[MG] - Infiltrazione

Territorio: Genosha

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  1. leopolis
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    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    Le giornate a Genosha erano sempre della stessa fattura: fredde, gelide, marce. Vi regnava la neve e... beh... e non poteva essere un luogo migliore per tentare di entrare tra le fila di un'organizzazione di nukenin e spiare a favore dell'Accademia. In quel posto dove si gelava persino il culo, però, vi era una persona su di una collina interamente coperta dalla neve e dal ghiaccio. Vestita con un mantello caldo che doveva dife difenderla dalla neve, proprio quella persona stava aspettando che qualcuno finalmente arrivasse. Colui, - o meglio colei, - che aspettava era una kunoichi di cui non consoceva niente, se non il nome: Masumi. Quest'ultima, che non figurava in alcun registro accademico e che, pertanto, sembrava una kunoichi del tutto "pulita", sollevava però nell'animo del giovane cleptomane una valanga di emozioni non ben definite. Innanzitutto era proprio quello il problema: sembrava un'ombra, uno spettro di cui consoceva solo il nome. Certo, non dubitava che avesse già compiuto altre missioni, sì. Ma quali? Anche su quell'aspetto doveva ancora chiarirsi le idee, perché una kunoichi che non era da nessuna parte e che in contempo faceva la richiesta per entrare tra le fila dei Kurotenpi era per lo meno... strana. Certo, la sfortuna, l'inesperienza: tutti fattori di cui era conscio anche Osamu stesso, il quale non era nemmeno riuscito a portare a termine una missione ed era stato catturato prima di essere scappato. Quel giorno, - sapeva egli, - tutto quello sarebbe cambiato. Perché lui sarebbe riuscito senz'altro a scoprire i segreti della donna che cercava di entrare nella sua organizzazione. L'avrebbe letta come si legga un libro aperto; per lui sarebbe stata trasparente. La fortuna gli avrebbe sorriso e i suoi superiori sarebbero stati felici di lui, lo sapeva. Però, se alla fine dei conti quella kunoichi si sarebbe mostrata per davvero pulita e interessata a portare il Caos sul continente, beh... egli sarebbe stato solo felice e contento. Di sicuro avrebbe dovuto mostrare delle certe capacità per poter entrare tra le fila dei Kurotenpi ed essere, - no, vivere! - come una di loro. Lì, su quella collina, si trovava Osamu il Cleptomane, i cui occhi erano pronti, il suo cuore ardeva e spezzare le sue convinzioni non sarebbe stato affatto facile.

    Quel stesso giorno oltre a Masumi, che doveva infiltrarsi tra le fila dei Kurotepi, sulla collina, su ordine preciso e Top Secret dell'Accademia, sarebbe giunto anche un altro ninja: Kitori Kuro. Quel giorno egli non avrebbe dovuto agitare spade e uccidere persone; quel giorno il suo lavoro sarebbe stato per lo più mentale. Perché quel giorno egli avrebbe aiutato la sua compagna di villaggio entrare tra le fila dei Kurotenpi. Raramente egli falliva i compiti che gli veniva assegnati, ma in quel caso tutto sarebbe stato diverso. In quel caso non erano richieste le lame e i pugni, ma la mente.
    Giunto sul luogo, anche a una trentina di metri buoni, coperto dalle folate di neve, avrebbe visto su quella collina un uomo coperto da un mantello ben caldo. Scalando la collina verso di lui si avvicinava una donna, anch'essa coperta dal mantello. - «Io sono Masumi,» – disse quella con una voce che anche Kitori avrebbe sentito. - «E voglio essere una di voi.»
    L'altro uomo l'avrebbe squadra con i suoi occhi intelligenti e quindi avrebbe risposto.
    «Io non ti credo. Per me sei una spia. »
    Cosa fare, dunque?
     
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8 replies since 10/8/2018, 16:42   58 views
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