Il Premio

Atto V
Sangue ancestrale †

La risposta dello Yakushi non si fece attendere benché il suo atteggiamento continuasse a mostrare il completo disinteresse in tutta quella faccenda. Bah, la tizia ci è scappata una volta ed è venuta di sua spontanea volontà. Se sgarrerà di nuovo le daremo la caccia. Restare nemici come prima è la cosa più comoda. Disse, abbassando poi lo sguardo e tornando alle sue faccende. Che strana concezione dei rapporti avete voi ad Oto: lasciate che i nemici banchettino liberi alla vostra tavola e pugnalate alle spalle, anzi, nelle spalle, i vostri alleati al minimo odore, fondato o meno, di menzogna. Quanto quelle parole potessero risultare ironiche era ben chiaro a praticamente tutti i presenti. Poi intervenne Raizen. Lui. La Montagna del Fuoco. Un cumulo di boria e incapacità vestito con gli abiti dell'Hokage. Parlare è l’unica cosa che ci permette di condividere le informazioni e i movimenti futuri, cosa ti aspettavi che partissimo tutti assieme e seduta stante per una missione suicida? Se vuoi vedere dei risultati puoi sederti ed attendere che la riunione termini. Mi fermai, voltandomi quando ero ormai a metà navata. Donandogli soltanto la grazia di parte della mia attenzione. Se ciò che hai capito del mio discorso è questo credo che parlare con te non possa portare a niente di intelligente. Itai mi squadrò da testa ai piedi con uno sguardo duro ma non severo. Le nostre idee non si incrociavano quasi mai, anzi, molto spesso erano rette parallele destinate a non incontrarsi. Ma entrambi volevamo il meglio per Kiri e qualsiasi cosa lui avesse deciso sapevo che sarebbe stata la più saggia. Non avrei disobbedito. Sapevo anche che Itai comprendeva ciò che esprimevo e non mi giudicava. Gli rivolsi un breve inchino uscendo dalla sala. Non avrei perso ulteriore tempo lì dentro.

Avevo Akira a pochi passi da me ed era mia intenzione raggiungerlo, non tanto per fermarlo ma per dargli il saluto che si meritava. Accelerai il passo rimanendo composto. Quando fui a poco meno di una manciata di metri da lui, però, qualcosa mi immobilizzò: un sentimento già provato, un innaturale freddo già sentito mi chiamava dalla mia sinistra dentro ad un oscuro corridoio che si snodava tra la zona di passaggio dove mi trovavo e l'uscita. Era passato molto tempo da quando le gelide mani del terrore si erano poggiate sulle mie spalle. Ne fui paralizzato. Era diventato impossibile per me sentire il freddo che deriva dai sentimenti d'angoscia perché ormai tutti i miei pensieri erano pensieri i negativi ma riuscii comunque a percepire qualcosa, forse perché toccava una corda ancora viva del mio io, una corda che mi ero impegnato a tenere nascosta, celata - praticamente morta: il fu Keiji Kagome. Ma, dicevo, era passato molto tempo ed io ero cambiato, ero diventato qualcosa ... di più. In meno di un istante, la mia pelle si ricoprì di piaghe, effetto dell'antico rituale dei discepoli di Midorinaka cui ero stato sottoposto e che ormai, coperto da tutto quell'acciaio, neanche più era visibile dall'esterno. Le mie orecchie si ovattarono, la mia mente si offuscò e l'ardore che avevo in corpo proruppe con una intensità immonda. [Tecnica]Libido Sanguinis - Ryūketsu
Villaggio: Esperto di Taijutsu
Posizioni Magiche: Nessuna (0)
L'utilizzatore viene ricoperto da piaghe su tutto il corpo; le piaghe non sanguinano, sono inodori e durano 3 round. In presenza delle piaghe l'utilizzatore ottiene 4 Leggere di Vitalità bonus ed è immune alla paura, al dolore e ai DnT basati su di essi. Sarà in uno stato di frenesia, risultando Stordito. Ogni round le piaghe sanguinano, anche se inodori, riducendo la Vitalità di 1/2 Leggera. Alla disattivazione le piaghe e le Leggere di vitalità temporanea scompaiono, se questo porta la vitalità a zero o a meno di zero, l'utilizzatore sviene. I Danni causati dal sanguinamento delle piaghe non vengono rigenerati alla disattivazione. Può essere utilizzata in combinazione con Forma Sanguinis - Kurimuzon-tai pagando uno slot tecnica anziché uno slot tecnica avanzato.Tipo: Taijutsu -
Sottotipo:
(Consumo: Medioalto)
[Da chunin in su] Scattai, anche se con qualche difficoltà cui comunque non badai sul momento, inoltrandomi in quel quel che stava diventando sempre più un vuoto totale ed inglobante. Mentre correvo, una oscura bestia di sangue, gigantesca, mi si parò dinnanzi. Voleva me, voleva il mio sangue. Provò ad afferrarmi, a colpirmi con un'artigliata ma qualcosa lo fermò, qualcosa che non vedevo. Era rimasta incastrata e, pur dimenandosi, non riusciva neanche a raggiungermi. Sentivo l'aria fendere davanti a me mentre rimanevo immobile, impassibile. Che Midorinaka fosse davvero già tornata? [Note]La Yakusoku conosce la storia degli antichi Kenkichi. Può darmi nuove info sulla storia di Midorinaka? Appena aggiusto la conoscenza generica la inserisco in scheda. Portai la mano su di Unagi mentre sentivo quell'essere chiamarmi bastardo. Il chakra del fulmine proruppe intorno alla mia lama, carico e denso per essere scagliato contro qualunque cosa avessi davanti. Ma fui anticipato e quel mostro dalle dimensioni colossali scomparve, come se qualcuno lo avesse tirato con forza. Non mi restava che vedere dove fosse andato.

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