Carne FrescaFree per Filira e Waket

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    I nuovi Guardiani


    Presentazione


    Il villaggio della Foglia è il punto d'incontro di diverse sedi mercantili, questo porta la città ad accogliere una notevole mole di visitatori ogni giorno. Un flusso enorme di persone attraversa il portone principale, regolato dall'occhio vigile dei guardiani.
    Alcuni controllano documenti concedendo o rifiutando l'ingresso ai visitatori, altre vedette osservano la fiumana di gente dalla sommità delle mura e altri stanno dietro ad un monitor, pronti a riferire qualsiasi segnale captato dal sistema di videosorveglianza.

    In definitiva, per quanto spesso le giornate passino tranquillamente e senza intoppi, è un ruolo che impegna i guardiani per lunghi turni di guardia. Oda era perseguitato dalla visione della sagoma di suo fratello avvolta dalla corruzione di Shiro, ma aveva deciso di non parlarne con Raizen. Temeva la reazione che l'Hokage poteva avere, Sho poteva finire in prigione o addirittura cacciato dal villaggio con il suo nome infangato per sempre.

    Purtroppo l'impegno di guardiano rendeva difficile il tenere sotto controllo il fratello, i lunghi turni lo costringevano a stare separato da Sho senza la possibilità di intervenire se fosse successo il peggio, ma il destino sembrava sorridergli.

    Raizen gli aveva parlato di due nuove leve, entrambe desiderose di entrare a far parte del corpo dei guardiani. Inutile dire come Oda camminasse ad metro da terra alla sola idea, ma c'era un problema.
    Devo valutare le loro qualità, non posso semplicemente nominarli guardiani. Cosa succederebbe al villaggio se... no, non voglio che succeda niente alla mia famiglia.
    Oda ragionava da solo, diversi giorni prima del colloquio con i due ninja. Come valutare le abilità di quei due nella maniera migliore? Certo, conosceva Yokai, ma sapeva che era un bravo esorcista, fare il ninja era tutta un'altra storia.
    La kunoichi, invece, era una sconosciuta, almeno per lui. Una sconosciuta con un cognome importante.

    [...]


    Yokai e Murasaki sarebbero stati convocati nella piccola stanza che Oda aveva eletto a suo ufficio in quei giorni da una semplice lettera consegnata da un corvo bello cicciotto, le lettere erano tutte sprecise, scritte di fretta e da qualcuno che chiaramente non aveva dormito tutta la notte per arrivare a quel punto.
    [Contenuto]Salve,
    un guardiano deve essere sempre pronto al peggio, hai 1 ora per arrivare al mio ufficio. Dalla guardiola 1 delle mura, prendi la rampa verso il seminterrato. Dimostrati all'altezza. Vi consiglio di presentarvi in anticipo.
    Oda Saitama.

    Giunti alle mura, se l'Hyuga avesse utilizzato le proprie capacità innate, avrebbe notato una sorta di sottilissima sfera di chakra del raggio di circa 150 metri, attraversarla non avrebbe avuto alcun effetto. Forse Oda stava tramando qualcosa?
    All'interno della guardiola avrebbero trovato qualche guardiano, se avessero chiesto di Oda, la loro espressione sarebbe cambiata leggermente. Da rilassati e spensierati, dopo tutto erano in pausa pranzo, sembravano essere diventati immediatamente ostili, come se non volessero averci a che fare.

    SZgKYkd


    Uno si limitò ad indicargli la rampa giusta, aggiungendo:
    Non esce da ieri, da che ne sappiamo. Fossi in voi cercherei di avere meno a che fare con quel tipo. Ieri ha cercato di bruciare le mie bacchette perchè le ho piantate nel riso in verticale, è solo che non avevo le mani impegnate e... vabbè lasciamo stare. Per tutti i Kami, state attenti!
    Scendendo le scale si sarebbero ritrovate di fronte ad un piccolo stanzino. L'unica cosa che però potevano vedere della stanza era la porta. Due ante di legno massiccio con un pomello annerito dal tempo ciascuna.

    CITAZIONE
    Ave, parte la giocata. Introducete il vostro PG. Descrivete il breve viaggio e ciò che vi portate dietro all'appuntamento con Oda. Considerate che per arrivare alle mura da dove siete non ci vogliano più di 20 minuti.
     
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    Carne fresca


    I

    Un guardiano?

    Genji Hyuga alzò lo sguardo dal resoconto commerciale che stava sfogliando, fissando il suo bianco sguardo sul viso della figlia. La lettera era giunta a villa Hyuga qualche manciata di minuti prima, tramite un corvo che si era, con molta poca grazia, schiantato contro una delle grandi vetrate del salone principale.

