La Leggenda SmarritaPaese delle Cascate

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    Falce dei Kaguya


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    Contrattazioni


    Di diverso tipo



    [Raizen]

    L'anziano davanti all'Hokage non reagì in alcun modo nel vedergli gettare il cadavere del povero Akai nella fornace, che con se, escluso qualche fiala di veleno, non avrebbe trovato altri equipaggiamenti.
    Il vecchio uomo rimase in silenzio, alzò appena un sopracciglio nel sentirsi definire un "fan dello scrittore", per poi accennare un mezzo sorriso, Sì, decisamente mi può definire un fan dell'autore, Hokage., ammise, mentre l'altro continuava la propria spiegazione dei fatti.
    Ascoltò tutto in silenzio, con qualche alzata di ciglia, o degli sguardi un pò sorpresi, di quando in quando, finché la Montagna di Konoha non s'interruppe, poi prese a parlare lui: Può chiamarmi Tokai e voglio il libro perché sto cercando di recuperare l'intera collezione di testi scritti dall'autore, se così vogliamo dire, Hokage.
    Perché, vede, quella che lei chiama la Leggenda è, di fatto, parte di una più vasta serie di testi che, lo ammetto, anelo avere.
    Relativamente ai suoi sigilli: ho usato una volta un clone, vero, ma perché i miei amici qui al suolo mi avevano segnalato il vostro arrivo, suo e del suo compare lì sotto, Hokage, adesso, siamo uno davanti all'altro, persino Meku, malgrado il mio controllo su di lui, potrebbe tranquillamente ammettere che il me che vede adesso è l'uomo che lo controlla.
    Sulle mie competenze come fabbro, non mi venda così scarsamente: sì, ho fatto lavorare Meku, ma perché lui aveva già avuto modo di studiare la Leggenda, al contrario mio. Volevo vedere cosa si poteva forgiare con tali conoscenze, ma forse il suo Maestro è stato un pò avido nell'uso delle sue virtù.
    e su quella frase, l'anziano guardò parecchio male a Meku, il quale accennò un ghigno di sfida.
    Ma, Hokage, ora che siamo qui, possiamo parlare di offrirci informazioni vicendevolmente, certo, lei capisce, però, che di sbottonarmi così, senza nemmeno vedere IL libro, mi risulta un pò... difficile., aggiunse ancora prima di voltarsi verso Meku di nuovo.
    Ho fatto forgiare un'ultima cosa al suo Maestro, Hokage: delle catene, piuttosto particolari, che lo vincolano ancor più del semplice Edo Tensei: mi chiedo se lei abbia le competenze, o se riesca ad ottenerle così, sul momento, usando IL libro., concluse con un sorriso.

    Stava all'Hokage scegliere cosa fare: ad una prima analisi, comunque, le catene che in effetti bloccavano i polsi di Meku sembravano fatte anch'esse di quel metallo dorato e, ad una spiegazione del Fabbro Leggendario, non sarebbe servito l'uso della spada, o del martello, potevano essere rotti in un modo vagamente "semplice" Forza bruta, ragazzo, ma se provi ad imprimerla usando le mani, te le rovinerai, ti serviranno dei guanti e non comuni, qualcosa che potenzi la tua forza.

    [Il Risorto]

    Il Kaguya non ebbe modo di gioire quando il suo attacco colpì quei tentacoli neri: in qualche modo, nel subire l'assalto avversario, i suoi Hai Urami furono completamente spenti.

    Avrebbe voluto urlare il Risorto, urlare la sua rabbia e la sua furia, ma d'improvviso si ritrovò dinanzi al Sole Nero, con i quattro troni che lo circondavano ed il mare di fuoco sotto di loro e fu allora che, dal Trono della Fenice, Feng Huang raccontò qualcosa di più di ciò che stavano affrontando.

    Gli Hai Urami sono nostri! Chi li ha presi alla Speranza di Hayate dopo che vi torturava? Che diritto ha questo... coso... di prendere ciò che ho preso!
    Veramente sono stato io a prenderli, tu volevi lasciargli dominare le Fenici, ti ricordo...
    Non stiamo qui a fare i pignoli, adesso!
    In effetti, Ossicino, non saresti tu il buono della situazione, per incredibile che sia, lo sarebbe stato l'Ego!
    Zitto, Mostro!

    E mentre i tre litigavano sui loro troni, il racconto del Signore delle Fenici continuava con una serie di immagini che si andavano formando nel frattempo.
    Fratello qui l'equilibrio c'era! Io vi ho salvati! La maledizione che vi aveva reso umani, mortali! L'ho spezzata covando il tuo uovo nel mio corpo, ricordi? E poi, quando sono morto, i sigilli impressi nella Roccia degli Spiriti, assieme al mio sangue e chakra, hanno permesso che tu facessi risorgere... l'Ego: la mia VENDETTA!, esclamò rabbioso il defunto Sandaime Mizukage, memore del suo legame con le fenici che era sì un legame fraterno, ma niente di così "romantico" come ciò di cui parlava Feng Huang.
    Vive per cacciare ciò che viene generato dal legame fra Fenici e uomini? Quindi anche il clan degli Ho della Zanna? Ed invece sta qui a perdere tempo con noi? Inoltre se ci divora, poi scompare o cosa?, domandò alla fine del racconto il Risorto, dal proprio trono, prima che quel breve dialogo si interrompesse.


    Riaperti gli occhi, il Kaguya poté, finalmente, fissare, ciò che aveva davanti: una sorta di fenice con una maschera d'osso, o almeno tale sembrava, del suo nemico nemmeno una traccia, ma la Falce d'oro era lì.
    Non so se sei ancora qui... Estintore, Cerino Spento, o qualsiasi cosa tu sia, ma voglio essere chiaro: dell'Equilibrio non m'interessa niente!, esordì il Kaguya verso l'ammasso di fiamme e chakra.
    Ottimo modo di iniziare...
    Non ho chiesto per me la vita eterna, o stronzate simili. Shiltar Kaguya ha salvato le fenici dalla morte perché gli sembrava la cosa giusta da fare, poi quando è morto, Feng Huang, grazie a chissà quali sigilli, è riuscito a darmi questa forma... io non sono Shiltar Kaguya, io sono solo il suo desiderio di Vendetta, il suo Rancore.
    Ho imparato a dominare gli Hai Urami salvando le Fenici dalle torture di una stronza che sì sta cercando la vita eterna, ma l'ho fatto per Vendetta come qualsiasi altra cosa.
    Vuoi riportare equilibrio, Estintore? Nessun problema, ma se cercherai di prendere gli Hai Urami da me prima che io abbia avuto la mia Vendetta, allora mi opporrò.
    Tu e la tua razza volete cacciarmi? Non penso sia per nessuno salutare: voi volete le mie ceneri ed appena avrò preso quelle quattro vite, ve le darò senza oppormi.
    La Speranza di Hayate, che ha torturato le Fenici.
    La Divinità Spezzata, che ha indebolito Shiltar e quasi ucciso Hoshikuzu Chikuma, alla Roccia degli Spiriti.
    Akira Gen, che ha indebolito Shiltar Kaguya prima del suo scontro con il Sanga.
    Kazuhiro Kuei, che ha sconfitto il Mizukage di Kiri.
    Le loro quattro esistenze, voglio distruggerle, o avere la certezza che altri le distruggano, almeno per tre di loro, che siano poi tolte loro le vite. A quel punto, avrete le mie ceneri e, eventualmente, la mia vita.
    La tomba di Shiltar Kaguya è stata fatta, spero, anni fa a Kiri. Quelle di questi quattro voglio essere certo che siano riempite.

    Uno cerca di spiegarti che questi esseri vanno a caccia di quelli come te e delle Fenici e tu che fai? Gli dici? Andate a caccia finché non ammazzo tre presunti immortali ed uno stronzo di prima categoria....
    Bé, escluso il corpo di NuwaFuji che non è che abbia tutte queste colpe se è privo d'intelletto, gli altri mi sono sembrati tutti abbastanza stronzi...
    Nessuno è stronzo quanto Akira Gen...

