La ChiamataRiunione Segreta dei Kage

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Il Premio


    Epilogo


    Atto IV
    Segreti e dolori †



    Le risposte non cambiarono di molto rispetto a quanto era stato detto precedentemente. Il mio intervento fu a stento considerato, le mie parole volarono sopra la testa di quasi tutti i presenti. Dentro di me c'era un'unica passione dirompente che non riusciva a starsene quieta sentendo quelle parole. Io avevo parlato di agire, di muoversi, di fare qualsiasi cosa contro un qualsiasi nemico purché si mandasse un messaggio. Un messaggio di unione, se l'Accademia doveva essere qualcosa di unito, qualcosa di unanime, qualcosa di simbolico ma allo stesso tempo di imperante come un sovrano ideale, un fine illuminato: un bene superiore se non il Bene, quello maiuscolo - qualcosa che, in fin dei conti, forse ero l'unico a comprendere nelle sue implicazioni più profonde lì dentro. Eppure questo fantasma, questa entità invisibile, questa mano che doveva guidare ogni villaggio più che un potente sovrano, retto e austero ma allo stesso tempo sicuro e confortevole sembrava un infante malato che fatica ad alzarsi.
    Io avevo parlato di azioni, loro continuavano a parlare ... di parole. Ognuno stava egoisticamente facendo a gara a chi riusciva ad indicare il nemico più grosso, chi riuscisse a dimostrare di aver portato informazioni più importanti su nuove minacce. Eppure le minacce erano presenti e noi stavamo sorseggiando tè in una sala spersa in mezzo al gelido niente. E stavamo parlando. Portai un altro tonico sotto l'elmo cercando di placare il dolore e la rabbia che mi straziavano da dentro.
    Lasciai scorrere le parole di Itai e di tutti gli altri. Febh ebbe qualcosa da ridire sulla mia silenziosità, un commento puerile e stupido come al solito. Si sarebbe potuto meravigliare della mia capacità d'essere furtivo. L'unico che sembrava realmente interessato a muovere qualche passo verso la giusta direzione era il più giovane di tutti i presenti, Hohenheim, il Kazekage. Una persona che ammiravo nella sua estrema lungimiranza e capacità ma di cui detestavo il modo pacato e cortese di porsi. Era senza polso, senza verve, nonostante fosse un abilissimo ninja, oltre che stratega.
    Ero distratto dalle voci che avevo in testa, continuavo ad avvoltolare i miei pensieri sul rocchetto delle mie idee. Kutsu si stava divertendo nel vedermi sempre più in preda alla disperazione. Lo sentivo che rideva nel profondo del mio mondo interiore, soggiogato tuttavia da quell'odio che lo aveva fatto rinascere e che allo stesso tempo teneva a bada lui e l'altro ospite indesiderato. La Yakusoku invece mi guardava: percepivo i suoi occhi, il suo sguardo ed il suo giudizio su di me. Era, dopotutto, il suo dovere. Ma poi successe qualcosa. Qualcosa di per me incomprensibile, di per me inconcepibile. Jotaro presentò un'ospite. Quest'ospite, Taka era il suo nome, si presentò come una criminale nonché compagna di Shiro.
    Fece il suo discorso, portò le sue argomentazioni, ci spiegò le sue intenzioni, ci sottolineò come, finito quello che stava chiedendoci di fare, si sarebbe attrezzata con ogni mezzo per tornare alla sua criminalità e scappare dai suoi peccati. Le mie orecchie iniziarono a fischiare, il mio udito si ovattò i miei occhi si accesero nei loro colori immondi. Tutti intorno a me venne il gelo. Profondo, innaturale, pesante. L'odio che mi alimentava era uscito dal mio corpo e stava corrompendo l'atmosfera delle persone a me stanti. In particolar modo il mio chakra si stava dirigendo verso due persone: l'Hokage ed il suo accompagnatore, Oda. Anche loro avevano vissuto Cantha, anche loro dovevano provare ciò che provavo io. Non poteva essere altrimenti, era impossibile che lo fosse! [Note.]Vuole essere una cosa scenica e non ha intenti offensivi, non starò a scrivere consumi e menate varie. Comunque è questa conoscenza derivante dalla mia seconda TS.

    Aura d'Odio: L'utilizzatore definisce un’area ben precisa con centro se stesso, inondandola col suo odio. L’utilizzatore, all'attivazione della tecnica, può Instillare Odio fino ad un massimo di una persona per livello dispari della tecnica speciale; Instillare Odio costa Medio e uno slot azione/tecnica per ogni persona oltre la prima. Coloro cui è stato Instillato Odio avranno dei malus a Forza e Resistenza finché permangono nel raggio di Aura d'Odio. Ogni round, l'utilizzatore può assegnare tacche extra di svantaggio alle statistiche primarie avversarie, bilanciando con un equivalente malus ad una propria statistica primaria; il processo deve essere ripetuto per ogni persona all'interno di Aura d'Odio. Il malus massimo per persona cui è stato Instillato Odio è pari a 1 ogni livello dispari di tecnica speciale.

    Quando le orecchie smisero di fischiarmi e riuscii a tirare su la testa, carpii vagamente soltanto le parole di Akira che già era in piedi, intento ad andarsene verso l'uscita. Sentii il mio nome. Itai, Kensei, verrò a Kiri, tra qualche giorno... Parleremo in quell'occasione. Avrei voluto dire molte cose quel dannato egoista dai capelli azzurri ma sapevo che non sarebbe servito. Avrei voluto anche provare ad alzare contro di lui le mie spade. Ed anche quello, sapevo, probabilmente, che non sarebbe servito. Ma ciò fu comunque abbastanza per farmi tornare a parlare rivolgendomi a tutti. Questa volta il mio fervore era presente anche nel tono, oltre che nelle membra dei due fogliosi. Fatemi capire. Sbattei il pugno sinistro sul tavolo. Questa arriva qui, ci dice di essere una criminale affiliata a Cantha, che è spaventata per qualcosa che ha visto, che vuole il nostro aiuto per eliminarla ma che poi tornerà tranquillamente sui suoi passi, tutta intenta a scappare dalle nostre future pretese di condanna su di lei e noi la lasciamo qui, tranquilla, a parlare? Ero furibondo benché il tono non fosse alto. Il mio stato d'animo iniziava a manifestarsi anche all'esterno con una flebile patina nera di chakra che circondava le mie membra. Non stiamo usando alcun tipo di misura contenitiva, le stiamo permettendo, di fatto, di fare di noi ciò che preferisce e ... ci va bene!? Tacqui, finalmente rialzando il pugno metallico dal tavolo. Credo di averne avuto abbastanza. Qui si parla troppo. Non è da voi né con voi che troverò ciò che sto cercando. Li squadrai tutti. E credo che non sarete voi a fermare qualsiasi tipo di minaccia. Mi alzai, dirigendomi anche io verso l'uscita. Non so, allora, chi sarà in grado di farlo. Mi morsi il dito della mano integra. So solo che qualsiasi cosa voi vogliate fare, a me non interessa. Avete il mio Mizukage. Io farò ciò che lui riterrà più opportuno. Il chirottero albino della Grotta del Silenzio fece un inchino a tutti i presenti. Si intonava incredibilmente bene con l'ambiente circostante. Abbozzai anche io un inchino prima di andarmene al suo fianco verso l'uscita.
    L'Accademia non sembrava essere qualcosa in cui potevo riporre fiducia. Il simbolo di unità che tanto cercavo, forse, richiedeva il mio sguardo altrove.



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 750
    Velocità: 50
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note




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    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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