I Segreti dei Monti NumeiAdd. Evocazione + Introduzione TS

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    - I monti Numei... Non sono dei luoghi molto accoglienti per noi Corvi, Kato. - Ascoltai con interesse il commento del Maestro, mentre mi trovavo in aria in direzione di quella catena montuosa disposta tra il Paese del Riso e del Fuoco. Raramente il Maestro si dilungava in frasi del genere e in parte rimasi sorpreso. La missione che avrei intrapreso mi avrebbe riservato qualche sgradita complicazione?

    Provenendo dunque dal cielo scesi poco distante dal luogo designato per l'incontro con il Genin. Infatti avrei accompagnato il giovane Ninja verso una sorta di scampagnata nelle montagne. Tuttavia non era ben chiaro il motivo di tale missione, se non quella di proteggere il Ninja di Konoha da eventuali ed eccessivi pericoli. Il Maestro prima di uscire dalla boscaglia si trasformò come di consueto in una delle miriadi di forme che assumeva, un uomo sulla trentina senza alcun segno particolare. Mi ritrovai così davanti all'uomo, verosimilmente mio coetaneo. L'aspetto ricordava un Ninja di Oto più che un fiero appartenente al Paese del Fuoco, i suoi occhi viola profondi e i suoi colore dei capelli scuro infondevano una strana sensazione. Sarebbe stato un bene fidarsi?

    Mi avvicinai, e porgendo la mano avrei sfidato la resistenza del Genin. Infatti aspettandomi di ricevere una stretta pure dal Genin avrei mantenuto la presa provando a stringere gradualmente, senza lasciare, la mano del Foglioso. Fino a che punto sarebbe resistito? Mi sarei comunque fermato esattamente prima di provocare qualunque danno o lesione – Una piccola prova Genin... - uno sguardo di sfida apparve per un secondo nel mio volto - Mi chiamo Kato Yotsuki e sono il Chunin incaricato di seguirti in questi monti dimenticati dai Kami. La persona che vedi al mio fianco è una mia evocazione. Per il momento ti basti sapere quello. Non sarà di disturbo né ti rivolgerà la parola. -

    Lo squadrai dall'alto al basso – Dunque cosa ci porta in questo posto? Cosa devi ottenere? - domande lecite che avrebbero meritato una risposta sincera.


     
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    Primo Post



    Nuovamente la ruota del destino decise di rimettersi a girare: un evento causale avrebbe portato un cambiamento nella vita di Satoru. Ma quanto questo cambiamento sarebbe stato profondo e quanto importante? Solo il fato poteva saperlo. Un dono dei kami? - o una brutale scherzo tessuto dalle vecchie parche? - Fatto sta che tra le mani del genin della foglia era capitato quello scritto che per i pochi che vi avevano posato lo sguardo appariva come il delirio di un povero ubriacone. Ma per chi tanto ossessionato dal fato era una vera e propria sfida, un offerta di potere. Una vera fiamma ardente si accese nel suo petto e a ogni parola su delle misteriose creature dotate di una grande forza non fece altro che alimentare la fiamma. In un istante decise: trovare le creature ed ottenere il potere. Non fu nemmeno incuriosito da cosa ci facesse lì quella vecchia pergamena macchiata di vino, proprio nel baule mezzo rotto nella soffitta impolverata della cara streg...ehm nonnina Kusano. Neanche un pensiero all'autore dello scritto? Bhe ovviamente nessuno sapeva del monaco che persa la fede in bhudda trovo nuovo credo nel dio del vino - Bacco in kimono? orrenda immagine - Era meglio non pensare pure a come una nonnina abbia costretto un ninja a pulire lo soffitta minacciando di mostrare le mutande bucate.

    Bando a informazioni e particolari su dinamiche familiari quanto meno curiose ma poco utili per questa avventura - no non c'è un tizio con frusta e cappello - Non ostante le poche indicazioni realmente utilizzabili presenti nel foglio fu facile determinare un luogo: i monti Numei e poi un tempio...Grazie ad alcune vecchie conoscenze dell'ex jonin Shiro Kusano - obbligato anche lui con metodi persuasivi: a letto senza cena. Anni amorevoli di torture psicologiche della dolce anziana - Cavolo mi fa paura anche a me dannata! - Appunti di viaggio: Dare un nome alla signora - una spedizione venne organizzata con un ninja affidabile o almeno un cuore fa lo era.

    Satoru affrontò il cammino da Konoha ai monti correndo, tipico per un povero genin, ma con feroce determinazione anche eccessivamente carico. Tanto da rischiare di sbattere la testa in uno stupido ramo, basso, proprio davanti a due figure - la prima impressione andata alla grande - Uno dei due: un ragazzo più o meno dell'età del foglioso; gli porse la mano

    Un chunin?! Prova che?!

    Troppo tardi la mano si era già mossa finendo in una presa vera e propria - Solito bullo un certo tizio biondo sarebbe scoppiato a ridere ma Satoru? - Lui non rise ma semplicemente rispose allo sguardo, replicare alla sfida senza piegarsi subito un poco di chakra impastato in resistenza dell'estremità. [Nota]<span style="color:blue">Impasto: Basso +3 tacche Resistenza;

    Resistenza 350+3 tacche=425;
    Era comunque forte, troppo forte ma anche digrignando i denti non avrebbe ceduto e retto alla presa e rispondendo, anche se non facilmente, alla presentazione con la sua solita educazione ma senza riuscire nel piccolo inchino del capo.

    Kaato-san? Piiceree son Satoru Kusano...Evocazione...Potere! Siomo, sono in cerca della forza per realizzare un sogno. Il Potere di combattere il fato.

    Con occhi ardenti di determinazione aveva risposto con estrema sincerità, forse un azione ingenua ma solo così avrebbe potuto ottenere qualcosa mostrare fiducia per ottenere fiducia. Stupido o furbo?





