Due viaggi nel Paese del FerroNamae & Fudoh

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    Acquisto Prima Dose


    Chapter II - Paese del Ferro



    Avaro di news sul seme dei Fiori, feci tesoro delle informazioni fornite da Jaro-sama. Rivelò il suo ruolo e quello di Lashmi, la fumatrice dai capelli neri che avevo conosciuto nella taverna "Ultimo Rifugio". Se un giorno avessi desiderato un incontro con il Signore della Perdizione, avrei potuto farmi aiutare dalla kunoichi, uno dei suoi bracci destri.
    Le mie orecchia si drizzarono come quelle di un cane quando il vecchio parlò di una possibile guerra all'orizzonte contro un altro Principe dei Fiori, Kagemashira.
    In un futuro vicino, avrei incrociato le lame con Kulo e il suo amico.
    Dovevo diventare più forte, in ogni modo e a ogni costo.
    La guerra sarà la mia occasione.
    Conosco due ninja sottoposti di Kagemashira. Densen e Kulo. Emisi un nuvola di fumo bianco neve.
    Conclusa la missione nel Paese del Ferro, avrei confessato al vecchio Jaro il desiderio di partecipare al conflitto.

    [...]



    Il mio piano trovò il favore del collega. Ne fui felice.
    Entrati a Koje, incontrammo i famosi samurai, guerrieri corazzati specializzati nell'uso di lunghe spade affilate.
    Ne avevo sentito parlare nei miei lunghi viaggi nei territori accademici. Secondo alcuni, erano capaci di squarciare un corpo umano con un singolo fendente di katana.
    Con piacevole sorpresa, constatammo come la sorveglianza di questi uomini fosse piuttosto scadente. Nelle strade del villaggio, mendicanti, venditori ambulanti e piccoli ladruncoli avevano vita facile.
    Ricevono tangenti. Sussurrai al mio collega.

    In meno di un giorno, io e Jaro-sama fummo in grado di individuare ben cinque luoghi di spaccio, situate nel centro città e a cielo aperto, nell'indifferenza della popolazione civile e dei samurai in pattugliamento.
    L'organizzazione nemica schierava due uomini in ogni piazza: se uno effettuava lo scambio con il tossicodipendente, un altro individuo controllava la zona a qualche metro di distanza, senza dare nell'occhio.
    In cima agli edifici e tra i vicoli circostanti non sembravano esserci altri scagnozzi.
    A una prima occhiata, avevano armi e protezioni minimali.
    Difficile capire se la manovalanza dell'organizzazione fosse costituita da ninja o semplici uomini, ma avremmo agito considerando la peggiore delle ipotesi.

    Decidemmo di intervenire a notte fonda, nel punto di spaccio più distante dal centro città.
    A distanza di sicurezza, nascosti alla vista dei due spacciatori, esposi il mio piano d'azione al mio collega.
    Non voglio attirare l'attenzione dell'organizzazione e dei samurai. Non eravamo ad Ame. In terra straniera rischiavamo di trovarci in netta inferiorità numerica.
    Pagheremo una loro dose, dopodiché se non possiedi un jutsu d'interrogazione mentale, io propongo di appostarci qui e seguirli quando andranno a rifornirsi, così ci avvicineremo al loro magazzino o al loro stabilimento produttivo. Cosa ne dici? Avevo variato il piano d'azione descritto in precedenza, al confine con il Paese del Ferro. Per qualche motivo, ero sicuro che quei uomini non avrebbero venduto il loro capo per qualche soldo. Non intendevo correre il rischio di ucciderli senza essere riuscito prima a ricavare qualche informazione.

    Se avessi ricevuto il suo consenso, sarei sceso in strada per raggiungere l'addetto allo smercio.
    Ciao, sono qui per la vostra roba. Me ne hanno parlato così bene... Facendo leva sulla mia passione per i veleni e le sostanze psicotrope, avrei cercato di far trapelare dalla mia voce tutto il desiderio di provare la loro sostanza, così da spingerli a regalarmi una loro dose.
    È la mia prima volta..mi sono sempre fatto di coca, eroina e ansiolitici vari...per il dosaggio mi fido di te. Come la si assume? Ricevute le informazioni, avrei estratto il denaro se necessario, così da completare lo scambio, per poi ritornare da Jaro.

    Li avremmo seguiti fino al loro punto di rifornimento.




    Nelle Officine...alla ricerca di Poo-sama


    Chapter II - Villaggio di Koje



    Ascoltò con interesse le parole del ninja barbone.
    Bhè sì, siamo pochi. Ammise.
    Non saprei dirti il motivo, sai? Tutti scelgono di diventare fabbri. Davanti alla passione di Fudoh per i potenziamenti corpo a corpo, Poo-sama si sentì in dovere di elargire qualche consiglio.
    Progettare nuovi potenziamenti per il corpo a corpo non è facile, devi conoscere il taijutsu e anche la medicina. E se avesse saputo che quel ragazzo fosse un ninja medico, o aspirante tale, l'armoraro sarebbe stato entusiasta.
    Grande! Hai tutto il necessario per diventare Armoraro!

    [...]

    Forse fu il precedente incoraggiamento di Poo a spingere Fudoh a disobbedire alla segretaria della Gechi Company.
    Chiusa la porta alle sue spalle, il barbone fu davanti a delle scale in acciaio impolverate. Esse conducevano direttamente nel settore più in profondità dell'azienda, senza bivi o deviazioni.
    Era stato fortunato. Se lungo la discesa alle officine ci fossero state tre o quattro porte, egli avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per rintracciare il suo cliente.
    L'aria era bollente e stantia. Aveva un sottile odore di zolfo.
    L'illuminazione lasciava a desiderare: solo un piccolo lampadario appeso al soffitto avrebbe impedito a chiunque di inciampare, almeno alla prima rampa di scale.

    Le scale terminavano davanti a una massiccia porta di ferro, su cui capeggiava una grossa targa in ceramica, con scritto "Produzione".
    Superato l'ingresso alle officine, Fudoh si trovò al centro di un largo corridoio, lungo almeno cento metri, in un ambiente fortemente illuminato.
    Guardandosi attorno, il ragazzo avrebbe notato diverse stanze situate ai lati del corridoio, separati l'uno con l'altro da pareti di vetro spesse almeno cinque centimetri. All'interno di ciascun locale vi era una piccola siviera, collegata a un enorme forno centrale, un manichino in legno in scala 1:1, e tutto l'occorrente per lavorare il materiale: dai magli, presse, macchine di taglio ecc.
    Come intuibile, per ospitare tutte quelle macchine, il soffitto era incredibilmente alto.
    Trovare Poo-sama nelle officine sarebbe stato piuttosto complesso, perché a differenza di prima, in quel luogo non vi erano nè zone d'ombra nè nascondigli e il corridoio era spesso percorso da dipendenti, i quali non si sarebbero fatti problemi ad avvertire la sicurezza qualora avessero scovato un ragazzino armato nel loro luogo di lavoro.
    Prima di trovare Poo-sama in quell'enorme impianto produttivo, il kiriano avrebbe dovuto inventarsi un modo per avanzare lungo il corridoio senza farsi notare o senza allarmare nessuno.







     
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