I Mercanti del Sapere

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  1. Zakira
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    Il chakra confluiva in corrispondenza del suo baricentro vorticosamente. L’energia era pronta per essere usata dalle genin che, con un singolo movimento, spezzò il sigillo della Tigre. Il flusso di energia si propagò attorno a lei, che con sguardo vigile osservò con attenzione ogni probabile cambiamento. La possibilità di essere stata intrappolata in un’illusione non era da escludere. Un ambiente fin troppo spettrale, così come le insolite luci in lontananza. Edifici che si stagliavano davanti a se, inglobati dall’oscurità della notte facevano da panorama. Il più vicino, oltre ad una modesta casa all’apparenza abbandonata, presentava un campo di terra e un grosso capannone. Ma tutto ciò che la circondava, dopo aver aspettato svariati secondi dall’attivazione della tecnica del Rilascio, restò invariato. Nessun cambiamento se non quello nel volto della Hoshiyama, un misto tra sollievo ma incomprensione su quello che le era accaduto poco fa. Contenta per non essere caduta all’interno di un’illusione e quindi più vulnerabile da un attacco nemico. Distinguere il reale dal falso, in quella circostanza, era il primo passo per rimettere insieme i pezzi di un puzzle distrutto. Il teletrasporto l’aveva portata in un luogo all’apparenza abbandonato ma la cattiva notizia era quella di dover affrontare quella difficoltà da sola. I due compagni di squadra che l’Hokage aveva scelto per quella missione erano totalmente scomparsi dalla sua vista, anche durante il teletrasporto. L’unico essere vivente che vide durante lo spostamento extra-dimensionale, fu la presenza di cane. Non sapeva chi fosse, non l’aveva mai visto prima ma in caso di ricomparsa era l’unico a comunicare eventuali notizie su cosa stava accadendo e trascinarla via da quel posto.
    Ma proprio in quel posto così misterioso poteva trovare indizi, soprattutto riguardo a quelle luci che si stanziavano in lontananza. Essendo reali e considerando la quantità di luci raggruppate molto probabilmente si trattava di un piccolo villaggio. L’unica cosa che poteva fare Asami in quel momento era esplorare, sempre con discrezione, l’intera area.
    Nonostante ciò non si fidava di quel luogo e la probabilità di cadere in qualche trappola nascosta era alta. Ma durante tutta la sua perlustrazione non si imbatté in complicazioni. Il terreno sembrava pronto per essere lavorato, ma sia nei pressi della cisterna d’acqua che dell’immenso granaio, non c’era la traccia di nessun attrezzo da lavoro. Tutto sembrava essere abbandonato a se stesso, lasciando quella casa in preda alle intemperie.
    Con lo specchietto in metallo cercava di osservare la presenza di una possibile forma di vita o qualunque cosa si muovesse all’interno del granaio.

    - Qui non c’è niente… -

    Parlò tra sé, forse per tranquillizzarsi, riponendo poi lo specchietto all'interno del suo marsupio mentre lo sguardo cadde dapprima sul terreno e successivamente verso l’entrata della casa. Sembrava anch’essa abbandonata e molto probabilmente c’erano più possibilità di trovare indizi all’interno della dimora che all’interno del granaio.
    La casa rappresentava per molti un luogo di riposo. Si condividevano gioie e dolori. La si usava per tutto, anche solo per avere un tetto su cui poter trascorrere la propria esistenza. Ovviamente una casa poteva nascondere anche terribili segreti. Ma in quel caso qualsiasi indizio, anche solo il nome di una strada o quello di una piccola locanda per Asami poteva essere vitale. Scoprire dov’era capitata era tra le sue prime preoccupazioni e perlustrarla era l’unico modo per scoprire la verità dietro a tutta quella storia. Si avvicinò silenziosamente nei pressi dell’ingresso della casa e lentamente aprì la porta. All’apparenza sembrava una normalissima abitazione, con solo diversi mobili all’interno delle varie stanze. Quando li aprì, con l’intenzione di cercare qualsiasi tipo indizio utile in quella circostanza, notò come erano completamente spogli e privi di qualsiasi oggetto.

    §Mmm...§

    Ma qualcosa, secondo il suo punto di vista, non quadrava. La casa era abbandonata, così come l’esterno con l’assenza degli attrezzi da lavoro ma il terreno era in ottimo stato per essere seminato e la dimora che nonostante il totale abbandono del luogo gli sembrava, ovviamente nei limiti, un po' troppo pulita. Particolare che non sfuggì alla kunoichi che le sembrò non poco insolito, a giudicare dalla circostanza.
    Gli mancava l’ultima porta della casa da aprire. Fino a quel momento, oltre agli armadi vuoti, non aveva trovato niente. Aveva riposto in quell’ultima stanza la possibilità di trovare qualsiasi cosa che facesse riferimento al villaggio che aveva intravisto in lontananza. Con estrema delicatezza la mano si avvicinò alla maniglia di quella porta per poi aprirla delicatamente. Una voce, e non solo, accolsero la ragazza dalla chioma rossa che restò paralizzata, guardando un punto fisso davanti a se prima di far spazio anche alla sua di voce.

    - AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!! -

    Frettolosamente fece dei passi indietro, con lo sguardo fisso su quella figura che gli comparve davanti. Così spaventata da inciampare, non capendo come, e ritrovandosi a terra. Rialzò velocemente il busto, mentre con le gambe, quasi come un movimento involontario, cercava di indietreggiare. Di colpo si fermò mentre con la mano tremante coprì il suo petto, senza alcun reale motivo.

    - Io… io chi sono!? T-tu piuttosto… Tu cosa sei!? Cosa ci fai qui!? In questa casa abbandonata! -

    Il respiro della genin continuava ad aumentare, generando un vero e proprio affanno. Il fiato corto causato dallo spavento si mescolò con quel dolore che l’aveva colpita non appena atterrò in quel luogo misterioso, che andava via via diminuendo. Il volto terrorizzato perse di colore, sbiancando alla vista di quel mostro.
    Occhi quasi fuori dalle orbite e l’espressione indecifrabile la facevano da padrona. Le uniche caratteristiche normali che aveva quell’essere erano i lunghi capelli neri, all’apparenza forse un po' rovinati e senza volume, e il naso. Gli occhi verdi della genin non riuscivano a distogliere lo sguardo da quella creatura e la sua bocca era semiaperta. Avrebbe voluto pronunciare altro, forse più per calmarsi e assicurarsi che il suo corpo rispondeva ancora ai suoi comandi, ma la sua mente, come la sua voce, era bloccata dal terrore impedendogli di generare o esprimere qualsiasi pensiero razionale. Tutto il suo corpo tremava sotto lo sguardo indecifrabile del mostro.
    La sua presenza in quella casa era inspiegabile. Da quanto tempo si trovava in quel posto abbandonato da tutti? Come si era ridotta in quello stato? E soprattutto cosa aveva intenzione di fare?
    Il sorriso di quell’essere poteva essere amichevole, vedendone la forma, ma al contrario poteva essere un ghigno di compiacimento nell’aver trovato una vittima per i suoi loschi scopi. Così come i suoi occhi che fissavano Asami, inerme ormai dalla paura.




    Chakra: 37/40
    Vitalità: 13/14
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 475
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Respiratore ×1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Kunai × 9
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Spiedi × 9
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note
    -Dolore Medio: 2/2 round
    -Ingombro: 2/2 round


     
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33 replies since 16/10/2018, 01:05   1335 views
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