio circa 3 metri. La Velocità dell'espansione sarà pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Quando l'utilizzatore interrompe il flusso di fumo, mordendo la nube, questa esploderà con potenza 30 nel raggio di 9 metri; può causare Ustione (Dnt Medio). L'utilizzatore non rientra nel raggio dell'esplosione.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    (Consumo: Medioalto)
    [Da genin in su]
    . In seguito avrei estratto la wakizashi e avrei iniziato a colpire indiscriminatamente chiunque mi sarebbe capitato a tiro. Avrei colpito tutti punti non vitali, come gambe, braccia. Avrei amputato mani e tagliato seni – Ditemi, per favore, dove posso trovarlo! – avrei chiesto innocentemente.


     
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    Fui fermato dall'uomo chiamato Ru-Wai, il quale sembrò avere una proposta per me. Sei avessi saputo come fare, avrei gioito.
    Sembrava che volesse farmi collaborare con la sua concubina, ma prima chiese quale fosse il mio nome. Dovetti pensarci.

    -Terzo è il nome che mi è stato dato dal mio... genitore. Tu puoi anche chiamarmi Yuki.

    Così, rassicurato per qualche motivo dal conoscere i miei appellativi, Ru-Wai espose a me e alla concubina il suo piano: scovare e riportare indietro vivo un'uomo con una particolare maschera, uccidendo la famiglia che lo nascondeva, o almeno così sembrava.

    Presi i miei pochi possedimenti e, senza battere ciglio, dopo aver acconsentito alla strana richiesta, mi diressi assieme alla donna verso il luogo indicato dall'uomo.
    Non ci volle molto a trovare e raggiungerlo, ma lì si pose il problema di cosa fare. Come la donna, anche io avevo intenzione di bussare o sfondare la porta e farmi dare le informazioni che cercavo. Tuttavia, la sua idea si rivelò diversa: secondo la concubina, se avessero visto due "bambini" non avrebbero avuto troppi sospetti. Io non facevo distinzioni di questo tipo e quindi non compresi perché avrebbero dovuto farne loro.

    Tuttavia, decisi di rimanere zitto ed osservare. Se quelli avessero fatto resistenza, non sarebbe stato difficile fare irruzione e chiuderli all'interno fino a che non avessero rivelato i loro segreti.

    A me non avrebbe fatto alcuna differenza, a parte il numero di secondi addizionali che ci sarebbero voluti per tornare dall'uomo che si faceva chiamare Ri-Wai.
     
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    Due Bambini Indifesi


    In cerca di Informazioni



    Sì, decisamente meglio Yuki che non Terzo come nome..., concordò il Risorto alle parole dello strano ragazzino, prima di spiegare il duo di giovani ospiti inattesi cosa volesse da loro ed ascoltare le loro intenzioni.
    Questa Perla di Ame è parecchio entusiasta!
    Per essere stata presa in simpatia dalla tua giovane consanguinea, fratello, doveva essere un pò sadica anche lei...
    Ragionamento per nulla sbagliato, fratello...
    L'altro, però, mi preoccupa persino di più, fra apatia e teste gettate lì così...
    Già sono proprio due tesori di bambini! Se sopravvivono in questo villaggio diventeranno qualcosa di fantastico! AHAHAHAHAH!!!
    Mostro psicotico, però non hai tutti i torti...
    Prima di lasciarli andare, il Kaguya, volle comunque dare loro un ultimo suggerimento: Ricordatevi un'unica cosa: le Picche non sono necessariamente assassini, posso essere anche, semplicemente, spie. Non so quale sia la forza precisa di questo Uomo con la Maschera dei Tre Cuori, né so quale sia la vostra. Personalmente del primo non mi preoccupo, per me stesso, ma se vedete di non riuscire a sconfiggerlo con le vostre forze, anche le sole informazioni su di lui hanno già valore., concluse, lasciandoli poi andare.

    [...]

