Due viaggi nel Paese del FerroNamae & Fudoh

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    Esplosione di Rabbia. Calma Cercasi


    Villaggio di Koje - Chapter III



    Prezzo onesto. Pagai di tasca mia.
    Ringraziai il venditore per lo sconto. Per i tossici, due Ryo risparmiati sono meglio di una notte di sesso, che oltre a un orgasmo, non ti avvicinano alla prossima dose.
    Non vedo l'ora di provarla. Dissi, con le tre pillole blu strette sulla mano destra. Le nascosi nella tasca.
    All'apparenza erano semplici pasticche di forma circolare, ben compatte, liscie al tatto e senza alcuna scritta.

    Lontano dai due spacciatori, consegnai le pillole a Jaro-sama.
    Il vecchio pianista era visibilmente curioso di conoscere le sostanze costituenti la droga e le sue potenzialità. Ammirò le compresse da tutte le angolazioni, come se fossero zaffiri appena estratti dal sottosuolo.
    L'idea di seguire gli spacciatori si rivelò inizialmente vincente.
    Dopo pochi minuti averci ceduto la sostanza, i due briganti iniziarono a muoversi verso l'interno del villaggio.
    Con il favore delle tenebre, pedinarli fu un gioco da ragazzi, ma non per questo abbassai il livello di attenzione. Senza produrre alcun rumore, li seguimmo senza mai perderli di vista, fino a quando, all'improvviso, la voce di Jaro fece tremare i miei timpani.


    Con la coda dell'occhio vidi qualcosa muoversi alle mie spalle, silenzioso come uno spettro. Udii la sua voce, fredda come i ghiacci del Paese della Neve.
    Tentai di rotolare a terra, in avanti, ma appena le gambe si flessero percepii sei spiedi conficcarsi sulla schiena.
    Il dolore fu lancinante, ma la sofferenza durò molto poco.

    jpg



    Il veleno iniettato entrò subito in circolo.
    Percepì un forte calore pervadere ogni centimetro del mio corpo.
    C H E.....M E R A V I G L I A Ansimai, tra l'euforico e l'arrabbiato, preda di sensazioni mai provate prima.
    Con il cuore in gola, complice il battito cardiaco accelerato, ogni cosa sembrò muoversi a rallentatore.
    Dentro di me, una furia animalesca e primitiva divampò come un incendio. Per nulla al mondo dovevo sprecare la potenza che il mio corpo aveva acquisito grazie alla sostanza liquida di cui erano intrisi gli spiedi.
    I muscoli bruciavano, brulicanti di forza.
    Non avevo mai provato un dolore così...piacevole.
    In preda al desiderio di attaccare chiunque fosse di passaggio, solo per avere la soddisfazione di poter sgretolare le loro ossa come gesso tra le mie dita scheletriche, iniziai a guardarmi intorno. Avevo lo sguardo di un lupo affamato che quasi per magia si trovava al centro di un pollame affollato.
    GRRRRR Inarcai la schiena. Come affetto da una maledizione, non riuscivo a scorgere l'individuo che aveva osato colpirmi alle spalle.
    A pochi metri da me, il vecchio pianista ballava una danza alquanto ridicola, battendo a tempo di musica dei piccoli piatti musicali, grandi quanto una falange.
    Fui ad un passo dal riversare su Jaro la mia furia omicida, ma per fortuna, il veleno del nemico non era così potente da annebbiare completamente il mio giudizio, così, seppur arrabbiato e visibilmente alterato dalla sostanza, fui sufficientemente lucido da intuire le intenzioni del nemico, il quale, probabilmente, era già pronto ad assistere alla mia perdita di controllo e all'entrata in scena dei samurai.
    No. Ci voleva ben altro per fottermi. Non avrei attirato l'attenzione delle guardie e non avrei attaccato il mio collega.
    Iniziai a remare contro le emozioni generate dal veleno.
    Non era facile muoversi con i muscoli contratti.
    Con poche speranze, provai a rilassare il corpo rilasciando dal Tantien piccoli quantitativi di chakra. Come prevedibile, ottenni l'effetto contrario. Non sarei rimasto con le mani in tasca ad attendere che il mio corpo finisse di smaltire il veleno. Forse ci sarebbero voluti giorni per ritornare alla calma.

    Quando tutto sembrò perduto e Jaro destinato a combattere contro il rivale senza alcun aiuto, la mia mano afferrò per caso una delle tre pasticche blu appena acquistate. Ritornarono in mente le parole dello spacciatore.

    CITAZIONE

    Con queste, ti farai un bel viaggio rilassante, galleggerai nel cielo, te lo assicuro...


    Forse potranno calmarmi.
    Con coraggio, ne ingerì una.
    Gli effetti si manifestarono appena la pasticca entrò in contatto con i succhi gastrici dello stomaco. Percepì la rabbia accumulata scivolare via come acqua, i muscoli sciogliersi e il battito cardiaco rallentare.
    Ero stato così fortunato da ricevere qualche ora prima l'antidoto del veleno? Non riuscivo a crederci. Sebbene fossi lontano dal dichiararmi in forma e in salute, dopo aver deglutito la pillola mi sentivo molto meglio.
    Avrei potuto ingerirne altre, così da accelerare la guarigione, ma senza conoscere la composizione della droga sarebbe stato meglio non esagerare.
    Mi alzai in piedi.

    Ero pronto a combattere, o almeno così pensavo.


