Ogni Promessa è Debito

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    Sedie Scomode


    - III -




    Raizen smise di mangiare per la prima volta da quando erano entrati nel locale.

    Bulletti, davvero?
    Dai, ti sembra l’argomento giusto per usare delle metafore?
    È un buon modo per dimenticarsi del fatto che hanno preso un intero palazzo e l’hanno schiaffato in mezzo al cielo.


    Sbuffò infastidito e tornò a dedicarsi ai vassoi.

    Non sono mai stato stronzo con nessuno, se non di rimando.
    No, non con loro, non col mio villaggio.
    Tu eri diversa, innanzitutto per la confidenza, inoltre sei otese, per quanto poco piaccia ad entrambi abbiamo fini differenti.
    E se ben ricordo non ho chiesto niente di speciale, tu invece hai richiesto un Kage, sperare di poter fare tu il prezzo di una simile convocazione è arroganza tua, non mia.


    Mise in bocca il primo pezzo di wagyu appena tolto dalla griglia e dovette fermarsi qualche secondo ad assaporarlo inebetito prima di continuare.

    Pugnalata?
    Non direi proprio.
    Non ho rubato nulla, ne avevo intenzione di farlo, ne ho mai chiesto di farlo.
    Il problema con le persone è che hanno paura che la verità, che quando li colpisce in faccia lascia qualche segno su un viso altrimenti intonso.
    E guardarsi allo specchio dopo è sempre più difficile.
    Ho ben saldo nella mente il ricordo dell’ultima volta che ho leso un mio alleato, e mi ricorda costantemente quanto stupido e controproducente sia farlo.


    Inspirò pesantemente.

    Purtroppo non è così semplice, quando sei l’HOkage devi meritarti l’appoggio altrui.
    La cosa peggiore?
    Le persone peccano di coerenza.
    Chiedono concretezza, azioni, e quando le hanno le dimenticano in fretta, ti basta dare del cretino a qualcuno, seppur a buona ragione, per passare da despota.


    Malgrado ciò che dicesse sembrasse infastidirlo, il suo volto era tranquillo, e pareva che l’appetito non gli mancasse.

    Onestamente credo che resterò perennemente indeciso sulla linea da prendere.
    Da una parte le persone meritano la gentilezza, dall’altra alcuni shinobi meriterebbero una sana revisione al cervello, dopo aver svitato la testa.


    Tornò ad ascoltare mentre sfilava la testa ad un calamaro già eviscerato.

    Oh guarda, alcuni son ripieni.

    Commentò a mezza voce, quasi suggerisse di assaggiarli.

    Già, ma non ci sei, sei otese.
    Sai, sarebbe problematico giustificare una segretaria di Oto.
    È molto più probabile che io pianti tutto in asso e lasci tutti a marcire nel loro brodo.


    Quando Hebiko gli chiese della sua elezione invece gli si illuminarono gli occhi.

    Cazzo si!
    È stato epico!
    E p i c o!
    Luci, fuochi d’artificio, e la musica era otese, c’è poco da fare, ma il titolo di “re del metallo pesante” vi si addice ed è pienamente meritato.
    E nulla, niente di noioso, solitamente ci si presenta al pubblico in pieno stile Konohaniano, tanta austerità, tanto rispetto, tante belle stronzate.
    Gli ultimi due Hokage che si sono presentati così sono spariti nel nulla, ho voluto dare un taglio netto.
    Hai presente quando pesti il legnetto che sveglia il boss finale e non te ne accorgi?
    Beh… malgrado lo spettacolo fosse grandioso penso che sia stato il primo errore.
    Penso semplicemente di non essere tagliato per un simile lavoro.


    Fece spallucce.

    Comunque si, è stata una roba gigante, nemmeno so quanta gente ci fosse, ma ricordo che dal palco non riuscivo a vedere le ultime file, pensa che con un illusione abbiamo fatto in modo che saltassero all’unisono, forse qualche casa ha rischiato il crollo quel giorno.
    Ad un certo punto ho pure cantato!


    Una serata piacevole, se non fosse per il fastidioso dubbio che prese nuovamente a bacargli il cervello: e se non fosse adatto al suo ruolo?
    Se non fosse adatto a stare tra la gente, a doverci interagire per forza, a chiederne l’approvazione a… a… a…
    Fortunatamente il suo cervello era più impegnato a riempire lo stomaco di cibo che se stesso di pensieri.

    E tu con Oto?
     
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