Nanadaime KazekageProclamazione Kazekage

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    Kiseki!


    Chapter VIII - Villaggio della Sabbia



    Aveva provato a salvare il sacerdote della Canzone in ogni modo e non poté incolparsi di nulla quando l'esplosione del Wurm lo disintegrò, polverizzando ogni cellula del suo corpo.
    Il boato mise a dura prova le fondamenta del quartiere e l'onda d'urto fece esplodere le vetrate che si affacciavano sulla piazza.
    Con il braccio destro disteso davanti al volto, evitò che le schegge gli si infilassero negli occhi.

    Quando la nube di polvere si diradò, non vi era traccia né del verme né dei nemici. Insoddisfatto del breve combattimento ma felice di non aver ceduto alle lusinghe del demone, il ragazzo si avvicinò al cratere. Poco lontano, Ryugi e Saru erano sane e salve. Erano state più che brave, forse anche più di lui. Quel giorno, però, decise di non essere troppo duro con se stesso: aveva protetto l'edificio alle sue spalle e quel coraggioso gesto aveva contribuito a salvare le vite di numerosi civili.

    Poco lontano, mentre la squadra medica prelevava l'unico sopravvissuto tra le fila nemiche, consegnato subito al team dei torturatori, i ninja del villaggio misero in sicurezza il perimetro.
    Lo sfortunato avrebbe rimpianto di non essere morto per mano del Jinchuuriki o dei suoi amici.
    Ce l'abbiamo fatta! Sorrise. Avrebbe voluto dire di più ma il dolore alle gambe stava aumentando d'intensità.
    Dovrò farmi medicare. E a passi lenti si diresse verso la stazione medica, montata a tempo record. Pensò all'amministratore, comparso dal nulla durante lo scontro. Avrebbe voluto ringraziarlo per il suo aiuto. Se non fosse stato per lui, il combattimento avrebbe avuto esito tutt'altro che certo.
    Avete visto Daishin? Avrebbe chiesto alle kunoichi, qualora anche loro avessero approfittato dei medici giunti dall'ospedale.

    L'adrenalina rilasciata nelle fasi più concitate della battaglia falsò la percezione del tempo del sunese. A suo dire, la lancetta corta dell'orologio impiegò solo venti minuti a compiere un giro completo. E fu in quel momento che dalla tenda d'ingresso entrò il neo Kazekage. Aveva un aria stanca e il motivo fu subito chiaro: quei sacerdoti avevano attaccato con l'appoggio dei Kurotempi e uno di loro era riuscito a impossessarsi, in qualche modo, della struttura dei Kiseki, potenti pietre colorate che aveva contribuito a recuperare anni prima.
    La loro assenza nel combattimento del Wurm era giustificata. Nemici più potenti della Canzone aveva osato attaccare il villaggio.
    A sentir nominare il nome "Kurotempi", Masayoshi ripensò alla missione a Soyo. Lì aveva avuto l'incontro con Incendio, il Veterano e la sua schiera di amici. Fece per chiedere se fosse necessario rispondere subito all'attacco ricevuto, ma poi decise di chiedere informazioni sui membri della Canzone.
    Perché i membri della Canzone ci odiano? Sono alleati dei Kijin Il sacerdote aveva urlato tutto il suo risentimento verso Suna.

    Una volta soli, con il Kazekage lontano, il Genin avrebbe scherzato su quella giornata che mai avrebbe dimenticato.
    Dovremmo formare un team! Abbiamo salvato il villaggio. Ridacchiò.


    [....]


    Qualche giorno dopo l'attacco della Canzone, Masayoshi venne convocato in amministrazione.
    La vita del Jinchuuriki era stata stravolta da una busta proveniente dall'Accademia.
    La missiva era stata scritta dal consiglio e con due sole righe aveva annunciato la sua promozione a Chunin.
    Le emozioni lo avevano travolto e a distanza di giorni ancora non riusciva a crederci. Aveva riso, pianto e ringraziato il cielo.
    Per di più, il sigillo del Vuoto acquisito nelle terre umide della Nebbia sembrava chiamarlo altrove, lontano da Suna, verso Ovest, verso l'Anarouch.

    Quella mattina d'estate si presentò in amministrazione in compagnia di Koinu, seduto sulla sua spalla destra.
    Il suricato aveva espresso il desiderio di visitare la Sabbia e l'evocatore l'aveva accontentato, a patto del suo silenzio e di non fare storie se il Kazekage le avesse chiesto di sparire.
    Trovare l'ufficio del Kazekage fu un gioco di ragazzi.
    Buongiorno Hohe-sama. Salutò, inchinandosi insieme a Koinu. La mia evocazione...Koinu, suricato dell'Anarouch. Lo presentò, indicandolo con la sua mano destra.
    È un onore. Aggiunse la creatura, meravigliata dalla giovane età del Kage.

    CITAZIONE
    Avete adempito al compito di proteggere le persone di questo villaggio e vi siete distinti. Ora il villaggio ed io personalmente metto nelle vostre mani quanto di più prezioso tra i nostri tesori.

    Lo vide aprire un cofanetto in legno appoggiato davanti alla sua figura. All'interno, separati da dei cuscinetti di piccole dimensioni, alloggiati in delle rientranze realizzate su misura, vi erano i famosi Kiseki, carichi di energia. Quattro pietre per tre ninja.
    Masayoshi sgranò le palpebre, emozionato.
    Arancione, Rosso, Giallo e Nero. I suoi occhi smeraldo si posò su quello Arancione. Ne ignorava le peculiarità ma sembrava chiamarlo a sé. La sua affinità con l'elemento Doton era cosa risaputa e tutti i suoi jutsu ne sfruttavano i punti di forza.
    Quella pietra sembrava intuirlo.

    Ti vedo interessato al potere.


    Non rispose al Rokubi, ma annuì alle parole della Nekki.
    Prese il Kiseki Arancione e dopo aver estratto il braccio dalla manica sinistra, lo incastonò lentamente davanti al cuore senza emettere alcun gemito di dolore.
    I suoi occhi rimasero fissi su quelli del Kazekage.
    Quel gesto valeva più di mille rassicurazioni e promesse: il Kiseki sarebbe stato suo fino alla morte e se qualsiasi nemico di Suna avesse cercato di sottrarglielo sarebbe dovuto passare sopra il suo cadavere.
    Attese la decisione di Saru e Ryugi, poi prese parola:
    Kazekage-sama. Ricordo la riunione nel magazzino con Hoshikuzu e le nuove leve. Il cambiamento sperato è avvenuto Le due kunoichi erano troppo piccole per ricordare.
    Sappi che ho rinunciato alla mia vendetta sui Kijin. Nel profondo Anarouch non mi è rimasto nessuno di caro, se non il deserto, che proteggerò perché è casa mia, come lo è Suna. Lasciarsi tutto alle spalle era stato un modo per neutralizzare l'influenza del Rokubi, sempre pronto a servirsi dei suoi ricordi per torturarlo.

    png


    Io...vorrei essere il Guardiano di Suna.
    Rivelò, annuendo con decisione.

    Usciti dall'ufficio, Masayoshi avrebbe chiesto alle due kunoichi quali fossero i loro progetti futuri.

     
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