I Mercanti del Sapere

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    Sui documenti niente notizie riguardo gli Uzumaki, solo tempo dopo, in una missione interna al villaggio, avrebbe scoperto quanto quel clan potesse essere sfuggente, grazie anche al ridotto numero ed ai loro geni così rari nella loro combinazione più caratteristica.
    Sorvegliato il piano e notata l’assenza di aperture Youkai aveva un unica possibilità: l’ascensore. Aveva evitato il comodo marchingegno ma alla fine si rivelò essere la sua unica opzione, purtroppo il suo unico vicolo era pericolosamente cieco: premuto il pulsante infatti questo prenotò la cabina, ma la luce fissa color arancio gli segnalò anche che questa era occupata, la freccia sopra la porta infatti, stava rapidamente arrivando a quel piano, avrebbe impiegato vitali secondi a giungere da lui.
    Se avesse provato, in ogni caso, a forzare l’apertura delle porte, avrebbe scoperto che le dita non facevano abbastanza presa, ma con un minimo d’ingegno non era un azione impossibile da compiere, dopotutto quelle dell’ascensore non erano porte blindate e seppur a fatica ci sarebbe riuscito. Oltre la porta, sotto di lui, il pavimento scendeva formando un piccolo pozzo nel quale trovavano alloggio i vari ingranaggi necessari all’ascensore e spazio a sufficienza per due persone. Immediatamente davanti a lui invece erano presenti le corde d’acciaio [potenza 15 durezza 3] che scorrendo permettevano alla cabina di muoversi tra i piani.

    caduta-cabina-ascensore

    Come impiegare dunque quel tempo[hai 2 round, non è un lasso di tempo ma di slot azione e tecnica che puoi utilizzare]?
    Poteva sapere per quale ragione giungeva da lui e sfruttarla a suo vantaggio?
    Oppure chiunque fosse dentro l’ascensore si sarebbe fermato prima?
    Era certo che quella in arrivo potesse essere un importante risorsa, però sfruttarla non sarebbe stato altrettanto elementare.




    Post un pò particolare, ma la narrazione cambierà parecchio in base alle tue azioni, vediamo che combini e cosa decidi di sfruttare.
     
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    V




    Per quanto fosse avido di informazioni sul suo clan, sapere che non era finito nelle grinfie di questa misteriosa associazione lo rassicurò. Il fatto che fossero così sfuggenti era sinonimo della loro cautela. Avrebbe probabilmente faticato per riuscire a ritrovare il suo clan, ma preferiva sapere che fossero al sicuro. La pazienza sarebbe stata premiata, un giorno.

    Di fronte all'ascensore, premette il pulsante per richiamarlo, felicemente sorpreso nel notare che fosse funzionante. Osservando il colore della lucina, si accorse che era occupato. Sospirò, attendendo paziente. Quegli affari erano sempre occupati.

    Sobbalzò qualche secondo dopo, rendendosi conto di come sarebbe dovuto essere impossibile trovarlo occupato... a meno che non fosse così solo come credeva. Il panico provato dall'imminente arrivo di chissà quanti sconosciuti lo caricò di adrenalina, forzandolo a pensare rapidamente a qualcosa. Fortunatamente, la sua innata abilità di concentrarsi anche (e soprattutto) sotto pressione lo portò a scattare immediatamente verso la prima stanza nella quale era finito con il teletrasporto. Dopotutto, oltre ad essere la più disastrata, era anche la più lontana dall'ascensore.[SAI]Movimento 15 m Finitovi davanti, si ricordò di come fosse sigillata, almeno dall'interno. Un rapido gesto gli avrebbe permesso di capire se fosse possibile aprirla o meno. Nel primo caso sarebbe stato tutto più semplice, l'avrebbe lasciata spalancata, andando ad agire poco all'interno con la sua distrazione. Nel secondo caso, si sarebbe dovuto ingegnare di più, ed in fretta. Si morse il labbro, mentre la sua mente valutava le più disparate opzioni a sua disposizione. Avrebbe cercato di capire se la fessura sotto la porta fosse alta a sufficienza da far passare uno spruzzo di olio, facendo sì che parte di esso finisse all'interno, e almeno un metro all'esterno. In caso contrario, si sarebbe dovuto accontentare di macchiare solamente parte della porta e il pavimento di fronte ad essa. [SAII]

    Qualsiasi macchia avesse creato, il passo successivo sarebbe stato lo stesso per entrambe: prima avrebbe toccato la porta stessa, applicando una terribile distrazione ad essa [TA], e per finire avrebbe dato fuoco alla chiazza d'olio, con un rapido scatto del suo accendino. [SAIII] Sarebbe scattato nuovamente di fronte all'ascensore, superandolo ed andando a nascondersi dietro le scale. [SAIV]Movimento 15m
    Se non basta considera utilizzato uno slot in più
    E lì avrebbe atteso, impaziente. Il cuore batteva all'impazzata, e lui si sforzava per non ansimare troppo forte. Aveva creato una distrazione che pochi avrebbero potuto ignorare, ma poteva davvero essere certo che il suo successivo piano avrebbe funzionato? Si decise nell'estrarre i suoi occhi spirituali, muovendoli di fronte a lui, nascondendo il filo che li collegava alla sua testa nella parete, facendoli sbucare solamente dal soffitto, in modo da avere una visuale completa del corridoio. Sarebbe stato decisamente improbabile che i due alzassero lo sguardo verso il soffitto, soprattutto visto l'incendio che divampava dalla parte opposta. Avrebbe così potuto valutare al meglio la situazione, e soprattutto vedere chi e quante persone sarebbero uscite da lì. [SAV]Attivazione Ts


    Se tutto fosse andato come i piani, i due sconosciuti sarebbero stati immediatamente attirati dalla luce prodotta dal fuoco, e forse dalla sua illusione che li forzava a concentrare le loro attenzioni sulla porta. Sarebbe scattato non appena fossero stati lontani a sufficienza da non udire i suoi passi, o comunque non appena li avesse visti a metà corridoio, entrando nell'ascensore prima che questo potesse chiudere le porte. Da lì, avrebbe prima cliccato il bottone per lo stop, cercando così di impedire che le porte si riaprissero. Si sarebbe arrampicato per aprire la botolina sul soffitto, possibilmente senza doverla forzare, ma doveva assolutamente arrivare sul tettuccio dell'ascensore. Una volta lì, l'avrebbe richiusa cercando di far sì che fosse impossibile o molto difficile notare che fosse stata aperta. Forse una precauzione esagerata, ma vista la presenza di due persone in un covo di avidi di sapere, le precauzioni non erano mai troppe.

    In piedi sopra l'ascensore, avrebbe notato i grossi fili d'acciaio. Si sarebbe soffermato a ragionare per qualche secondo, incerto sul dafarsi. Impedirgli di utilizzare l'ascensore avrebbe reso i loro spostamenti decisamente più scomodi, forzandoli ad utilizzare le scale. Se avessero utilizzato l'ascensore però sarebbero stati più semplici da individuare, dato il suono del suo arrivo. Youkai estrasse la wakizashi, cercando di valutare la durezza di quelle corde. Sembravano troppo resistenti per essere tagliate di netto... ma forse poteva usurarle in modo che un successivo utilizzo avrebbe provocato la loro rottura. Utilizzò la spada usandola come fosse un seghetto, cercando di usurare quanto più poteva i fili d'acciaio. E, se in precedenza fosse riuscito a chiudere per bene la botola, sarebbe rimasto lì. In caso contrario, dopo un paio di tentativi a vuoto, avrebbe iniziato ad arrampicarsi, cercando di arrivare al secondo piano, il successivo rispetto alle prigioni, ma fermandosi nel terzo se l'ascensore avesse ripreso a funzionare. Fortunatamente, le porte sembravano semplici da forzare.


    Edited by Waket - 28/5/2020, 10:51
     
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    Storie antiche








    Per quanto a Youkai potesse sembrare strano il fatto che l’ascensore fosse l’unico modo per spostarsi tra i piani non era affatto assurdo, il suo utilizzo infatti avrebbe allarmato il centro di controllo così come lo aveva fatto il blocco della ventola. Certo potevano farlo anche le porte ma chiuderle dava la possibilità di deviare eventuali invasori in un tunnel di cemento che era possibile sigillare con la semplice interruzione della corrente, cosa che avrebbe richiesto molta più preparazione da applicare alle porte e che in una struttura leggermente datata in cui magari non era stato possibile farlo.
    Quando il piccolo genin si accorse che piantonare l’ascensore non era la migliore scelta trotterellò verso una delle porte, pronto a mettere in atto la sua malvagia marachella, la porta purtroppo non si sarebbe aperta, aveva poco senso chiuderla solo dall’interno verso l’esterno visto che le cose importanti stavano dentro la stanza, non fuori, senza considerare che visti i corpi in analisi poteva essere necessario uscire di fretta. Questo non gli impedì però di versare l’olio e dargli fuoco potendo vedere che la porta andava lentamente degradandosi a causa dell’azione delle fiamme, tutto fino a quando lo strato iniziale non venne rimosso, a quel punto il fuoco avrebbe fatto il suo lavoro molto più rapidamente, anche se non abbastanza da impedire il rapido tocco utile ad applicare il genjutsu, che però si sarebbe disattivato una volta prese le distanze dalla porta, rendendolo inefficace contro Koji.
    All’arrivo l’uomo non pareva particolarmente preoccupato, non prima di essere colpito dal pungente odore dei materiali sintetici in fiamme che lo fecero scattare verso la fonte dell’odore lasciando a Youkai il tempo di girare l’angolo e fare suo l’ascensore.

    Maledette spie!
    Ne fanno una unica per ogni allarme!
    Altro che guasto rivelava del fumo!


    Subito cerco di armeggiare con qualche sistema di sicurezza ed in breve il piano venne invaso dall’acqua dell’impianto antincendio, permettendogli di constatare che l’origine dello stesso era oleosa. Visti i macchinari presenti, che potevano perdere il liquido di raffreddamento o cortocircuitare non si insospettì fino ad aver constatato che le apparecchiature erano integre. Intanto Youkai ebbe il tempo di bloccare l’ascensore, mettendo tra se e Koji qualche utile strato di metallo che l’avrebbe aiutato ad agire senza preoccuparsi troppo di far silenzio. Trovatosi davanti le corde d’acciaio constatò che la liscia lama era del tutto inadatta a danneggiarle, poteva essere utile qualcosa di simile ad una forbice o seghettata, ma la lama fece gran poco. Fu proprio quando tentò di arrampicarsi che un portale comparve accanto a lui e per quanto spaventato dall’improvvisa apparizione in un momento di tensione come quello potè accorgersi che non era una vera minaccia, bensì Tayoko con un inaspettata sorpresa: Murasaki era nuovamente vigile e pronta a dargli una mano!
    Il piccolo shishi si voltò verso Youkai e dopo avergli fatto l’occhiolino rientrò nel suo passaggio lasciando i due in un profondo silenzio interrotto solamente da qualche imprecazione di Koji in lontananza che domava le fiamme, ma ci volle poco perché anche lui tacesse, decidendo di darsi da fare.

