La Chiamata

Probabilmente tutti o quasi i personaggi illustri ivi riuniti per discutere le sorti dell'Accademia, ovvero dei ninja delle quattro terre riunite sotto l'alleanza fondata da Gaara dopo la Grande Guerra, si erno chiesti perchè il Kokage avesse abbandonato la sala. Per chi sapeva ben poco di Aloysius il pensiero che questi avesse preferito evitare il confronto, ovviando alla responsabilità di rispondere delle sue trame ordite in quegli anni, probabilmente era quella la risposta più immediata.

Per gli altri...bhè...era chiaro che qualcosa di strano stava accadendo poiché fuggire non era un vocabolo noto a quel caprone di un Mikawa. Jotaro sapeva bene che era stato lui a volere quell'incontro, a riunione quelle genti, quindi di certo quella mente malata qualcosa di losco stava ordendo oppure, per qualche motivo, qualcosa di più rilevante aveva catturato l'attenzione del Garth [1 TB attivazione Khorne no Keshin]

Il primo ad accorgersene sarebbe stato probabilmente il ninja che meno ne sapeva di Aloysius ma che, senza saperlo, ne aveva il fato strettamente legato. Un corridoio sulla destra del grosso portone di uscita del castello si snodava stretto tra il muro esterno e una delle sale adiacenti a quella dove la riunione stava avendo luogo. Uno dei tanti di quell'imponente struttura, senza alcuna particolarità e avvolto nella penombra al punto da passare praticamente inosservato agli occhi di tutti eccetto quelli di Kensei.
Più precisamente non era qualcosa di visivo che colse la sua attenzione ma un sentimento, uno stato d'animo che aveva già provato in passato e che difficilmente avrebbe mai potuto dimenticare. D'un tratto quelle pareti fredde e grigie sarebbero svanite, l'oscurità lo avrebbe avvolto e la paura avrebbe preso il sopravvento [Aura di Paura + Dio della Paura, Non mi fai paura! -> Semiparalisi. Pot 40]. L'incubo della Rosa d'Acciaio tornò ad attanagliarli l'animo e il volto del Dio del Sangue sbucò dall'oscurità ad oltre sei metri d'altezza; non erano fiamme quelle che ne circondavano muso e corna ma sangue, di un colore talmente acceso da risultare luminescente.




" WARGGGGGGGGGGGG TU! SANGUEEEEE !!!"

A quel punto anche Akira, situato a pochi metri di distanza, avrebbe rilevato la minaccia. Una mano bestiale munita di lunghi artigli squarciò il buio e cercò di afferrare il chunin ma il passaggio era troppo stretto per le enormi spalle della creatura, la quale riuscì a ghermire solo l'aria. Sbuffava e digrignava le fauci, Khorne, mentre il muro si sgretolava come burro contro le sue scaglie e i suoi muscoli.

" NUOOOOOOO Bastardo del Sangue! Ti UCCIDERO' insieme a quel branco di primitivi! IO ti ucc..."

Poi improvvisamente la mano venne tirata indietro, come se qualcosa stesse facendo indietreggiare l'essere di sangue. L'oscurità tornò sovrana ma i rumori di una colluttazione in atto erano palesi: urla demoniache ed umane squarciavano il silenzio tombale del castello e l'eco assordante riempiva di una ancor più empia voce l'immenso salone dove i kiriani sostavano.

Si, qualcosa di strano stava accadendo in parallelo alla riunione.