    Allora, cosa dici, Estintore? Tu non sei la mia Vendetta, possiamo continuare a combattere ora, o più in là nel tempo, oppure potresti vivere a lungo, se qualcun altro mi ammazza prima. Non ho alcun interesse verso di te, rivoglio gli Hai Urami, niente altro., concluse il Risorto, attendendo qualche reazione dalla Fenice di chakra.

    Chakra: 93,5/150
    Vitalità: 24/27
    En. Vitale: 26/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 800
    Riflessi: 675
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Antidoto Avanzato × 2
    • Rete Rafforzata × 1
    • Mantello × 1
    • Cartabomba III × 3
    • Superficie da Richiamo × 2
    • Mano del Bandito × 1
    • Falce Nera del Paradiso × 1
    • Falce di Luna del Purgatorio × 1

    Note
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    Battaglie Personali


    -XIX-






    Non si aspettava certamente che l’individuo scendesse a patti così rapidamente, ma lo apprezzò, evidentemente l’età avanzata l’aveva aiutato, si sorprese però quando questo disse di voler vedere il libro.

    Non trovate che sarei un po' stupido a voler intavolare una trattativa bluffando proprio sull'oggetto su cui si basa?

    Inserì la mano in una delle pieghe e tirò fuori il piccolo diario.

    Dovrete accontentarvi di vederlo però, mi sembra ovvio.

    Non lo avrebbe neanche allontanato troppo dal corpo ma non sarebbe stato scortese, mostrando fronte e retro. E qualche pagina dell’interno.

    Bene, ora mi segua, capirà che per quanto io possa piegarmi a questa contrattazione non voglio certamente perderla di vista.

    Avvicinatosi alla fucina l’avrebbe riportata in temperatura, bruciare un cadavere intero infatti era difficoltoso nonostante la dimensione, ma il mantice avrebbe fatto il suo dovere, incenerendo gli ultimi rimasugli in cenere e tizzoni.
    Delle piccole esplosioni sottolinearono che il processo era finito.

    Oh, dovevano essere i denti quelli.
    Ben poche carie a quanto pare.


    Tornò all’argomento principale che già aveva recuperato un martello e ne saggiava il bilanciamento, muovendolo tra le mani e facendolo roteare a mezz’aria.

    Bene, direi che con quell’incudine abbiamo la base.
    Ehh….


    Si guardò attorno cercando e trovando una parete attrezzata

    Con quelli direi che siamo apposto anche con gli strumenti per la lavorazione dei materiali non metallici.

    Non c’era niente di particolarmente entusiasmante oltre il suo metallo, ed un guanto esclusivamente metallico non sarebbe stato utile allo scopo, aveva bisogno di proteggere le mani dall’eccessivo sforzo.

    Quindi questo è uno di una serie.
    A questo punto le domande sono due: chi le ha scritte e cosa è riportato negli altri scritti?


    Mentre parlava iniziava a valutare l’aria di lavoro.
    Grazie alla sue conoscenze pregresse poteva bypassare le parti sui metalli di quel lavoro, ciò che in realtà l’aveva stupito era il fatto che il libro potesse dargli informazioni anche su altri tipi di armi che non fossero lame, trasformandolo ai suoi occhi in un compendio del perfetto artigiano più che in quello di un fabbro.
    Più di una domanda gli venne in mente, un conto dopotutto era apprendere o magari creare di sanapianta delle tecniche di costruzione, ma addirittura arrivare a padroneggiare più di un arte?
    Era davvero qualcosa di possibile per un singolo uomo?
    Il suono del martello che cadeva sull’incudine lo riportò alla realtà, ma non sarebbe stato utilizzato eccessivamente, il metallo avrebbe infatti avuto un ruolo minore per cui un martello da fabbro sarebbe servito a poco.
    Conosceva poco di quelle catene, ma conoscerle di fatto gli sarebbe servito a poco, lo scopo di quella prova era sfruttare il libro come aveva sempre fatto, in modo da dare una prova della sua autenticità ed apprendere al contempo, il potenziale delle catene sarebbe stato neutralizzato successivamente.
    Sarebbe quindi partito a studiare il modo di spezzare delle semplici catene ed un buon modo per farlo era raffreddarle e per quello aveva il suo chakra elementale e poi una buona leva, cosa di cui si sarebbero occupati i guanti con una forma particolare.
    Il primo supporto era sicuramente quello in pelle, un materiale naturale in cui non era difficile infondere il chakra, ma vista la quantità e la tipologia di lavoro da svolgere quello della pelle sarebbe stato più che altro di supporto.
    Dovendoli fare della sua misura ma non volendo perdere tempo per calcolare quanto materiale in più avrebbe dovuto tagliare dalla sagoma delle dita e soprattutto trovando estremamente fastidiosa la cucitura tra le dita, avrebbe ricalcato la sua stessa mano per poi unire le due parti del guanto con una fettuccia di pelle continua, adeguatamente sagomata per non lasciare troppo spazio sulla punta delle dita.
    Non essendo presenti dei manichini sarebbe toccato ad un clone il tedioso compito, cosa che tra l’altro avrebbe permesso di iniziare ad infondere del chakra nei materiali.
    Completata la base il passo successivo sarebbe stata la creazione dei dischi che avrebbero fatto lavorare il guanto al posto suo.
    Aveva infatti bisogno di emettere il chakra senza preoccuparsi di modularlo cosa che invece avrebbe dovuto fare il guanto in modo da lasciarlo libero di agire.
    Serviva qualcosa in grado di concentrare e vista la natura del suo chakra la cosa migliore era farlo attraverso un getto in grado di creare un turbine in grado di raffreddare il metallo in modo da renderlo fragile.
    Sarebbe quindi stato necessario aprire un foro nel palmo della mano, considerata la dimensioni delle sue mani qualcosa intorno ai sei centimetri di diametro sarebbe andato bene, l’idea era quella di forare il disco metallico da alloggiare nel foro in modo che i getti di chakra che sarebbero fuoriusciti da esso fossero indirizzati per creare un turbine di moderate dimensioni ma di elevata concentrazione. [Nota][se stai immaginando il funzionamento di un aspirapolvere dyson stai immaginando bene XDD]
    Il disco sarebbe però stato applicato per ultimo, quello faceva infatti parte di un meccanismo in grado di indebolire il metallo, ma ciò che l’avrebbe rotto sarebbe stato un sistema pneumatico alimentato dal suo chakra, ad ogni dito sarebbe stato connesso un piccolo pistone la cui pressione sarebbe stata generata dal semplice accumulo di chakra.
    Sarebbe stato il libro a suggerirgli che la pressione necessaria alla rottura di qualcosa di progettato per non essere rotto avrebbe richiesto qualcosa di massiccio per poter resistere adeguatamente, cosa che avrebbe reso necessario un anello di ancoraggio sul braccio abbastanza robusto.

    Oh, qualcosa da modellare alla vecchia e rozza maniera, finalmente.

    La dimensione finale dei pistoni lo convinse ad optare per un sovradimensionamento del guanto, certo, inelegante e sicuramente massiccio, ma non avrebbe dovuto farci a botte dopotutto.
    Ed anche in quel caso non avrebbe avuto problemi a sopportarne il peso, ma di sicuro gli sarebbe servita un po' di pratica per non farsi sbilanciare durante il combattimento.
    Non servendogli particolare precisione avrebbe optato per una camera di compressione unica che gli avrebbe più che dimezzato il lavoro.
    Gli elementi necessari erano presenti tutti, pistoni, ancoraggi, camera di compressione, il raffreddatore per il metallo.

    Pare manchi solo una cosa secondo il libro.

