Musei no Uta - Il Canto Senza Suoni

Le Grotte del Silenzio

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Kensei, Hohenheim, Yato
    Resa vana l'ultima offensiva di Reika grazie alla mia illusione, mentre lo stormo vivente si riorganizzava il Sensei, forte del potere concessogli dalla Baronessa, decise di porre fine a quello scontro che fin troppo aveva pesato sulla nostra mente e sui nostri corpi...specie il mio che dopo aver dissolto parte del guscio ligneo mi trovai ad accasciarmi, provato dalle tremende esalazioni tossiche che permeavano quella sala. Io...anf...il...respiro...anf... Certo anche la carenza di chakra cominciava a farsi sentire, ma se lo stesso valeva per il Maestro e per Hohenheim certamente non lo davano a vedere. I miei occhi avvamparno di pura invidia, che quasi sfociava nell'odio. Volevo anche io quel potere...lo desideravo...ne avevo un disperato BISOGNO per la mia Missione. La mia stessa vita dipendeva dall'ottenere quel potere! Anf...grazie... Risposi alle parole di lode che mi venivano rivolte...parole che erano come stilettate, un contentino per il genin che non sarebbe mai dovuto essere là e che poteva solo ammirare come un cane bavoso davanti al pasto, ciò che i veri ninja erano in grado di fare.

    Il maestro iniziò a far roteare la sua arma con rapidità crescente, mentre lo spostamento d'aria generato creava come un effetto di risucchio...la peggiore delle offensive per una creatura composta da migliaia di elementi che singolarmente erano decisamente deboli. Gran parte dello stormo venne catturata dal vuoto d'aria, attratta senza possibilità di reazione se non cercare nuovamente di condensarsi in un solo essere per opporsi...ma le tempistiche le giocavano contro, così come il gas che la intontiva (e lo respirava con decine e decine di gole, a differenza mia) e con quell'ira terribile che la rendeva ancor più incontrollabile e violenta. Abbastanza pipistrelli si erano quasi radunati in una versione ingrandita della testa mostruosa assunta dalla Nobile poco prima, abbastanza grande da divorare una persona in un solo morso...ma il Maestro era pronto con la sua spada. IO TI ODIOOOO!!!! Le ultime parole di Reika. Con un botto sonoro che si accompagnava all'elegante e spietato fendente, il Maestro la trafisse trasmettendo una tremenda vibrazione a tutti i pipistrelli in contemporanea, facendoli letteralmente esplodere come se squarciati a metà. L'impatto fu tale che le orecchie mi continuarono a fischiare per qualche minuto, e quasi non mi accorsi delle azioni del sunese che con le sue creazioni fece piazza pulita dei pochi pipistrelli rimasti. Forse uno o due rimanevano, ma si avvizzirono lentamente, con la voce di Reika che sussurrava ancora e ancora quella singola frase: TI ODIO. Ti Odio. Ti odio. ti odio. ti...

    Lo odiai anche io perché era meglio di me. E mi fece sentire meglio. Il Maestro aveva ragione. Stavo per perdere i sensi, stremato dalla fatica. Hohenheim-san...questi gas...li ha fatti lei? La prego... Iniziai a tossire: il mio organismo era stato fin troppo compromesso...avevo davvero bisogno d'aria! Nell'istante in cui il Jutsu fosse stato disperso un gran numero di pipistrelli sarebbe piombato all'interno: uno stormo che faceva quasi impallidire quello di Reika, ma che non trasmetteva alcuna ostilità nei nostri confronti. Le creature volarono intorno a Kensei, sorreggendolo nella discesa dal soffitto nemmeno stesse planando, fino a tornare a condensarsi nell'aspetto gigante e mutevole della Baronessa. Kyofu era appeso alla porta, a testa in giù, e ci osservava. Io potevo finalmente respirare.