    Quando i due "innocenti bambini" bussarono alla porta, fu una donna ad aprire la stessa, apparentemente anonima, comune, un grembiule, come se fosse appena uscita dalla cucina, niente di particolarmente fuori dal normale sotto lo stesso, solo un pantalone ed una maglietta a manica corta.
    La donna li guardò stupita, perplessa quasi, ma quello sguardo mutò in sgomento nel sentire nominare la Maschera dei Tre Cuori, probabilmente anche i due sconosciuti lo avrebbero potuto intuire (forse Yuki persino avrebbe compreso quella reazione emotiva).
    Per qualche istante, la donna si guardò intorno, cercando nella pioggia qualcosa, o forse qualcuno, prima di abbassare lo sguardo sui due e parlare: Chi vi ha parlato della Maschera dei Tre Cuori?, parole dette con un tono forte, molto forte, quasi come non ci fosse una banale pioggerella, ma un vero e proprio temporale.
    Ci furono dei veloci rumori, pochi, provenienti dall'interno della casa, poi, avuta o meno una risposta, la donna avrebbe continuato: Entrate, piuttosto, piccini, sembrate bagnati... e li avrebbe invitati a seguirla dentro casa.
    Il piano terra di quella palazzina era costituito da un breve corridoio che dava su un'unica grande sala centrale con un tavolo, dove si trovavano due bambini, intenti a giocare ed un uomo, più o meno della stessa età della donna, che sorrise preoccupato ai due nuovi giunti.
    Un terzo bambino, un neonato, stava su un seggiolone oltre un muretto altezza bambino, che dava in un angolo cucina, mentre un anziano era seduto su una poltrona, con un bastone da passeggio poco lontano da se.
    La donna fece cenno a Yuki e Shi di accomodarsi anche loro al tavolo.
    Stavo preparando la merenda per i miei figli, mi dite chi vi ha detto quel nome? Ve ne posso dare un pò anche a voi dopo. Quello non è un nome che dei bambini dovrebbero conoscere., avvisò alla fine con tono gentile la donna.

    Ad uno sguardo, la casa, la famiglia, la donna, sembravano tutti persone piuttosto "normali", semplici e, in fondo, Ru-Wai aveva detto loro che si trattava di una semplice famiglia, ma non aveva specificato da quante persone era composta, né il Risorto stesso sapeva se l'uomo con la Maschera dei Tre Cuori si trovasse lì o meno al momento. Quel particolare uomo era un ninja? Ru-Wai non lo sapeva e nemmeno i due che aveva inviato fin lì.
    Stava a loro decidere come giocarsi la situazione.


    Ci saranno dei pericoli? Sarà facile? A voi scoprirlo...
     
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    IV



    La signora, madre di diversi piccoli pargoli a quanto sembrava, mi aprì la porta senza la necessità di sfondare o utilizzare per così dire le mie maniere forti. Fu sorpresa, quasi colpita, dalla domanda diretta che mi limitai a fare e ci chiese di accomodarci in casa.

    Probabilmente era un invito nella tana del Lupo, invito che accettai senza pormi tanti problemi. Virtualmente io e il ragazzo ameba eravamo circondati da diversi nemici: la donna, l’uomo e l’anziano (e forse anche i bambini, che non si potevano escludere a priori). Unico innocente probabilmente era il neonato nella sua culla. La lasciai parlare e come mio solito mi dimostrai con il mio fare tranquillo, curioso e decisamente innocuo. Avvicinandomi con molta calma verso la culla.

    Dopo che la donna smise di parlare, senza proferire parola da parte mia, mi sarei sempre più avvicinata al neonato e, se qualcuno di loro avesse reagito, sarei pure scattata con velocità [S. Movimento Gratuito]Velocità: 200 e, probabilmente sorprendendo tutti, avrei puntato uno dei spiedi ad altezza del suo collo, con la mano sinistra.

    Osservando i presenti avrei subito preso a parlare: - Allora prima cosa: NON SONO UNA BAMBINA. Sono una Signorina per bene, bellissima tra l’altro. – avrei atteso qualche istante affinché gli astanti comprendessero il messaggio – Seconda cosa: all’inizio vi avevo posto una domanda. DOVE TROVO QUEL CAZZO DI UOMO DI MERDA? –

    Non avrei dato ultimatum o ultimi avvisi. Nel caso negativo di risposta avrei infilato lo spiedo nel collo del bambino [S. Azione I]Forza: 200 e subito dopo avrei eseguito il mio Ninjustu preferito in quei casi. Riempendo di cenere la stanza avrei abbrustolito tutti i presenti! [S. Tecnica]
    Azione Rapida

    Nuvola Esplosiva - Haisekishou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Capra (2)
    L'utilizzatore può emettere una nuvola di cenere e fumo solido dalla bocca, che andrà ad espandersi in una sfera avente raggio circa 3 metri. La Velocità dell'espansione sarà pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Quando l'utilizzatore interrompe il flusso di fumo, mordendo la nube, questa esploderà con potenza 30 nel raggio di 9 metri; può causare Ustione (Dnt Medio). L'utilizzatore non rientra nel raggio dell'esplosione.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    (Consumo: Medioalto)
    [Da genin in su]