    Certamente, è un compito che molti del nostro Clan hanno svolto egregiamente, sin dagli albori della Foglia.

    Indicò alla figlia la sedia posta di fronte alla grande scrivania in legno antico. Gli ultimi eventi avevano segnato il volto del capoclan, su cui era dipinta un'espressione vagamente corrucciata. Murasaki si sedette, osservando la scrivania del padre. Genji era sempre stato un uomo ordinato, a volte fin troppo, eppure quel giorno il tavolo era ricoperto di documenti e scartoffie, senza un ordine apparente. La Hyuga aggrottò la fronte, spostando poi nuovamente lo sguardo sul padre.

    Tuttavia, non sono sicuro che i tempi siano ancora maturi per te. Hai da poco sviluppato le tue abilità, e sappiamo bene quanto questo ti sia costato. Temo che tu non sia ancora pronta per un compito così delicato. Un guardiano non è solo un controllore, è il primo - e spesso ultimo - baluardo di protezione del villaggio. Potrebbero capitarti semplici visitatori, così come nemici ostili a Konoha. Sei pronta a mettere il tuo talento a servizio della Foglia? La tua stessa vita, qualora fosse necessario?

    Murasaki allontanò lo sguardo, osservando il mutevole paesaggio autunnale che si agitava fuori dalla grande finestra dello studio. Il risveglio del byakugan, le sue prime missioni, ciò a cui aveva dovuto rinunciare e che aveva perso, a volte irrimediabilmente. A cosa giovava tutto questo, se non a renderla più forte, più pronta, più utile? Era possibile che il padre avesse ragione, che non fosse ancora all'altezza di un compito del genere?

    Comprendo ciò che volete dire, padre, e sono cosciente di quanto le vostre preoccupazioni siano fondate. Eppure siete stato proprio voi, non molto tempo fa, a dirmi che avrei dovuto assumere un ruolo più attivo all'interno del Clan e della comunità. Come posso farlo, se rimango tra queste mura? Per quanto rischioso, ho bisogno di provare al concilio, all'Hokage quale sia il mio valore. E anche a voi, padre.

    Lo stridio del legno contro il legno la avvertì che Genji si era alzato, portandosi vicino alla figlia. Di fronte a loro il rosso delle foglie degli aceri accendeva il paesaggio, insanguinando il dorso delle colline in lontananza. Murasaki aveva sempre amato l'autunno, la sua calma, l'odore delle foglie che si depositavano sul terreno preparando la rinascita che sarebbe poi avvenuta la primavera successiva. Eppure quell'anno qualcosa era diverso, poteva avvertirlo distintamente nell'aria, carica di tensione e incertezza. Qualcosa pareva annidarsi all'orizzonte, anche se non aveva idea di cose fosse. Forse suo padre aveva ragione, forse avrebbe fatto meglio a rimanere nella sicurezza di villa Hyuga. Quando si voltò, suo padre stava finalmente sorridendo.

    Non ho bisogno di sentire altro, Murasaki. Vai, porta alto l'onore tuo e del Clan. Hai la mia benedizione.

    [...]

    Murasaki, che per passione era un'eccellente calligrafa, osservò divertita i pochi e confusi tratti che componevano quella lettera. Sembrava che, chiunque ne fosse l'autore, avesse odiato ogni secondo in cui era stato costretto a vergare quelle parole. Doveva essere un tipo interessante, questo era certo.
    Non avrebbe impiegato più di una ventina di minuti per arrivare all'ingresso delle mura del villaggio, di questo ne era ben certa, eppure nella lettera si faceva accenno ad un tempo limite di un'ora. La Hyuga sollevò un sopracciglio, perplessa da quell'indicazione. Era possibile che questo fosse ben più che un incontro prettamente formale, viste le circostanze. Era pur vero che l'Hokage conosceva la ragazza, ma non era di certo tra le personalità più di spicco all'interno della foglia, ed era possibile che l'amministrazione del villaggio volesse testare le sue conoscenze prima di affidarle un compito di tale rilevanza.
    Una volta giunta in prossimità delle mura, concentrò il chakra negli occhi, permettendo al byakugan di aprirle nuove prospettive sul mondo che la circondava. A qualche metro da lei, in prossimità dell'ingresso, un'impalpabile patina di chakra formava una sorta di cupola, sotto cui si trovava il punto di ritrovo.

    Sembrerebbe quasi una barriera, probabilmente avvertirà chi di dovere della mia presenza.