    Kensei Hito. Con Amano unitosi al contratto e Reika annientata, l'equilibrio dei Nobili è definitivamente cambiato. I pipistrelli torneranno a seguire la vocazione del Contratto, anche se alcuni potrebbero scegliere ancora di legarsi al clan Kuei, ma senza più essere di loro esclusivo appannaggio. Seguitemi. Con la cacofonia delle sue diecimila ali uscì da quella sala di morte e corruzione, lasciandoci soli. Kyofu ci salutò con un inchino (per quanto strano sembrasse visto che era a testa in giù). Kensei Hito, sono onorato del legame fra noi. Dimostri di essere degno di portare la Yakusoku, di essere il nuovo fondatore dei Kenkichi. Ti servirò fino a quando avrò respiro. Poi con una delle manine artigliate che stavano in cima alle ali indicò la direzione intrapresa dalla Hakushaku. Ho predisposto del cibo per rifocillarvi...niente di elaborato, temo, ma è nutriente. In quell'istante avrei potuto abbracciarlo per quelle parole...salvo poi uccidermi per la vergogna...perchè ero sempre così debole? Così fragile? Lei vi attende dove vi siete incontrati la prima volta. Il cibo si sarebbe scoperto essere perlopiù a base di insetti (morti), frutta e miele, ma avevo mangiato di peggio e accettai senza riserve.

    [...]

    Feng Gu
    Chino sul suo nemico, completamente padrone della sua vita o della sua morte, il Risorto prese la decisione di attendere, di rimandare la vendetta in modo da sorbirla appieno, invece che sfiorarla appena con la punta della lingua. Investire per il futuro successo, questo era il suo piano. Tsubasa sembrava sollevato e cominciò a svolazzare intorno al mercenario. Certo, Tengai-sama sarà informato, ma fate presto...quello potrebbe anche essere tutto ciò che resta di Kazuhiro-dono. Iniziarono la risalita, prendendo la Spira Nera al contrario: muoversi con un peso era più complesso, ma le orribili creature di quell'abisso non sembravano interessate a ciò che saliva verso l'alto, quanto piuttosto a danneggiare ciò che scendeva, forse identificandolo con i pipistrelli loro guardiani. Nessuno li disturbò.

    Kazuhiro-dono combattè contro un Kaguya dell'Accademia anni fa. Il Mizukage di Kiri, in una delle prime missioni ufficiali della Zanna fuori dal loro territorio. Ne parla sempre come dello scontro più grandioso mai avuto...il primo in cui utilizzò la Divina Danza Notturna fino in fondo...anche se il suo nemico decise di suicidarsi esaurendo il chakra piuttosto che affrontare la morte con coraggio, e la cosa rimane come un'onta per Kazuhiro-dono, uno smacco che non riesce a dimenticare. A metà strada poi il pipistrello si separò dal Risorto, dirigendosi verso la dimora di Tengai, mentre il mercenario poteva continuare la sua ascesa con relativa tranquillità, raggiungendo quindi il Re che albergava nel suo collo. Non poteva comunicare telepaticamente, ma trasmetteva i suoni con le vibrazioni delle ossa e pertanto erano le orecchie del Kaguya a sentirlo, e doveva essere la sua voce a parlare, come se avesse il suo interlocutore sulle spalle, vicino all'orecchio. Morto. Io esisto da tempo immemorabile, io sono divinità! Nessuno ha generato i quattro Re, noi siamo coloro che dovrebbero regnare sul mondo intero! Il Flagello, lui si, lui è artificiale, precipitato nella nostra prigione, abbastanza forte da tenerci in scacco, ma solo per fortuna e stratagemmi, noi siamo superiori,e fra i quattro IO sono il migliore! Tutti mi hanno preso qualcosa, ma quando lo riavrò io li schiaccerò tutti come vermi! Pieno di se, il Re sembrava certo di quanto dicesse, per quanto non fosse verificabile, e certo la sua natura divina era discutibile. Forse millenni nel buio avevano offuscato il suo giudizio, o magari non era una creatura del tutto razionale sin dal principio. I re sono quattro, il flagello è uno e perirà!

    Raggiunsero infine la cittadella dei Pipistrelli, e in quel momento il corpo di Kazuhiro ebbe come un tremito prima di dissolversi in uno stormo di pipistrelli, e gli stessi in polvere sottile che si diresse con rapidità verso est. O aveva smesso di esistere...oppure più verosimilmente allontanandosi dall'abisso che esisteva come prigione ora poteva ricongiungersi con il resto del corpo, portando le esperienze di quella battaglia. Anche per i sensi fini del Kaguya seguire della polvere nera nel vento e al buio era praticamente impossibile. Poteva tornare da Tengai o cercare gli Accademici...o cercare da solo l'uscita da quel posto...peccato che non sapesse in quale direzione cercarla.

    [...]

