Ogni Promessa è Debito

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  1. Waket
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    VII



    Raizen confermò di voler accontentare la sua richiesta. Hebiko non riuscì a trattenersi dall'arrossire, limitandosi ad annuire più volte con ancora qualche grossa lacrima che scendeva sul volto. Non avrebbe disturbato ulteriormente il pasto dell'Hokage. Dopo essere stata accontentata con un secondo piatto fatto sul momento, vennero portate altri piatti, uno più buono e ricercato del precedente, arricchendo la cena e dando modo alla Vipera di consolarsi da quello sfogo riempiendosi di pietanze che solo in quel luogo avrebbe trovato così saporite. Era lei ad essere viziata in quel momento, eppure la sua visita al villaggio era stata fatta per aiutare Raizen, non per farsi una vacanza a spese altrui! Da buon cavaliere, finita la cena, Raizen confessò persino di aver pagato in precedenza. Hebiko non aveva nemmeno intenzione di aprir bocca a riguardo, per quanto il farsi pagare una cena fosse ancora qualcosa che percepiva più come una vergogna che dell'orgorglio, sapeva bene che probabilmente il valore di quelle portate superava quello del suo stesso appartamento. Si limitò a coprirsi il volto imbarazzata, non avendo il coraggio di dire nulla se non un timido "grazie", prima di uscire dal locale.
    La rossa ridacchiò a sua volta per la battuta, ormai ripulita dalle lacrime.

    Mi lascerai di nuovo sul divano, o avendomi invitatata tu mi riservi un posto speciale?

    La passeggiata lasciò emozioni completamente opposte ai due. Se per Raizen starsene in giro in quella città silenziosa, ancora emotivamente distrutta dall'attacco di pochi giorni prima, era motivo di ansie ed insicurezze crescenti, per la Vipera era esattamente il contrario. Ad Oto non faceva che spostarsi da un posto all'altro il più in fretta possibile, senza perdere tempo ad esplorare la città, preferendo starsene rinchiusa in amministrazione o a casa sua, al sicuro. Per le strade era normale sentire grida, richieste d'aiuto o simili, e se persino le vie più trafficate erano ricolme di mendicanti, ladri e probabilmente stupratori, nei vicoli più oscuri era probabile che trafficassero organi e chissà quali altre orribili trattative. La kunoichi fece un profondo sospiro. L'aria profumava di fresco. Nessun olezzo sospetto di cadavere o di fogna. Il silenzio regnava sovrano, rotto solamente da qualche cicala ed i chiacchiericci di gente appostata fuori dai locali. Era tutto così tranquillo, così sicuro, sarebbe potuta restar fuori a passeggiare per ore. Qualsiasi otese che l'avesse vista in quel momento non sarebbe stato in grado di riconoscerla. Potersene star fuori senza avere i nervi tesi per paura di essere attaccati all'improvviso era un lusso che a casa non poteva permettersi. Le sarebbe mancato tantissimo quel momento, una volta tornata alla realtà.
    Nonostante l'empatia non fosse la specialità di Hebiko, per non accorgersi del disagio di Raizen bisognava essere completamente ritardati. Lo osservò perplessa per qualche istante, balbettando mentre recuperava il focus:

    Ah, mh... Divan- il film! Già, sì, si voleva vedere un film. Ma basta macchinoni nel deserto.

    Ridacchiò. Per una delle pochissime volte nella sua vita, ci teneva a mettere a suo agio la persona accanto a lei. Certo, quello poteva essere un tentativo piuttosto freddo dal punto di vista di una persona qualsiasi, ma conoscendola, era un gesto davvero importante.
    Portò le mani dietro la schiena, osservandosi timidamente in giro. Voleva dire qualcosa, ma non trovava le parole. Avrebbe passato qualche minuto buono a mugolare sottovoce di tanto in tanto, sentendo le parole bloccarsi in gola. Non aveva mai provato un'emozione simile, non capiva perchè le si strozzassero le parole prima di uscire. Le era capitato con Febh, quando aveva avuto particolarmente paura, ma quello non era decisamente il caso! Forse sotto sotto della paura c'era, ma non era la stessa cosa. Si fece forza, sentendo il viso andarle a fuoco, per poi trovare finalmente il coraggio di borbottare fuori qualcosa:

    Allooooora... Insomma. Dopo queste giornate passate insieme... Ti sei convinto di non essere più così solo come credevi?

    All'ospedale si era pianto addosso per la cosa, mostrando sorpresa alla proposta di Hebiko. Non poteva biasimarlo, lei stessa era sorpresa per la sua stessa proposta. Stava agendo parecchio d'istinto ultimamente. Forse l'aria di sicurezza che circondava Konoha le permetteva di liberarsi di più dai suoi stessi blocchi mentali.


    Edited by Waket - 17/7/2018, 22:38
     
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