    Aveva infatti previsto un ancoraggio per la base dei pistoni, ma se non avevano una struttura rigida su cui far leva questa sarebbe stata sostituita dalle ossa di Raizen.

    Oh.
    Ed ho come il vago sospetto che non sia affatto bello, le mie ossa sono sicuramente meno resistenti di quella catena.


    La struttura rigida si sarebbe tradotta in una lega abbastanza solida che avrebbe formato una sovrastruttura in grado sia di proteggere i pistoni che fungere da leva mediante le apposite connessioni.
    Certo a quel punto il guanto in cuoio serviva a rendere il tutto più comodo, la sua funzione di supporto era decisamente stata persa infatti, se non per il piccolo cerchio metallico sul palmo della mano.

    Bene.
    È fondamentalmente una grossa pressa.


    Disse mostrando un guanto rozzo, pesante ma dall’indubbio potenziale, frutto dell’accalcarsi di idee non eseguite con l’adeguata cura per i dettagli, durante la lavorazione aveva infatti speso tempo a lucidare i pistoni per farli scorrere al meglio e non aveva intenzione di dilungarsi oltre.

    Non so come possa cavarsela con la catena, ma non avrebbe problemi a spappolarti il cranio.

    Chiuse il libro con uno scatto e lo ripose all’interno della veste.

    Lo proviamo?

    Senza aspettare risposta il clone si avvicinò a Meku attivando l’arma, un lungo sbuffò accompagnò la stretta che si stringeva attorno alle maglie, ma prima che si facesse pesante il flusso di chakra di tipo vento l’avrebbe raffreddata, rendendola fragile.

    Momento della verità.

    Lo sbuffo si fece più forte mentre le parti del guanto andavano in pressione.




    [Il Risorto]

    Smettila di parlare di diritti, Mizukage.

    Il tono di Feng Huang era tagliente, probabilmente mal sopportava quella rivendicazione così infantile.

    Non è una questione di cosa appartiene a chi.
    Ho appena finito di dire che Lui segue il suo ciclo vitale, non gli importa di chi siamo noi se non per sapere le nostre debolezze.


    Scosse la testa alle parole di Shiltar, non come se fosse infastidito, semplicemente ciò che affermava il Kaguya non era vero.

    No, mi dispiace, purtroppo l’equilibrio non guarda in faccia a queste cose.
    L’equilibrio prevedeva che un anima stesse sotto, invece sta qui, come un ibrido... come…


    Alzò le mani e con un gesto indicò tutti loro.

    Come può tutto questo sembrarvi normale?
    Giusto forse, ma di sicuro non normale, non equilibrato.


    Scosse la testa come se dentro di se stesse continuando a rimuginare sull’accaduto, dandosi però sempre la solita risposta.

    Tu eri morto.
    Niente può cambiarlo.
    Io ti ho fatto risorgere e niente può cambiare questo.
    Possiamo illuderci in eterno che possa esserci equilibrio ma la realtà è soltanto una: un anima non è dove dovrebbe essere.
    Anche perché io sono destinato a risorgere, c’è equilibrio in questo essendo la mia natura, io al contrario tuo non ero morto, essendo la resurrezione nella mia natura era un disequilibrio il fatto che io non rinascessi, tu hai sbloccato il ciclo della mia vita, riavviandolo.
    Ma questo non rimette in equilibrio la bilancia.


    Pensava ancora però, ma forse le sue ultime parole non sarebbero state una buona notizia per nessuno.

    La fiamma nera però… la cicatrice che ti lasciai.
    La tua Vergogna.
    Forse se ti divorasse non ci inseguirebbe più, niente ricordi, niente passato… saresti qualcosa di nuovo.


    Il suo sguardo si fissò sull’Ego.

    Ma terribile.

    Lasciò passare qualche istante in cui sperava che i presenti valutassero quanto tremenda fosse quell’opzione che probabilmente li avrebbe cancellati tutti e nemmeno dava la certezza della riuscita.

    E tuttavia resta un mio pensiero, ed io non sono che un frammento.
    C’è sempre un rischio nel tentare questa cosa: resteremmo qualcosa fuori dal ciclo della vita.


    Cosa che non avrebbe quindi chiuso il cerchio tanto caro alle leggi della natura.

    Il clan Ho è un’altra cosa.
    Ma se tra loro qualcuno fosse in grado di risorgere grazie a noi penso che avrebbe anche lui un’Ombra alle calcagna.
    Non sei stato attento comunque, ti ho detto cosa succede quando raggiungono il loro obiettivo, si nutrono delle fiamme e se la vita che gli è stata donata gli è cara possono passarla a nutrirsi di altre anime come la nostra, di altri ibridi, in una corsa contro il tempo che vede loro contro un fuoco che per quanto grande non è in grado di rigenerarsi e tende a spegnersi, oppure tornare da dove sono venute e riposare in pace.
    So poco di loro, ma c’è un filo comune tra il nero in questa storia, da Bennu, alle fiamme della vergogna, alle Fenici d’Ombra.
    Il nero tocca tutti in qualche modo… potrebbero essere nient’altro che anime rancorose, invidiose della luce persa.
    O della Fiamma.


    All’esterno intanto l’Ego provava a dialogare con quel frammento, ma questo non comprendeva o forse semplicemente non poteva, Feng non poteva saperlo.
    Per quanto aveva visto il suo creatore era stato sconfitto, probabilmente aveva davanti proprio ciò che le Fenici d’Ombra ottenevano dal divorare gli ibridi, una fiamma potente ma non eterna, senza alcuna coscienza, in grado di nutrirle ma non di sfamarle per sempre.
    In quel momento il Risorto stava cercando di parlare al suo stesso potere, ma ad averglielo posto li davanti non era alcun potere metafisico o chissà quale introspezione subconscia atta a sbloccare il suo potenziale nascosto, bensì una tecnica, impossibilitata ad esprimersi vista la dipartita del suo utilizzatore.
    La sua natura però gli impediva di estinguersi come una normale ninjutsu.
    Questo sapeva il Risorto, e questo aveva davanti agli occhi, cosa farci dunque?
    Tentare di riassorbire le sue fiamme, come in passato aveva assorbito le ceneri o distruggerlo definitivamente senza sapere cosa questo potesse comportare e col rischio di estinguerle per sempre?
    Hei Feng, intanto, aspettava, invisibile ed impercepibile, e insieme a lui giaceva la falce dorata, così in contrasto rispetto al nero e freddo metallo.


    Edited by F e n i x - 25/1/2020, 16:34
     
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    Ombre e Morti


    Quando ce ne sono troppi



    [L'Hokage ed i due anziani]

    Le dicessi l'autore, probabilmente, anche lei vorrebbe l'intera collezione dei suoi testi, quindi diciamo soltanto che era un vero esperto dello scibile umano e ninja. Alcuni suoi testi gli sono stati effettivamente riconosciuti, altri sono passati più in sordina, per così dire, come la Leggenda qui., ammise, quanto mai laconico e vago, l'individuo che aveva detto di chiamarsi Tokai.
    Poi seguii Raizen sia fisicamente, sia con lo sguardo.
    L'uomo che aveva combinato tutto quel caos stava studiando il modo di agire dell'Hokage: era di certo un fabbro con dell'esperienza che, però, stava per la prima volta usando quei capitoli del libro.
    Chissà se la Montagna di Konoha s'era resa conto che quel libro conteneva quelle pagine prima di quel giorno, o credeva che gli si fossero rivelate solo in quel momento?
    Fu una delle domande che passò per la mente di Tokai mentre lo studiava e restava rispettosamente sbalordito dalla genialità, per quanto rozza da un punto di vista estetico, della creazione che stava prendendo forma davanti a lui.

