Ogni Promessa è Debito

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  1. Waket
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    Il Segreto della Felicità


    VI



    Raizen fu fortunato, la sua provocazione maliziosa non venne accolta come doveva, complice l'innocenza di Hebiko in quel frangente e probabilmente i diversi bicchieri di vino, buttati giù in un breve lasso di tempo. La ragazza arrossì, convinta che stesse parlando dei ricami, osservandosi l'abito con una punta d'orgoglio per averlo scelto così bene. La cosa non sembrò cambiare al momento del brindisi, quando Raizen decise di onorarlo al suo vestito. Aggrottò appena le sopracciglia, contrariata.

    Non te lo farò indossare, me lo sformi tutto.

    L'alcool stava iniziando chiaramente a fare effetto.
    Si limitò ad annuire al discorso di Febh, aggiungendo un semplice appunto dopo un sospiro.

    Sì, insomma, hai capito cosa intendo. Febh resta pur sempre... Febh.

    Sorrise appena quando Raizen le fece il discorso sui problemi, cercando di alleggerire le sue preoccupazioni. Si toccò i capelli, distraendosi con il cibo.

    Può darsi. Sì, diciamo di sì, dai. Pensare ai problemi altrui aiuta a dimenticare i propri.

    Non potè mangiarsi i suoi bocconi perchè Raizen la interruppe, ricevendo così un broncio infastidito dall'affamata viperella. Ascoltò le motivazioni, convincendosi data la sua insistenza, limitandosi ad una linguaccia biforcuta dopo la sua frecciatina sui gusti degli otesi.
    Mai avrebbe immaginato che del sushi poteva incantarla in quel modo. Tra le spiegazioni dell'Hokage ed i gesti del cuoco nel preparare quel semplice piatto, la Vipera apparve tremendamente concentrata sulla cosa, quasi fosse la risposta definitiva a tutti i suoi problemi. Era chiaro che nella sua testolina svariati pensieri avevano iniziato a farsi strada, sovrapponendosi l'un l'altro assimilando informazioni e traendo conclusioni che avrebbero portato a domande e ipotesi. Da buon cavaliere, Raizen le porse il piatto per prima, ma lei rimase a fissarlo da lontano, quasi fosse un trofeo. Forse aveva preso sul serio la minuziosa descrizione di quel momento.

    Io... Io sono questo sushi.

    Si sarebbe probabilmente creato un momento di confusione, ma non avrebbe dato tempo a nessuno di replicare o interromperla. Prese in mano il boccone, come fosse stato un amuleto prezioso.

    No, non sono questo sushi, ma è quello che dovrei essere. Io... Io inizio a capire! Mi complico la vita riempiendola di problemi che creo a me stessa, evitando le soluzioni semplici perchè se qualcosa è troppo scontato allora potrebbe essere sbagliato... Ma la forza delle cose sta proprio nella semplicità! Non serve a nulla complicarsi la vita mettendosi davanti ostacoli inesistenti o prendendo percorsi alternativi, è solo la semplicità che conta! Non devo snobbare la semplicità, devo perfezionarla! I-Io invece non faccio altro che ostacolarmi, pensando che la gente mi giudicherà se intraprendo quella strada... In realtà è questo il segreto degli shinobi migliori!

    Se solo avesse saputo qualcosa di più riguardo a Febh, avrebbe scoperto che la sua arte della rotazione era la prova fisica di quel pensiero.
    Con gli occhi lucidi, fissò per un'ultima volta quel boccone, prima di infilarselo in bocca, assaporandolo. Dei piccoli singhiozzi lasciavano intuire la cascata che sarebbe arrivata a breve. Mandato giù il boccone, si coprì il volto con le mani, singhiozzando rumorosamente.

    Sento di aver fatto così tante scelte sbagliate nella mia vita, prendendo sempre la strada più difficile. Mi sono rovinata da sola. Se ora sono in una situazione così schifosa è solamente colpa mia. Ed invece di fare la cosa più semplice ed affrontare me stessa, continuo a dare la colpa agli altri, perchè... perchè la semplicità fa paura. Riuscire a fare una cosa semplice non da soddisfazioni, sono le cose complesse che portano alla gloria. Ma questo è solo quello che ti vogliono far credere gli altri. Perchè se tutti sapessero che è semplice diventare come loro, allora non sarebbero idolatrati a quel punto.

    Non era chiaro su cosa stesse delirando di preciso. Aveva mischiato così tante informazioni e ricordi tra loro, ed ora li stava vomitando fuori tutti in una volta, tutti causati da quel semplice discorso. E forse l'alcool, che sicuro aveva aiutato a spalancare la porta a quel discorso.

    Sto facendo così anche con te!! Voglio dire... Guardami! Per ottenere questa cena sono dovuta andare in uno schifosissimo laboratorio... Perchè dirti che volevo semplicemente passare del tempo con te era semplice, troppo! Dovevo complicarmi la vita e farmi esplodere un cadavere addosso, altrimenti non sarei stata degna della tua compagnia... E solo ora realizzo che è una cosa terribilmente stupida!

    Continuava a piangere, senza dare cenno di fermarsi. Ultimato il discorso, i suoi singhiozzi si sarebbero fatti meno rumorosi.

    Voglio solo... Sniff... Guardare la tv con te... E poi lamentarmi del film che hai scelto... E addormentarmi sul divano... Così semplice... E allora perchè prendo la strada difficile e aspetto che sia tu a farmi fare quello che voglio?

    Non era chiaro se si fosse resa conto che quelli non erano pensieri ma stava parlando ad alta voce, per quanto metà delle parole fossero biascicate per via dei discorsi. Alzò lo sguardo verso il cuoco, parte del trucco era sceso sulle guance, sporcandole.

    Uhm... Ne vorrei un altro. Per favore.



    Edited by Waket - 4/7/2018, 19:10
     
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