     
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    Alla mia prova della stretta di mano rimasi alquanto deluso. La forza che aveva dimostrato mi ricordò gli esordi del mio percorso al Villaggio del Suono, fisicamente debole ma estremamente determinato. Ma i suoi occhi mi dicevano l'opposto, in essi scorreva un'energia insolita. Un potere che non avevo ancora avuto modo di comprendere e di conoscere.

    Rimasi invece sorpreso dalla risposta che mi diede. Scoppiai a ridere, divertito – Sei il primo Ninja che si presenta così in questo modo. Cerchi il potere? Una forza per combattere il fato? - scrollai la testa, il mio viso si fece subito serio – E' una richiesta decisamente singolare. Non trovi? Purtroppo non ho una risposta da darti. Se non quella di accompagnarti sul cucuzzolo di questo monte. Immagino che lì si troveranno le evocazioni di cui sei alla ricerca. Magari potranno aiutarti in questa impresa così titanica. Comunque tralasciando aspirazioni o ideali... dimmi qualcosa di concreto. Chi sei? Che abilità possiedi? Che evocazioni stai cercando? -

    Terminata quella presentazione non perdemmo tempo e ci incamminammo entrambi, di buona lena, verso l'alto. Ci aspettava del resto una bel percorso. Rimasi in silenzio per tutto il tempo, infondo mi trovavo anzi ci trovavamo in un ambiente sconosciuto, dispersi in una gigantesca foresta e in mezzo letteralmente alla natura. I primi segni di civiltà erano a ore di distanza. E l'unica connessione veloce al mondo moderno era data dal mio corvo, qualora fosse stato necessario. Così salimmo, attraversando fitti boschi. Ampie radure, distese sterminate di pini e di alberi sempreverdi. I rumori della foresta tuttavia si attenuavano più l'altitudine aumentava finché ormai raggiunta un'altezza dal mare alquanto considerevole non mi girai per valutare le condizioni del mio compagno e per essere lo spettacolare paesaggio che mi si presentava. Guardai il Maestro: - Te hai la fortuna di vedere le cose dell'alto... ma fidati è un privilegio. - E fu proprio in quel momento che scorsi in lontananza un tempio. Guardai Satoru: - Forse è quello il luogo che cerchi? In ogni caso fermiamoci e riprendiamo un po' le forze. -


    XHMrFjm



    Raggiunto il tempo avemmo modo di osservarlo con più attenzione. Si trattava di un classico monastero, come molti in quelle regioni. Tuttavia vi erano alcune differenze importanti. In primo luogo non vi era nessuno, se una persona al centro del piazzale. Un vecchietto intento a pulire, con una vecchia scopa di paglia, il pavimento. Il secondo dettaglio era comunque ancora più evidente. L'intero posto risplendeva. Le decorazioni, l'oro e la raffinatezza era calcolate ed equilibrate. Una mano delicata aveva posato il suo stile su quelle mura e tetti - Che strano, solo una persona e tutto questa bellezza. - non ero comunque interessato ad interagirci. La mia natura mi rendeva schivo – Forza Satoru, vai a chiedere informazioni. -

    E se così avrebbe fatto più si avvicinava più il ragazzo della Foglia avrebbe avuto modo di realizzare la figura del vecchietto. Il vestito era chiaramente quello di un monaco, e i suoi baffi curati tradivano un certo e rigoroso rispetto del corpo. Comunque se il Genin avesse provato a parlare a distanza con il monaco lo stesso avrebbe fatto segno di avvicinarsi, indicando l'orecchio. Probabilmente era sordo.

    w9ZSC




    Comunque appena raggiunta una distanza di qualche metro l'uomo, senza mezza termini, sarebbe scattato contro Satoru. Il bastone, con un rapido movimento di polso, si sarebbe rivelata una vera e propria arma ninja. La paglia sarebbe scomparsa lasciando spazio ad un pericoloso Jo. Il vecchietto dimostrando un'agilità fuori dall'ordinario avrebbe scaricato un veloce affondo con l'estremità del bastone, puntando a colpire direttamente il centro del collo di Satoru. [Attacco]Forza e Velocità: 500. Potenza: 20

    Jo [Mischia]
    Lo Jo è un bastone in legno della lunghezza pari a circa 120cm. Data la lunghezza, può effettuare spazzate e affondi ma non fendenti.
    Tipo: Asta - Contusione
    Dimensione: Mediogrande
    (Potenza: 20 | Durezza: 2 | Crediti: 60)
    [Da genin in su]


    Chi sei? Come sei a venuto a conoscenza di questo posto?



    Come avrebbe reagito il genin?

     
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    Senza particolari reazioni Satoru ascoltò, attentamente, le parole di Kato meditando per qualche istante una risposta il più possibile adeguata.

    Non mi importa che sia una richiesta singolare...So che non sarà facile ma non ho paura di impegnare tutto me stosso. Non desisterò mai! Ti ringrazio già da ora per l'aiuto. Dunque chi sono? Non è una risposta facile...Sono un semplice genin di Konoha, un figlio della foglia. Determinato e testardo. Sono specializzato nelle katon e abbastanza abile nei taijutsu, la mia arma preferita è la wakizashi. Non sono per nulla portato nei genjutsu...Le creature che cerco sono misteriose..Dovrebbero essere una qualche specie di Tengu ma più legati a gli uccelli e alla natura. Potenti guerrieri protettori della foresta.

    Finito di parlare il giovane accademico seguì il compagno di Oto rimanendo anche lui in silenzio. Kusano si muoveva cercando di mantenere l'allerta osservando, a volte più che meravigliato, la magnifica natura incontaminata che li circondava. Era veramente un posto speciale forse unico al mondo - un angolo di paradiso? - L'ascesa si dimostrò abbastanza lunga e discretamente faticosa o almeno per il ragazzo della foglia che ogni tanto era costretto a fermarsi a prendere brevemente fiato e a bere qualche sorso d'acqua dalla piccola borraccia che aveva con se.

