Il destino degli Hyuga

free tra shu e filira

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  1. Filira
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    Mother of dragons

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    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"

    «Parlato Judai»
    «Parlato PnG»

    «Penso ancora che sia una cosa stupida, comunque.»

    Tomoe sbuffò, mentre l’obi del suo leggero kimono da bambina veniva stretto dalle sapienti mani di Kanae, la sua tutrice personale.

    «Questo non cambia che si debba fare. Sai quanto sia importante il cerimoniale del Clan, specialmente per la generazione di nostro padre.»
    “Tuttavia, capisco il tuo sentimento Tomoe, vorrei proprio essere da tutt’altra parte oggi…”
    «Signorine, è ora di andare, i vostri ospiti saranno qui a breve.»

    […]

    L’edificio in cui sarebbe avvenuto l’incontro non era di certo il più sfarzoso nella tenuta della famiglia di Genji Hyuga: il tatami che fungeva da pavimento era semplice, le porte scorrevoli non erano finemente decorate, e i paraventi che dividevano a metà il grande salone dove si sarebbe svolta la cerimonia non erano decorati in modo particolarmente sfarzoso, dal momento che riportavano una semplice prospettiva dall’alto di Konoha o qualche motivo floreale. Niente a che vedere, insomma, con il riccamente decorato padiglione dell’entrata principale, in cui venivano ricevuti i più importanti nobili del paese e dall’estero, e, all’occorrenza, anche i Kage.
    Murasaki camminava lentamente, stando appena dietro a suo padre e sua madre, accompagnati dagli altri membri della casata principale. Per il momento, anche a sua sorella era permesso di rimanere con loro, ma sapevano entrambe che sarebbe presto arrivato il momento in cui Tomoe avrebbe dovuto lasciare la loro casa e la loro famiglia, per andare a ingrossare le fila della casata cadetta. Ed era proprio un membro di quella casata che avrebbero incontrato oggi. Da generazioni era prerogativa del Clan che ad ogni membro della casata principale venissero assegnati dei “Protettori”, di modo che venisse effettivamente messo a frutto quanto la casata cadetta si prefiggeva: proteggere quella principale.

    “Eppure, non penso di aver bisogno di un protettore. Sono stata educata sin da bambina per essere al meglio delle mie capacità, per diventare un giorno la prima esponente del Clan. Che senso avrebbe continuare ad aver bisogno di protezione?”

    Murasaki deglutì, cercando di relegare in un angolo della sua mente questi pensieri. Tuttavia, continuava a percepire una certa pesantezza sul petto, come se una strana sensazione riguardo a quella giornata si aggirasse nell’aria.

    “Devo ricordarmi che tutto ciò che faccio, lo faccio per il Clan. Mai per me, mai per la mia sola famiglia, per tutti quelli che un giorno dovrò proteggere e guidare…”

    Una volta giunti all’esterno dell’edificio, fu richiesto alle ragazze Hyuga di aspettare che gli adulti delle famiglie si incontrassero prima privatamente, al fine di scambiare i soliti convenevoli che tanto erano amati all’interno del Clan. Tomoe e Murasaki, dunque, si sedettero su una panchina del grande chiostro centrale della tenuta. Murasaki indossava un kimono lungo a maniche larghe, color blu scuro decorato da fini peonie bianche, tratteggiate solo nei loro contorni. I capelli erano raccolti in uno chignon tenuto in posizione da un piccolo fermaglio.

    «Pensi che sarà simpatico almeno? Oppure potrebbe essere un vecchio pedante come papà, ti immagini?»

    Tomoe si mise a ridere, mentre di fronte a loro Kanae trasaliva per il commento della piccola Hyuga.

    «Tomoe! Non dovresti parlare in questo modo di nostro padre, specialmente in presenza di altri o in circostanze come queste. Comunque, penso che avrà la mia stessa età, o solo qualche anno di più. Questa è la consuetudine, almeno, e lo sapresti anche tu se ti concentrassi un minimo durante le lezioni di Sarutobi-sensei…»

    Nemmeno il tempo di finire la frase, che la porta scorrevole dietro di loro si aprì lentamente. Era arrivato il momento.

    «Hyuga-sama, è ora di entrare.»

    Salì con non poca difficoltà gli scalini che separavano il terreno dal piano rialzato dell’edificio, e quando entrò tutti gli occhi puntarono sulla sua esile figura. Davanti a lei suo padre e sua madre si aprirono per farle spazio tra di loro. L’aria profumava di incenso.
    La scena che le si parò di fronte non era certo quella che la ragazza si era immaginata la notte precedente, quando, troppo agitata per prendere sonno, si era messa a rimuginare su come si sarebbe svolta la cerimonia dell’indomani mattina. Infatti, il ragazzino che le si era parato davanti agli occhi era totalmente diverso da quanto Murasaki avesse previsto: la prima cosa che la ragazza notò furono i capelli chiari dello Hyuga, così diversi rispetto alla marea di teste nere e castano scuro che lo circondavano; inoltre, non sembrava avere molti più anni rispetto a lei, anzi, probabilmente era anche più piccolo vista la statura e la costituzione così esile.

    “Come potrebbe un ragazzino piccolo quanto me, se non anche più basso, farmi da protettore?”

    Fu solo in un secondo momento che la ragazza si accorse del peculiare vecchietto che accompagnava il ragazzo del ramo cadetto. Murasaki non lo riconobbe, ma si appuntò mentalmente di chiedere successivamente a suo padre, che l’aveva di sicuro identificato. Mentre era persa in questi pensieri, qualcuno del Clan si accinse a presentare i due ragazzi:

    «Judai, questa è Murasaki Hyuga-sama, la giovane promessa del clan che tu dovrai proteggere.»

    Per un attimo parve che Judai stesse per soffocare, dal momento che le uniche parole che riuscì a proferire furono dei vaghi farfugli, che Murasaki non comprese. Tuttavia, parve poi riprendersi, riuscendo finalmente a parlare:

    «Murasaki-sama sono incredibilmente felice di conoscervi e sono onorato di essere il vostro protettore!»
    «Judai-san, l’onore è mio. Sono sicura che questa giornata porterà grande beneficio sia alla vostra famiglia, che alla nostra.»

    Murasaki rivolse uno sguardo in cerca di approvazione al padre, mentre il maestro della cerimonia, situato fra i due schieramenti, cominciò a recitare il suo discorso:

    «Siete qui convenuti oggi per assistere in qualità di testimoni al giuramento di protezione che Judai Hyuga, membro della Casata Cadetta, figlio di Shingetsu, presterà in favore di Murasaki Hyuga-sama, membro ed erede della Casata Principale, prima figlia di Genji Hyuga e Principessa del Byakugan. Prego, Judai, avvicinati e pronunzia il giuramento»

    […]

    Dopo i vari rituali, fu lasciata libertà ai membri del Clan di scambiare qualche parola, accompagnata da del raffinato tè verde e qualche dolcetto tradizionale, quali mochi, dango, e yokan. Murasaki si sarebbe portata nella parte più a nord-est del grande salone, dietro una serie di paraventi decorati con dei glicini, dove era stata preposta la zona del rinfresco. Sembrava piuttosto provata dalla cerimonia, e sembrava discutere fittamente della stessa con la sorella. Qualora qualcuno avesse voluto parlarle, avrebbe dunque dovuto prima riuscire a catturare la sua attenzione, e lei avrebbe risposto in modo cortese ma un po’ distante.

    OT: Scusa per il ritardo, finalmente ce l'ho fatta ahahah! :riot: Vediamo ora come interagiscono i nostri piccoli Hyuga!
     
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