    Al termine se qualcuno fosse resistito o rimasto vivo con la Wakizashi, impugnata con la sinistra, avrei colpito il più vicino e avrei iniziato a sventrargli la pancia con ampi fendeti: - DITEMI DOVE CAZZO EEEEEE’!!!!! – Ero decisamente stanca e mi ero rotta di puzzare da così tanto tempo! [S. Azione II e III]Sfrutto Slot Azione II per avvicinarmi e il III per sventrare il nemico più vicino



    Edited by ~Cube - 13/2/2019, 10:52
     
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    Entrammo senza problemi, nonostante non riuscissi a capire come mai qualcuno fosse così ingenuo da lasciar entrare altre persone nella propria dimora.
    Fu la concubina a interloquire con l'altra donna: era possibile che tra loro queste galline si capissero meglio, in una loro lingua forse incomprensibile.

    All'interno, era presente la prole di lei e quello che probabilmente era il capobranco, assieme ad una figura più rugosa in viso.

    Sembrava che la donna non volesse che fosse pronunciato il nome della persona che stavamo cercando e non riuscii a capire quale fosse il sentimento dipinto sul suo viso, ma probabilmente l'avrei scoperto a breve.
    Nel frattempo, tuttavia, la concubina dai capelli neri si era avvicinata al cucciolo di uomo, minacciandolo con un'arma. Pensava forse che fosse lui ad avere le informazioni che volevano?
    Più parlava, meno la comprendevo. Per lei era importante essere menzionata con il giusto appellativo, credeva di essere "bella" e sentiva il bisogno di farlo notare...
    Tutte cose senza valore.

    Cominciò a sbraitare, rischiando di allertare altre persone nelle vicinanze. Io, tuttavia, non feci niente. Stetti a guardare.


    Non feci neanche quando, non rispondendo alle domande della concubina, quella decise di dare fuoco all'intera dimora. Una nuvola di fumo si espanse, io non mi mossi. Non sapevo cosa fosse. Poi, quando tutto prese fuoco, non feci nulla. Lasciai che la fiammata mi investisse in pieno, provando quello che doveva essere "dolore". Su tutto il mio corpo. [Ferita Media + DnT Medio (1/2 Leggera a turno)]
    I miei stracci avevano preso fuoco, così come molte delle suppellettili di quell'appartamento.

    Non capivo ciò che stava succedendo o perché quella si fosse comportata in quel modo. Sembrava essere completamente soggetta alle proprie emozioni e non riuscisse a staccarsene. Era quindi una nemica? Difficile dirlo.


    Diversamente sarebbe andata se quelli avessero parlato, rispondendo alle domande della concubina. In quel caso, avrei ascoltato senza fiatare, cercando di capire cose che probabilmente sarebbero sfuggite alla mia comprensione.
     
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    Le parole della padrona di casa sembrarono non essere ascoltate dai due nuovi giunti: Yuki, forse, era solo molto "apatico" agli eventi che lo circondavano, li osservava con vago disinteresse, ma la giovane Perla di Ame? Bé, lei prese molto male la poca collaborazione che vide nei presenti, così male che, si mosse per minacciare con uno spiedo il neonato presente nella sala, urlando a tutti che non era una "bambina".
    Takeshi! Non fargli del male... non gli faccia del male... la prego, signorina..., balbettò la donna, alla vista dello spiedo, senza darle nemmeno tempo di completare la frase, ma, oltre ciò, non disse niente.
    Gli altri due bambini, dal canto loro, iniziarono a piangere, mentre l'anziano seduto in disparte non produsse una sola parola ed ancora, l'adulto della stessa età della donna rimase a fissare stupito la scena.
    Non sappiamo dove sia... la prego..., balbettò la donna, ma questo avrebbe solo scatenato le azioni della "Perla" che avrebbe cercato di colpire il bambino, solo per trovarsi lo spazio fra lo spiedo e la pelle (per quanto minimale) occupato da qualcosa, un qualcosa che i suoi riflessi non avrebbero mai potuto veder partire.
    Avrebbe, però, visto cos'era, se si fosse fermata un secondo: una ragnatela, una sostanza vischiosa che avrebbe impedito allo spiedo di penetrare la pelle.
    Che avesse osservato o meno questo fattore, l'esecuzione del suo ninjutsu non fu fermata da nessuno, tanto che persino l'apatico Yuki fu preso in mezzo dalle fiamme e come lui anche, apparentemente tutti gli altri.
    Peccato che quando il fuoco si fu diradato, la scena non sarebbe stata a pieno quella che Shi si aspettava.