    Il tipo dalla giacca rossa non accennava però a lamentarsi si limitava a recuperare ogni volta con fiera determinazione e pura testardaggine, traspariva evidente una convinzione piuttosto forte. Alla fine i 3 viandanti raggiunsero un bellissimo tempio finemente decorato. Nell'atrio stranamente vi era un umico monaco intento a spazzare.

    Ok, Kato-san! Vado a chiedere notizie.

    Così il diciannovenne si mosse lentamente verso il religgioso cercando di non mostrarsi una minacia - ovviamente fu completamente unutile - Immediatamente ecco partire un pericolo attacco di ben venuto.

    Il ragazzo non si lasciò sorprendere anche se aveva davanti a se un semplice monaco. Ma che in realtà si dimostrò immediatamente un tipo abbastanza forte e veloce, abbastanza da spingere il visitatore a decidere di schivare il tenibile affondo. Con un paio di piccoli passi laterali il Kusano si spostò alla propria sinistra di mezzo metro, tenendo lo sguardo fisso sul vecchio. Una schivata laterale abbastanza precisa e lineare semplicemente utile allo scopo. [Slot Difesa I]Impasto: 0.5 Basso +2 tacche Riflessi;

    Schivata 0.5 metri - Riflessi 450+2 tacche=500;

    Stia calmo donzo-sama! Non voglio farle del male...Io sono Satoru Kusano genin di Konoha! Ho trovato una vecchia lettera che parlava di questi luoghi e delle creature speciali che le abitano...Io sento anzi so nel mio animo che ci sono...Il destino mi lega a loro.

    avrebbe esclamato con tono perentorio, ancora palesemente sincero cercando di convincere l'uomo con le buone maniere. Era un davvero un bravo ragazzo?

    Se il religioso non avesse accennato ad abbandonare quell'approccio amichevole e accogliente il diciannovenne si sarebbe adeguato, anche se non con entusiasmo, alla situazione...Immediatamente il genin avrebbe portato un con il braccio sinistro un pugno diretto con una semplice traiettoria ovviamente lineare. Il colpo avrebbe puntato verso il plesso solare appena sotto il diaframma, voleva spezzare la respirazione? Invece d'improvviso il colpo si fermo quando quasi a bersaglio, era una finta. [Azione gratuita] Contemporaneamente alla finta sarebbe partito un veloce calcio basso eseguito con la gamba destra. Cercando di impattare con la tibia il ginocchio opposto, quindi sinistro, del vecchio. [Img] [Slot Azione I]Impasto: Basso +3 tacche Velocità;

    Calcio - Velocità 400+3 tacche=475 Forza 400;

    Fasce da Combattimento [Potenziamento]
    Speciale bendaggio di color bianco usato dai esperti praticanti di Taijutsu. Tale bendaggio, del tutto simile a delle normali fasce da combattimento, è rivestito di un leggero strato di acciaio che permettono un impatto molto più duro nei confronti dell'avversario. Un rotolo di Fasce è sufficiente a rivestire un arto. È possibile arrotolare una fascia rinforzata per grado; se applicate allo stesso arto, la potenza è cumulabile.Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Media
    Quantità: 4
    (Potenza: 10 | Durezza: 2 | Crediti: 30)
    [Da studente in su]
    (2 x gamba)
    2xgamba; Potenza 10+10*2=3
    Ritrovato l'equilibrio posando il piede al suolo avrebbe cercato, dopo avere piegato il gomito sinistro a 90 gradi, una gomitata orizzontale al mento. Muovendo l'arto dall'esterno verso l'interno accompagnando il movimento con la spalla. [Img] [Slot Azione II]Impasto: Basso +3 tacche Velocità;

    Gomitata - Velocità 400+3 tacche=475 Forza 400; Potenza 10;
    L'intenzione era semplicemente quella di stordire l'adepto di budda e fermare la sua furia evitando di ferirlo eccessivamente.

    Basta non voglio combattere! Si fermi la prego...

    aggiunse lo shinobi del paese del fuoco fermando di fatto la sua contro offensiva per assumere la tipica posizione di guardia della boxe con pugno sinistro alto a protezione del volto, mentre l'altro a difesa del fianco ed entrambe le ginocchia leggermente piegate.


    Chakra: 36.5/40
    Vitalità: 13/13
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 350
    Riflessi: 450
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 475
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: Schiv. - Rifl. 500;
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Calcio - Vel. 475;
    2: Gomita. - Vel. 475;
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Cartabomba I × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Kunai × 5
    • Fasce da Combattimento (2 x gamba) × 4
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Fumogeno × 1

    Note
    ///

     
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    3



    Per un attimo pensai davvero di agire a difesa del Genin. L'attacco del monaco sembrò alquanto veloce, quantomeno rispetto alle prime impressioni che il foglioso mi aveva dimostrato. Tuttavia la reazione del giovane Ninja fu sufficiente per farmi desistere. Sarebbe stato alquanto divertente vedere come si sarebbe sviluppata la situazione. Quello che invece mi fece impensierire fu un commento del Maestro: - Kato, in questo Monastero non siamo soli, e quel monaco non è l'unico indigeno. Facciamo attenzione. - Lo guardai torvo. C'era forse da preoccuparsi?

    Di sicuro per Satoru il primo confronto con il monaco non fu dei migliori. Dando proprio l'impressione di non volersi fermare la conseguenza fu il proseguo dello scontro. Il pugno finta del Genin non fece smuovere di un solo passo il Monaco, il quale con entrambe le braccia davanti al corpo ad impugnare il proprio bastone era ben consapevole che solo un colpo molto forte avrebbe potuto rompere la sua guardia! Difendersi dal calcio non fu nulla di complesso: ruotando il bastone lo interpose tra se e l'attacco in arrivo bloccando a terra il Jo, dimostrando riflessi invidiabili e annullando di fatto il colpo del Genin. Infine per difendersi dalla gomitata fu sufficiente per il donzo piegarsi indietro con il busto, evitando volutamente per un soffio il colpo del Foglioso. Non stava giocando con le sue abilità, no. Semplicemente era più forte e aveva preso molto seriamente quello scontro.