    Alla fine, il clone dell'Hokage si diresse verso Meku, mentre Tokai restava vicino a Raizen, a meno di 3 metri da lui, osservando la scena e permettendosi solo pochi commenti.
    Comunque possa finire questa nostra trattativa, sono stupefatto dalle sue capacità come fabbro, ma un pò meno dalle sue deduzioni logiche.
    Fu un attimo poi.
    Le catene si stavano piegando, le sentiva incrinarsi, tanto Raizen quanto il suo clone, quando ecco che le mani di Meku toccarono il clone, Mi dispiace, ragazzo., una frase, mentre le mani lasciavano scivolare dei sigilli al contatto, un semplice comando, un ostacolo a quel corpo [TA]
    Sigillo di Status
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (7)
    Tracciando un sigillo sul corpo della vittima, l'utilizzatore può imporre uno status a piacere. Le condizioni fisiche e Intralcio saranno permanenti; i DnT danneggeranno 1 volta al giorno. È richiesto un Basso di chakra per gravità: Basso per status Leggeri, Mediobasso per Medi, Medio per Gravi. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Debilitante
    (Consumo: Variabile)
    [Sigilli Massimi: 1 per grado]
    [Da chunin in su]


    Azione Rapida & Fuuinjuzzaro.
    Statistiche da Nera.

    Imprime: Intralcio Grave.
    !

    Ed allo stesso tempo, anche Raizen si sarebbe trovato, inaspettatamente, ostacolato, a meno di una reazione dalla velocità straordinaria: l'ombra di Tokai si era unita alla sua e delle mani lo stavano ora cercando di bloccare, con una forza non da poco! [2SA + 2ST]
    Strangolamento dell'Ombra - Kage Kubi Shibari no J
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Drago, Topo (2)
    L'utilizzatore può scomporre la propria ombra in diverse mani d'ombra non solide. Sarà possibile creare un numero di mani pari al numero di ramificazioni. La potenza complessiva delle mani è pari a 40. Le mani possono effettuare prese, afferrare e strangolare l'avversario con Forza pari al'Intuito, incrementato di 4 tacche. La distanza tra utilizzatore e obiettivo influenza la potenza: ogni 3 metri di distanza, la Forza sarà ridotta di 4 tacche. Afferrare o strozzare la vittima costerà slot azione, come se agisse l'utilizzatore; strangolare con più mani è considerabile "attacco doppio ravvicinato" se rientra nei parametri. La vittima potrà opporsi tramite la Resistenza, come fosse una normale presa, oppure con il chakra: richiede Medioalto per ogni livello pari della TS posseduto per spezzare lo strangolamento; al termine del round la tecnica sarà disattivata. L'utilizzatore può riattivare la tecnica se spezzata.Tipo: Ninjutsu - Kageton
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Medioalto / Mantenimento: Mediobasso)
    [Richiede Manipolazione Ombra II]
    [Da genin in su]


    Slot Tec Base: Attivazione Controllo delle Ombre lvl V
    Vel = Conc = Nera + 3 (TS) + 2 (Bonus da malus in Res)
    Furtività ombra = 12 (6 del png + 6 da lvl V della TS)
    Slot Azione extra per muovere l'ombra fino al contatto con Raizen
    Slot Tec Av con:
    Tecnica Focalizzata (Intuito) + Ninjutsu Talentuose + Competenza pers. che evita di fare i sigilli e li converte in caricamento sui Kageton + Tecnica Rapida

    => Forza presa = Intuito +4 = Nera + 3 + 2 + 3 (Tec Foc.) + 4 = Nera +12 (Non so se vale come slot azione oltre che tecnica, ma ovviamente cerca di paralizzare i movimenti di Raizen con le mani 2 per le braccia, 2 per le gambe ed una per il collo)
    .
    Lo aveva detto anche lei: io controllo i morti. Meku è un morto. Tokai Nara è morto, penso di circa 50 anni fa, più o meno.
    Poche parole che rivelavano come in effetti non avesse usato dei cloni, ma i cadaveri al suo servizio, mentre uno dei piccoli topi neri che lo circondavano (evocazioni?) si sarebbe avvicinato a Raizen, qualora questi fosse stato ancora bloccato dalle ombre, per cercare di prendergli il libro e portarglielo via [SA 2 e 3]Tentativo di rubare il diario con 2 "topi neri" e poi di allontanarsi dalla sala con gli stessi assieme al libro, eventualmente..
    Chissà cosa avrebbe fatto l'Hokage a quel punto.

    [Il Risorto ed i problemi con l'Equilibrio]


    Cos'è NORMALE in un mondo dove ci sono creature codate di puro chakra intrappolate nei corpi di persone?
    In un mondo dove un trio di stronzi va in giro da mille anni perché vogliono l'immortale senza il rischio di brevi morti?
    In un mondo dove sociopatici di ogni sorta creano, distruggendo altre forme di vita, delle armi grandi come montagna per dominare il mondo?
    , chiese con rabbia il defunto Mizukage.
    Noi non vogliamo dominare il mondo, nemmeno l'Asso di Ame volevo essere, insomma! Non abbiamo interesse a distruggere o conquistare: solo quattro vite ci premono di essere spente e l'Equilibrio se la prende a male perché siamo tornati in vita? Bé, allora l'Equilibrio è nostro nemico!, ringhiò l'Ego.
    Mi piace questo ragionamento, Ossicini! Distruggiamo l'Equilibrio! Portiamo il caos nel mondo!, suggerì estasiato il Chuda.
    Zitto, Mostro? L'Equilibrio nel mondo serve per evitare che esistano le anomalie che possono risvegliare le Armi di Iwa, o altri abomini. Non è giusto, discendente, ma è ragionevole., li redarguì l'Antenata.
    Non ci interessa! Ho rinunciato a troppo per la mia Vendetta! E l'Equilibrio non me la porterà via! Pure al rischio di spezzarlo, più di quanto possa aver provato a fare Capelli Verdi con i draghi!, ruggì il Kaguya.


    Sul resto delle parole del Signore delle Fenici, il Risorto non disse niente, né altre sue parti: il progenitore degli Ho che aveva dato a quel clan il loro controllo del calore era rinato dalle ceneri di Feng Huang secoli prima, da quello che il brevissimo incontro con lo Yonga gli aveva spiegato, di certo, semmai fosse capitato anche a lui di incontrare uno di quei "portatori di equilibrio", erano entrambi belli che passati alla storia.
    La questione, adesso, è riprendere ciò che è nostro...
    Un pensiero che gli passò per la mente, mentre osservava quella sorta di fenice di fiamme che galleggiava, per così dire, davanti a lui: il SUO chakra, i SUOI Hai Urami.
    Ti rendi conto di non essere bravo a condividere, vero, Ossicino? AHAHAHAH
    Zitto, Mostro..., ringhiò a denti stretti il Risorto, guardandosi attorno di nuovo.
    Non c'era traccia dell'Estintore, se lo aveva sentito, non aveva fatto niente per bloccarlo o rubare le ceneri che restavano in lui.
    C'era, però, la falce dorata.
    E pensare che eravamo venuti fin qui, accompagnando l'Hokage, solo per un'arma... e ci troviamo a rischiare le MIE ceneri.
    Le Ceneri sarebbero MIE, veramente!, lamentò il Risorto, avvicinandosi alla Fenice inanimata.
    Aspetta!
    Sì, Vecchia, facciamoli litigare un altro pò, su!
    Riflettete: la Falce! Quel... essere la usava come un'estensione del suo corpo, ne ha fatto uscire dei fili neri, all'inizio dello scontro, e ci rubava il chakra da quella sua arma dorata.
    Giusto, Antenata, potrebbe essere lì...
    E nel compiere quel pensiero, il Risorto usò la Falce di Luna per spingere via la Falce Dorata, o almeno ci avrebbe provato di certo, usando quanta più forza poteva per colpire con il piatto della mastodontica arma in suo possesso, l'altra al suolo, e gettarla quanto più lontano possibile da dove si trovavano lui e l'agglomerato del suo potere [SA]Spinta con Forza = Nera + 2 (Abil. ) + 3 (basso di chakra).
    Se vi fosse riuscito, allora il Kaguya avrebbe portato le mani verso le fiamme ed avrebbe cercato di immergerle, di lasciare che le fiamme e le ceneri in lui riassorbissero ciò che, riteneva, gli era stato rubato.

