Noi vi troveremo!

Era passato qualche tempo dall'ultimo incarico svolto per conto dell'accademia e la vita quotidiana e "tranquilla" della sua famiglia adottiva cominciava a farsi pesante; al buon Kitori serviva proprio una "vacanza" dalla "vacanza". Ma se solo il Kuro avesse immaginato gli eventi che presto avrebbe dovuto affrontare sicuramente avrebbe preferito continuare a "soffrire" la vita domestica, tutto era meglio di trovare amici in pericolo. All'oscuro del ragazzo gli eventi erano già in moto...
Una mattina, uguale a tutte le altre, il Kenkichi rientrava a casa dopo i consueti allenamenti mattutina con la sua fedele lama (e compagna di battaglia) Manaita, quando nella buca delle lettere vi era, in attesa, la solita missiva accademica. Con un certo entusiasmo, dettato più che altro dalla noia, il genin aprì e lesse la posta:

Che bello! Un incarico mi stavo annoiando! Missione di protezione? Al Nekobaa! Stupendo rivedere Yoruichi...Stringerla nuovamente tra le braccia e fermarsi per un dopo missione...Forse potrebbe esserci anche Kairi?! Ma chiedere all'accademia? Non vorrei che il villaggio dei bakeneko sia nei guai. Meglio muoversi.

Il Kiriano allora corse immediatamente a prepararsi e subito dopo corse al porto a prendere un imbarcazione per il paese del fuoco.

[...]

Finalmente il diciannovenne, dopo un luogo viaggio di circa quattro giorni, giunse davanti al Nekobaa, nessuno dei suoi colleghi shinobi era arrivato prima di lui. Conoscere già la strada gli aveva permesso di arrivare in anticipo. Stranamente l'armeria era chiusa e sembrava abbandonata (più del solito) della padrona nessuna traccia e nemmeno saltò fuori chiamandola. Vi era soltanto un folto gruppo di gatti che però sembravano dei normalissimi mici. La situazione appariva fin troppo strana, il Kiriano cominciò a preoccuparsi almeno un po' ma senza darlo minimamente a vedere.
Dopo qualche tempo uno dei compagni di missione arrivò all'armeria: il biondo lo riconobbe immediatamente forse perché era un tipo abbastanza particolare o forse perché era un "fratello" kiriano o forse perché non poteva dimenticare l'occasione del loro primo incontro: infatti scordare un panzone tutto pazzo e vestito di rosso che voleva dominare il mondo era praticamente impossibile. Fudoh con l'"H" era proprio lui;

Ciao?!

disse lo spadaccino, cercando di essere amichevole ma non troppo...
Ben presto anche il "capo" missione si presentò: un vecchio "amico", compare di caccia ai guai.

Kunihiro sei tu?! Visto qualche ufo?

una battuta che forse il chunin avrebbe colto, ultimo momento spensierato.
Alcuni Bakeneko ben conosciuti dal Kuro spuntarono fuori tra cui le due evocazioni del genin.

Sue, Kasumi, Kurumi e Matsuri che sta succedendo?

chiese il ragazzo piuttosto sorpreso e preoccupato. Per poi ascoltate con attenzione le spiegazioni delle creature: mentre la rabbia dentro di lui aumentava sempre più finché non trasparì anche all'esterno. Sul suo volto si dipinse un espressione rabbiosa e furente:

Anche lei?! La salverò! Lei e i bakeneko! I bracconieri la pagheranno, bagnerò la mia lama nel loro sangue!

replicò istintivamente. Fudoh chiese ulteriori informazioni e dettagli. Dopo un istante il Kenkichi, dominando la rabbia disse:

Io andrò in ogni caso devo proteggere i miei amici! Yoruichi lei è...Importante per me. Fudoh. Sono Kitori Kuro Kenkichi...Il clan Kagome è un clan di bakeneko, praticamente gatti ninja, che vivono in un villaggio nascosto. Sono legato a loro da un patto di sangue, sono le mie evocazioni e miei amici.