    - COSAA? NON TI SENTO! COMBATTI! -




    Sgranai io stesso gli occhi, poteva veramente non sentirci? Comunque per Satoru sarebbero stati momenti intensi perché l'attacco successivo del Monaco sarebbe stato completamente su un altro livello! Portando sopra la testa il bastone avrebbe eseguito un fendente dall'alto verso il basso che avrebbe mirato a colpire la spalla destra del Genin. Un colpo debilitante per il Ninja, non mortale, ma terribilmente veloce! [Attacco]Forza: 575 (+3 Impasto Basso) Velocità: 575 (+3 Assalto Naturale) Potenza: 40 (+20 Colpo Naturale)

    Modalità Eremitica, attiva. Livello 2

    Livello II (Genin Rossa - Chunin Verde)
    Percezione Naturale raggiunge i 300 metri di distanza.
    La potenza massima concessa da Tecnica Naturale è 15.
    L'Assalto Naturale ha bonus massimo pari a 3 tacche.
    L'Incalzare Naturale ha bonus massimo pari a 3 tacche.
    L'utilizzatore guadagna 6 bassi temporanei di chakra.


    Colpo Naturale - Kawazu Kumite
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore sarà ricoperto da un invisibile strato di chakra Naturale. Il raggio d'azione di ogni attacco fisico sarà incrementato di mezzo metro. La potenza di ogni attacco senz'arma o con arma Potenziamento è incrementata di +10.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Basso ogni colpo)
    [Richiede Modalità Eremita II]
    [Da chunin in su]


    Rivestimento Naturale
    Abile: L'utilizzatore può utilizzare il Chakra Naturale di Colpo Naturale - Kawazu Kumite in combinazione con il Jo.


    Sforzo naturale
    Talento: L'utilizzatore è in grado di aumentare la potenza di Colpo Naturale - Kawazu Kumitee di 10. E' possibile usarlo una sola volta ogni 2 Round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.


    Probabilmente il Genin non sarebbe resistito ad un secondo attacco ed sarebbe stata mia intenzione di agire per difenderlo... tuttavia in mezzo a quel vuoto, a quel piazzale, in mezzo a quelle montagne disperse nel nulla qualcosa sarebbe successo, un evento che avrebbe scosso pure la mia fermezza.

    Nel mentre il Monaco avrebbe caricato un secondo colpo una voce si sarebbe propagata in tutta la zona, non fu udibile come una parola normale. Non fu un voce fisica, fu un qualcosa di più profondo. Un ordine che partì dall'interno. Dal profondo, dall'animo... bloccando letteralmente i nostri muscoli e le nostre azioni.

    - Fermo, Dange-san -



    A fianco del Monaco sarebbe apparsa una figura maestosa, la quale allungando la propria mano bloccò di netto il movimento del Monaco. La velocità con la quale agì fu superiore alla mia. E questo mi preoccupò decisamente. Ci misi qualche momento per realizzare la sua comparsa. Si trattava di un essere sicuramente non umano. Era alto almeno due metri se non più, e dalle sue spalle e dalla sua pesante armatura, rossa sangue, spuntavano due ali. Maestose, nere come la notte e imponenti. Un paio di Katane cingevano la sua armatura da samurai. La sua Maschera, se tale si poteva definire, nascondeva lo sguardo dell'essere. Chi o cosa era?

    - Satoru Kusano, il tuo destino ti lega a questo posto? Cosa ti spinge a pensare tutto ciò? Permettimi di toccarti la fronte. E saprò se sei stato sincero... o meno. - Una decisione che il genin della Foglia avrebbe preso alla leggera?


    Edited by ~Cube - 28/11/2019, 19:00
     
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    Abile, veramente abile anche troppo ed infatti tutti i colpi del genin andarono semplicemente e completamente a vuoto: schivati ed elusi. Le capacità del monaco fuori dal comune Satoru comprese immediatamente che il "potere" che stava cercando era proprio lì davanti a i suoi, una forza mai vista prima l'energia della natura fluiva nelle membra del vecchio rendendolo un nemico senza dubbio al di là del livello attuale del giovane della foglia. Il diciannovenne non ebbe nemmeno il tempo di capire lo stato del religioso o se fosse solamente una scusa. Un fendente discendete, carico di chakra sconosciuto, veloce e incredibilmente forte puntava il Kusano.

    Il ragazzo non poté fare che ricorrere al proprio chakra e tentare di evitare l'attacco. Quindi impastò specialmente nella gamba destra tutto il chakra che poteva, anzi anche oltre il suo limite tanto da subire alcuni danni oltre ad un dolore lancinante. Abilmente celato dietro a un imprecazione mentalmente esclamata, sempre educato?!

    Aahio...Porca...La mia gamba...kusokurae!

    reggendo al dolore si spinse di lato facendo leva sull'arto inferiore destro. Compiendo una scatto alla propria sinistra di circa 1 metro riuscì a schivare il bastone all'ultimo istante utile. [Slot Difesa I]Impasto: 2 bassi +4 tacche Riflessi;

    Schivata 0.5 metri - Riflessi 450+4 tacche=550;

    Danno: Danno: Sovraimpasto +1 tacca=0.5 lettera;
    [Danno]

    Ma fu una certezza assodata non sarebbe riuscito nuovamente ad eludere un tale assalto. Infatti era ormai pronto, più o meno, ad incassare un duro colpo. Quando una sorta di voce scosse il genin direttamente dentro la sua testa, il suo animo arse nuovamente come una fiamma proprio come accadde quando aveva l'antica lettera in mano. Subito dopo una figura imponente, con facilità elemetare, bloccò il braccio del monaco. Una velocità semplicemente incredibile, un ulteriore certezza nessuno dei presenti avrebbe avuto speranza di vittoria.