    Senti bello, non so chi tu sia, ne come tu sia arrivato qui sotto senza violare neanche un sistema difensivo, ma qui sotto sei praticamente morto se io decido di piantarti in asso.
    Certo potresti scoprire qualcosa, ma sei dentro una prigione di cemento, cosa vogliamo fare?


    La sua voce era ovattata ma era possibile sentirlo contrariamente ad eventuali rumori furtivi che Youkai e Murasaki avrebbero potuto percepire. Se avessero optato per recarsi al piano di Youkai una volta forzata la porta avrebbero trovato davanti a loro quella che pareva una grossa sala delle mappe, non era organizzata in stanze come la precedente, bensì in postazioni. Una centrale riportava l’intero continente ninja ed attorno a lui come satelliti postazioni singole si occupavano probabilmente di aree più ridotte assegnati a conoscitori delle zone in questione. Gli studi parevano essere meticolosi, e chissà per quale ragione, quantomeno per ciò che potevano vedere, non si soffermavano troppo sugli aspetti militari delle regioni ma su quelli strettamente biologici, flora e fauna, come se cercassero una correlazione tra abilità dei ninja e luogo di appartenenza geografica o d’origine. Su altri invece era possibile rintracciare una sorta di cronistoria dei vari clan e di come si erano alleati per formare i vari villaggi, ma le carte erano lacunose in merito e ricchi di quelli che uno scrittore avrebbe chiamato buchi di trama. C’erano anche gli Uzumaki, ma nessuna migrazione era segnalata, o forse non era sopravvissuta allo sgombero, loro però li conoscevano, ed a giudicare da ciò che avevano davanti conoscevano parecchie cose.
    Al centro della sala, inciso sul soffitto ed un po' in contrasto col resto dell’ambiente marcatamente asettico, uno strano simbolo, due mani intrecciate in uno strano sigillo che sostenevano il più antico doujutsu del mondo che irraggiava luce.


    Cosa poteva voler dire?
    Di certo pur scavando nella loro scarsa esperienza di investigatori, ma anche sulle voci di corridoio non ricordavano di alcuna associazione che poteva essere legata ad esso, per quanto le maggiori fossero a loro note non c’era spazio per nulla che potesse ricondurre a quel simbolo.
    Intanto sotto di loro, grazie alla porta aperta, potevano sentire Koji iniziare a forzare le porte per accedere all’ascensore.

    Se in tutto l’edificio blindato blocchi l’ascensore non faccio fatica a capire da dove sei passatooo!

    Rifletteva praticamente a voce alta, ma ciò che diceva era vero e non ci sarebbe voluto tanto perché riuscisse a trovare i due intrusi se non si fossero nascosti in qualche modo, o decidessero magari di togliersi dai guai. Se Murasaki si fosse guardata attorno una rapida occhiata avrebbe rivelato che sopra e sotto di essi i piani si ripetevano in maniera abbastanza costante e con poche variazioni nello schema, poteva intuire che ogni piano avesse un differente scopo, ma i muri erano parecchio spessi per capire di preciso cosa succedesse e stranamente il passaggio di livello dava problemi anche alle capacità spirituali di Youkai, come se non avessero davanti semplici muri.



    Carramba che sorpresa!
    Giunti al Climax arriva un inaspettata alleata, guadagnare l'uscita o temporeggiare alla ricerca di informazioni?
     
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    L'indifeso


    VI




    La tattica funzionò come previsto, permettendo al genin di infilarsi sopra l'ascensore. Ebbe meno fortuna con le corde, non riuscendo a scalfirle come avrebbe dovuto. Concentrato com'era, venne preso alla sprovvista dal portale che si aprì al suo fianco, facendo uscire prima il suo shishi e subito dopo Murasaki, sveglia e pronta all'azione. La freddezza di Youkai sembrò svanire, scaricando tutta la tensione sulla donna. Fissandola, incapace di trattenere le lacrime, si buttò contro di lei in un forte abbraccio. Vedendolo non era difficile immaginare quanto fosse stressato. Trattenendo i singhiozzi, terrorizzato dall'idea di far troppo rumore e farsi scoprire, sussurrò appena verso la donna, staccandosi a fatica dalla stretta ed indicando i piani sopra di loro. Andiamo, dobbiamo salire al secondo piano!

    Durante la scalata, la voce ovattata della guardia lo allarmò, facendogli scappare un singhiozzo soffocato. Accelerò la scalata, fino ad arrivare al piano prestabilito, dove, sempre a bassa voce, avrebbe avuto modo di spiegare meglio alla donna la situazione. H-Ho fatto un casino! Il laboratorio era abbandonato, c'era una ventola, ho distrutto uno sportello... Non pensavo ci fosse qualcuno!! Al terzo piano ci sono delle prigioni, erano vuote, non so ancora dove siamo se non che questo posto è terribile! Questa gente ci controlla!! Per quanto potesse suonare folle, Murasaki avrebbe presto avuto prova di ciò che diceva: al piano dov'erano appena arrivati si espandeva un'area piena di mappe, una rappresentante tutto il continente, e varie sezioni minori che si concentravano sui diversi territori. Ognuna di essere seguiva le tracce di innumerevoli clan, persino del suo! Dovevano essere riusciti a tracciare alcuni dei movimenti, anche se mancavano diverse informazioni... Così come mancavano nei documenti che aveva trovato in precedenza. Forse le vere informazioni che avevano erano molte di più. La cosa lo fece singhiozzare nuovamente, terrorizzato dall'idea che quelle persone potessero tracciarlo solo per essere passato da lì.

    Alzò la testa, preparandosi ad usare la sua abilità per controllare il piano superiore. Tirò la manica di Murasaki, indicando con la mano libera il soffitto, con espressione sconvolta. Il simbolo inciso su di esso aveva qualcosa di profondamente disturbante. Osservò la donna, cercando conforto nei suoi occhi. Non appena si fosse ripreso, la sua testa spettrale si sarebbe allungata verso il soffitto... Finendo per sbatterci contro, come fosse un'impenetrabile barriera di gomma. Confuso, avrebbe provato a sorpassare il soffitto e altri muri con le braccia, ottenendo lo stesso risultato. D-dalle porte riuscivo a passare... Ma qui qualcosa mi blocca. Sussurrò. La situazione precipitò quando la voce di Koji fece capolino dalla porta dell'ascensore, mandando Youkai in panico che perse ancora più lacrime, mostrandosi indifeso e disperato. L'uomo li aveva tracciati per il suo stupido errore di aver lasciato le porte dell'ascensore aperte. Esporsi per chiuderle non avrebbe fatto altro che rivelare la loro identità. Youkai era terrorizzato. Si aggrappò al kimono della donna, borbottando con un filo di voce, per il terrore di esser sentito dalla guardia: Non voglio diventare un esperimentooohoho! Ci useranno per studiare i nostri clan, hanno macchine orribili, ci getteranno in una cella! Voglio andare a casaaa! Le sue lamentele, ovattate dai singhiozzi, rendevano difficile immaginare come avesse fatto a cavarsela da solo fino a quel momento. L'arrivo della donna sembrava aver spento la sua concentrazione, scaricando così le responsabilità su di lei. Sarebbe forse riuscito a riprendere il buonsenso, comportandosi da vero shinobi, ma aveva chiaramente bisogno di un'aiuto non solo morale.
     
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    Fuori in pochi secondi








    Murasaki, seppur decisamente sorpresa da quell’esplosione di affetto e contatto umano ricambiò l’abbraccio, delicato e materno, Youkai potè percepirne il delicato profumo, non invadente, era il tipico odore dell’ordine e della pulizia costante, dei panni stirati e non potè evitare una punta di nostalgia nel contatto col suo seno.

    Tranquillo, ce la faremo Youkai.

    Durò una manciata di secondi prima che la principessa Hyuuga decidesse che era sufficiente, probabilmente qualche suo parente già sarebbe svenuto solamente per quello, ma non era un problema che la riguardava da vicino.

    Il viaggio non mi ha fatto bene, forse qualche sistema di sicurezza, ma posso ancora essere utile.

    I suoi occhi si irradiarono di una copiosa quantità di chakra come era possibile notare dalle tempie turgide di potere.

    Abbiamo ancora qualche piano sopra di noi… uno sembra una piccola arena, no, un ring … qualcosa per lottare, ma attorno è presente una struttura che fatico ad oltrepassare, forse una protezione.
    Poi dei dormitori e sopra ancora solo stanze vuote, forse degli ambienti ad uso più civile, anche se una è praticamente tappezzata di sigilli spezzati, tranne uno.
    Il piano superficiale che ha comunque dieci metri di terra sopra sembra sia una grossa dispensa, ma non solo di alimenti.


    Quando l’ascensore si fermò e poterono sbarcare sul piano gli occhi nivei della principessa stavano già dardeggiando per la stanza ma non aggiunsero nulla di nuovo a ciò che già Youkai poteva osservare di suo.

    Niente di particolare, niente passaggi segreti, è come una voragine hanno suddiviso in livelli e stanze, evidentemente non sentivano necessità di altri sistemi di protezione, dopotutto non si sono lasciati niente dietro.

    Sembrò poi cedere ad un malore, appariva debole.

    Devo riprendere fiato, o rischio di cedere quando sarà meno conveniente farlo.
    Tieni.


    Gli avrebbe quindi passato qualche oggetto[rovista l’equip di murasaki e guarda pure se potrebbe tornarti utile qualcosa]

    Sfruttali al meglio, sta arrivando.

    Quel passaggio però realizzava forse la più grande paura di Youkai in quel momento: il passaggio di responsabilità che tornavano inevitabilmente a lui, e come se non bastasse si aggiungeva anche l’incolumità di Murasaki.
    Davanti aveva diverse opzioni, dalla fuga all’eliminazione della guardia e già sapeva cosa avrebbe trovato ai piani superiori.
    Quello della guardia però rappresentava un vero e proprio problema che di sicuro l’avrebbe perseguitato qualunque fosse stata la sua scelta, eliminazione esclusa, considerando infatti che un allarme non avrebbe portato nulla di buono in qualsiasi evenienza, senza considerare che ancora non sapevano in quale angolo di mondo erano finiti!
    Se l’ascensore poteva essere un ostacolo adesso che sostava al piano di Youkai lo stesso non si poteva dire della porta, era altamente improbabile infatti che Koji non avesse le chiavi.
     