    Tutti assieme?
    L'enorme pipistrello composto dal mutevole stormo attendeva svolazzando sul posto, strano a guardarsi come sempre, ma con la pancia piena e con qualche sana boccata di aria pura, unita alle Mani Curative (Che non avrei lesinato per curare anche gli altri due, se necessario), ero abbastanza in forze da non farmi prendere dalla nausea. Hohenheim-san...sono...sono mortificato per il suo orecchio. Deglutii. Lo ho raccolto, posso provare a ricucirlo e usare poi le Mani Curative se vuole...dovremmo essere ancora in tempo. Se anche avesse acconsentito, però, avrei scoperto che non importava cosa facessi: la carne non si rinsaldava e anche se il moncone aveva smesso di sanguinare era come se quell'orecchio non facesse più parte del corpo [Nota]Questo a causa dell'Orizzone degli Eveti! Io non...non capisco. Sarei avvampato di imbarazzo. Sono...sono un medico fallito e un ninja inutile, mi perdoni. Avrei detto prostrandomi, gonfio di autocommiserazione e di odio per chiunque fosse invece capace di cose oltre la mia portata. Hohenheim incluso.

    Ma mentre questa scena faceva da satellite, la riunione tra Kensei e il corpo principale della Baronessa seguiva una formalità che aveva qualcosa di sacro.
    Oggi molto è cambiato nelle Grotte del Silenzio, Kensei Hito.
    Un vecchio patto è tornato a fiorire più saldo che mai.
    Una vecchia faida è stata rimandata con una tregua vantaggiosa per tutti.
    Un equilibrio è stato spezzato, portandomi nuova influenza.
    Un'amicizia è nata, spero, tra me e colui che impugna la Promessa di Kenkichi.

    Altri pipistrelli si erano uniti stavolta, Kyofu avanti a tutti, ma almeno una cinquantina riempivano la sala, di forme e dimensioni più che variegate. In quel momento però fummo interrotti dal battito di mani all'estremità della piattaforma: un uomo ben vestito e dalla pelle scura era appena arrivato: uno stormo divenuto umano. Congratulazioni. Ottime mosse, davvero. Uccidere Reika e soggiogare politicamente Amano. Sono assai compiaciuto. Personalmente a me interessa solo fermare quanti più Mostri d'Ombra possibile, questi giochi politici sono secondari, ma mi permetto di dire che il Mercenario che avete mandato è stato sopraffino, mettendo persino fuori gioco uno dei quattro Re per qualche secolo, con l'aiuto di un mio ex consanguineo. Fece un inchino. Sono assai lieto di questi eventi. Il mio nome è Tengai, nobile delle grotte del silenzio. Come da accordi con il Kaguya. Tsubasa doveva averlo informato delle capacità di Feng Gu e del duello avvenuto. Lascerò che i pipistrelli siano liberi di scegliere anche i Kenkichi, e non solo i Kuei. Almeno dodici pipistrelli di diversa foggia lo avevano seguito e si erano appollaiati poco distante. Ma prima che me lo chiediate, sono troppo impegnato a farequello che è il nostro dovere qui sotto per unirmi al contratto come Amano...inoltre preferisco una certa libertà d'azione. Anche il Sensei aveva avuto successo allora, ma dove era? Non potevo sapere se stava vagando da solo, o se Tengai se lo era portato dietro, o se sarebbe arrivato sulla piattaforma, magari proprio in quel momento.
    Tutto questo mi rende orgogliosa. Sono felice, Kensei Hito, di averti incontrato e di essere legata a te e ai tuoi saldi princìpi. Sii l'esempio di cui il clan ha bisogno per risorgere. Ora dimmi, scegli due fra noi e conferisci loro un nome, se lo desideri, così da poterli richiamare quando ne avrai bisogno. Col tempo, tutti noi saremo al tuo servizio diretto.

    Non so se hai delle ricompense pattuite con le persone che ti hanno accompagnato, ma se così non fosse, potrei donare loro qualcosa che conserviamo nella cittadella e che certo avrà più utilità per mani umane che non per noi.

    Una ricompensa? A me bastava che il Maestro decidesse di insegnarmi l'arte della spada...ma forse qualcosa poteva essere utile per la Missione. In ogni caso ero stato debole, patetico e persino lesivo, ma almeno non mi sarei mostrato avido come un cane adorante in attesa di un premio. Rimasi in silenzio, cercando di mantenere un'espressione neutra e abbozzando un inchino. Non ho pretese se non di essere addestrato, anche se indegno. Dissi, ma non sapevo cosa avrebbe detto Hohenheim.

    Edited by Febh - 6/2/2020, 12:56
     
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