    Satoru osservò il samurai dalle ali nere e senza il benché minimo dubbio disse

    Tengu-sama.

    attento ascoltò la creatura e dopo un istante di tentennamento replicò quello che per lui era l'indubbia verità.

    Non so se esiste un disegno divino, se le persone che s’incontrano sono destinate a farlo o se la vita è solo una serie di coincidenze, di incognite che casualmente si impongono. Non ho mai avuto un’idea chiara a riguardo, posso solamente dire che alcuni eventi della nostra vita si muovono in maniera così sincronizzata da far pensare a qualcosa che li guidi. No non è così se sono vivo è per lei...Ho trovato quella lettera perchè dovevo, sapevo che era vera. Sono arrivato qui...Non è un caso semplicemente non è possibile. Ho bisogno di voi del vostro potere, della vostra forza e alleanza. Per realizzare un sogno. Proteggere, difendere chi non può. Rendere orgogliosi coloro che hanno dato tutto per me, anche la vita. Una promessa un debito. Voi avete bisogno di me!?

    espose in un mondo forse contorto per poi distendere le braccia lungo i fiachi, rivolto al chunin

    Kato-san non preoccuparti e per piacere non intervenire.


    alla creatura con un sorriro sincero e fiducioso

    Tengu-sama. Prego...Non ho niente da nascondere.






    Chakra: 34.5/40
    Vitalità: 12.5/13
    En. Vitale: 29.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità: 400
    Resistenza: 350
    Riflessi: 450
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 475
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: Schiv. - Rifl. 550;
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ;
    2: ;
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Cartabomba I × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Kunai × 5
    • Fasce da Combattimento (2 x gamba) × 4
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Fumogeno × 1

    Note
    ///

     
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    L'essere abbassando lo sguardo verso Satoru rimase pensieroso per qualche istante. Era difficile pensare che una creatura di tale maestosità potesse rimanere in attesa, pensare così lentamente. Eppure le parole del Genin scossero in qualche modo l'Alato, il quale dopo diversi attimi appoggiò la sua mano sulla fronte del Ninja. Una sensazione di calore invase Satoru e per un attimo si sentì diverso, in qualche modo una connessione si era stabilita con la bestia magica davanti a lui.

    - Era da tempo che un Ninja come te non arrivava in queste Montagne. E' tutto più chiaro adesso. Il mio nome è Yuudai, sesto capo del Clan Furuidesu, e Guardiano di questo Monastero. Io, come te, e tutti i presenti in questo Monastero possediamo un Dono. Ed è stato questo Dono a spingerti, attraverso vie misteriose, AL Sacro Monastero di Shinjitsu. Ma è il Destino, sì. Nessuno lo può negare. Tu possiedi la forza della Natura, come noi Tengu. E di conseguenza abbiamo un dovere nei tuoi confronti: aiutarti ad esprimerla affinché tu possa utilizzarla per scopi nobili. -

    E fu esattamente in quel momento che il Tengu alzò lo sguardo, osservandomi direttamente – E proprio per mantenere la purezza intatta del Monastero che non dovrai essere accompagnato da quell'uomo. Esso incarna dolore, rabbia, odio. Elementi che andrebbero a deturpare l'equilibrio secolare di questo Monastero. - mandai giù a fatica la saliva, si stava chiaramente riferendo a me – Eppure nei confronti del Corvi di Kuraidesu abbiamo costruito un legame. - sgranai gli occhi, così come lo fece il Maestro - Chi sei? Veramente... - fu la risposta secca del Corvo, mai aveva agito così d'impulso – Io so chi sei tu, e so della vostra diaspora. Noi Tengu non possiamo sporcarci le mani, ma non per questo non agiamo a volte di sotterfugi. Dunque affidiamo questi servizi a voi Corvi di Kuraidesu. - Purità e sacralità, sotterfugi e mistero. Erano due facce della stessa medaglia, la dimostrazione che qualunque cosa che circondava il mondo dei Ninja era comunque torbida. Il Tengu spostò lo sguardo verso l'alto, verso un pennone della montagna. Era distante almeno un chilometro. Eppure una figura si notava, a fatica, ma tanto bastò al Maestro per chiedermi un favore: - Ti prego, Kato. Andiamo a vedere. - Non dissi di no, e così sarei partito verso quella zona lasciando alcune parole verso il Genin – Satoru, rispetto la volontà di Yuudai-sama e non entrerò nel Monastero. Approfondisci il tuo Dono. Ci aggiorneremo. -

    - Satoru. Per oggi ho comunicato con voi umani anche troppo. Ti lascerò alle cure di Dange-san e dei miei sottoposti. Dange tuttavia è sordo. Si è tolto l'udito per poter entrare in comunione con l'ambiente di questo Monastero. Comunicherai con lui, grazie alla mia intercessione. E in questi giorni svilupperai la tua conoscenza della Modalità Eremitica, il dono di cui ti parlavo prima. La tua presenza è chiaramente un evento eccezionale, e il tuo aiuto ci servirà per un importante missione... ma è ancora presto per parlarne. - e così come apparve svanì, senza traccia e in un battito di ciglia. Il monaco, che era rimasto inginocchiato per tutto il tempo in segno di rispetto nei confronti del Tengu si alzò e per la prima volta riuscì a comunicare con Satoru: - Ho perso l'udito, per sentire meglio la voce di queste Montagne e degli Abitanti che vi risiedono. - un controsenso? - Tu possiedi il Dono, la forza di sviluppare la Modalità Eremitica, di metterti in contatto e di sfruttare le forze del Clan dei Tengu, i Furuidesu. Io per coglierne una parte ho dovuto sacrificare molto, te invece hai la forza del tue sangue e il destino dalla tua. Vieni, ti presento a Tsuyo. La Furuidesu più giovane, ma più energica. -

    Seguendo il Monaco Satoru si diresse verso uno degli edifici laterali, rispetto al complesso principale, e togliendosi come da prassi le scarpe e le armi (invitando a fare lo stesso per il Genin) entrò in uno Dojo, nel vero senso della parola. Al centro di esso era presente in meditazione quella che si poteva definire una donna, per i Tengu. Una bellezza ancora acerba, ma da un fascino sicuramente ammaliante. Si voltò verso il Genin e alzandosi verso di lui si limitò ad accennare alcune parole, che lo raggiunsero non tramite le orecchie ma internamente. Quasi come se fosse un flusso di pensieri: - TU! Yuudai-chan mi ha incaricato di istruirti...ma quanto ne sai veramente della Modalità Eremitica?! EH?! - sì, era una tipina decisamente energica.



