Noi vi troveremo!

Tutti a salvare gatti

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  1. Alkaid69
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    -Cosa? No, no, hehe. Mi rifiuto di abbattere a pugni delle pareti come un barbaro del Paese dei Trogloditi! Ascoltatemi bene, tranquilli, ci sono io. Adesso attivo la manipolazione della natura e...
    Non si attivò. Sorrise come se niente fosse.
    -..dicevo, ora attivo la manipolazione della NATURA e...
    Niente. Guardò il vuoto sopra le loro teste.
    -Beh, che dire... e a pugni SIA, allora.

    - Pochi minuti prima -



    Fudoconl'acca fraintese il motivo per cui Kunihiro gli dava del lei (come faceva d'altronde con chiunque, a parte in alcune particolari situazioni...); pensava fosse qualcosa di legato allo status o al grado, ma il ragazzino non commentò.

    Successivamente, Kunihiro imparò che fra loro queste creature si chiamavano "Baka-neko". Quindi letteralmente "gatti scemi". Il ragazzino alzò le sopracciglia, come se avesse finalmente capito tante cose.
    Qualche istante più tardi, il mondo fu come rivoltato su sé stesso, una sensazione che Kunihiro conosceva bene. Tutti si ritrovarono in un posto completamente diverso e i loro interlocutori erano spariti. Il sedicente barbone sbrattò, poi cercò qualcosa all'interno dei suoi stessi fluidi come se fossero la cosa più interessante del mondo.

    -Se cerca abbastanza bene sono sicuro che troverà la risposta alle domande sull'universo! Rise.
    Ma avevano un nuovo ospite e quindi non poté dedicare ulteriormente attenzione alla scena.
    Un gatto di grand dimensioni giaceva, lamentandosi, poco lontano. Questi si presentò, aveva un nome e un ruolo, sembrava, cosa che divertì non poco il ragazzino.
    Sarebbe stato lui a condurli dai bracconieri: -Oh, certo certo, immagino che lei voglia Suon-argliele di gatta ragione! Orgoglioso del suo gioco di parole, cercò complicità nello sguardo degli altri due.

    - Adesso -



    Erano bastati pochi minuti a far degenerare la situazione. Erano in trappola, ora, ingabbiati in una sottospecie cupola inespugnabile e avrebbero dovuto abbatterla a pugni, in quanto nessuna delle loro tecniche aveva effetto lì dentro. Rise quando vide il simbolo disegnato sulla fronte dell'altro, non sapendo di averne uno a sua volta.

    Kitori Kuro Kenkichi mostrò loro come riusciva a manipolare il chakra per farlo esplodere, con anche qualche dritta.
    A Kunihiro sembrò un grande spreco di tempo ma non fiatò: avrebbe volentieri lasciato fare il lavoro agli altri due, ma si ricordò di quanto era stato difficile riuscire a rompere le ossa congiurate da quel gruppo di persone, e di quanto sarebbe potuto essere utile imparare qualcosa che gli permettesse di frantumarle così come il kenkichi stava facendo con la roccia.
    Normalmente avrebbe creato qualche clone in modo da velocizzare il processo di apprendimento, ma in quello spazio così ristretto c'era a malapena spazio per loro tre ( e quel felino ne occupava un bel po', grasso com'era).

    Si sedette per terra, facendo attenzione a far sembrareRecitazione agli altri che non si stesse impegnando per niente e che non fosse minimamente toccato dalla situazione sconveniente nella quale si erano cacciati. In realtà, stava accumulando del chakra nella mano destra, aperta e poggiata sulla coscia. Fu un processo che richiese qualche minuto ma alla fine riuscì a concentrarlo in modo che la maggior parte fosse concentrata sulle dita e sulle nocche, un po' meno sul dorso della mano. Era molto più che il solito chakra repulsivo: se avesse provato a utilizzare quella concentrazione di chakra per un salto, probabilmente non sarebbe finita bene. Si ricordò che infatti allenamenti di chakra adesivo sui tronchi degli alberi potevano avere due risvolti: se usata poca energia, provocavano scivolamento, se usata troppa, provocavano lo sfondamento del tronco.

    Leggero, con le nocche, cominciò a picchiettare su un sassolino recuperato lì vicino. Ritmicamente, sempre più forte. Il ritmo gli dava la possibilità di capire sempre meglio quando liberare il chakra accumulato, mentre il sassolino sarebbe dovuto essere più semplice da rompere. Non lo fu veramente, però.
    Dopo qualche minuti abbandonò l'idea di rompere il sassolino e passò a qualcosa di più fragile: un pezzo di legno staccatosi da qualche pianta sradicata grazie alle gigantesche mura di roccia.
    La picchiettò con un dito, con la sola forza necessaria a provocare un leggero rumore. Il rumore provocato, tuttavia, fu più forte di quello che pensava e il rametto si crepò.
    Provò a fare lo stesso con vari rametti, finché non si sentì pronto a provare nuovamente con il sassolino. A confronto con il chakra compresso, quel sasso sembrò diventare una zolla di zucchero.

    Dopo quel successo si sentì in grado di passare a qualcosa di più grosso.

    Ma prima avrebbe dovuto pensare avanti, a quello che sarebbe successo dopo. I nemici erano fuori e avrebbero dovuto agire in fretta. Probabilmente Kenkichi Kitori sarebbe partito senza fare troppe domande, quindi Kunihiro avrebbe puntato sull'altro. Avvicinandosi mentre era impegnato a praticare quella nuova tecnica, Kunihiro avrebbe provato a dargli una pacca sulla schiena e a chiedergli come stesse andando.
    Passò una sorta di talismano di carta tipico dei templi shintoisti, di quelli economici che si trovano dai ciarlatani, solitamente. -Per lei... per te. Un portafortuna!

    Provò a tirare con pugno (non troppo forte) contro la parete. Ci fu un forte crack, ma Kunihiro in quel momento non seppe dire se era stato il muro o la sua mano a provocarlo. Probabilmente furono entrambi...

    Come se niente fosse, nonostante il dolore, Kunihiro ritirò la mano. La parete era lievemente crepata ma avrebbe perso entrambe le mani e i piedi prima di buttarla giù, di quel passo.

    -Fudo (con l'acca)-san, dobbiamo pensare a cosa faremo una volta fuori da qui. Tu ti devi solo preoccupare di avvicinarti al nemico e tempestarlo di attacchi. Poi si deve solo abbassare e al resto penserò io! Disse in maniera molto poco dettagliata e convincente Kunihiro. Ma d'altronde lui era un chunin, giusto?

    In seguito, cercò di ricordare il ritmo al quale aveva picchiettato gli oggetti precedenti, quasi come se fosse stato un metronomo che, a ritmo di quattro quarti segnava il tempo delle pulsazioni del suo chakra.

    Tac, tac, tac, plin. Tac, tac, tac, plin. Tac, tac, tac, BOM.

    Fu il suono che spaccò il muro davanti a Kunihiro con l'ultimo pugnoTocco Distruttivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari.
    (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza
    [Consumo massimo: 2 Bassi])
    [Da genin in su]

    Consumo: Mediobasso x3 (Distruttivo) +Basso x3 (Impasto) = Potenza 65
    , per poi ripetere l'operazione con le due pareti successive.

    Appena le pareti furono sfondate, dovettero uscire in massa per evitare che il tetto crollasse loro addosso, ma anche per permettere a Fudoconl'acca di avventarsi sul nemico.

    Edited by Alkaid69 - 2/6/2018, 00:06
     
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