La giornata era soleggiata.
Il mare era calmo.
Ci trovavamo lungo la costa del paese del Vento, un piccolo porticciolo civile.
Da lì le barche di Suna salpavano verso il The o verso il paese del Mare.
Quella, in particolare, sarebbe andata verso il The. Gli uomini di quella barca avrebbero lavorato nei campi di quel paese, finché avessero avuto le forze o finché avessero pagato il loro debito con la giustizia.
E Yozo era lì, seduto, ammanettato, insieme ad un'altra dozzina abbondanti di schiavi e prigionieri.
Nukenin senza capacità, ronin caduti in disgrazia, qualche uomo venduto al mercato degli schiavi dell'estremo ovest.
E, in mezzo a quella masnada, c'era anche lui, Yozo.
Ok, non era un grande nukenin, nessuno gliene avrebbe dato atto - compreso lui stesso - ma addirittura ficcato lì in mezzo?
Nel nulla totale?
Assolutamente no. Non esiste.
Yozo aveva una dignità. Un orgoglio.
Lo avrebbe urlato al mondo, a chi lo aveva sottovalutato, a chi lo aveva catturato...
Ma ora no.
E non solo perché aveva la lingua.
Un particolare che tutti avrebbero rimpianto di aver sottovalutato.
Gn-nn... GN-NN...! Gli arrivò uno schiaffo, dietro al capo.
Uno degli uomini che si stava preoccupando a sistemare gli schiavi ai remi della barca lo schernì, dandogli poca importanza.
La furia riempì il cuore del nukenin di Ame.
Era stato sottovalutato, e ora avrebbe avuto la sua vendetta.
Erano seduti a coppie, con le mani sui remi, legate tra di loro da delle manette di metallo. Ma non gli sarebbe servito comporre sigilli, o richiamare l'attenzione.
Aveva tutto bene in mente.
Un semplice tocco sul braccio del suo coppio...
[Tecnica del Sonno] E questo, come di sasso, crollò.
L'uomo, ignavo, sbatte la testa al grande remo dinanzi a lui, e si accasciò sul pavimento, quasi portando con lui il nukenin.
Un urlo di imprecazione dello schiavista, quindi immediatamente si avvicinò... Dovette crederlo morto o molto malato, perché prese le chiavi e si azzardò a liberare il polso del malcapitato uomo svenuto... Lasciando di fatto gli arti superiori liberi al nukenin.
Yozo avrebbe urlato se avesse potuto, ma così non si poteva dello schiavista, finito intrappolato tra le braccia del nukenin e il duro metallo intorno al suo collo...
[...] Cosa diavolo?! Il giovane studente Sarnako passava proprio lungo il porto quando sentì urla e rumore provenire dalla nave.
Minacce, parolacce, urla... Nessun uomo sul ponte.
Qualcosa non quadrava in quel posto, ma sebbene in pieno giorno, la guarnigione era lontana.
[Info]Decidi te la motivazione che ti porta ad arrivare da quelle parti, per il resto è abbastanza easy.