    Yuki era ustionato e così anche la donna, caduta a terra dolorante e lamentandosi.
    I due bambini? Apparentemente ustionati, in uno sbuffo di fumo divennero due grossi ragni, delle dimensioni di veri e propri bambini, per poi scomparire (se Shi o Yuki avevano mai visti un'evocazione in vita loro, la cosa si sarebbe facilmente spiegata in quel modo).
    Il vecchio era ancora immobile, il corpo segnato da molteplici ustioni, riuscì appena a balbettare poche parole: Miyagi-san..., I miei bambini, aggiungeva intanto la donna.
    Fu allora che l'uomo si alzò in piedi, apparentemente illeso, evitando con discrete abilità la carica e l'attacco di wakizashi della Perla, con due veloci movimenti laterali, portandosi poi a metà fra Shi e Yuki a 3 metri di distanza da entrambi.
    I tuoi figli stanno bene, li ho fatti nascondere dai miei ragni, non ti preoccupare..., parlò per la prima volta l'uomo, mentre anche il neonato rivelava la sua natura di evocazione, per poi sparire.
    Voi due, mocciosi, invece, non troverete mai il mio maestro e non tornerete nemmeno dal vostro, chiunque egli sia!, affermò a quel punto, lanciando poi una ragnatela dorata, che si aprì verso Shi ed una seconda contro Yuki.
    Se i due non fossero riusciti ad evitare i rispettivi lanci, si sarebbero di certo trovati in due problemiSlot Azione 1 & 2: lancio Verde+1 ognuno, la ragnatela ha potenza 10 all'impatto, ma intrappola con Forza Verde e quand'anche si fossero salvati, una terza ragnatela si sarebbe espansa dai piedi dell'uomo misterioso, cercando di intrappolare i due se si fossero spostatiDi fatto: per un raggio di 6 metri (3 davanti e 3 dietro la vostra posizione attuale) a semicerchio si creerà una ragnatela per terra, senza forza offensiva, ma con medesima forza adesiva di Verde +1.!

    Cosa avrebbero fatto i due nukenin? Avrebbero reagito? Collaborato? Agito ognuno per se?


    Considerate il tipo è una verde con +1 in forza -3 in riflessi e +5 in precisione... il resto "base"
     
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  14. Alkaid69
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    Tutto successe in pochi istanti: dapprima i bambini, ustionati fino al punto da sembrare privi di vita, si trasformarono in due enormi ragni.
    Poi, l'uomo che era stato zitto per tutto il tempo, come lo ero stato anch'io, si alzò, rivelandosi per la frode che era.

    Il nome di questo umano sembrava essere Miaghisan.

    D'improvviso, questi si accanì non soltanto contro la baldracca, ma anche contro di me, che nulla avevo a che fare con tutto quello. Non avevo idea di cosa fare, perché tutta quella situazione mi sembrava incomprensibile. Chi erano quelle persone e cosa volevano? E cosa pensavano che io volessi da loro?

    Fui intrappolato in una sorta di tela vischiosa, dalla quale sembrava impossibile potersi liberare. Mi colpì con forza e in concomitanza sentii il dolore delle ustioni permearmi il corpo, anche se non badai molto alla seconda. [Ferita Leggera + 1/2 Leggera (da DnT Medio)]

    La botta mi avrebbe stordito molto di più, se non ci fosse stato il dolore dell'ustione a tenermi sveglio.

    Provai a liberarmi ma senza successo. Provai a utilizzare il chakra [Impasto 1/2 Basso] ma non c'era possibilità di muoversi. Ero completamente inerme a ciò che quell'uomo ragno mi avesse voluto fare. A breve, probabilmente, sarei "morto". Quello era forse il destino che ero venuto a cercare, nel villaggio chiamato Ame. Solo adesso mi rendevo conto di quanto avevo sempre pensato e di quello che ero venuto realmente a fare lì.

    Adesso sto per essere ucciso. E accolgo la morte con la sicurezza che è questo il mio destino, il motivo per cui sono stato creato.
     
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    V




    Le risposte vaghe e inconcludenti dei tizi con i quali mi stavo divertendo e affilando la mia lama, direttamente sulla carne per inciso, rendevano il tutto ancora più odioso e stancante. Motivo per il quale la mia scelta di bruciare tutti fu assolutamente la più azzeccata.