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    Le parole sincere e sicure di Satoru, vista la reazione del tengu, evidentemente colpirono nel segno: il ragazzo aveva intuito qualcosa? O semplicemente anche la creatura credeva nel destino o in qualcosa di simile. Fatto sta che senza problemi il foglioso si lasciò toccare la fronte altra scelta corretta. Al toccò uno strano calore invase il genin qualcosa era cambiato.

    Yuudai fornì varie informazioni riguardo sopratutto al dono della natura e mostrò di sapere parecchie cose su Kato e sulle sue evocazioni. Il Kusano preferì evitare di porre domande indiscrete e in fondo non era nemmeno interessato alla vita di uno sconosciuto ma poi anche l'otese aveva qualcosa da fare fu ora di separarsi.

    Ok Kato-san. A presto.

    Il capo dei tengu poi accennò alla modalità eremitica ed a una qualche missione ma prima che il diciannovenne potesse chiedere qualcosa l'alato scomparve lasciando tutto al monaco.

    Yuudai-sama non parla molto vero?

    domandò al vecchio seguendolo subito. Quando deposte tranquillamente le armi e tolte le scarpe non riuscì a tacere ponendo una domanda spigolosa.

    Hai fatto tanti sacrifici per il potere? Cosa vuoi ottenere? Ne è valsa la pena?

    Dopo avrebbe seguito Dange-san in silenzioso rispetto fin dentro lo stupendo dojo. Rimanendo affascinato dalla spettacolare stanza e colpito dalla tengu

    E' così una donna tengu?! Carina...cioè

    rimanendo a fissare la maschera della creatura. Il genin fu completamente sorpreso dal comportamento della maestra restando perfino senza parole per istante lungo abbastanza da essere imbarazzante.

    Ciao. Sono Satoru, tu? Sinceramente non so proprio nulla di questa modalità eremitica...E' la tecnica usata da Dange-sa? Ho capito solo che c'entra la natura...E' un qualche tipo di chakra?

    rispose incerto.



    Kato decidendo di assecondare la propria evocazione si sarebbe ritrovato, ad avanzare molto lentamente in una boscaglia fittissima dove la luce del sole filtrava a fatica tra le fronde verdeggianti degli alberi. Ad ostacolare il cammino svariate radici, sassi, cespugli alcuni pieni di spine[*]Durezza 2, Potenza 8;, e rami. In conclusione per raggiungere la zona indicata dal capo dei tengu, quindi percorrere un chilometro in linea d'area, sarebbe servita almeno un ora di cammino serrato. Tutta la scalata sarebbe stata accompagnata da un continuo sottofondo musicale: un vero e proprio concerto. Un caleidoscopio di versi di tantissime specie di uccelli. Era facile intuire di essere finiti in santuario per volatili.

    Alla fine l'Otese avrebbe udito chiaramente lo scorrere di un corso ed infatti dopo pochi metri ecco spuntare un piccolo torrente di montagna. Scintillante e purissima acqua gelida ricca di vita: grosse carpe saltavo. Leggermente a monte 3 piccole cascate formavano un laghetto. Di fronte allo specchio d'acqua un enorme albero contornato da una grossa corda molto consumata. Una pianta millenaria?

    Improvvisamente il concerto degli uccelli cesso di colpo, poi un sfruscio e una piccola ombra nera scattò rapidamente[*]Velocità 475; per aria. Senza alcun intento bellicoso. Guardando su un ramo del grosso albero un corvo tutto nero con inquietanti occhi bianchi fissava il chunin.

    Prima che il ninja del suono potesse aggire l'animale mostrò di non essere un normale volatile, parlò la lingua degli uomini:

    Maestro! Tu? Sono Chinmoku...Sei vivo...Lui chi è?

    squadrando Kato. La creatura non brillava per loquacità avrebbe risposto solo se interrogato e se ritenuta "giusta" la domanda...


     
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    - Hey tu! Chi ti ha dato il permesso di dirmi CIAO! Non sono tua sorella! O forse lo vorresti? EH?! - era chiaro ed evidente: il Tengu con cui aveva appena avuto a che fare il povero Satoru non era di certo una bestia magica dal carattere mite – Ti ho fatto una domanda molto specifica! E quasi retorica! Il tuo corpo sprigiona energia della natura da ogni poro! COME FAI A NON SAPERE CHE COSA E'? - a quel punto Tsuyo si porto entrambe le mani sui capelli, scompigliandosi l'acconciatura ancora di più di quanto lo era prima – Sono dieci ANNI che un Umano non si presenta in questo tempio e quantomeno mi aspettavo di trovarmi un tipo COMPETENTE. Sai cosa significa quella parola? EH? - e così la Tengu si sarebbe pericolosamente avvicinata a Satoru, chinandosi con il busto verso il suo viso e mantenendo un dito verso l'alto, quasi in segno di ingiuria. Una scena imbarazzante, quantomeno per Satoru.