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    Killer gentile


    VII




    Il calore di quell'abbraccio gli avrebbe permesso di calmarsi. Strinse i morbidi vestiti della Hyuga, mantenendo quel contatto umano per quanto più a lungo poteva. Il tempo però era tiranno, e il guardiano di quel posto sempre più vicino a loro. Youkai le fece cenno di proseguire, ancora chiaramente sconvolto, ma aveva finito con le lacrime.

    Gli occhi di Murasaki furono utilissimi: non solo riuscì a mappare l'edificio, ma non sembrò rintracciare nessuno all'interno. Forse l'edificio era davvero abbandonato, e l'unica persona lì era quel guardiano. Se fosse riuscito a stordirlo, non sarebbe più stato un problema. Questo diede modo al piccolo genin di calmarsi, fare un respiro profondo, ed osservare i dintorni cercando una strategia adatta. La ragazza però non sembrava in grado di collaborare, stordita da quel viaggio particolare. Murasaki! Le fu appresso immediatamente, reggendola. Ah... Non preoccuparti. Resta nascosta, ci penso io. Avere accesso al suo armamentario però gli diede l'idea giusta per agire. Prese il necessario, alzandosi poi in piedi con sguardo deciso e il labbro tremante. Devo... proteggerti. Tu non preoccuparti per me, d'accordo? Non sei nelle condizioni di combattere, non voglio che possano farti del male. Quel discorso sembrava più per sè stesso che per la Hyuga: la paura lo portava a scaricare le responsabilità, pur restando attivo, poichè troppo insicuro. Ma di fronte a qualcuno di indebolito, non poteva permettersi un vizio del genere. Doveva farsi forza, per il bene altrui.

    Le uniche due entrate possibili erano la porta e l'ascensore. Youkai aveva solamente bloccato la macchina a metà strada, c'era la possibilità che il guardiano fosse perfettamente in grado di farla ripartire, e la volesse usare per raggiungerlo, mantenendo così bloccata l'unica altra via di fuga. Il genin legò una cartabomba alle corde, facendola esplodere non appena prese le distanze per non ferirsi, in modo da distruggere del tutto i cavi che lo sostenevano. [SAI-P]P: Round di preparazione Potevano forse resistere ad un kunai, non certo ad un'esplosione. Se anche non avesse rotto i cavi, era certamente un segnale abbastanza potente per convincere chiunque a non utilizzarlo. Non aveva molto tempo per preparare la trappola per la porta.

    La sua idea era a dir poco brutale, soprattutto considerati i suoi standard. Non voleva ucciderlo, ma per avere lacertezzadi proteggere Murasaki, doveva quantomeno farlo svenire. E non aveva la certezza di poterlo fare con un colpo secco, forse avrebbe dovuto ricorrere al puro dolore. Poteva sempre essere un vantaggio, avevano qualcuno da portare a Konoha e interrogare sull'argomento. Non c'era molto tempo per pensare ad alternative più gentili. Aiutandosi con due spiedi, attaccò del filo di nylon ad entrambi i lati della porta, qualche centimetro più in alto della caviglia, sufficientemente alto per far sì che, camminando senza sospetti, lo facesse inciampare. Attaccò un terzo spiedo alla porta stessa, in modo che il nylon non potesse scivolare sotto. [SAII-P] Il filo era tenuto morbido a sufficienza in modo che si tendesse solamente se la porta si fosse aperta di almeno quarantacinque gradi, potendo resistere alla massima tensione fino a circa sessanta. Circa nel punto centrale in cui il guardiano sarebbe dovuto inciampare, avrebbe attaccato la seconda cartabomba. [SAIII-P] Si posizionò di fronte alla porta, verso la parte in cui si apriva, in modo da poter vedere alla perfezione chi stesse entrando. E da lì, armando la wakizashi con il marchingegno ad olio, si sarebbe mimetizzato, attendendo tremante il suo obiettivo. [TB]

    Che Koji scegliesse ascensore o porta, faceva poca differenza. Semplicemente, se fosse arrivato dall'ascensore, Youkai avrebbe atteso che gli fosse vicino a sufficienza. Sperando che il suo piano andasse come previsto, non appena l'altro avesse aperto la porta e fatto un paio di passi, nel momento in cui sarebbe dovuto inciampare, o accorgersi del filo, avrebbe lanciato l'olio addosso al guardiano [SAI] e attivando subito dopo la cartabomba. [SAII] Se fosse passato dall'ascensore, avrebbe comunque lanciato il liquido non appena si fosse trovato di spalle, o vicino a sufficienza perchè non fosse evitabile, a livello del busto [SAI-B] per poi, acchiappando l'accendino dalla propria tasca, nascondendone la fiamma con un prevedibile pugno al busto, con il quale pianificava semplicemente di avvicinarsi a sufficienza per attivare le fiamme. [SAII-B]

    Per il finale, avrebbe eseguito lo stesso tipo di attacco. Un fendente che mirava a tagliare via i legamenti del ginocchio, azzoppandolo, se si fosse trovato in piedi, [SAIII-A], un colpo alla nuca con l'elsa della wakizashi [SAIII-B], oppure una pesante gomitata lanciandosi di peso al centro della schiena o del petto, se si fosse trovato a terra, mirata a levargli il respiro. [SAIII-C Murasaki era a pochi passi, nascosta, pronta con le sue corde a legarlo non appena Youkai lo avesse reso innocuo.


    Chakra: 54/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 575
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: fendente/olio
    2: bomba/accendino
    3: colpo
    Slot Tecnica
    1: occultamento
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Marchingegno ad Olio × 1
    • Rotolo da Richiamo × 3
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Cartabomba I × 2
    • Proiettili Pesanti × 8
    • Balestra a una Mano × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 5
    • Torce Infiammabili × 1
    • Bo × 1
    • Accendino × 1
    • Marchio del Vuoto × 1

    Ts turno 2
    ///
     
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    L'Irreprensibile Koji








    Era riuscito a scappare qualche giorno prima, con pochi sorsi d’acqua e del pane secco da parte, certo non il migliore dei piani che un Nara poteva ideare, visto che era rimasto bloccato in quel livello, ma fortunatamente aveva previsto quella possibilità e con un po' di pane ed un po' di fame poteva permettersi di aspettare, non per tanto, ma il necessario a trovare un occasione, sapeva che ci sarebbe stata.
    Maledetto il giorno in cui venne rapito come un allocco.
    Venne sequestrato dopo essere stato attirato in una trappola così banale da esser tentato di privarsi del suo cognome: un uomo, che realizzò dopo non essere uno qualsiasi, si aggirava nel suo piccolo territorio in periferia facendo sfoggio di un portamonete tenuto in maniera fin troppo disattenta per quanto era gonfio e per come ne faceva sfoggio nelle piccole bische.
    Non aveva potuto resistere, non ad un occasione così ghiotta, anche se col senno di poi quell’attrazione era fin troppo forte, ma quando toccò il portamonete era già troppo tardi, era un medium, e faticò persino a realizzare che fosse un illusione vista l’estrema semplicità che al primo contatto trasformò il sacchetto in un viticcio che lo intrappolò come un salame. Al suo risveglio era imprigionato come una cavia, ma fortunatamente la propensione alle ombre del suo clan non era facile da scovare in dei novellini come lui ed era stato sottovalutato e messo in un reparto dalla sicurezza assai carente ed aveva impiegato poco a comprendere turni, movimenti e metodi di apertura delle porte.
    Un mese di dedizione, ma neanche per un momento pensò di poter fare la fine del topo.
    Quando Koji gli passò davanti a tre giorni dalla sua fuga, pensando unicamente a quella spia che lo costrinse ad usare la stanza dei nodi, vide chiaramente che era fatta per essere utilizzata da chiunque, compreso chi non era in possesso di chakra. Dai movimenti della guardia era chiaro che bastasse rispettare una precisa sequenza, ripassando le linee strisciando i piedi per decidere la destinazione e attivare il passaggio.
    Niente di più semplice, ma non sapeva dove quello era diretto.

    Maledetta catapecchia, perché non distruggerla se non viene usata!

    Se per lui fosse stato sufficiente la stanza dei nodi sarebbe diventata un rapido metodo per mettere tra lui e la sua prigione chissà quanti chilometri, verosimilmente facendo perdere le sue tracce.
    Come procedere però?

    […]

    Dall’altra parte di quel sistema di trasporto così comodo Youkai faceva i conti con la tensione di doversela vedere con un nemico del tutto sconosciuto.
    I cavi dell’ascensore erano indubbiamente resistenti, ma contro la cartabomba potevano fare poco, tra il calore e la potenza dell’esplosione cedettero seppur dopo qualche istante di esitazione dovuto ai cavi di sicurezza.
    Quando la cabina impattò al piano inferiore Koji non trattenne un turpiloquio suggerendo a Youkai che forse il suo piano poteva essere ancora più infido: una cartabomba con un timer poteva trasformare l’ascensore in una gabbia con un piccolissimo uso di risorse.
    Se non altro però quell’ostacolo avrebbe reso obbligatoria la via delle scale, ed aprendo la porta davanti a sé non potè fare a meno di notare quanto la corsa della stessa fosse limitata, con quella scarsa luce non era facilissimo distinguere il filo di nylon, ma grazie al vincolo che imponeva sulla porta era impensabile che non ne notasse la presenza dovendo per forza aprire la porta più che a quarantacinque gradi per assicurarsi un agevole ingresso alla stanza.
    Il tempo non aveva permesso un ottima pianificazione e con l’attenzione portata verso il basso dal nylon stava anche per notare la cartabomba se non fosse che il genin gli si rivelò davanti, probabilmente tentando di lanciargli qualcosa addosso, ma troppo scoordinato dal rilascio della tecnica che aveva utilizzato per sparire.

    Antipatiche queste tecnicheOcchio alle tecniche, ti è decisamente sfuggita l'ultima condizione dell'occultamento: entro 6 metri non puoi fare azioni offensive. eh?

