Musei no Uta - Il Canto Senza SuoniLe Grotte del Silenzio

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Egida di Sangue


    Epilogo


    Atto XII
    La Promessa ed il Contratto. †



    Come quando si spense Keiji Kagome, Reika, ora davanti a me nella forma della sola mostruosa testa dell'essere che precedentemente avevamo affrontato, gridò con tutta la rabbia ed il fiato che aveva in quello stormo gigantesco il suo disprezzo. E lo ripetè più e più volte, fino allo sfinimento, fino al completo annientamento. La reazione esasperata alle nostre offensive, l'oscuramento che la sua coscienza aveva avuto, graduale e ferale, durante il combattimento, l'abbandono assoluto della razionalità in quell'ultimo istante di vita era soltanto merito mio. Così come nacqui, dalle ceneri del più imponente odio, dal sentimento di disgrazia che il Kagome percepiva dentro di sé, sentimento capace di annichilire ogni singola frazione di ricordo nel corpo che lo prova e di creare mostri dal potere infinito, così moriva Reika. Abbandonata al più puro e viscerale sentimento umano, alla più profonda e naturale indole umana, Reika si spegneva con la disgrazia nel cuore e la coscienza di aver fallito nella vita. Tutto ciò che un tempo le apparteneva adesso non sarebbe mai più stato suo. Avevano perso l'umanità quei Nobili chirotteri, Reika forse meno di altri, ma io ero capace di risvegliare in loro il più umano dei sentimenti. Reika, infatti, era perita come soltanto la più vile degli esseri umani sa fare.
    La Yakusoku vibrò così forte, quando la sua lama di sangue entrò in contatto con lo stormo compatto in cui Reika si stava materializzando, che anche il sangue che l'alimentava sobbalzò, andando a creare un vorticare ispido e seghettato lungo tutta la lama. Il tonfo sordo che ne seguì, poi, spinse indietro anche le mie salde mani.



    Reika gridò così forte che la parete sulla quale poggiavo vibrò in modo deciso. Capii che, finalmente, lo scontro era finito. Lasciai che la rabbia che emanavo tornasse all'interno del mio corpo, smettendo di avviluppare ogni anfratto di quell'enorme palazzo. Il freddo scese nuovamente sulle mie membra che adesso, provate dall'estrema tecnica proibita. Allo stesso modo la Yakusoku si ritrasse, bagnando con una goccia di sangue la mia mano destra.
    Hohenheim, dal canto suo, si stava occupando dei pipistrelli sfuggiti dalla mia tecnica precedente - e lo stava facendo egregiamente. Pochi istanti dopo, infatti, egli poté sciogliere la sua tecnica che ci aveva chiusi dentro insieme alla nostra vittima, liberando ogni ingresso - ed ogni uscita - dalla copiosa argilla che aveva generato. Immediatamente la Hakushaku tutta mi volò incontro, afferrandomi con le ali di mille pipistrelli, finanche sostenendomi ed aiutandomi a riatterrare dal soffitto. Guardai Yato, Guardai il Kazekage. Accennai un breve inchino con la testa rivolto verso di loro mentre la Baronesa iniziava a rivolgermi parola. Kensei Hito. Con Amano unitosi al contratto e Reika annientata, l'equilibrio dei Nobili è definitivamente cambiato. I pipistrelli torneranno a seguire la vocazione del Contratto, anche se alcuni potrebbero scegliere ancora di legarsi al clan Kuei, ma senza più essere di loro esclusivo appannaggio. Seguitemi. Contemporaneamente entrava nel palazzo anche Kyofu. Kensei Hito, sono onorato del legame fra noi. Dimostri di essere degno di portare la Yakusoku, di essere il nuovo fondatore dei Kenkichi. Ti servirò fino a quando avrò respiro. Indicò poi verso l'alto. Ho predisposto del cibo per rifocillarvi...niente di elaborato, temo, ma è nutriente. Lei vi attende dove vi siete incontrati la prima volta. L'impassibilità del mio animo mostrava sincera riverenza nei confronti dell'Albino. Fu il primo a legarsi a me ad Azumaido e, allo stesso modo, fu il più grande sostenitore delle mie imprese. Devo molto a lui. Sono io onorato del legame che ci lega, Kyofu. Andiamo dalla Baronessa, adesso. Dissi, mentre il chirottero mi mostrava il suo bianco dorso, concedendomi di salire su con lui. Yato, se vuoi, c'è posto anche per te. Dissi, senza voltarmi verso il giovane Genin. Un passaggio, quello, che avrebbe segnato l'inizio di qualcosa.