    Si voltò di scatto, e ritornò a sedersi a gambe incrociate al centro del Dojo: - Che aspetti? SIEDITI! - quell'ordine risuonò lungo e infinito alle orecchie di Satoru – ALLORA... IO sono TSUYO. La più giovane dei Tengu, ho solo centotrentaquattro anni! TUTTI gli altri Tengu... - e si guardo attorno quasi come se fosse sotto osservazione – mi prendono in giro perché sono ancora così PICCOLA. Ma a differenza di loro SONO molto BRAVA ad utilizzare la forza della natura. Per la precisione la Modalità Eremitica... - il suo tono e il suo sguardo cambiarono in un secondo, rendendosi tutto ad un tratto incredibilmente seri – E' la nostra più forte abilità. E' la tua più grande risorsa. E' il tuo Dono, Satoru. La Modalità Eremitica è la forza della natura richiamata grazie al Chakra. Tutto quello che ci circonda: la leggerezza dell'aria, la trasparenza dell'acqua, la maestosità delle montagne, la vita che scorre in noi e in tutti gli esseri viventi... tutto questo è forza. Energia naturale. Unisci questa maestosa potenza con il tuo Chakra, rendi tutto bilanciato e percepirai quanto di più magnifico esista. La Natura. E la forza della Natura non può essere fermata. La Modalità Eremitica è la modalità più pura per dimostrare la propria presenza in questo mondo così macchiato dal Male. - Tsuyo si alzò di nuovo – E tu sai usarla, è sufficiente qualcuno che riesca a spingerti oltre. A portare tutto quello che hai dentro di te ad esprimersi esteriormente. Seguimi. - e così Tsuyo uscì dal Dojo dirigendosi verso il centro del Monastero, assicurandosi prima di portarsi dietro due Bokken. Arrivati Tsuyo lanciò uno dei due Bokken verso il Foglioso: - I miei compagni Tengu preferiscono meditare e sviluppare la loro affinità in luoghi carichi di energia naturale. Ma io apprezzo un approccio più DIRETTO. Combattendo, tutto il giorno, fino allo SVENIMENTO vedrai che il tuo Dono si paleserà senza neanche accorgetene! Concluso il Chakra sarà la Forza della Natura a donarti il Chakra naturale!In guardia! - E in quel modo Satoru avrebbe messo alla prova la propria affinità con la Modalità Eremita, allenandosi in una sessione incredibilmente intensa di Kendo. Di sicuro sarebbe riuscito a far esplodere la propria potenza. Sarebbe stato solo questione di tempo. [Nota]In seguito a questa giornata di allenamento considera di aver appreso il primo livello della Modalità Eremitica. Questa di fatto non è considerata una giocata di apprendimento della TS, che si dà per buona, bensì una giocata per completare l'evocazione obbligatoria per utilizzare la tua Modalità Eremitica soddisfando pienamente i requisiti della TS.


    Da parte mia invece la visione di un membro del Clan dei Kuraidesu, i Corvi Magici della Foresta al limitare tra Oto e le Sorgenti Calde, fu alquanto insolita. Certo, raggiungerlo in realtà non fu affatto difficile. Il Maestro trasformandosi nella sua vera forma mi permise di salire sul suo dorso e così raggiungere in volto la figura che si dipanava in lontananza. Giunti a destinazione, sul bordo di un laghetto di montagna, non trovammo inizialmente nessuno. Solo una brezza di vento, e il cessare del cinguettio presagirano un cambio di regia. Un Corvo spuntò e fu in quel momento che il Maestro si avvicinò, quasi con sguardo incredulo: - Anche tu... Chinmoku. Sono felice che stai bene. Immagino che anche tu ti sei nascosto da lui. Posso capirti, ma ho trovato una strada. Una speranza. Lui è Kato Yotsuki, un nuovo membro del nostro Clan. Può evocarci, ha siglato un patto di sangue. Un patto di evocazione. Raccontami la tua storia. Cosa ti ha spinto così lontano? -



    Edited by ~Cube - 28/11/2019, 19:01
     
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    La tengu era molto più peperina di quanto il povero Satoru potesse immaginare, non aveva proprio nulla a che fare con il gelido Yuudai. La creatura scattò inveendo avvicinandosi in modo fin troppo eccessivo allo spazio personale del genin. Il petto - piatto purtroppo - era veramente vicino,

    Le sue ... Vicine ... Troppo...bel.. cioè non ora!

    nuovamente il ragazzo sorpreso fu letteralmente travolto dall'imbarazzo - ovviamente non è non gradiva le forme femminili semplicemente non era il momento e la presenza di un monaco aumentava l'imbarazzo - le sue guance si tinsero di rosso divenendo ardenti come il fuoco; una sensazione semplicemente orrenda. Il diciannovenne indietreggiò cominciando a balbettare parole nervosamente

    Nooo, tuuu. Ioo maa cchee sorellaaa. Bbuuona...cioé calmati...alloonttanaatii prego.

    fortunatamente Tsyo tornò subito a distanza di sicurezza concedendo al ragazzo un momento per riprendersi, cacciare imbarazzanti rossori e tornare serio. Assecondando la sensei ascoltò ogni sua parola

    134 anni?? Che? Impossibile...

    e finalmente spiegata la modalità eremitica: la forza della natura richiamata grazie al Chakra.
    Ancora perplesso il foglioso seguì la tengu fino al monastero prendendo il legno al volo, schierandosi immediatamente ed istintivamente in guardia

    Pronto!

    E così la creatura si scagliò con furia inaudita mostrando un indubbia abilità di spada con una velocità inaudita.

    Il foglioso sarebbe stato bombardato da una serie praticamente continua di colpi che cambiavano di volta in volta bersaglio. Fu messo immediatamente in grossa difficoltà costretto a ricorrere continuamente al chakra per cercare solamente di resistere al martellamento. Era impossibilitato a contro attaccare chiuso in difesa ma per quanto avrebbe ancora retto? Bhe ben presto la risposta fu chiara: poco, troppo poco. Prima un fendente lo raggiunse alla spalla destra poi un colpo al braccio molto doloroso che lo fece imprecare rabbiosamente

    Kuso...

    mentre l'arma volava via.