    Con una spallata alla porta la spalancò definitivamente, cercando nell’istante successivo un poderoso pugno alla bocca dello stomaco di Youkai [SA1][stat blu tirapugni +15 di potenza] per poi cercare un colpo di testa dritto sul naso del genin con una repentina flessione della schiena in avanti [SA3][stat blu]
    Appena il tempo necessario ad imbastire una difesa che una spazzata avrebbe cercato di minare l’equilibrio di Youkai colpendolo alle caviglie. [SA3] [stat blu potenziamento ai piedi potenza +15]
    Che schivasse o subisse il colpo la mano dell’uomo si sarebbe tesa verso di lui e dopo qualche strano gesto, ben diverso da qualsiasi sigillo che lui conoscesse questa sembrò diventare sempre più calda per poi emettere una grossa fiammata verso di lui. [ST]Stesso numero di sigilli e meccaniche della palla di fuoco, che ti riporto.
    come descritto però lui non sembra compiere i sigilli comuni ai ninja.
    Palla di Fuoco Suprema - Katon: Goukakyuu no Jutsu
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Cinghiale, Cavallo, Tigre (5)
    L'utilizzatore può emettere una grande palla di fuoco con gittata pari a 15 metri; la grandezza varia con l'esperienza dell'utilizzatore. La Velocità è pari la Concentrazione dell'utilizzatore. La potenza è pari a 25. Può causare un'Ustione Leggera.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Medio)
    [Raggio Sfera: 1,5 metri ogni Grado]
    [Da studente in su]


    Non so come tu sia arrivato qui, senza far scattare l’allarme all’ingresso ma non ne uscirai.

    Intanto Akinori era giunto… da nessuna parte?
    Che avesse sbagliato qualcosa mentre copiava Koji?
    No, la stanza era solamente identica a quella da cui era arrivato, solamente più vecchia e con un odore differente che andava accentuandosi sempre di più: era odore di bruciato e proveniva da una vicina rampa di scale che procedeva verso il basso per svariati piani, cosa poteva fare?
    Uscito da quella stanza e dalla struttura si sarebbe ritrovato chissà dove, e vista da sua situazione non poteva certo permettersi di perdersi col rischio di morire di stenti in chissà quale nazione.
    Poteva scendere o poteva salire, l’unica porta della stanza lo portava infatti alle scale da cui proveniva l’odore e poteva vedere che il basso non era l’unica via percorribile, le scale portavano infatti anche verso l’alto, ad un particolare soffitto in cui poteva vedere scanalature in grado di farne scorrere le sezioni come un diaframma aprendo totalmente la copertura delle scale.
    Almeno, questo intuiva, ma era altrettanto palese che non aveva modo per aprire quel passaggio, se quella struttura era abbandonata solo una persona poteva aiutarlo: Koji.
     
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    Pensato Asami
    Parlato altri


    Il colloquio con l'Hokage era finito da un pezzo e poco dopo i tre Shinobi della foglia si appestarono a raggiungere l'indirizzo fornitogli da lui stesso. Era una missione di indagine. Il venir scoperti dava come risultato il fallimento della missione. La raccolta di più informazioni possibili era l'unico obbiettivo dei tre genin. Per fortuna il rotolo, già da quella notte, era stato già esaminato da due esperti, completandolo dalle varie parti mancanti. Oltre al ripristino del rotolo, si stavano occupando anche dello studio ed l'eliminazione del sigillo che avrebbe permesso l'infiltrazione del nemico, permettendogli così il furto del rotolo. Una vera fortuna la presenza di shinobi con tali conoscenze. Come anche la possibilità di ripristinarlo e riavere nuovamente i segreti tra le mura di Konoha. Arrivati, uno dei due era già all'opera con il rotolo davanti a se mentre l'altro, presentandosi con il nome di Masato, illustrò ai giovani il punto della situazione. A quanto pare il sigillo studiato non era altro che un sigillo. Ovviamente nessuno in quella stanza poteva sapere la vera destinazione ma già che erano riusciti a trovare un collegamento era un ottimo risultato. L'altro ninja invece si stava occupando del ripristino del rotolo e solo dopo che Masato rispose alla domanda di Youkai, lo osservò con occhio diverso. Infatti aveva numerose cicatrici sul volto abbastanza, anzi forse un po' troppo evidenti. Molto probabilmente tutto il corpo ne era pieno. Anche lui a quanto pare era un conoscitore dell'arte della Rinascita ma Asami arrivò a questa conclusione solo una volta che si apprestò a lasciare la stanza e rivolgere un ultimo sguardo su di loro.

    [...]

    Nessuno dei due sembrava allenato. Soprattutto il ragazzo. Troppo magro, molto probabilmente anche più di Asami ma sembrava un tipo sveglio. Sicuramente aveva aveva qualche asso nella manica adatta a quella missione. Osservava i due mentre riguardava da ultime cose che aveva nel suo marsupio. Essendo un aspirante medico, non aveva portato con se oggetti particolari. L'unica cosa che riteneva utile, oltre ai vari tonici che portava sempre con se, era il respiratore. Ebbe una strana sensazione quando lo vide. Non l'aveva mai usato prima di quel momento.

    Quando ritornarono all'interno della stanza, Asami vide un cambiamento radicale. Erano stati effettuati tutti i preparativi necessari per il teletrasporto. I numerosi sigilli erano stati posti fino a formare un cerchio. Era un po' timorosa nell'oltrepassarli e porsi al centro di essi. Ma questa missione non era per conto di qualcun altro. La missione riguardava Konoha, i segreti che erano stati sottratti ingiustamente e la sicurezza dell'intero villaggio e dei suoi abitanti. Lei lo aveva consultato solamente per apprendere la tecnica della Rinascita. Le note e nozioni incise dal Quinto Hokage erano non solo un bene prezioso ma anche una miniera d'oro per qualsiasi ninja medico. Infondo Tsunade era stata la più gande ninja medico di tutti i tempi.

    Ma che diritto aveva Asami nel leggere quel rotolo? Nessun diritto ma la sua curiosità nel leggere alcune delle nozioni mediche, scritte dal quinto Hokage in persona, era stata più forte del senso di responsabilità che avrebbe dovuto avere quel giorno nei riguardi del villaggio della foglia e dei suoi segreti.

    Se ne era pentita? No e in quell'occasione le informazioni che aveva a disposizione, almeno per quanto riguarda l'Arte della Rinascita, potevano risultare più utili del necessario. Gli altri due compagni di squadra, da quello che aveva capito, facevano parte entrambi di un clan riconosciuto dal mondo ninja e, anche in quel caso, le loro conoscenze e i segreti sui loro i rispettivi clan, potevano risultare vitali. Sempre se ne erano a conoscenza.

    La Hoshiyama entrò per ultima all'interno del cerchio guardandosi intorno. Si era già teletrasportata in un'altra occasione, precisamente durante l'attacco di Cantha. L'altra volta non aveva accusato nessun malessere, come invece aveva anticipato Masato.

    Improvvisamente tutto intorno a lei iniziò a distorcersi, come se fosse stata risucchiata in un luogo extradimensionale. Lanciò uno sguardo su Murasaki e Youkai ma, inspiegabilmente erano spariti dalla sua vista. Tutto intorno a se diventava sempre più astratto mentre un urlo attirò la sua attenzione.

    §Murasaki!? Youkai!?§

    Quella voce non apparteneva a nessuno dei due. Dal tono sembrava quella di Masato. Ma cosa stava succedendo? Gli altri due compagni di squadra dov'erano andati?

    Domande che la giovane aspirante medico si pose mentre, attorno lei, numerose immagini veniva proiettate senza nessun senso logico. Alcune erano ben visibili ma cambiavano improvvisamente ad altre invece più enigmatiche o semplicemente prive di significato. Il tutto dava quasi una visione quasi epilettica. Anche il suo aspetto, a volte, si distorceva mantenendosi comunque elastica. Fino a quando divenne tutto buio. Le stesse gambe della kunoichi, prima sospese nell'aria, stavano in quel momento toccando qualcosa di solido. Ma ciò che in quella dimensione vide, la disorientarono troppo fino a fargli perdere l'equilibrio, cadendo rovinosamente a terra. Non era stata proprio una bella esperienza, rispetto alla prima volta che aveva aveva utilizzato quel “mezzo di trasporto”, e guardandosi in giro cercava di capire dove il suo corpo fosse stato teletrasportato.



    Chakra: 40/40
    Vitalità: 14/14
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 475
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Respiratore × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Kunai × 9
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Spiedi × 9
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note
    ///




    :ph34r:
    Dopo un lungo periodo di assenza sono tornata. Ho fatto un recap dei post precedenti prima di descrivere l'arrivo, giusto per riprendere un pò la mano
     
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    L'Irreprensibile Koji Taioko