    SE vi fosse riuscito, era tutto da vedere.

    Chakra: 92,5/150
    Vitalità: 24/27
    En. Vitale: 26/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 800
    Riflessi: 675
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Antidoto Avanzato × 2
    • Rete Rafforzata × 1
    • Mantello × 1
    • Cartabomba III × 3
    • Superficie da Richiamo × 2
    • Mano del Bandito × 1
    • Falce Nera del Paradiso × 1
    • Falce di Luna del Purgatorio × 1

    Note
    ///
     
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    Finale Sfuggente


    -XX-






    La scarsa propensione del vecchio a cedere le altre informazioni lo allertò, ma non lo diede a vedere, pareva non fosse incline al reale scambio di informazioni, cosa che gli fece rivalutare la situazione. Rivalutare non era comunque il più adatto dei termini, anzi era fin troppo generoso, Raizen non si era mai fidato del vecchio, contrattare non significava di certo fidarsi di qualcuno, se si fosse fidato non avrebbe incaricato il clone di agire, anzi, se si fosse fidato gli avrebbe probabilmente ceduto il libro per poi farsi dare le informazioni.
    Certo, era del tutto improbabile come scenario visto che l’Hokage si fidava a stento, e con ottime ragioni, della sua stessa ombra, ma era generalmente accondiscendente con chi entrava nelle sue grazie.
    Fortunatamente fu proprio il clone ad interagire con Meku, sarebbe finito immobilizzato, ma questo non gli impediva comunque di utilizzare le mani, cosa che in un primo momento non fece comunque.
    Il primo ad agire, col tempismo proprio di una persona dotata di scarsa fiducia nel prossimo e di una discreta esperienza, fu proprio l’originale che con un movimento istantaneo sarebbe sparito alla vista mentre il vecchio componeva il primo sigillo, impossibile da non vedere a quella distanza. [AdO]Sfrutto Taijuzzaro
    La mano avrebbe afferrato istantaneamente Garyu e fermatosi alla destra del suo compagno avrebbe ruotato su se stesso nel tentativo di coinvolgerlo in un tornado di lame in grado di menomarlo pesantemente [ST 1]Tifone della Foglia
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può compiere ad area un attacco a corpo a corpo a mani nude o con armi da Mischia o Potenziamenti. L'utilizzatore causerà danni a tutti coloro presenti nel raggio d'azione della tecnica; status e altri effetti del colpo verranno applicati a tutti coloro colpiti dal tifone.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: Mediobasso)
    [Raggio d'azione: 1,5 metri per grado]
    [Da genin in su]

    +Taijutsu perfette
    + Tecnica focalizzata (+3 precisione - potenza + 10)
    + Chakra demoniaco (applicato sulla tecnica)
    Potenza 50 Zambato
    potenza totale 75

    Che l’attacco andasse a buon fine o meno era ormai evidente che il suo vero avversario non era li, quindi appena sferrato l’attacco si sarebbe immediatamente disimpegnato dallo scontro con un teletrasporto che l’avrebbe portato nuovamente sull’uscio della stanza, [ST 2 + SA extra][Attivazione TS + teletrasporto] un azione difficilmente bloccabile vista l’impossibilità di prevederla, se il defunto avesse dato segni di iniziativa il clone avrebbe rapidamente estratto con la mano libera dal sigillo uno dei suoi spiedi, dirigendoli tutti alla testa in modo da neutralizzarlo prima che questo potesse agire.
    Era si impossibilitato a spostarsi, ma il suo avversario era comunque entro il raggio d’azione delle sue armi a distanza. [SA 1]spiedo pot. 25... ma immagino che conficcato nella nuca sia antipatico
    Spiedi giganti [Distanza]
    Sono grossi spiedi appuntiti da ambo le parti, lunghi 1.5 metri hanno una gittata pari a 45 metri.
    Tipo: A Distanza - Perforazione
    Dimensione: Grande
    Quantità: 5
    (Potenza: 25 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    [Da jonin in su]

    Certo il clone poteva non fermare il suo avversario, ma il teletrasporto era praticamente impossibile da prevedere e non si sarebbe comunque voltato prima di aver messo tra se e l’avversario qualche metro di distanza
    A quel punto l’unico dubbio era: porta di destra o di sinistra?
    Risposta semplice: entrambi.
    Il clone vicino a Meku ormai del tutto inutile venne rilasciato e Raizen ne avrebbe creato altri due che, in maniera speculare, si sarebbero diretti a prelevare ciascuno una torcia dal muro per poi sfondare rapidamente le porte nel corridoio.
    L’originale intanto, giunto alla porzione di corridoio su cui stavano posizionate le porte si sarebbe tenuto pronto a fare irruzione in una delle due, certo bisognava vedere chi avrebbe trovato li.

    Kubomi.

    Chiamò Raizen il piccolo drago che ancora viaggiava insieme a lui, sufficientemente piano da non farsi udire se non da lui che gli stava attorno praticamente come una sciarpa.

    Dimmi se tra questi qualcuno respira.

    Tutti cadaveri certo, tranne uno, e presto quel teatrino sarebbe finito. [ST 3]Sussurri del Vento
    Villaggio: Draghi del Nord
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore potenzia il suo udito convogliando le vibrazioni dell'aria. Potrà ascoltare e ripetere alla perfezione ogni suono o conversazione avvenuta entro 600 metri, a patto che l'ambiente in cui essa si svolge sia in comunicazione con l'esterno e l'utilizzatore sia immobile.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    Sottotipo:
    (Consumo: Basso / Mantenimento: MezzoBasso)
    [Da chunin in su]




    [Il Fu]

    La fenice non guardò con astio l’EX mizukage, solamente con estrema serietà.

    Tutto ciò che non somiglia a noi, che non somiglia a questo luogo.
    Non pensare inoltre che il mondo non si operi in merito agli altri squilibri.
    Ti sembra forse che le persone che hanno creato le armi siano vive?
    Che stiano dominando il mondo?
    Gli immortali, come anche le fenici, non sono uno squilibrio, semplicemente non sono destinati ad andare dall’altra parte.
    È quando qualcosa che dovrebbe accadere non accade che ci ritroviamo in questa situazione.


    Si voltò poi verso l’Ego.

    L’Equilibrio non è nostro nemico, è solo un qualcosa da cui devi difenderti.
    Magari conoscendolo puoi avere modo di sfuggirgli.
    Se proprio vuoi un nemico direi che devi indirizzare il tuo odio verso chi ci vuole al luogo a cui siamo destinati.
    Ma l’Equilibrio… l’equilibrio è solo un concetto.


    Sorrise amaramente per poi indicare un punto nel vuoto in risposta all’ultima affermazione del Kaguya, forse per indicare l’esterno.

    Va, allora.
    L’ignoranza ti sarà d’aiuto, è con quella che i bifolchi cementano le loro azioni.
    Non ho mai detto di volermi abbandonare all’equilibrio, ci sono ancora cose che voglio, che BRAMO.
    Ma è necessaria prudenza e conoscenza per il futuro.