    Chakra 39/40





    Prima lezione...Fucinatura


    Chapter III - Villaggio di Koje



    Concentrati nel loro lavoro, nessuno badò al giovane kiriano. Ebbe tutto il tempo di cambiarsi, così da sembrare un semplice ragazzo in visita o al suo primo giorno di lavoro.
    Percorsi i primi metri di quel lungo corridoio, Fudoh incrociò un anziano signore. Indossava un lungo camice bianco. Sulle mani callose e raggrinzite, il dipendente aveva diversi documenti.


    Qui non si assumono ragazzini da anni, quindi mi sembra difficile. Si grattò il capo. Come mi sembra difficile imparare l'arte dell'Armoraro con un PO' di studio. Marcò quel po', divertito. Comunque, Poo è all'ultima stanza a destra. Arrivederci.
    Se ne andò quasi di corsa. Nell'area di produzione, a scandire il tempo erano le scadenze da rispettare.
    Fudoh avrebbe impiegato tre minuti circa a raggiungere Poo-sama. Grazie alle vetrate, dal corridoio il ragazzo avrebbe potuto ammirare il fantastico lavoro del fabbro e del costruttore di potenziamenti.
    Il continuo via vai di gente avrebbe dato modo al ragazzo di respirare l'aria contenuta nelle stanze di lavoro. Davanti alle porte aperte, Fudoh avrebbe potuto respirare il profumo del metallo fuso appena colato e udire gli impatti dei magli sull'acciaio incandescente.
    Lì si sudava e ci si sporcava le mani.
    Ben tre dipendenti lo avrebbero fermato per sapere chi fosse, ma sarebbe stato sufficiente menzionare il vecchio Armoraro per avere il loro lasciapassare.

    Dalle lastre di vetro che costituivano le pareti del corridoio, Fudoh avrebbe notato Poo-sama a braccia conserte davanti a due armi appoggiate su un tavolo di lavoro. La sua espressione non affatto felice, tutt'altro. Era infastidito.
    Quei due tirapugni dovevano ancora essere ultimati e da quello che Mikoru gli aveva detto, scusandosi, era che avrebbe dovuto finirseli da solo perché avevano avuto qualche problema con due giovani operai caduti per sbaglio nel tunnel della droga. Con quella nuova sostanza in città, molti erano caduti in quel baratro senza uscita.
    Appena Fudoh avrebbe varcato la soglia dell'ingresso, Poo-sama si sarebbe voltato verso di lui.

    Ah...sei tu, hai fatto bene a raggiungermi. Dovremmo rimanere qui per un bel po'. Non aveva la possibilità di mandare la Gechi Company a quel paese, perciò, dopo due anni di inattività, toccava a lui sporcarsi le mani.
    Fu in quel momento che i suoi occhi vennero attraversati da un lampo di genio.
    Dalla tasca interna al suo abito, l'uomo estrasse un rotolo di richiamo.
    Lo appoggiò su un'altro tavolo, poco distante da quello su cui giacevano i tirapugni da ultimare. Eseguì il simbolo della Capra. Dal rotolo apparirono diversi lingotti di acciaio e ben venti strumenti: pinze, possenti martelli, coltelli e tutto ciò che era necessario per lavorare i materiali. I suoi vecchi strumenti.
    Accese il grande forno installato sulla parete opposta all'entrata, schiacciando un pulsante rosso.
    Mentre concluderò quei tirapugni, ti insegnerò le basi del lavoro dell'Armoraro. Sorrise.
    E utilizzeremo le postazioni di lavoro della Gechi Company Rise, anche se dopo il pacco che gli avevano tirato, aveva la tentazione di bruciare quel luogo.
    Per prima cosa, dovrai imparare a fucinare l'acciaio, in poche parole dovrai essere in grado di modellare il materiale caldo a suon di martellate. Lo scopo del processo è avvicinarci alla forma finale dell' oggetto che vuoi realizzare. Non sarà facile. A differenza dei fabbri, i nostri semi-lavorati sono piuttosto piccoli poiché nessun equipaggiamento da corpo a corpo deve pesare eccessivamente, perciò il processo richiede maggior precisione e l'uso di martelli di grandezza diversa. Domande? Dopo aver controllato la temperatura del forno, egli gettò un blocco di materiale al suo interno. Incandescente, di colore rosso fuoco, esso venne estratto da Poo dopo cinque minuti con l'aiuto di una lunga pinza, contenuta nel suo rotolo di richiamo.
    Non fartelo cadere sui piedi. Mettiamolo qui. Appoggiò il corpo rovente sopra un incudine, poco distante dal forno. Dopo essersi fatto passare un martello di medie dimensioni dal suo apprendista Fudoh, Poo-sama iniziò a colpire il metallo con estremaVelocità Viola velocità. Venne avvoltoPelle Dura dell'Armoraro
    L'utilizzatore è insensibile alle scintille causate dall'impatto degli utensili con il materiale incandescente.
    da una pioggia di scintille.
    Dopo meno di un minuto, Poo alzò quello che era stato un semplice blocco rovente, ma che ora, con l'uso di un solo e semplice martello, era diventata una piastra dalla forma molto simile a quella di un tirapugni, salvo l'assenza dei fori per l'inserimento delle dita.
    E questo è frutto di una esperienza trentennale. Ora tocca a te e mi raccomando...usa diversi martelli Appoggiò il martello al banco e si allontanò per iniziare a lavorare i suoi tirapugni, che andavano consegnati al cliente il giorno successivo.









     
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