    Il viaggio per Asami fu più traumatico di qualsiasi esperienza sul teletrasporto si potesse avere, non ci sarebbe voluto molto per dedurre che il sigillo era stato contaminato per benino, ma per qualche ragione era lei che ne aveva avuto le maggiori ripercussioni.
    Venne a mancare l’istantaneità comune a quel metodo di spostamento e potè chiaramente percepire lo spazio dilatarsi e poi comprimersi in un istante, come se fosse una fisarmonica, fenomeno percepito dal suo stesso corpo anche se in momenti opposti, mentre lo spazio si dilatava lei si comprimeva e viceversa. Fu doloroso, e non poco.
    Non tutto pareva essere perduto però, l’esperto di sigilli aveva evidentemente pensato a qualche meccanismo di salvaguardia per evitare la morte o quantomeno perché questa non giungesse senza scampo. Le possibilità di Asami però erano infinitesimali, come poteva cavarsela se le sue conoscenze nel campo rasentavano lo zero?
    Non doveva farlo, semplicemente.
    In mezzo al dolore causato dalla tecnica potè infatti sentire qualcosa mordergli il polso, seppur gentilmente. Alla sua destra si era infatti aperto un piccolo portale ed un canide dalle dimensioni assai ridotte cercava di trascinarla dentro, come se, nonostante il turbinio di uno spazio in costante mutazione esistesse ancora una gravità. Grazie all’intervento che, se avesse consultato Youkai in merito, avrebbe scoperto essere di Taioko, lo shishi corgi che si lasciò vedere solo per qualche secondo prima di tornare in un secondo portale. Solo grazie al suo intervento non gli toccò la stessa sorte di Raizen quando cercò di forzare una tecnica di manipolazione dello spazio. [Nota][Hai ingombro medio e dolore medio per 2 round]
    Ma dove era?
    La corrente di vento che le spettinava i capelli suggeriva che non era al chiuso, il morbido umido che sentiva sotto la schiena pareva fosse erba, ed una volta aperti gli occhi avrebbe potuto confermare di avere proprio quello attorno a se, una brulla radura incolta, dispersa chissà dove in cui comparivano molteplici cespugli.
    Mettere a fuoco a causa dello stordimento sarebbe stato difficile considerando anche che era notte, seppure non sapesse da quanto. Davanti a se aveva una casa di qualche contadino a giudicare dal capannone, probabilmente destinato agli attrezzi del mestiere, e una grossa riserva d’acqua rialzata vicino alla casa. Comparivano altre strutture suppellettili ma ad occhio pareva non ci fossero dei vicini, dietro di lei l’orizzonte era luminoso, ma vista l’assenza di un sole era evidente che fossero le luci di un villaggio, ma quale?
    Aveva un bivio che le poneva solamente domande davanti, sapeva che il teletrasporto inverso doveva portare il suo gruppo in territorio nemico, ma visto che era andato male non poteva sapere dove questo edificio potesse essere ne come potesse essere fatto, e probabilmente nemmeno se fosse finita nelle vicinanze.
    La casa, se avesse deciso di avvicinarsi ad essa, non era facile da inquadrare, non era fatiscente ma era evidente che qualcuno non badasse a tenerla in ordine, poteva vedere più di qualche scheggia nel legno esposto alle intemperie senza la vernice a proteggerlo, ed anche se i vetri erano intatti le persiane avevano qualche asse storta.
    Qua e la comparivano degli steccati approntati per recintare chissà cosa visto che i campi non parevano avere alcun tipo di coltura nonostante quella fosse stagione ed anzi, pareva fossero stati lasciati all’incuria da tempo viste le zolle sode di terreno, l’erba alta e degli arbusti ben robusti che non avrebbero avuto modo di crescere se un aratro li avesse smossi a tempo debito.
    Il villaggio ad una più attenta valutazione non era vicinissimo[Richiede due ore di cammino] nonostante l’illuminazione delle strade lo rendesse un faro in mezzo a quelle basse colline, non sembrava neanche troppo grande, forse trecento anime o poco più che dimoravano in case di massimo due piani senza l’ombra di una cinta muraria.
    Dove andare dunque?
    Perdere tempo ma riuscire a scoprire la sua posizione o capire il ruolo di quella casa rischiando l’agguato?
     
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    Scoprire le carte


    VIII




    La fretta era cattiva consigliera, e Youkai ne aveva appena assaggiato le conseguenze. Il rosso sussultò quando Koji si rese conto di quanto fosse stato impacciato nella sua offensiva, apparendo come uno studentello alle prime armi. Sembrava sul punto di scoppiare in lacrime. L'altro passò subito all'offensiva, ma Youkai, con la sua spada ancora in mano, era già in posizione per difendersi, dovendo solo muovere leggermente un braccio per intercettare meglio il colpo. [SDI]Danno annullato Venne preso alla sprovvista dalla testata, raramente aveva visto un colpo così aggressivo, ed ebbe solo il tempo di tendere i muscoli del viso prima dell'impatto. [Danno] Finì con l'indietreggiare per il colpo, rantolando per il dolore. Il naso sanguinava, coperto malamente dalla mano libera, e Koji ancora non dava cenno di fermarsi. Grazie alla distanza causata da quel colpo brutale, gli bastò scostarsi nuovamente di poco mentre l'avversario si riposizionava per la sua spazzata. [SDII]

    L'ultimo suo attacco fu quello che lo avrebbe allarmato di più. Youkai era uno shinobi. Era stato addestrato nell'arte dei sigilli, e per quanto non conoscesse (ovviamente) tutte le combinazioni, come qualsiasi altro shinobi degno di tale nome era in grado di riconoscere i singoli sigilli, potendosi preparare ad eventuali tecniche. Ma qualsiasi cosa fece Koji non era paragonabile a nessun sigillo che conoscesse, e forse era persino più rapida. Gli occhi saettarono sulla figura dell'avversario, alla ricerca di qualsiasi anomalie, poco prima che quest'ultima venisse coperta dall'apparizione di una gigantesca palla di fuoco. Una palla di fuoco che aveva già visto più di una volta, allenandosi od osservando allenamenti altrui all'interno di Konoha. Portando entrambe le braccia a parare la parte superiore del corpo, chinando la testa per ripararla dietro di esse, impastò chakra per assorbirne il colpo. [SDIII] Murasaki era fortunatamente ad una distanza tale da esserne immune, e forse era riuscita a restare invisibile, o perlomeno a non farsi notare se si era riposizionata. Youkai osservò Koji con stupore e preoccupazione. Come hai fatto!? In un'altra occasione avrebbe probabilmente posto quella domanda con estrema ingenuità. Ma stavolta nelle sue parole c'era un tono accusatorio e preoccupato. Da quel poco che aveva scoperto fino ad ora, probabilmente aveva già parte della risposta. Forse una parte di lui non la voleva accettare.

    Mettersi in mostra poteva essere un rischio enorme. Non aveva nemmeno la certezza che quell'uomo fosse da solo, e non faticava a ricordare le raccomandazioni di Raizen sul non mettere troppo in mostra il suo peculiare potere al di fuori di Konoha. Tantomeno in un'edificio che sembrava fatto apposta per rapire shinobi e studiare ogni tecnica del mondo ninja. Ma poteva anche essere la sua arma migliore per un attacco a sorpresa, e per mettere KO il nemico prima che potesse capire che tipo di tecnica lo aveva assalito. Il sangue ancora colava dal naso del piccolo ninja, che imbracciò la sua wakizashi per lanciarsi a sua volta all'attacco. Scattò in avanti, con un semplice e prevedibile movimento, sventolando la spada in un movimento ad arco orizzontale, con la punta a livello degli stinchi di Koji. [SAI] Gli sarebbe bastato che abbassasse lo sguardo un momento e lo concentrasse sulla spada, per considerare mentalmente un'eventuale difesa. In quell'esatto momento, il braccio libero avrebbe seguito i movimenti del corpo del giovane, mentre da esso, con un movimento circolare che dall'alto arrivava fino alle spalle dell'avversario, mosse il suo braccio spirituale, toccandogli la schiena e provocandogli un gelo inaspettato. [TB+TA] Avrebbe quindi sfruttato l'eventuale sorpresa per aggredirlo con un temibile affondo allo stomaco con la sua Wakizashi, cercando in ogni modo di evitare una brutale uccisione, ma con tutta l'intenzione di debilitarlo per il resto della giornata, o fino a che non fosse stato soccorso. [SAII] A quel punto, se tutto fosse andato come previsto e, prevedibilmente, si fosse piegato per il dolore, avrebbe assestato un brutale colpo alla nuca con l'elsa della Wakizashi. [SAIII-1] Se invece si fosse trovato in qualsiasi altra posizione, il suo intento sarebbe stato quello di ferirlo e tagliargli i tendini a livello delle ginocchia, a prescindere dal fatto che potesse trovarsi dritto di fronte a lui o voltato di spalle. [SAIII-2] Impedirgli di camminare gli avrebbe dato un vantaggio non da poco. Io non volevo questo. Sembrava sinceramente pentito. Non aveva altra scelta, doveva uscire da lì e doveva proteggere Murasaki. Sperava solamente che i suoi tentativi fossero sufficienti. Più il combattimento si prolungava, più c'era il rischio che terminasse in uno scontro mortale. Ed era qualcosa che voleva evitare ad ogni costo.


    Chakra: 44/60
    Vitalità: 15/16
    En. Vitale: 28/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 575
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: parata
    2: schivata
    3: parata
    Slot Azione
    1: spadata bassa
    2: fendente stomaco
    3: spadata ginocch.
    Slot Tecnica
    1: attivazione TS
    2: Yuki Onna
    Equipaggiamento
    • Marchingegno ad Olio × 1
    • Torce Infiammabili × 1
    • Bo × 1
    • Accendino × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Balestra a una Mano × 1
    • Cartabomba I × 2
    • Proiettili Pesanti × 8
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Rotolo da Richiamo × 3
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 5
    • Marchio del Vuoto × 1

    Note
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    Narrato
    Parlato Asami
    Pensato Asami


    §Cosa è successo!? Dove sono?§

    La genin di Konoha, dopo lo strano viaggio, cadde rovinosamente a terra non rendendosi conto in un primo momento dove si trovasse. I suoi occhi facevano fatica a mettere a fuoco ma una volta ripreso il controllo di sè, vide di essere circondata da cespugli. Seduta sull'erba umida, portò la mano destra alle tempia e, chiudendo gli occhi cercò di fare mente locale su ciò che accadde in quegli istanti.
    Il teletrasporto inizialmente sembrava esser andato a buon fine, anche se le urla che lei percepì non la tranquillizzarono affatto. Durante il viaggio il suo corpo era diventato elastico, quasi come se stesse per spezzarsi. Un dolore che ricordò e che ancora avvertita in quel preciso momento in tutto il suo corpo.
    Ma come aveva fatto a salvarsi?

    §Ora che ci penso... c'era un cane...§

    Il viaggio era stato confusionario. Così tanto che per un attimo gli sembrava quasi assurdo e a tratti divertente osservare come il suo corpo mutava seguendo una dimensione spazio-tempo ormai inesistente. Tra tutti i dolori che ricordava, e che ancora percepiva, uno più delicato all'altezza del polso destro. Lo vide per un attimo prima di sparire in un portale. Ma chi era e perchè era sparito così di fretta? Domande che non poteva porsi in quel momento. Con lei non c'erano nè Youkai nè Murasaki, segno che qualcosa non era andato tutto secondo i piani. Sforzandosi con lo sguardo, vide davanti a se una serie di strutture si innalzavano.
    A fatica si alzò da terra e si allontanò dal punto di partenza. Nel mentre le strutture divennero sempre più nitide. Davanti a se c'erano una vecchia casa. Non sembrava abitata ma molto probabilmente era per l'orario.
    Chiunque ci fosse li dentro molto probabilmente stava dormendo da un bel pezzo. Nonostante ciò, cercò comunque di guardarsi intorno per scovare qualsiasi possibile anomalia e continuare la sua avanzata senza generare rumori e cercando di non attirare l'attenzione di qualsiasi persona abitasse quella casa. Oltre alla casa c'era anche un capannone, un terreno del tutto incolto e una riserva d'acqua. Si fermò improvvisamente e spostò il suo sguardo osservando con attenzione ciò che la circondava. Per lei c'era troppo silenzio. Un'atmosfera quasi al limite del
    reale. Data forse dall'orario, anche se non sapeva con esattezza quanto tempo passò dal momento della partenza da Konoha al suo arrivo. Il teletrasporto, in qualche modo, l'aveva disorientata. Il dolore che stava provando in quel momento era reale ma tutto ciò che aveva vissuto l'attimo priva gli sembrava al limite del normale.
    Che compito aveva il cane e dove portava il portale che si era generato dal nulla? Quel luogo sinistro e apparentemente privo di forme di vita esisteva per davvero? Perchè gli altri edifici che si trovavano nei dintorni erano così cupi? Ma soprattutto era quell'ammasso di luci che si poteva scorgere in lontananza? In quel luogo era l'unica fonte di luce che gli occhi dell'aspirate medico erano riusciti a captare.