    [...]

    La Hakushaku era lì, ferma e ben visibile eppure eternamente in moto, come se la sua stessa esistenza fosse scandita dal battere di infinite ali. Oggi molto è cambiato nelle Grotte del Silenzio, Kensei Hito. Un vecchio patto è tornato a fiorire più saldo che mai. Una vecchia faida è stata rimandata con una tregua vantaggiosa per tutti. Un equilibrio è stato spezzato, portandomi nuova influenza. Un'amicizia è nata, spero, tra me e colui che impugna la Promessa di Kenkichi. Insieme a lei c'erano tantissimi altri chirotteri, almeno una cinquantina. Erano un vero e proprio esercito: Kyofu era alla testa del gruppo, distinguibile più di tutti per via del colore del suo manto. Ve ne erano di tutti i tipi. Era presente anche Amano, anche se era evidente che avrebbe preferito essere altrove. C'è da dire che sul suo volto albergava un sorriso sinistro, un sorriso che quasi pregustava quello che di lì a molti anni sarebbe potuto succedere. Mentre facevo un breve inchino di riverenza con la testa, prima di rispondere alla Hakushaku, fui interrotto da un battere di mani poco discreto e quasi dissacrante. Mi voltai, con il capo ancora semi-chino. Congratulazioni. Ottime mosse, davvero. Uccidere Reika e soggiogare politicamente Amano. Sono assai compiaciuto. Personalmente a me interessa solo fermare quanti più Mostri d'Ombra possibile, questi giochi politici sono secondari, ma mi permetto di dire che il Mercenario che avete mandato è stato sopraffino, mettendo persino fuori gioco uno dei quattro Re per qualche secolo, con l'aiuto di un mio ex consanguineo. Sono assai lieto di questi eventi. Il mio nome è Tengai, nobile delle grotte del silenzio. Come da accordi con il Kaguya. Lascerò che i pipistrelli siano liberi di scegliere anche i Kenkichi, e non solo i Kuei. Ma prima che me lo chiediate, sono troppo impegnato a farequello che è il nostro dovere qui sotto per unirmi al contratto come Amano...inoltre preferisco una certa libertà d'azione. Tornai in una posizione più consona. È un piacere conoscerla, Tengai. Sono lieto anche che il mio compagno sia stato di suo gradimento. Non ne avevo dubbi. Benché mi dispiaccia non poterla avere tra le file dei chirotteri legati ai Kenkichi, ammiro la sua disponibilità. Un giorno, forse, cacceremo questi Mostri Ombra insieme, se me lo concederà. Accennai nuovamente un inchino, molto formale e poco profondo. Tutto questo mi rende orgogliosa. Sono felice, Kensei Hito, di averti incontrato e di essere legata a te e ai tuoi saldi princìpi. Sii l'esempio di cui il clan ha bisogno per risorgere. Ora dimmi, scegli due fra noi e conferisci loro un nome, se lo desideri, così da poterli richiamare quando ne avrai bisogno. Col tempo, tutti noi saremo al tuo servizio diretto. Non so se hai delle ricompense pattuite con le persone che ti hanno accompagnato, ma se così non fosse, potrei donare loro qualcosa che conserviamo nella cittadella e che certo avrà più utilità per mani umane che non per noi. Guardai quel vortice imperituro d'ali con estrema riverenza. L'onore è mio, Hakushaku. Ho fatto solo ciò che era necessario fare. Mi voltai poi verso la schiera, lanciando un profondo sguardo nel buio di quelle ali. Tu. Dissi, indicando qualcosa che si muoveva nelle tenebre. Avevo visto nient'altro che un'ombra ma fui sorpreso quando un intero stormo si palesò davanti a me in un guerriero in armatura. Chi sei? Chiesi, mentre ancora alcuni pipistrelli convogliavano nella sua figura. Chi sono non ha più importanza da molti anni. Ma so dirti in cosa sono bravo. Il mio stormo è composto da pipistrelli avvezzi all'oscurità ed appaio quasi sempre nella forma che il mio interlocutore vorrebbe che io avessi. Posso, in sostanza, diventare ciò che voglio attraverso lo sciame. Roteai la Yakusoku