Il destino degli Hyuga

free tra shu e filira

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Filira
        Like  
     
    .
    Avatar

    Mother of dragons

    Group
    Fan
    Posts
    191
    Reputation
    +30

    Status
    Offline

    Homo homini aut deus, aut lupus - V



    CITAZIONE
    «Parlato Murasaki»
    "Pensato Murasaki"
    «Parlato Judai»

    «Se volete io posso pure tirarmi indietro. Non è stata una mia scelta tutto questo. Non è stata una mia scelta essere uno Hyuga, o venire qui oggi! Non è stata una mia scelta essere il vostro "protettore". E se non mi ritenete "degno" sarò ben lieto di farmi da parte e lasciare che qualcuno di più qualificato prenda il mio posto. Ma dovrete essere voi a rifiutarmi.»
    «Non è mia intenzione.»

    Judai aveva pronunciato queste parole mentre Murasaki stava già incamminandosi. Si fermò dunque, respirando profondamente prima di voltarsi verso il giovane.

    «Vi chiedo però di valutare una cosa: perché pensate che il fatto che io non abbia il sigillo vi possa mettere in pericolo? Vedete, prima mi avete chiesto di illuminarvi su alcune dicerie sul clan Hyuga. Siete curiosa di sapere cosa pensano di noi gli abitanti di Konoha? "Gli Hyuga, se solo potessero si ammazzerebbero tutti tra loro". "Non si fidano neppure dei loro parenti, come possiamo noi fidarci di loro"? Io mi sono fidato di voi, Murasaki-san. Sono curioso di vedere se voi farete altrettanto oppure se preferirete circondarvi di schiavetti costretti ad assecondarvi in tutto e per tutto.»

    Proprio come Murasaki aveva pensato, la maggior parte del giudizio che Judai aveva sul Clan era basato non su una diretta conoscenza, bensì su una risposta emozionale a quanto il ragazzo aveva dovuto affrontare all'esterno.

    «Judai-san. Io non ho paura di te perché non porti il sigillo in fronte, so bene di potermi difendere da sola. Non sei nella posizione di capire il mio pensiero su questa faccenda, è troppo distante dal tuo vissuto.»
    "Cosa ne puoi sapere di come ci si senta a sapere di aver condannato il sangue del proprio sangue ad essere marchiato? Cosa puoi sapere della vergogna e del dolore che mi crea il solo guardare il simbolo sulla fronte di Tomoe? Questo sistema non ha penalizzato solo te, Judai. Vorrei te ne rendessi conto."

    Parlò serenamente, guardando il giovane negli occhi. Era il momento di capire le reali intenzioni di questo Hyuga atipico.

    «Mi inquieta tuttavia il tuo comportamento, mi sto chiedendo quale tipo di persona io mi trovi davanti, visto che pur essendo nostro ospite oggi ti scagli così veementemente verso di me. Mi inquieta il pensare a che fili tuo nonno avrà dovuto muovere per farti essere qui oggi, viste le tue credenziali.»
    "Mio padre deve essere all'oscuro del passato di questo ragazzo. Non avrebbe mai acconsentito a tutto questo, se avesse saputo."

    Si avvicinò ancora di più al ragazzo, portandosi a brevissima distanza da lui. Questo le permise di abbassare il tono di voce al minimo. Quanto stava per dire non era riservato ad orecchie altrui.

    «Potrò anche essere chiamata principessa, potrò anche essere l’erede, ma questo non vuol dire che io accetti questi titoli e li porti con leggerezza. Non ho intenzione di fare a gara con te su chi abbia avuto una vita più difficile, non mi interessa, ma rispetto il tuo passato quanto tu dovresti rispettare il mio. So solo che entrambi siamo stati schiacciati dalla situazione attuale. Se le cose andranno secondo i miei piani, sarò l’ultima a portare questi titoli. Come nuova generazione abbiamo il dovere morale di far meglio dei nostri padri e delle nostre madri, dobbiamo provare con tutte le nostre forze a cambiare le cose. Ma questo non accadrà in una notte, Judai. Tu non conosci il Clan, non sai come funzionino le cose qui. Tutto quello che pensi di sapere di noi è stato filtrato da tuo nonno. Io sono nata e cresciuta in questo ambiente. Mio padre ritiene che ognuno nasca con un destino prefissato, io ritengo che ognuno sia artefice del proprio. E io penso di aver scelto il mio, Judai. Quando i tempi saranno maturi, quando tutto sarà predisposto, anche gli Hyuga cambieranno. Ma non attraverso l’aggressività e la violenza, bensì tramite la diplomazia e la pazienza. Accadrà, Judai, se non subito, certamente in un futuro non troppo lontano. E quando accadrà, nessuno Hyuga toccherà più un familiare, un fratello o una sorella per marcargli la fronte. Mai più. Tu puoi partecipare a questo cambiamento, Judai. Oppure puoi continuare per la tua strada, non ti fermerò. Ma in questo progetto esistono solo due possibilità: con me o contro di me.»

    Murasaki si ritrasse, riprendendo fiato. Judai era solo la seconda persona al mondo a cui aveva confidato questo suo progetto. La prima era stata Tomoe. Qualsiasi fosse stata la risposta del ragazzo, qualora avesse avuto qualcosa da dire, Murasaki si sarebbe comunque ricomposta, sistemandosi con gesti misurati il kimono, e ricomponendosi i capelli.

    «Una prima lezione sulle dinamiche del Clan.»

    Murasaki si voltò verso sinistra, dove un suo cugino e membro della casata principale li stava osservando, incuriosito. La ragazza continuò a parlare sottovoce, salutando il cugino con un sorriso.

    «Qui tutto ha occhi e orecchie, anche i muri. L'unico posto in cui si può parlare in libertà è il Giardino dei Glicini, dove il rumore costante dei grilli copre i sussurri più da celare. Per oggi, Judai-san, il nostro discorso sul futuro del Clan finisce qui.»
     
    .
11 replies since 9/4/2018, 21:43   182 views
  Share  
.