    -Forse è un'illusione?-

    Alla fine arrivò ad una conclusione. Un'assurda conclusione che non aveva nessun fondamento logico. Lo stesso luogo sembrava così vero ma l'assenza anche di qualche animale notturno o di un semplice rumore l'aveva semplicemente insospettita. Per qualcuno poteva essere normale quel silenzio. Per Asami era la prova che qualcosa o qualcuno stava cercando di ingannarla. Fin dall'inizio.

    Per scoprire e venire a capo al suo dubbio, avrebbe seguito il suo istinto, con l'idea di attuare quella idea quasi malsana così da avere ogni certezza su ogni suo dubbio su ciò che stava osservando e vivendo. Man mano avrebbe raccolto una modesta quantità di chakra nel suo baricentro e quando, avrebbe avvertito l'energia densa all'interno del suo corpo , avrebbe spezzato il sigillo della Tigre, attivando così la tecnica del RilascioEfficacia: 30 (Consumo Medio). Avrebbe osservato con estrema attenzione, anche se la luce notturna non l'avrebbe aiutata, qualsiasi cambiamento. I Genjutsu erano famosi per la loro capacità di modificare, quasi in modo realistico, la realtà. In quel luogo qualsiasi edificio o oggetto sarebbe potuto essere fittizio. Il luogo stesso sarebbe potuto essere una creazione. In quel caso avrebbe aspettato qualche cambiamento, cercando poi un modo per capire come proseguire.

    Se non fosse successo nulla, allora sarebbe arrivata ad una semplice conclusione: ciò che aveva vissuto dal momento del teletrasporto fino a quel momento, non era frutto di una creazione mentale. I suoi dubbi sarebbero stati risolti e, avrebbe pensato, che molto probabilmente la paranoia l'avrebbe divorata se non avesse subito cercato un modo per calmarsi. Avrebbe tirato un sospiro prima di avvicinarsi, sempre lentamente e con i sensi in agguato, all'edificio che avrebbe ispezionato per primo.Velocità: Rossa
    Non so l'esatta posizione del capannone ma per rendere più realistica l'azione ho comunque utilizzato lo slot Gratuito di movimento (con la relativa abilità, quindi alla fine percorro 9 metri) e lo slot Azione I (non ho indicato i metri ma considerando i 9 metri dello slot azione non penso che lo slot azione supererà i 5 metri.

    Se davanti al capannone non ci fosse stato nessuno di guardia e osservando l'ambiente attorno a se assicurandosi soprattutto che dalla casa non fosse uscito nessuno, si sarebbe avvicinata all'ingresso dello stesso. La sua intenzione sarebbe stata quella di controllare l'interno del capannone ma per non essere avventata, nonostante la difficoltà causata anche dal dolore, avrebbe preso dal marsupio lo specchietto in metallo e avrebbe cercato di guardare all'interno dell'edificio attraverso l'eventuale riflesso che avrebbe creato l'oggetto sulla sua superfice metallica. In quel lasso di tempo avrebbe lanciato qualche sguardo anche sulla dimora, apparentemente abbandonata e, quando ne avrebbe avuto la certezza si sarebbe intrufolata all'interno di esso, sperando di trovare qualche utile indizio.




    Chakra: 37/40
    Vitalità: 13.5/14
    En. Vitale: 29.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 475
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Movimento
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Rilascio
    2: Rilascio
    Equipaggiamento
    • Respiratore × 11
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Kunai × 9
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Spiedi × 9
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note-Rilascio: Efficacia 30
    -Specchietto in Metallo in Mano
    -Dolore Medio: 1/2 round
    -Ingombro: 1/2 round




    Edited by Zakira - 11/6/2021, 21:50
     
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    I Misteri degli Illuminati








    Koji si mostrò tronfio delle sue abilità, rispondendo con una singola risata.

    Ah!
    Povero allocco!
    Non crederai ancora che quella dei ninja sia l’unica via, vero?
    Siete solo carburante!


    Al suono di quell’esclamazione un cilindro fumante saltò fuori dalla schiena dell’uomo, rimbalzando qualche volta per terra. Non era un semplice cilindro ed era parecchio elaborato, una specie di serbatoio di siringa all’interno di un involucro contenitivo di metallo, che a giudicare dalle scanalature serviva anche come incastro per un eventuale alloggiamento.
    Alla carica di Youkai, Koji si fece trovare pronto, reagendo rapidamente e sottraendo gli le gambe con una leggera schivata dal morso della katana. [SD1][SD 1 rif blu]

    Tsk, tsk, un colpo simile non impensierisci nemmeno un netturbi… i… i… no!

    Per un momento il ninja dondolò, [Ferita][-2 leggere e status congelamento] era evidente che l’attacco era stato percepito e forse accusato anche più del necessario, cosa che lo spinse a guardarsi attorno alla ricerca della fonte di quell’improvviso senso di debolezza.

    Cosa è quell’affare fumoso?
    Manipoli le correnti d’aria gelida?


    Koji non era evidentemente tra i più informati della sua organizzazione e la distrazione fu sufficiente a subire l’attacco al ventre che non causò comunque danni irreparabili, Youkai potè infatti sentire distintamente la lama scorrere su qualcosa di ruvido, che di sicuro non poteva essere pelle umana, lo strappo nei vestiti confermò infatti la presenza di una tuta semi rigida. [SD2][Tuta integrale con protezione pari a 30] che impedì alla lama di penetrare nelle carni lasciandolo illeso.
    Stessa sorte sarebbe toccata all’attacco diretto alle ginocchia, seppure il recupero d’attenzione permise all’uomo di arretrare leggermente [SD3][Tuta integrale con protezione pari a 30]

    Per uno scricciolo come te sono una fortezza!

    Parole vere, ma la fortezza non contava unicamente sulla difesa, quanto avrebbe impiegato Youkai a trovare i punti deboli di quello scavezzacollo?
    Un diretto sarebbe partito esattamente al centro delle costole del genin nel tentativo di incrinargli qualche costola e considerate le capacità di quella tuta non solo visto che era abbastanza rapido e decisamente pesante, stranamente più pesante di prima, come se ci fosse stata qualche miglioria [SA1][pot 20, vel e forza blu +3] a ben vedere sotto i suoi vestiti sembrava che ora Koji nascondesse delle spalle leggermente più larghe.
    Non sarebbe stato però l’unico attacco, il suo piede infatti sarebbe calato con prepotenza sul pavimento [ST1][Incremento Esplosivo della Potenzialità
    Villaggio: Illuminati
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può sferrare un pugno dalle potenzialità offensive altamente incrementate: la Forza dell'attacco sarà incrementata di 4 tacche; il colpo causerà Dolore (DnT Medio) nella zona colpita. Se utilizzata contro pareti di roccia, è possibile distruggerle facilmente.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: Mediobasso))
    [Raggio Distruzione: 3 metri ogni grado]
    [Da studente in su]]
    sfondandolo in un tentativo di togliere la terra da sotto ai piedi del suo avversario in modo da aver più possibilità di colpirlo mentre questo cadeva nel buco di sei metri di raggio che si sarebbe generato in concomitanza con l’espulsione di un altra cartuccia.
    Un altro pugno durante la discesa l’avrebbe persagliato, con le medesime potenzialità del precedente [SA2][pot 20, vel e forza blu +3] e diretto verso l’anca, prima di stringerlo in un abbraccio che avrebbe aggiunto nell’eventuale schianto al suolo anche il peso di Koji [SA3][l’armatura è pesantina ed in caso di schiacciamento fa un danno di 20 + 30]

    Forza, una cosa rapida.
    Puoi uscire dentro da qui solo in due modi, o dentro un sacco o dentro una cella di conservazione.


    Si rimise in guardia e non fu difficile notare come la tuta assunse un aspetto maggiormente spigoloso e cominciò ad emettere un leggero fumo ma dalla sicurezza di Koji non pareva fosse un malfunzionamento, che anche altre statistiche fossero aumentate?


    [Asami e la Cascina delle Ombre]



    La tecnica del rilascio non aggiunse ne sottrasse nulla alle percezioni di Asami, dimostrando che ciò che aveva attorno era reale: qualcosa nel teletrasporto non era andato bene e lei era finita fuori bersaglio.
    Nessun allarme si attivò quando si avvicinò alla casa, solamente l’erba frusciava al suo passaggio, per quanto in quella situazione adrenalinica potesse essere difficile crederlo lì attorno non c’era niente di minaccioso. [nota][quando sei fuori da un combattimento e ti sposti devi considerare i tempi e le possibilità un po' dilatate, potenzialmente se la narrazione ne dà la possibilità in un singolo post puoi anche attraversare un continente, quindi non occorre muoverti sfruttando le distanze degli slot azione, a meno di specifiche precise del QM sfruttale solo durante i combattimenti o inseguimenti.]
    Dal granaio, alla cisterna dell’acqua alla casa, tutto era deserto, eppure tutto sembrava costruito, era un rudere ma non cadeva a pezzi, era una fattoria ma non c’era l’ombra di uno strumento da lavoro, neanche di quelli che col tempo vengono abbandonati come un rotolo di fil di ferro o qualche avanzo di paglia e dentro la casa nemmeno l’avanzo di un rapido trasloco, nessuna tendina, niente nei vecchi armadi, come se fosse stato abbandonato prima di essere stato usato, eppure le recinzioni esterne e le varie strutture sembravano pronte ad accogliere una semina.
    Non farsi venire dei sospetti era impossibile, era evidente che qualcosa non quadrasse ma quella prima esplorazione non sarebbe stata sufficiente ad identificare sufficienti discordanze, bisognava analizzare a fondo per capire che dei piccoli segni, nel tentativo di cancellare indizi ad un occhio esperto se ne lasciavano altri, ma andavano trovati.
    La casa era moderatamente pulita, certo nei limiti della sua condizione, ma era evidente che non volesse essere lasciata al degrado totale neanche da quel punto di vista.



    E tu chi sei?



    Cosa stava succedendo?
    Dove aveva posato lo sguardo?
    Cosa era quella cosa?
     
