La Più Grande delle Minacce

Il Crollo di un'Era

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  1. Ledah
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    Vedere il folle scienziato cadere a terra trafitto dai suoi capelli causò in Haru una forte ondata d'ilarità, al punto da scoppiare in una sonora risata mentre l'uomo si accasciava a terra agitandosi sempre più lentamente, morendo con nelle orecchie le parole beffarde della donna:

    "BWAHAHAHAH!!!
    Chi è che adesso è pieno di aghi eh?"


    La mancanza di risposte portò in compenso alla luce un nuovo problema, ovvero che l'aspirante kunoichi fosse legata ad un tavolo e senza arti, senza considerare che dai suddetti arti stesse cominciando ad uscire sempre più sangue, come se all'improvviso avesse ripreso a scorrere normalmente attraverso le ferite.

    "Fuck."

    Ok, questo era very bad per dirlo a parole sue e le toccava cominciare a fare qualcosa, quantomeno per liberarsi da quelle costrizioni, cercò di fare forza coi poderosi muscoli dell'addome sfruttando il poco di mobilità concessale dalla spina dorsale, il fatto che fosse legata tanto stretta giocava quasi a suo favore costringendola a dover eseguire con successo un movimento meno pronunciato per scardinare i ganci che bloccavano le sue cinghie.

    I primi minuti furono alquanto infruttuosi, le sembrava di riuscire quasi a sentire le cinghie venire meno salvo poi ritrovarsi nuovamente punto a capo, i suoi addominali erano in grado di generare a forza sufficiente, ma il legaccio al collo avrebbe finito per strozzarla, a quel punto le conveniva concentrarsi e trovare una soluzione prima che tutti quegli sforzi finissero per accellerare il suo dissanguamento.

    "Ok, questo sarebbe un momento ideale per ricordare un altro trucchetto, anche uno semplice..."

    Le serviva qualcosa per irrobustire i muscoli del collo quel tanto che bastava a farle spezzare le cinghie, per il resto sembrava abbastanza forte da farcela da sola, ma se le fosse stato possibile indurire la zona del collo sarebbe stato perfetto e fu proprio in quel momento che le venne in mente che l'energia utilizzata per generare gli aghi potesse tornarle utile anche per irrobustire il suo corpo!

    "That's it!"

    Impastando un ½ basso nei muscoli del collo per irrigidirli e renderli duri quasi come il metallo, o almeno era questa la sesazione sulla quale si concentrò, la donna eseguì un nuovo piegamento e con uno sforzo notevole messo in evidenzia dal viso completamente rosso e gonfio, trattenne il fiato per irrobustire il collo e concentrarsi unicamente sulla tensione dei muscoli prima che finalmente, qualcosa nella cinghia cedesse lasciando schizzare la donna in avanti come una molla tesa e facendola cadere in avanti con tutto il massiccio tronco umano rimastole verso il tavolino che portava i ferri e le medicine dell'idiota che l'aveva smontata e col quale si ritrovò a condividere la prospettiva in seguito ad un repentino schianto a terra, sottolineato dal rumore di strumenti metallici e boccette che volavano in terra rompendosi in mille pezzi tutto intorno a lei.

    "Ouch, almeno sono libera di morire dissanguata alle mie condizioni, senti un po', tu che ci stai già da un po' come descriveresti la vista sul pavimento?"

    Il porcospino di fronte a lei rimase immobile in una chiazza del proprio sangue, alché la donna rispose:

    "Lascia stare, lo capirò da sola."

    Non passò molto prima che una voce decidesse di farsi sentire e non apparteneva al tipo che le aveva tranciato gli arti.

    La voce la compatì, le fece un discorsetto smielato e bla bla, la cosa importante era che le indicò il fatto che il tipo avesse delle pillole per fermare il sanguinamento e che ora si trovavano tutte sparpagliate sul pavimento, più o meno come lei e c'era da sperare che non ne avesse di tanti tipi perchè non sarebbe certo stata ingrado di riconoscerle o distinguerle, le bastava solo provare a strisciare verso la più vicina, aveva ancora qualche moncherino di omero che poteva tornarle utile per aggiustarsi un minimo nel movimento per quanto le sembrasse di essere una lumaca che lasciasse una scia di sangue piuttosto che di bava.

    Prendendo la pillola a lei più vicina dopo quella che le sembrò quasi un'eternità, Haru la mandò giù rispondendo finalmente alla misteriosa voce:

    "Ok voce misteriosa, potrei non stare sanguinando più a morte, ma sentiamo un po' come pianifichi di aiutarmi senza mostrarmi il tuo brutto muso."

    Il piano in realtà era semplice, le avrebbe riattaccato gli arti in cambio della morte di qualcuno, un Febh Yacoso o quel che era, il nome ovviamente non le fece tornare in mente nulla, con aria seccata rispose:

    "Nessuna remora morale, non ricordo molto ma credo di avere un dono naturale nell'ammazzare la gente, il tipo lì è stato uno spasso ad esempio, non saprei chi sia il tizio che vuoi morto però, quindi mi dovrai dare qualche indizio in merito."

    Poi in generale, se qualcuno aveva deciso di farla a pezzetti per prenderle qualunque cosa fosse che avevano deciso di rubarle, lei di certo non glielo avrebbe dato di sua spontanea volontà, a prescindere da quanto non le venisse ancora in mente di cosa stessero parlando.

    Ed anche a voler ignorare la voce misteriosa, riavere braccia e gambe era un ottimo modo per guadagare un vantaggio e del tempo per ricordarsi qualcosa e magari evitare di seguire i piani di gente che per non mostrarsi doveva essere molto molto brutta.

    - Ricordata la tecnica dei mille aculei
    - Ricordato come s'impasta il chakra
     
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