    All’esterno le convinzioni delle voci quagliarono nella volontà di re-impossessarsi delle fiamme, azione giusta e imprescindibile dopotutto, rinunciarvi non avrebbe riportato sicuramente l’equilibrio, ma esclusivamente vantaggi.
    La falce restò inanimata al suolo, l’unica cosa degna di nota, al contatto, fu che Feng la percepì come un proprio osso forse facendogli intuire che la sua natura era leggermente differente da come l’aveva immaginata, ma nulla che potesse impedirgli di allontanarla come desiderato.
    Le ceneri, le fiamme, gli Hai Urahami ora erano l’unica cosa che poteva preoccuparlo, in quel momento persino Raizen, chiassoso come al solito ed impegnato a terminare un combattimento che ormai si era protratto fin troppo.
    La fenice di fiamme non sentì nemmeno il contatto, o quantomeno non diede alcuna risposta ad esso, dimostrava di essere esclusivamente niente di più che la manifestazione di un potere.
    Riassorbendola Feng non avrebbe percepito niente di più che un calore familiare, non era qualcosa di nuovo, era una cosa che gli apparteneva e rifarla propria era ben diverso dalla sensazione di un nuovo potere.
    Era come rientrare a casa dopo aver perso la via del ritorno.
    La maschera, niente più che un becco ed il contorno occhi, cadde a terra inanimata, priva di vita.
    Sotto al sole nero era Feng Huang più di tutti a trovarsi rasserenato da quella conclusione, sapeva che un nemico era stato battuto, ed ora sapeva che poteva difendersi da esso in futuro, non sarebbe stato semplice, ma era possibile.
    Sarebbe rimasto immobile per lunghi istanti, chino e pensieroso, per poi raddrizzarsi e adagiarsi sul suo trono, con un sospiro conclusivo, ma distante.
    Guardava un punto indefinito, ma non era facile dire se fosse pensieroso o distratto, o semplicemente assente.

    unknown



    Tutto bene quel che finisce bene, no?












    Chakra:49/125
    Vitalità: 23/25
    En. Vitale: 26/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: //
    2: //
    3: //
    4: //
    Slot Azione
    1: Lancio spiedo nuca
    2: Fendente
    3: //
    4: //
    Slot Tecnica
    1: Tifone
    2: Attivazione TS
    3: Tecnica Kubomi
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Stivali borchiati da Combattimento × 1
    • Guanti da Combattimento × 1
    • Antidoto Avanzato × 4
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Spiedi giganti × 5
    • Garyu no Jigoku × 1
    • Rintocco della Morte × 1

    Note


    Edited by F e n i x - 25/1/2020, 16:35
     
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    Falce dei Kaguya


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    Epilogo


    Per tutti un pò...



    [Epilogo 1 - Hokage, Cloni e Cadaveri]

    Il defunto Tokai Nara si diceva che fosse un uomo di un certo livello intellettuale: figlio e fratello di ben due capoclan ai tempi di Ayato e poi nonno del successivo capoclan, nonché bisnonno del Hokage precedente alla Montagna stessa, adesso non poteva dimostrare al meglio le sue doti strategiche, legato dal guinzaglio del suo padrone, che non lo voleva così libero di agire come meglio preferisse.
    Tant'è che, forse, persino Raizen avrebbe notato un sorriso a metà fra il "te lo avevo detto" e "buona strategia", sul viso del cadavere, mentre il suo taijutsu lo faceva, letteralmente, a pezzi, seppur per un breve periodo.
    Stessa sorte sarebbe toccata anche a Meku, ovviamente.
    Fortunatamente entrambi sarebbero ritornati integri entro breve, non in un tempo sufficiente perché potessero anche solo pensare di reagire all'inattesa sparizione del massiccio Kage della Foglia, che riapparve di lì a pochi istanti sull'uscio della fucina.

    I due cloni non fecero una ricca pesca nell'aprire le due porte: la porta di destra e la piccola stanza (15x15) che nascondeva, era adesso vuota, ma prima, quando quella gita sotterranea era iniziata, conteneva il corpo, in meditazione, di Tokai stesso, circondato dai topi.
    Al contrario, la stanza di sinistra conteneva un uomo che respirava: Ryuko. Lacero, pesto, stanco, ma vivo, stremato e privo di sensi.
    Quale che fosse il mezzo che l'Hokage avesse eventualmente usato, avrebbe scoperto che quello era il vero mercenario di Iwa al servizio del collezionista dell'Erba.
    Quello che, forse, Raizen non sapeva riguardo l'Edo Tensei, era il raggio d'azione della tecnica: un utilizzatore esperto come il suo vero avversario, con il dovuto tempo per concentrarsi (cosa che lui aveva avuto), poteva guidare i suoi cadaveri da quasi 600 metri di distanza, ma in quel particolare caso ne erano bastati molti meno, giacché il padrone di quei cadaveri, fino a qualche minuto prima, si trovava in mezzo ai suoi stessi ospiti, nelle stanze di uno dei tanti mecenati.
    In fondo Tokai gli era servito anche per far sì che fosse quel Nara morto da tre generazioni a fingersi il "padrone di casa" ed anche per tale motivo, mentre nessuno si preoccupava di guardare, una bara apparve attorno al corpo in rimodellamento del Nara, richiamandolo al suo padrone, che poco dopo andò via dalla sua stessa villa, confuso fra gli altri ospiti che se ne andavano a causa dell'esplosione prodotta dall'Hokage stesso qualche ora prima.

    [Epilogo 2 - Ceneri, Falci ed Equilibrio]

    Fratello, devo ricordarti che l'Oni ha al suo interno la coscienza di fondatore di quella loro alleanza? C'eravamo! Non eravamo svegli a pieno, ma io me lo ricordo!
    E quel trio di stronzi non posso credere che siano immortali per grazia ricevuta! Insomma, quel sociopatico dai capelli verdi ha CREATO il Flagello nella sua ricerca del perfetto Immortale! Dai, questi ragionamenti non hanno fondamento!
    Accettiamo le Fenici, ma gli Immortali, no!


    Le repliche non continuarono molto oltre: che l'Equilibrio di per se fosse un concetto, poteva capirlo, al di là della rabbia per il furto che aveva subito, capiva che, al pari della Vendetta che agognava, l'Equilibrio era un'idea... che pesava più su alcuni che su altri.
    Ma la rabbia per il furto delle sue ceneri non si placò finché non sentì le ceneri stesse tornare da lui: gli Hai Urami furono accolti nel fuoco del Sole Nero, dove permeavano, senza niente di più della soddisfazione di sapere che il potere di cui aveva bisogno per la sua Vendetta era ancora suo, di tutti loro.
    Certo, il tono del Signore delle Fenici fu per un attimo curioso, ma se anche qualcuna delle coscienze se ne fosse accorta, erano più incuriosite, come il Risorto stesso, da ciò che ora avevano raggiunto: la Falce Dorata.

    Ce la prendiamo?
    Ma se fino a poco tempo fa biasimavi che eravamo partiti per un'arma nuova?
    Ha ragione il Mostro: sei un pò ingordo, discendente!
    La vogliamo lasciare qui?
    Io ho un'idea migliore..., disse laconico il Risorto, avvolgendo l'arma nel suo mantello, o in ciò che ne restava ed usando uno dei sigilli all'interno dello stesso per riporla all'interno [EQUIP], al sicuro.

    [Epilogo 3 - Montagna, Risorto ed altri]

    Meku era rimasto indietro: forse il suo carceriere non era riuscito a stringere su di lui un controllo forte come su Tokai, o magari non lo riteneva necessario, non era dato saperlo, nemmeno chiedendo a Meku stesso.
    Di Ryuko, l'Hokage avrebbe potuto fare ciò che voleva: il collezionista d'armi era andato via non appena scoperto che il martello in suo possesso era stato rubato durante quell'esplosione così potente.
    Il Dislocatore della Foglia al servizio dell'Hokage, si trovava dove questi lo aveva lasciato.
    Raizen e "Kuro-Ho", come il Risorto aveva chiesto di farsi chiamare prima di entrare in quella villa, avrebbero avuto tutto il tempo di continuare a controllare tanto i sotterranei, quanto la villa stessa, mentre i vari ospiti facoltosi se ne andavano, infastiditi dal fatto che il tutto fosse finito con un'esplosione ed un furto, come si sparse la voce (il povero Ryuko fu detto responsabile di ambo le cose, seppur non era chiaro da chi).
    In tutto ciò, il Risorto si prese qualche ora nella fucina, lavorando alacremente, magari con Meku che guardava e criticava (cosa in cui probabilmente era bravissimo).