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    Il chakra confluiva in corrispondenza del suo baricentro vorticosamente. L’energia era pronta per essere usata dalle genin che, con un singolo movimento, spezzò il sigillo della Tigre. Il flusso di energia si propagò attorno a lei, che con sguardo vigile osservò con attenzione ogni probabile cambiamento. La possibilità di essere stata intrappolata in un’illusione non era da escludere. Un ambiente fin troppo spettrale, così come le insolite luci in lontananza. Edifici che si stagliavano davanti a se, inglobati dall’oscurità della notte facevano da panorama. Il più vicino, oltre ad una modesta casa all’apparenza abbandonata, presentava un campo di terra e un grosso capannone. Ma tutto ciò che la circondava, dopo aver aspettato svariati secondi dall’attivazione della tecnica del Rilascio, restò invariato. Nessun cambiamento se non quello nel volto della Hoshiyama, un misto tra sollievo ma incomprensione su quello che le era accaduto poco fa. Contenta per non essere caduta all’interno di un’illusione e quindi più vulnerabile da un attacco nemico. Distinguere il reale dal falso, in quella circostanza, era il primo passo per rimettere insieme i pezzi di un puzzle distrutto. Il teletrasporto l’aveva portata in un luogo all’apparenza abbandonato ma la cattiva notizia era quella di dover affrontare quella difficoltà da sola. I due compagni di squadra che l’Hokage aveva scelto per quella missione erano totalmente scomparsi dalla sua vista, anche durante il teletrasporto. L’unico essere vivente che vide durante lo spostamento extra-dimensionale, fu la presenza di cane. Non sapeva chi fosse, non l’aveva mai visto prima ma in caso di ricomparsa era l’unico a comunicare eventuali notizie su cosa stava accadendo e trascinarla via da quel posto.
    Ma proprio in quel posto così misterioso poteva trovare indizi, soprattutto riguardo a quelle luci che si stanziavano in lontananza. Essendo reali e considerando la quantità di luci raggruppate molto probabilmente si trattava di un piccolo villaggio. L’unica cosa che poteva fare Asami in quel momento era esplorare, sempre con discrezione, l’intera area.
    Nonostante ciò non si fidava di quel luogo e la probabilità di cadere in qualche trappola nascosta era alta. Ma durante tutta la sua perlustrazione non si imbatté in complicazioni. Il terreno sembrava pronto per essere lavorato, ma sia nei pressi della cisterna d’acqua che dell’immenso granaio, non c’era la traccia di nessun attrezzo da lavoro. Tutto sembrava essere abbandonato a se stesso, lasciando quella casa in preda alle intemperie.
    Con lo specchietto in metallo cercava di osservare la presenza di una possibile forma di vita o qualunque cosa si muovesse all’interno del granaio.

    - Qui non c’è niente… -

    Parlò tra sé, forse per tranquillizzarsi, riponendo poi lo specchietto all'interno del suo marsupio mentre lo sguardo cadde dapprima sul terreno e successivamente verso l’entrata della casa. Sembrava anch’essa abbandonata e molto probabilmente c’erano più possibilità di trovare indizi all’interno della dimora che all’interno del granaio.
    La casa rappresentava per molti un luogo di riposo. Si condividevano gioie e dolori. La si usava per tutto, anche solo per avere un tetto su cui poter trascorrere la propria esistenza. Ovviamente una casa poteva nascondere anche terribili segreti. Ma in quel caso qualsiasi indizio, anche solo il nome di una strada o quello di una piccola locanda per Asami poteva essere vitale. Scoprire dov’era capitata era tra le sue prime preoccupazioni e perlustrarla era l’unico modo per scoprire la verità dietro a tutta quella storia. Si avvicinò silenziosamente nei pressi dell’ingresso della casa e lentamente aprì la porta. All’apparenza sembrava una normalissima abitazione, con solo diversi mobili all’interno delle varie stanze. Quando li aprì, con l’intenzione di cercare qualsiasi tipo indizio utile in quella circostanza, notò come erano completamente spogli e privi di qualsiasi oggetto.

    §Mmm...§

    Ma qualcosa, secondo il suo punto di vista, non quadrava. La casa era abbandonata, così come l’esterno con l’assenza degli attrezzi da lavoro ma il terreno era in ottimo stato per essere seminato e la dimora che nonostante il totale abbandono del luogo gli sembrava, ovviamente nei limiti, un po' troppo pulita. Particolare che non sfuggì alla kunoichi che le sembrò non poco insolito, a giudicare dalla circostanza.
    Gli mancava l’ultima porta della casa da aprire. Fino a quel momento, oltre agli armadi vuoti, non aveva trovato niente. Aveva riposto in quell’ultima stanza la possibilità di trovare qualsiasi cosa che facesse riferimento al villaggio che aveva intravisto in lontananza. Con estrema delicatezza la mano si avvicinò alla maniglia di quella porta per poi aprirla delicatamente. Una voce, e non solo, accolsero la ragazza dalla chioma rossa che restò paralizzata, guardando un punto fisso davanti a se prima di far spazio anche alla sua di voce.

    - AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!! -

    Frettolosamente fece dei passi indietro, con lo sguardo fisso su quella figura che gli comparve davanti. Così spaventata da inciampare, non capendo come, e ritrovandosi a terra. Rialzò velocemente il busto, mentre con le gambe, quasi come un movimento involontario, cercava di indietreggiare. Di colpo si fermò mentre con la mano tremante coprì il suo petto, senza alcun reale motivo.

    - Io… io chi sono!? T-tu piuttosto… Tu cosa sei!? Cosa ci fai qui!? In questa casa abbandonata! -

    Il respiro della genin continuava ad aumentare, generando un vero e proprio affanno. Il fiato corto causato dallo spavento si mescolò con quel dolore che l’aveva colpita non appena atterrò in quel luogo misterioso, che andava via via diminuendo. Il volto terrorizzato perse di colore, sbiancando alla vista di quel mostro.
    Occhi quasi fuori dalle orbite e l’espressione indecifrabile la facevano da padrona. Le uniche caratteristiche normali che aveva quell’essere erano i lunghi capelli neri, all’apparenza forse un po' rovinati e senza volume, e il naso. Gli occhi verdi della genin non riuscivano a distogliere lo sguardo da quella creatura e la sua bocca era semiaperta. Avrebbe voluto pronunciare altro, forse più per calmarsi e assicurarsi che il suo corpo rispondeva ancora ai suoi comandi, ma la sua mente, come la sua voce, era bloccata dal terrore impedendogli di generare o esprimere qualsiasi pensiero razionale. Tutto il suo corpo tremava sotto lo sguardo indecifrabile del mostro.
    La sua presenza in quella casa era inspiegabile. Da quanto tempo si trovava in quel posto abbandonato da tutti? Come si era ridotta in quello stato? E soprattutto cosa aveva intenzione di fare?
    Il sorriso di quell’essere poteva essere amichevole, vedendone la forma, ma al contrario poteva essere un ghigno di compiacimento nell’aver trovato una vittima per i suoi loschi scopi. Così come i suoi occhi che fissavano Asami, inerme ormai dalla paura.




    Chakra: 37/40
    Vitalità: 13/14
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 475
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Respiratore ×1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Kunai × 9
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Spiedi × 9
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note
    -Dolore Medio: 2/2 round
    -Ingombro: 2/2 round


     
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    Mani di Forbice








    L’esile figura non avrebbe risposto, forse non le importava, si sarebbe limitata a ruotare la testa lateralmente fino ad un inclinazione tale da provocare un sonoro schiocco segno che era andata decisamente oltre ciò che l'anatomia poteva permettere. Dopo un inquietante sorriso sornione che ne deformò la faccia l’unica cosa che avrebbe fatto sarebbe stata ritrarre la mano mostrando dei lunghi quanto affilati artigli e poi scagliarsi verso la ragazza in un turbinio di affilatissimi attacchi, prima che questa potesse rimettersi in piedi.
    Non c’era una strategia precisa, ma la rapidità dei movimenti unita agli immediati cambi di direzione, accompagnati dal suono di un osso che si disarticolava, facevano somigliare quella creatura umanoide ad un frullatore impazzito che intendeva squarciare quell’intruso semplicemente con il tocco.
    Per tre volte avrebbe tentato quell’approccio eseguendo scatti rettilinei nel tentativo di impattare sulla ragazza in modo da espandere l’aria di contatto. [SA 1,2,3][toccare la creatura, un normale essere umano di 1.60m, a causa del turbinio di lame, causa un danno di 30 vel e for Rossa ]
    La cosa più curiosa sarebbe stata osservare che l’utilizzo della sua tecnica speciale non avrebbe sortito alcun effetto sulle ferite inferte che non avrebbero diminuito minimamente la loro gravità, tuttavia nonostante il dolore le parti interessate non perdevano la loro funzionalità per quanto la ferita fosse profonda.
    Se vinta la paura e ripreso controllo dei sensi Asami si sarebbe accorta che per quanto quelle mani si agitassero rapidamente non producevano il minimo spostamento d’aria, anche schivandole a pelo.
    Ma da dove poteva essere spuntata fuori?
    Durante l’esplorazione della casa non aveva lasciato inesplorati luoghi sufficientemente grandi per ospitare quella donna seppur rannicchiata, certo non era difficile ripiegata su se stessa come una spirale visto ciò che le sue ossa sembravano in grado di fare.
    L’unica cosa certa era la possibilità che dietro la porta ci fosse qualcosa di importante visto che, solo nel momento in cui aveva tentato di oltrepassarla erano iniziate le sue grane.


    Breve, ma si va avanti, bisogna superare l'ostacolo per procedere alle cose più serie :guru:
     
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    Mai come quella volta aveva minimamente pensato di ritrovarsi in quella situazione. O per meglio dire dinanzi ad una creatura così spaventosa. Il percorso di vita che aveva scelto era tortuoso ma quei tratti mostruosi era troppo anche per le sue fantasie più intime. Il volto della Hoshiyama era terrorizzato a quel ritrovamento del tutto inaspettato. Era sicura che in quella casa non avrebbe trovato nessun essere vivente, se non alcuni insetti che si erano appropriati dell’abitazione. La tranquillità nel suo animo sparì completamente ma cercò di non abbandonarsi totalmente alle sue emozioni primordiali. Lo scopo di quella missione era quello di cercare indizi e, ricordando le parole dell’Hokage prima della partenza, lo scontro era da evitare.