al mio fianco, poggiando poi la spada cremisi sopra la spalla del chirottero umanoide, ora in ginocchio davanti a me. Alzati, Kakuresata. Un boato unico e breve si alzò dalla folla che osservava l'evento. Il Rito era sentito e dunque apprezzato da tutti. Infine alzai il dito indicando uno dei Pipistrelli accorsi in prima fila. Anche questa volta, mi stavo rivolgendo a qualcuno di forma umanoide. Sembrava anziano e saggio oltre che potente e mi domandavo come mai un essere di tale lignaggio non fosse a capo di qualcosa nella Grotta del Silenzio. Ci fu un breve sussulto nella folla. Presentati, Kyuketsu Komori. L'uomo tacque, in un primo momento. Poi estrasse una spada. L'arma brulicava di vita, come se essa stessa fosse uno sciame di pipistrelli. Io sono poc'altro che l'involucro vuoto di un essere decaduto. Un tempo estremamente potente, antico compagno di Kenkichi Mikawa, oggi ridotto ad una echo in un'anima del più oscuro metallo scavato nella roccia di questa grotta. L'uomo parlava ma senza muovere la bocca. La sua voce, infatti, proveniva dalla spada più che dal suo corpo. Per poter camminare in mezzo agli altri pipistrelli sono stato costretto a scindere parte del mio stormo in quest'essere senz'anima che mi porta dietro e mi brandisce. Annuii in silenzio, mentre ascoltavo quella storia incredibile. Mi trovavo davanti all'anima di un guerriero nel cui sangue, a quanto pareva, scorreva sia il sangue Kenkichi che il sangue Kuei. Un incrocio, quello, che meritava d'essere tenuto in considerazione. Allungai la mano, cercando il consenso di quel golem d'ali e d'acciaio, fino a cingere il manico della spada. Vivrai di una nuova vita così, come i Kenkichi vivono dell'eternità dell'acciaio. Alzati, Kuroi Yūrei. Dissi, mentre la lama della spada si disperdeva nell'aere in uno stormo infinito di pipistrelli.
    A quei riti seguirono infiniti festeggiamenti. I pipistrelli, scuri e temibili, sapevano essere estremamente rumorosi, seppur velati d'una eleganza sovrumana. Mi rivolsi poi ai miei compagni. Devo ringraziarvi tutti per il vostro aiuto qui oggi. Tutti voi meritate qualcosa; i miei compagni Kumori si sono offerti di donarvi quel che qui, per loro, è inutile. Io non posso fare a meno che accettare e ringraziare nuovamente tutti. Aprii le braccia, rivolgendomi principalmente ai Pipistrelli. Fatemi però una sola cortesia: date a quel ragazzo come dono di questi luoghi, una spada che abbia qualcosa da raccontare. Dissi, indicando Yato. Il foglioso se l'era meritata. Considera iniziato il tuo addestramento nella via della spada, ragazzo.
    Infine, mentre mi dirigevo verso Hohenheim, incrociai lo Shogenin. Non so cosa tu abbia detto a Tengai o fatto per lui ma pare abbia funzionato. Feci una breve pausa. Farò finta di non aver sentito quella frecciatina che mi hai lanciato precedentemente. Continuai, mentre, già di spalle, ero davanti al Kazekage, il quale mi stava venendo in contro. Abbiamo combattuto bene insieme Inquisitore e spero di poter continuare così in futuro. Dopotutto, abbiamo un nemico comune lì fuori.. Il mio volto sotto l'elmo si incrinò. È stato un onore combattere al suo fianco, Kazekage e la sua speranza è anche la mia. Dissi, sia con un doveroso tono formale che con una sincera ammirazione. Quanto al nostro nemico comune, sarò lieto di sentire la sua storia e le sue motivazioni mentre rientriamo ai nostri villaggi, se le andrà di raccontarla.
    Ma questi dettagli, forse, sono per un'altra volta.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 27/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con handicap attivo.



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    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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