S e i S i c u r o ? N o n S o n o S i c u r o C h e F u n z i o n e r à .
Era un luogo buio, freddo. Oscuro.
Quelle poche parole appena pronunciate erano l'unica testimonianza a riprova che, in quel luogo, ci fosse qualcuno di vivo.
L'uomo che aveva parlato aveva un tono semplicemente gelido, nessun'altro aggettivo sarebbe stato adeguato.
Una seconda figura, ben più grande della prima, quasi colossale, la raggiunse, toccandoli una spalla con la sua enorme mano. I suoi occhi si accesero, ed erano di un rosso cremisi.
L'uomo che aveva parlato era una figura esile e schiva. Quasi un bambino in confronto.
Fallo.
Non era una voce che ammetteva replica, di nessuna natura.
Non più una parola venne pronunciata. La prima figura camminò, fino ad uscire da una grotta. Incominciò ad eseguire delle posizioni magiche. In lontananza, Otafuku, continuava indisturbata la sua quiete vita notturna, fatta di luce e rumori.
Capirà. E, con quelle parole, l'uomo sparì.
[...]
E successe, infine, come un fulmine.
Un enorme boato avrebbe svegliato l'intera popolazione della città, o almeno quella che dormiva.
Era mezzanotte, e sebbene il clima era perfettamente sereno, quello che stava succedendo fuori dalle mura aveva dell'incredibile. Era un vero e proprio tornado, alto forse sessanta metri e largo una trentina, che, uscito come dal nulla, stava distruggendo il boschivo paesaggio.
Ovviamente anche uno studente avrebbe riconosciuto o capito che quello non era un fenomeno temporalesco di passaggio, era sicuramente frutto di una potente arte ninja. L'allarme fu immediato, sebbene il tornado di ghiaccio sembrava fermo sul suo posto, ben lontano dalla città per arrecare danni ma sicuramente non così tanto da ignorarlo.
I ninja di Konoha, in servizio e non, si recarono immediatamente alla porta sud.
Che fosse il presagio di un attacco da parte di qualche potente nemico?
Nel frattempo, la popolazione e la folla, si era riversata in strada, in preda o alla paura o alla curiosità.
Almeno chi era vicino al lato sud della provincia della Foglia.
Dalla parte nord ben poco si poteva osservare.
Il colosso era dietro un albero, appena fuori dalle porte nord. Il mantello lo avvolgeva completamente, mascherando il suo volto.
Ma la voce bastava a far realizzare a qualcunque mortale che le sue parole erano legge.
La legge del caos di cui lui era emissario.
Hai il tuo diversivo, ora vai. E dammi sangue. Il ghigno sul suo volto.
Non vi deluderò... Avrà il suo sangue... Ed io il mio!
Urlò Yuma, in preda all'adrenalina, mentre correva a tutta velocità verso la strada principale nord...
Intanto, poco distante da lì, il chunin Shigeaki uscì velocemente dalla finestra della sua dimora. Aveva smontato dalla sua guardia poche ora prima e si stava riposando nel momento di caos.
Ma cosa sta succedendo...
[Info]Arrivi obbligatoriamente da nord.
Le tue abilità da sensitivo non ti permettono di individuare nessun altro a parre i PNG della Missione Genesis.