    §Chi sarà mai...§

    I tratti erano inquietanti ma in lei vedeva ancora qualcosa di umano. Colpirla non sarebbe servita a niente se non spaventarla ancor di più, anche se all’apparenza non sembrava nascondere chissà quali abilità. Forse il suo “potere” era concentrato sul suo viso. In quel caso su Asami aveva avuto effetto, lasciandola senza parole e inerme. Sperava in una risposta positiva alle sue domande, del tutto innocenti e poste al solo scopo di stemperare la tensione che si era creata sulle sue spalle. Ma ciò che i suoi occhi avevano assistito, non avevano fatto altro che turbare ancor di più quell’animo tormentato.

    §!!!§

    La testa iniziò a ruotare, fino a raggiungere una posizione impossibile da raggiungere. In quel silenzio solo un sottile ma rumoroso suono riecheggiò nell’aria. Portò istintivamente la mano al suo collo, come per controllare se quel suono non provenisse dal suo. Ancora più inquietate però fu il suo sorriso. La genin della foglia cercò di decifrarlo. Era una risposta? Era disposta a collaborare?

    - M-ma…!? -

    Niente di tutto poiché in quell’istante sfoggiò delle lunghe e affilate unghie che, osservandole con più attenzione, sembravano dei veri e propri artigli. Se il suo pensiero su di lei era quello di un innocente essere umano dal volto a dir poco irreale, quello che lei aveva mostrato alla kunoichi erano delle vere e proprie armi.
    Si trovava ancora a terra quando la creatura sferrò un attacco proprio con quegli artigli, prendendola alla sprovvista. La creatura voleva combattere e, molto probabilmente, uccidere la giovane kunoichi, che nel frattempo con una capriola all’indietro schivò l’attacco, spostandosi di circa 5 metri per poi rimettendosi subito dopo in piedi. [SDI]Riflessi Rossa +1 Tacca; Consumo: 0.25 Basso

    - Credimi! Non voglio combattere… -

    La sua offensiva però continuò costringendo alla ragazza a schivare nuovamente. Per fortuna, rispetto al primo attacco la sua posizione fu nettamente migliore a quella precedente e schivandolo, compiendo alcuni passi all’indietro senza alcuna difficoltà, notò come la sua altezza era nettamente superiore rispetto a quello della creatura. Poteva essere quindi una giovane donna, da come aveva ipotizzato fin dall’inizio merito anche di quei lunghissimi capelli neri. [SDII]
    Ma i suoi attacchi sembravano quasi imprevedibili, tanto da non abbassare la guardia nemmeno una volta e osservando con attenzione i suoi movimenti. Stava per sferrare un terzo attacco mentre sul volto della Hoshiyama si dipinse una smorfia di disapprovazione. Con quell’imprevisto stava solo perdendo tempo ritrovandosi, contro la sua volontà, in un combattimento del tutto inaspettato. Come inaspettato fu proprio il ritrovamento di quella creatura. Perchè era chiusa in quella stanza? E per quale motivo aveva attaccato la ragazza, che non aveva mostrato ostilità verso di lei, con così tanta violenza? Stava forse proteggendo qualcosa?

    - … -

    Numerose domande gli frullarono nella testa mentre con facilità evitò anche il terzo assalto compiuto dall’inquietante donna, più pericolosa che mai. Con un semplice movimento e sposando il busto, si ritrovò alla sinistra del nemico. [SDIII]
    Era inutile parlare con lei poiché come sua risposta avrebbe ricevuto nuovamente una serie di attacchi. Voleva evitare qualsiasi tipo di combattimento, come aveva ordinato l’Hokage ma data la situazione in cui si era ritrovata questo non era più possibile. Non poteva estorcere informazioni poiché, da quel che aveva potuto comprendere, quell’essere non sapeva parlare. O non voleva. Lottare era l’unico modo per sopravvivere e scoprire cosa si nascondeva dietro quella porta. Allo stesso tempo però aveva timore di combattere contro quella creatura dalle unghie affilate e da chissà quali altre abilità nascoste. Con la furia con cui attaccava non sembrava del tutto incosciente, anche se le sue cariche non avevano una strategia precisa. Il suo scopo era solo quello di ferire mortalmente o allontanare l’intruso da quella casa. Un combattente in quella situazione poteva benissimo sconfiggerla usando l’intelletto. Per Asami sarebbe bastato quello per metterla fuori gioco e l’unica cosa da fare era quello di distruggere l’unica arma che il mostro aveva a sua disposizione. Gli artigli sembravano resistenti ma non poteva averne la certezza se non provare.
    Subito dopo aver schivato l’attacco, da quella posizione sembrava più facile colpire uno dei suoi arti superiori. Avrebbe quindi alzato leggermente la gamba sinistra per poi colpire il braccio sinistro della “donna” con una ginocchiata. Se fosse andata a segno il suo braccio avrebbe avuto qualche problema a livello motorio rendendo più difficile il suo utilizzo. [TA + SAI]

    Ipotetica 1
    Se l’avesse colpita, avrebbe sfruttato quegli attimi di dolore dopo la botta ricevuta per estrarre , con la mano sinistra, un kunai. Compiendo un veloce movimento del braccio, avrebbe inferto un fendente, dal basso verso l’alto, cercando di colpire gli artigli della donna. [SAII-1] Successivamente avrebbe sferrato un calcio veloce e piuttosto potente, posizionando il piede destro a martello, puntando al centro dell’addome e cercando di scaraventarla di qualche metro lontano da lei. [SAIII-1]Velocità Rossa + 1 Tacca; Forza Rossa + 2 Tacche; Consumo: 1 Basso

    Ipotetica 2
    Se la creatura avesse schivato la ginocchiata con qualche passo all’indietro, la kunoichi avrebbe teso di più quella stessa gamba cercando di colpirla con un calcio ben assestato all’altezza del mento [SAII-2]Forza Rossa + 2 Tacche; Consumo: 0,5 basso . Successivamente avrebbe sferrato un secondo calcio con la gamba destra alla bocca dello stomaco. [SAIII-2]

    Ipotetica 3
    Se invece la creatura avesse schivato la ginocchiata abbassandosi e facendo passare la gamba sopra la sua testa, la Hoshiyama, con un cambio di rotazione del bacino, avrebbe cercato di indirizzare il nuovo attacco nell’intento di colpirla dietro la testa con un colpo di tallone [SAII-3]. Se colpita e presa alla sprovvista dal colpo ricevuto, la genin avrebbe preso dapprima il braccio sinistro, afferrandola con la mano destra, della creatura e successivamente quello destro, con l’altra mano, e li avrebbe portati dietro la schiena della creatura. Il braccio sinistro sarebbe stato tirato verso destra, così come quello destro verso sinistra, bloccando gli arti in una posizione quasi impossibile da liberarsi con un semplice movimento, dato anche lo sforzo fisico che la stessa Asami stava compiendo solo per quell’attacco. [SAIII-3]Presa Rossa + 4 Tacche; Consumo: 2 Bassi; Danno: ½ Leggera
    Si sarebbe rivolta alla donna, con un tono pacato ma leggermente forzato per la presa che avrebbe cercato di mantenere per non lasciarla scappare.

    - Ti ho già detto che non è mia intenzione affrontarti… collaboriamo invece di lottare… inutilmente… -

    L’intenzione di Asami non sarebbe stata quella di combatterla per dimostrare chissà quali abilità. Forse la stessa genin era consapevole che contro di lei non avrebbe avuto scampo. Farla ragionare era l’unico modo per fermare la sua furia. Se in lei ci fosse stato anche un briciolo di coscienza umana, avrebbe potuto farla ragionare. Dopotutto si trovava in quella casa abbandonata da chissà quanto tempo, senza escludere l’ipotesi che fino all’arrivo di Asami non aveva avuto contatti con altri essere umani. Molto probabilmente ai suoi occhi la ragazza dai capelli rossi rappresentava un intruso da cacciar via. Non aveva la minima idea sullo sviluppo biologico di quegli artigli. Forse si trattava di una mutazione genetica o qualche strana abilità da lei posseduta e sviluppata nel tempo, rappresentando l’unica arma in suo possesso.
    Solo se avesse comunicato alla genin della foglia a parole o qualsiasi altro mezzo di comunicazione la sua volontà di collaborare, la ragazza non avrebbe esitato nel lasciarla andare, allentando man mano la presa. Dopodichè si sarebbe posizionata davanti a lei rivolgendogli un sorriso, a tratti leggermente forzato per l’effetto di quel tremendo sguardo che ancora gli avrebbe provocato timori. Ciò nonostante gli avrebbe rivolto la parola nel modo più gentile possibile così da non spaventarla e cercando di metterla a sua agio.

    - Scusami per prima… Non era mia intenzione colpirti però… mi hai spaventata attaccandomi all’improvviso… eheheh… -

    Avrebbe portato una mano dietro la testa grattandosi la nuca mentre con la sua risata cercava di stemperare la tensione che si era creata.

    - Dimmi… sei sola qui, vero?
    In lontananza ho visto delle luci… quello è il tuo villaggio? Potremmo raggiungerlo insieme, no? -


    Se nelle risposte la creatura avesse comunicato il bisogno di cure, Asami non ci avrebbe pensato due volte prima di avvicinare le sue mani all’altezza della testa, rilasciando un attimo dopo un’aura verde dalle proprietà curative. [TB]Consumo: 1 Basso; 1 Leggera guarita

    Successivamente si sarebbe incamminata verso la stessa porta da dove era sbucato quell’essere, sperando di non venir attaccata nuovamente e di trovare, osservando bene la stanza, qualche informazione in più su quella casa e su quella persona appena incontrata. Se avesse trovato qualche indizio utile, sia sul villaggio visto in lontananza che sulla persona che abitava in quel posto, avrebbe chiesto a lei, sperando in una sua risposta positiva anche riguardo a quel tema.
    Asami non l’avrebbe mai attaccata ma se la “donna” l’avesse attaccata nuovamente, si sarebbe preparata, con disapprovazione, al combattimento.


    Vitalità: 13/14
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 475
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: Capriola all'indietro
    2: Schivata
    3: Schivata
    Slot Azione
    1: Ginocchiata
    2: 1) Fendente;
    2) Calcio; 3) Colpo di tallone
    3: 1) Calcio; 2) Calcio; 3) Presa
    Slot Tecnica
    1: Arte della Contusione
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Respiratore ×1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Kunai × 9
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Spiedi × 9
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note


    Le azioni nella tabella sono un pò confusionarie lo so. Ho cercato di metterle in Dataspoiler come ho fatto per il chakra ma non ci sono riuscita. Nel caso che è completamente illeggibile magari modifico e lo scrivo qui nelle note ^^'




     
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