    Stava a Raizen decidere quanto il gruppo avrebbe viaggiato assieme: verosimilmente, lui, Kunihiro e Meku avrebbero dovuto fare ritorno verso Konoha, mentre il Kaguya era diretto di nuovo ad Ame.
    Quando fosse stato il momento di dividersi, il Risorto avrebbe fatto la prima mossa, richiamando dal mantello per prima la Falce Nera di Tian.
    Come concordato, Hokage, riavrai l'arma dei Draghi, per interagire con i tuoi draghi del Sud., esordì per prima cosa, mentre ne estraeva una seconda quasi identica con un'unica differenza: dove la falce nera di Tian aveva incise delle fantasie a forma di draghi, la seconda aveva delle Fenici.
    Non mi andava di trovarle un nome diverso da Paradiso Nero... in fondo fa coppia con il Purgatorio d'Argento. E prima o poi forgerò un Inferno Bianco., aggiunse laconico, prima di continuare più serio.
    O ci tornerai, magari...
    Ho delle notizie, per quanto vecchie, anche sulle altre tre armi.
    Penso che l'artiglio sia nelle mani della Fede di Hayate, il nostro comune amico dai capelli verdi, al servizio dello Tsuchikage, o almeno è la spiegazione migliore che ho dato ad alcune parole sentite anni fa.
    La lancia, confermo ciò che disse anni fa Ogen-dono: è nelle mani di un uomo della Zanna, che possiede una strana tecnica segreta, ma non ne conosco i particolari.
    Infine, sulla spada so poco, solo che interessa alla Carità di Hayate.
    Superfluo dire che se trovi un modo per lasciare cadavere il Profeta e vuoi una mano a renderlo tale per riprenderti l'artiglio, chiedi pure: gli Hayate li uccido gratis, per il piacere di distruggere il branco del Tamasizu.
    Se saprò qualcosa di più sulla Lancia o sulla Katana, vedrò di fartelo sapere.
    , enumerò, prima di richiamare dal suo mantello anche la Falce d'Oro.
    Secondo il tuo punto di vista, Hokage-sama, sono ancora in debito per quel che riguarda la storia della Profetessa, quindi ti propongo: riprendi la Falce forgiata dal tuo maestro qui e siamo alla pari. A te la scelta. e quale che fosse stata la scelta di Raizen, con o senza la Falce d'Oro, il Risorto non avrebbe ribattuto in tal senso, prima di salutarsi.
     
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    Sventura e Nostalgia


    -XXI-






    Il piano evasivo funzionò senza alcun intoppo, ma purtroppo le soddisfazioni si sarebbero fermate al tacito complimento del vecchio Nara, felice di essere neutralizzato dal Kage, le due stanze si rivelarono infatti un buco nell’acqua.

    Oh beh, se non altro riesco a salvare questo qui.
    Non era troppo sveglio, ma di sicuro non se lo merita di schiattare qui sotto.


    Messosi in spalle Ryuko, dopo avergli fatto un piccolo taglio per verificare che sanguinasse e non si rigenerasse come i cadaveri, e constatato che li sotto non c’era traccia del manipolatore dei cadaveri avrebbero preso nuovamente la via verso l’uscita.

    Meku, vista la tua condizione direi che sai meglio di me come funziona la tecnica, a quanta distanza può essere l’utilizzatore da qui?

    Avuta la sua risposta sospirò infastidito.

    Pensavo fosse qui sotto, maledetto, quel felino sensitivo non aveva percepito chakra se non nei sotterranei.

    Mentre Raizen si sarebbe occupato di portare nuovamente Ryuko da qualcuno in grado di curarlo Shiltar avrebbe esitato nelle fucine con Meku al suo fianco che, guidato da qualcosa di più del semplice lavoro ma forse da una punta di ossessione lo avrebbe osservato mentre lavorava, alzando un sopracciglio di quando in quando.
    A volte emetteva qualche suono atto ad esternare la sua ironia, Shiltar avrebbe potuto capirlo quando gli era sfuggito un colpo di troppo sulla lama della falce quando questa non era alla temperatura perfetta per essere colpita.
    Ad un certo punto, forse trascinato dalla necessità di mostrare come andavano fatte le cose secondo un fabbro millenario, senza dire alcunchè avrebbe preso del metallo e mentre il Risorto ancora forgiava la lama lui avrebbe preso ad occuparsi del manico.
    La fucina sembrava non essere troppo utile al vecchio, probabilmente aveva trovato metodi più efficienti durante la sua lunga esperienza.
    Gli sarebbe bastato letteralmente stringere una manciata di metallo per farlo arrivare al calor rosso e se quel processo poteva magari essere spiegato con l’utilizzo di un preciso raiton lo stesso non valeva p er ciò che seguì.
    Quattro martellate.
    Tanto ci volle a Meku per produrre un blocco di massa comparabile al manico della falce, era forse quello a stupire il Kaguya?
    Per quanto fosse sorprendente no, la vera stranezza era che il fabbro Leggendario non aveva alcun martello!
    Eppure il Risorto aveva chiaramente sentito impattare qualcosa ed aveva visto il metallo comprimersi entro certi limiti come se una forza gli impedisse di spandersi sotto il colpo.
    Sarebbe servita un po' di concentrazione per vedere che qualcosa tra le mani teneva, probabilmente era un altro particolare utilizzo del chakra ma non poteva sbagliarsi, per quanto difficile da vedere nella mano apparentemente disarmata era presente un martello traslucido.
    Ma il fabbro aveva forse finito di mostrare le sue abilità?
    Assolutamente no.
    Arrivato al piccolo cubo per produrre un’asta perfetta gli ci volle un solo colpo, un unico preciso colpo.
    Com’era possibile?
    Per quanto si potesse essere bravi la produzione di un asta battuta era un processo abbastanza lungo, andava martellata varie volte per essere allungata.
    Era innegabile quel materiale in mano a Meku diventava plastico oltre i limiti della fisica, probabilmente scommettere in una sorta di manipolazione non avrebbe dato pessimi risultati visto che il metallo era stato steso quasi come la pasta di una pizza.
    Replicare quello stile era impossibile, non senza avere risposte certe, ma senza pronunciare una singola parola Meku posò il manico ancora incandescente ma perfetto accanto a Shiltar, una muta affermazione.
    Muta ed estremamente fastidiosa.
    Si sarebbe poi allontanato, dritto come un fuso e con le mani incrociate dietro la schiena, a passo lento verso l’esterno, probabilmente Raizen gli avrebbe tirato dietro l’asta con una bestemmia, ma forse per il Risorto poteva apparire come un ringraziamento.

    Ti ringrazio Feng.
    È importante per me.


    Disse mentre riprendeva la falce di suo padre, un momento che qualcuno avrebbe definito toccante.

    È solo un primo passo, soprattutto sapendo quante ancora ne mancano, ma è comunque essenziale.

    Affermò mentre si soffermava a guardare la falce, un mero strumento, ma dal suo punto di vista un’opportunità, un eredità.
    Alla proposta sulla falce aveva già una risposta ma dopo averla guardata qualche secondo la prese in mano, era un’arma di Meku, sottovalutarla non era saggio. Ne avrebbe saggiato ogni aspetto, dal peso complessivo, all’equilibrio, alla forma e notò che aveva carattere, nonostante tutto era un’arma da combattimento benchè la sua natura fosse quella di strumento agricolo.
    Ciò che però risultava più particolare era l’immediato feeling che ebbe con essa, cosa stupefacente, per quanto un arma potesse essere perfetta fabbri della risma di Meku producevano oggetti così precisi da essere perfetti esclusivamente nelle mani di un individuo, quell’arma però faceva un’eccezione era stata pensata per legarsi al portatore.

    Sei sicuro, Kaguya?