    Allungò una mano, lasciando che le sue dita affusolate sfiorassero prima e attraversassero poi quella sottile coltre di energia. Non parve accadere nulla, nessuna particolare variazione nel chakra che componeva la cupola, né tantomeno in quello della ragazza. Quale che fosse la funzione di quell'artefatto, non pareva essere stato messo in posizione per nuocerle. Lasciò che il chakra abbandonasse i suoi occhi, ristabilendo la sua normale vista.
    La guardiola era un ambiente semplice, e al suo interno vi trovò due uomini dall'aspetto altrettanto comune, intenti a badare ai propri affari.

    Buongiorno. Il mio nome è Murasaki, del Clan Hyuga. Avrei un appuntamento con Saitama Oda. Avrei necessità di trovare la rampa che mi porti nel seminterrato, se poteste cortesemente indicarmela.

    Si esibì in un breve inchino, commisurato al grado dei suoi interlocutori. Quello che di certo non si aspettava era di vedere le loro espressioni mutare, quasi avesse appena nominato una terrificante entità. Comunque fosse, seguì le indicazioni dell'uomo, proseguendo per la rampa e trovandosi di fronte ad una stanza vuota, la cui monotonia dei muri era interrotta da null'altro che una semplice porta, che portava su di sé i segno del tempo trascorso in quell'umido seminterrato. Riluttante, mosse i pochi passi che la separavano dalle ante in legno massiccio, allungando la mano destra. Stava per toccare il pomello, quando la voce dell'uomo incontrato in precedenza la bloccò. Doveva davvero prestare attenzione? Possibile che questo Saitama fosse davvero terribile come lo dipingevano. Era ancora presto, e la Hyuga era come al suo solito in largo anticipo. Poteva permettersi di perdere un paio di minuti per analizzare meglio la situazione: chiuse gli occhi, concentrando quanto più chakra possibile attorno agli occhi, aprendoli poi e cercando di vedere oltre ciò che la semplice vista di un essere umano avrebbe potuto garantirle.


     
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    I nuovi Guardiani


    Post II


    Solo l’Hyuga si era presentata alla porta dello sgabuzzino recentemente promosso al grado di ufficio di un pazzo. Utilizzare i suoi occhi sembrava una scelta saggia che rivelò alcune informazioni aggiuntive.
    Murasaki avrebbe notato due concentrazioni di chakra in prossimità dei pomelli, ed una più piccola si trovava in un campanello appeso sopra la porta. Potevano sembrare tre semplici sigilli, se non fosse stato per il fatto che… si muovevano, ma lentamente. Quasi come bambini o ubriachi che, appena svegli, cercano di riavvolgersi nelle coperte per ritrovare il sonno. La fonte sul campanello, aumento improvvisamente di intensità.
    Yawn
    Il suono di uno sbadiglio, di una voce particolarmente squillante.
    Ci sei solo tu qui? Ou, Oda non sarà contento. Avrebbe detto che ci avrebbe lasciati andare dopo che avremmo fatto il nostro dovere con voi due… sicuro che non stia arrivando anche un ragazzo?


    Qualunque fosse stata la risposta, sempre se Murasaki fosse pronta a parlare ad un campanello, la fonte di chakra avrebbe continuato.
    Fatti vedere un po’… oh, una Hyuga. Ho cantato innumerevoli canzoni per bellezze come voi. In realtà ho cantato di un sacco di principesse, eroi, banditi guerre e amori. Ah, ora questa sarà forse la mia fine? Chiuso per sempre dentro questo campanello?
    Il piccolo campanello inizio a contorcersi, acquisendo una sorta di… volto? Lineamenti particolarmente delicati, per essere scolpiti in quello che poco prima era duro metallo.
    Vabbè, andiamo avanti.
    Vede mia dolce dama,
    sono qui per conto di Oda-Sama.
    Una prova di intelligenza, devi superare.
    Tutto il tuo talento, devi dimostrare.
    In queste due ante, troverai
    Un bandito ed un Samurai.
    Si conoscono bene, se proprio lo vuoi sapere
    Perché il primo rese le spalle del secondo più leggere!
    Il primo un simbolo di onore,
    l’altro, solo la menzogna nel cuore.
    Una domanda ciascuno puoi porgere,
    dimmi ora, chi vuoi scegliere?
    Ma bada bene, solo un tentativo a testa
    Quindi non indugiare e si lesta!

    Un componimento orribile, perfino il campanellino se ne rendeva conto, si poteva vedere che quel piccolo pezzetto di metallo si vergognava terribilmente per ciò che diceva. Quasi fosse stato costretto a recitarlo da qualcuno.
    Quindi i due pomelli si sarebbero illuminati di una luce fioca, sembravano pronti a ricevere una domanda.

     
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