Ogni Promessa è Debito

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    Un Volto Gentile


    - VIII -




    Il Colosso guardò sorpreso Hebiko, come se fosse offeso da quella domanda?

    Divano?
    No, no, non se ne parla, sei stata invitata, meriti di meglio che casa mia possa offrire!


    Avrebbe glissato sul fatto che il letto scelto con più cura era quello presente nella sua stanza, per il momento quantomeno.
    All’esterno Hebiko lo distrasse cercando di pianificare il dopo cena.

    Mh.
    Film.
    Ultimamente di davvero interessante è uscito poco…
    È un po' vecchiotto ma l’Avvocato di Orochi è interessante, ma non riesco a dirti di più senza rischiare di farti qualche spoiler.
    Però ha un bel cast.


    Certo, non veniva lesinato neanche il sesso, ma nei film capita, è una parte della vita dopotutto.
    Erano al cancello esterno di casa quando Hebiko le chiese se ancora si sentiva solo.

    Mh!

    Aveva le chiavi in mano, ogni volta si sentiva stupido ad usarle per aprire un cancelletto ma quella volta l’esitazione che gli bloccava la mano era diversa, passarono interminabili secondi prima che prendesse le chiavi in mano, stringendole nel pugno.

    Si.

    E senza aggiungere altro le prese un braccio, senza stringere, ma con una presa sufficientemente salda da trascinarsela dietro.
    Un film si poteva vedere ovunque, una casa erano solo quattro mura, ed un letto era solo un giaciglio soffice, lui, Raizen, era ben altro.
    Non era facile dire per quanti metri avevano corso, nonostante Hebiko fosse migliorata fisicamente dal loro ultimo incontro Raizen gli stava ancora parecchie spanne sopra, senza contare che ogni tanto veniva avvolto da scariche elettriche innocue ma durante le quali la sua velocità aumentava vertiginosamente.
    Fermatosi al limitare della foresta, con un leggero fiatone si voltò verso di lei sorridendo.

    Vieni qui a guardare.

    Uscendo dal fitto degli alberi, lontano dalle luci artificiali di Konoha il cielo aveva assunto tutta un’altra apparenza, era una notte tersa ed era facile vedere una quantità spropositata di stelle che non facevano fatica ad illuminare l’erba quanto bastava da non farla apparire nera, ma di un verde molto scuro.

    Siamo lontani da tutto, da tutti qui.

    Era una radura abbastanza grande da rendere complesso distinguerne i confini, erano probabilmente nell’altopiano alle spalle di Konoha, e li, lunghi fili d’erba la facevano da padrone, arrivando a lambire il bacino di Raizen.
    Non era una serata affatto fredda e con tutta quell’erba per stare comodi bastava stendersi, dopotutto non erano nel bosco dei sussurri, li non c’erano bestie selvagge create da chissà quali incroci genetici.
    Battè con la mano accanto a se.

    Penso che ci sia spazio anche per te.

    La fece sedere.

    Qui, dopotutto, siamo soli.

    La sua mano destra si avvicinò a lei, oltre poco oltre la guancia, e mentre l’accarezzava, quasi distraendola, forse per una leggera deformazione professionale ed una certa passione per le sorprese, la baciò.

     
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17 replies since 7/5/2018, 19:21   361 views
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