    Peccato che l’unico a finire abbrustolito fu quell’essere di difficile definizione. Pulce? Scarafaggio? Bah. Me lo sarei presto dimenticato. Il mondo intero lo avrebbe dimenticato. D’altra parte come potei notare la mia azione distruttiva ebbe un effetto decisamente meno spiazzante, o per meglio dire sanguinolente. La donna, certo, rimase alquanto ferita ma i due bambini, maledezione, si rilevarono dei tipi di mostri alquanto strani destinati a scomparire in una nuvola di fumo in poco tempo. Bah, non mi sarei mai posta troppe domande.

    La situazione tuttavia volse in negativo nel momento in cui l’uomo si rivelò un vero e proprio avversario. Un nemico che era stato in grado di contrastare il mio attacco esplosivo! Ascoltai a malapena i suoi battibecchi, mica mi sarei abbassata al suo livello. Tuttavia mi concentrai sul difendermi, perché diavolo, quel tipo non stava scherzando affatto.

    La prima mossa che fece fu quella di sputare, schizzare, uno strano liquido giallo (che disgusto) contro di me! La fortuna volle che fu un lancio, per quanto veloce e questo la diceva lunga sul tipo di nemico o sulle sue capacità, impreciso. Mi bastò muovere leggermente la Wakizashi verso il centro del mio busto per intercettare la ragnatela e far colpire così la spada al posto del mio bellissimo corpo. [S. Difesa 1]Riflessi: 275 (+3 Tacche Basso)

    E nel momento stesso in cui notai dai piedi dell’uomo svilupparsi una ragnatela simile non ci pensai due volte a fuggire a gambe levate! Mollando la presa sulla Wakizashi, la quale era praticamente incollata a quel strano tessuto, concentrai moltissimo chakra su entrambe le gambe per guadagnare abbastanza forza e spinta per saltare all’indietro verso la porta dalla quale eravamo entrati! [S. Difesa 2]Salto indietro di 3 metri. Riflessi: 300 (Impasto Mediobasso), Danno da sovraimpasto Mezzaleggera

    A quel punto decisi di optare per la scelta più logica: di fronte ad un nemico così forte dovevo scappare! Era decisamente più importante la mia vita, anzi la mia bellezza era l’unica vera cosa importante e dovevo preservarla ad ogni costo. Così componendo un veloce sigillo avrei usato un piccolo trucchetto per ingannare, tramite una finta immagine, i miei nemici e guadagnare forse qualche secondo di vantaggio. [S. Tecnica Avanzato]Azione Rapida

    Zanzo no Jutsu - Tecnica dell'Immagine Residua
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Cane (1)
    L'illusione si attiva se la vittima osserva l'utilizzatore mentre compone la posizione magica, entro 9 metri. L'utilizzatore potrà spostarsi entro 6 metri facendo rimanere nella posizione originale un'immagine residua, bloccata nell'atto di comporre il sigillo. Avvicinarsi entro 6 metri dalla vittima, comporre tecniche o effettuare offensive disattiva l'illusione. L'efficacia è pari a 20; dura un singolo round. Può essere usata in combinazione con una qualsiasi tecnica avanzata spendendo uno slot tecnica base.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    Sottotipo: Dispercettivo
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]
    Infatti mentre l’immagine residua sarebbe rimasta attiva sarei scappata dalle scale per fuggire così dal palazzo [S. Azione 1, 2 e 3]Fuga, compio 27 metried evitando di lasciare tracce una volta uscita dal palazzo mi sarei trasportata in una direzione a caso con la sostituzione, per inoltrarmi poi nelle ombre e scomparire di soppiatto. [S. Tecnica]Tecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente (5)
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso )
    [Da genin in su]


    Nel caso fossi riuscita a fuggire con successo sarei ritornata dal grosso omone, certo prendendo vari precauzioni: trasformandomi in diverse persone, cambiando spesso strada e percorrendo vie oscure e deserte così da assicurarmi da non essere seguita. Arrivata mi sarei limitata a descrivere quanto successo e ad omettere il piccolo dettaglio che ero stata io a bruciare quel mio topo di compagnia.

    Guardando con occhi dolci e uno sguardo assolutamente dispiaciuto mi sarei limitata a pronunciare poche parole, inchinandomi in segno di rispetto (e mostrando per sbaglio parte delle mie grazie): - Ru-Wai sama! Mi perdoni, non sono riuscita nell’incarico! Va bene lo stesso no?





    Edited by ~Cube - 13/2/2019, 10:53
     
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