    La fece roteare nella mano una singola volta con un’abilità sorprendente considerando le dimensioni dell’arma facendo impattare delicatamente la punta dell’arma su un sasso che al contatto sparì, ricomparendo sulla sua mano: la falce stava replicando la sua tecnica speciale!
    Sorrise.

    No, temo che tu debba rifletterci sopra.

    Gliela porse nuovamente.

    Tra inferno, paradiso e purgatorio c’è sempre di mezzo della Sventura Dorata.

    Mentre aspettava che l’altro prendesse l’arma avrebbe parlato un’ultima volta.

    Ci incontreremo ancora.

    Separatisi sarebbe infine giunto il momento delle spiegazioni per Meku.

    Meku.
    Temo sia ora di darmi qualche spiegazione.
    Tu hai avuto questo… cosa è alla fine?
    Un diario?
    Un libro?
    Dalle parole usate dal tuo rapitore ho addirittura pensato che potesse essere una delle celebri pergamene di Indra.
    Ma a prescindere da questo al momento solo tu puoi rispondermi.
    Le armi che si possono creare seguendo le sue istruzioni hanno dei limiti?
    Mentre creavo il guanto ho avuto l’impressione di leggere delle risposte più che delle vere istruzioni, come se fosse in grado di dirmi come realizzare qualsiasi manufatto mi balenasse per la mente.
    Quale è la storia di questo libro?


    Meku era testardo, arrogante, supponente e superbo… una persona sgradevole, a prescindere da cosa l’avesse reso così era innegabile che lo fosse, ma a differenza delle altre volte a porgli le domande era un Kage ed anche il suo salvatore.
    Potevi essere Meku quando volevi, ormai massima definizione nella mente di Raizen per l’apoteosi degli individui sgradevoli, ma un minimo di gratitudine avrebbe dovuto spingerlo a rispondere con chiarezza.


    Edited by F e n i x - 25/1/2020, 16:35
     
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    Falce dei Kaguya


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    Le parole del Fabbro Leggendario


    E le azioni...



    Alla domanda di Raizen sulle conoscenze di Meku dell'Edo Tensei, quello alzò le spalle: Un vero esperto dell'Edo Tensei, può controllare i propri servi anche a diverse centinaia di metri di distanza e questo tipo... bé, era più bravo persino di Orochimaru, forse anche del Secondo Hokage, con questa tecnica.
    In più era molto attento: persino quando chiacchierava con me, e gli piaceva parlare, credimi, aveva sempre un henge che gli dava l'aspetto di quel Tokai, per mantenere la storia che fosse il cadavere a dirigere la baracca. Le uniche persone vive che ho visto attorno a lui erano quel Akai e poi il tipo che aveva la mia falce d'oro. E c'erano i suoi topi, ma ammetto di non aver capito se erano evocazioni, o un qualche tipo di manipolazione...
    , concluse con una mezza smorfia.
    Ed a ben vedere, dei piccoli roditori neri non era rimasta traccia, al pari che dello sfortunato Tokai.

    [...]

    Mentre il Kaguya lavorava alla sua nuova Falce Nera, qualcosa lo fermò solo un istante: quel non-morto, che fino a quel momento aveva fatto delle smorfie al suo indirizzo, aveva iniziato a lavorare il ferro, a mani nude ed era, indiscutibilmente, spettacolare!
    Ok, sì... è bravino...
    Fratello...
    Oh, il signorino riprende a parlarci per lodare qualcun'altro...
    In effetti, eri in silenzio finora, ti svegli per farci notare che lui è più bravo di noi?
    Ma sono intrappolato con dei bambini?
    Senti, adulto, la tua storia dell'Equilibrio come si sposa con il non-morto qui?
    E' un cadavere che è stato riportato qui contro la sua volontà, basterebbe sciogliere la tecnica, immagino ci sia un modo, ma lui non è uno squilibrio, quanto non lo è un'evocazione, o una manipolazione ossea di cui tu sei capace.

    La discussione non continuò: il Risorto fu più che altro catturato dalle capacità dell'altro, stupito, a dir poco, da come, apparentemente a mani nude, riuscisse a fare in breve tempo qualcosa che al Kaguya richiedeva ore di lavoro, oltre che strumenti, che fossero in metallo, o ottenuti dalle sue non così delicate ossa.
    Alla fine, la nuova versione del Paradiso Nero era pronta.
    Tanto bravo, quanto saccente...
    Tu dai del saccente a qualcun altro? Uhm... com'era quella del maiale che dà del porco all'asino?
    Mostro, abbiamo passato già una pessima giornata, vedi di non rompere anche tu!

    [...]

    Il momento del saluto con l'Hokage, la Montagna della Foglia non volle accettare per se la Falce dorata, per quanto la provò un attimo, dimostrando forse anche dell'interesse.
    Sventura Dorata? Nome perfetto, considerando che non m'ha portato molta fortuna finora..., concesse con un mezzo sorriso il Risorto, Sì, Hokage-sama, ci incontreremo di nuovo, immagino: se avrai bisogno per eliminare qualche Hayate, recuperare le altre armi nere, mi puoi chiamare, di certo... anche per la questione dei draghi, sì., concluse serenamente il Kaguya, prima di riporre il Paradiso Nero e la Sventura Dorata ed andare per la sua strada.

    Rimasti soli, il Kage di Konoha porse qualche domanda al fabbro non-morto, il quale, per la prima volta con un sorriso forse bonario, non parve voler evitare di rispondere, anzi, si concesse di parlare:
    La Leggenda della Spada Immortale è una delle Pergamene di Indra.
    Non so come mai sia stata mascherata da diario, se sia stato Indra stesso, o qualcun altro prima di lui... io la ebbi in eredità dal mio maestro, ai tempi della fondazione della Foglia: era un uomo del clan Senju, chissà, forse discendeva da Indra... non c'è qualche legame di famiglia fra Senju ed Indra? Comunque... questo non è importante, immagino.
    Delle pergamene, Tokai, o come si chiamava, ne sa di certo più di me, ma io ho sviluppato l'idea che questa in particolare sia come una fonte di informazioni che si apre a chi ha la capacità di apprenderle: se fai le giuste domande, ti dà le risposte corrette.
    Quando non conoscevi l'arte della metallurgia, ti ha spiegato le base, e poi è andata avanti a mostrarti altro, più sapevi, più le tue domande erano precise e corrette, per così dire, più ti mostrava.
    Un artigiano che ha appreso tutto l'apprendibile da questo libro, non so immaginare a cosa possa puntare, o meglio, lo so: l'Immortalità della sua arte, qualcosa che io non posso raggiungere.
    Quando morii, avevo appreso quasi tutto lo scibile delle arti metallurgiche, ma un vero artigiano sa come creare anche qualcosa che va al di là di armi e strumenti, sa generare veleni e tonici, sa produrre strumenti che danno e tolgono la vita in modo diverso dal semplice contatto con oggetti solidi, se vuoi.
    Quando Orochimaru mi ha richiamato, speravo di avere il tempo di concludere le mie conoscenze, ma ho scoperto che per un morto non è possibile apprendere di più: gli ultimi capitoli di questo testo mi sono impossibili, ma ho scoperto molto su come manipolare i metalli meglio forgiare armi e su come dare loro una coscienza.
    Ma ho scoperto, dopo essere stato liberato dal controllo di Orochimaru, che un mio allievo, o almeno tale si definisce, ha completato la lettura di questo libro...
    , silenzio, Meku non aveva evidentemente desiderio di parlare di quel particolare aspetto: era riconoscente, di sicuro, ma c'era un punto in cui la riconoscenza cozzava con l'orgoglio spropositato del Fabbro e Raizen lo aveva appena toccato, ma una frase la aggiunse, prima di tacere.

    Di questi tempi, so che si fa chiamare Hayate.


    E di più non ti dirò, su indicazioni Febhiane ^^'
     
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