    Ancora! prego.

    chiese riprendendo l'arma. Riprendendo quella che ormai era una vera e propria tortura. Col passare del tempo sempre più colpi raggiunsero il povero Kusano mentre il suo chakra diminuiva costantemente e del dono della natura nessuna traccia. - Forse era tutto un errore il dono non gli apparteneva? - Ancora fu colpito al busto, alle gamba si piegò dal dolore. [img]
    Era la fine? Con determinazione si alzò ancora.

    Ancora! prego.

    E il tutto riprese come un ciclo infinito, molte volte nuovamente fu colpito, disarmato e piagato ma costantemente si rialzò. Non per coraggio, non per forza ma per pura e ardente determinazione. Senza cedere, senza dubbi una vera testa dura.

    [...]

    Il suo corpo ormai allo stremo

    Arrenditi! Perché non ti arrendi?

    una voce sconosciuta? No semplicemente l'eco della fatica, la voce del dolore, il debole e inetto Satoru quello prima della malattia del padre.

    Taci...voglio diventare più forte!!!

    [img] Determinato ma debole si ritrovò più e più volte a mangiare la polvere tanto che la tengu provò a fermarsi - Era davvero preoccupata?! - ma il genin

    Ancora! prego. Ti prego io devo!!!

    La convinse a continuare ma si poteva continuare a definire allenamento? Erano passate molte ore, il tramonto incombeva, il chakra scarseggiava, ferite e contusioni come la fatica abbondavano. Il fallimento era dietro l'angolo. La vista offuscata, nemmeno riusciva più a tenere la posizione eretta altro che potere. Un attacco nessuna difesa un colpo diretto alla testa rimase in piedi incredibilmente ma paurosamente privo di sensi...Isolato nel profondo della sua mente un urlo

    Io devo! Per lei! Il suo sacrificio mi ha dato la vita...Vero dono! Non lo sprecherò! Mamma non ti deluderò! A costo della vita! La forza della natura...Modalità eremitica. Sannin...

    Un eterno istante di silenzio, effimero frammento d'eternità, meditando l'infinito, la natura e bramando il potere solamente per lei? Vendicarsi sul fato...

    Nella sua mente si fece largo con furente prepotenza una sola parola: praticamente una vera e proprio formula magica!?

    Mezame!


    il foglioso risvegliò il potere assopito dentro di se. Un potente flusso di selvaggio chakra naturale avvolse Satoru dalla testa a i piedi. I capelli del genin divennero bianchi e candidi come la neve mentre gli occhi assunsero un sinistro calore rosso. Rosso come le foglie in autunno. Era pronto a battersi al massimo delle sue capacità. [Img] [+]Attivazione ts livello I - Medio;
    Come diceva il suo nome aveva "risvegliato" il dono della natura quel potere era veramente dentro di lui. Il genin pose il bokken tra i denti e compose un solo sigillo con le mani: il sigillo della tigre; [Abilità] [+] svanendo totalmente nel nulla. Non visto impugnò la lama saldamente con entrambe le mani scattando verso la tengu [Azione gratuita] [Abilità]Spostamento max 9 metri; per poi quando a portata d'arma attaccare. Satoru portò un potente fendente orizzontale leggermente ascendente a due mani. Il bastone in pratica si sarebbe mosso da sinistra a destra e dal basso verso l'alto, tagliando in diagonale ad altezza dell'ombelico. [Abilità]Assalto Naturale: L'utilizzatore ottiene +2 tacche per uno slot azione/tecnica ogni ¼ Basso utilizzato da distribuire in Forza o Velocità in attacco, Resistenza o Riflessi in difesa. Non sono considerati impasti di chakra.

    +2 tacche Velocità;
    Consumo: 0.25 Basso;
    [+]Impasto: Basso +2 tacche Velocità; +1 tacca Forza;

    Fendente - Velocità 400+4 tacche=500 Forza 400+1 tacca=425;
    [img] Un colpo improvviso e sorprendente che letteralmente strappò il bokken dalle mani di Tsyo.

    Subito dopo il foglioso crollò stremato perdendo completamente i sensi, aveva superato i suoi limiti ottenendo la modalità eremitica.



    Il Maestro fu quasi sorpreso, difficilmente poteva immaginare che in quel lungo avrebbe ritrovato un suo simile. Il nuovo corvo ascoltò le parole del maestro abbastanza perplesso ma non osò contraddirlo, la fiducia nel suo superiore era molto elevata? Ma il comunque il silenzioso rispose alla domanda

    Sono fuggito da lui per un pelo...Era troppo forte per me. Con molta fortuna sono arrivato in questo rifugio, non ricordo nemmeno come. Ero ferito e affamato. Yuudai-sama e i tengu mi hanno curato e sfamato. Sono in debito con loro...Non posso lasciare questo posto. Un contratto ci lega. Per ripagare il mio debito lavoro per Yuudai-sama fino a quando lo riterrà opportuno. Faccio ciò che i tengu non possono fare...

    Così in poche parole il corvo spiegò la sua situazione non proprio semplice. Legato da un debito di riconoscenza e da un contratto a i suoi "salvatori".

    Risultava ovvio come Kato e il Maestro se volevano liberare Chinmoku dovevano parlare con il sesto capo del clan Furuidesu. Per fare ciò avrebbero semplicemente dovuto fare ritorno all'ingresso del tempio e richiamare l'attenzione del tengu - ma meglio non farlo arrabbiare - Il silenzioso avrebbe seguito i suoi compagni ovviamente rimanendo in silenzio.

    Attirare il sesto non sarebbe stato difficile - lui era costantemente in guardia - L'essere alato sarebbe sempre apparso come dal nulla e ancora trasferendo direttamente le parole nella mente dell'interlocutore avrebbe detto:

    Avete trovato quello che cercavate!?



     
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    Ascoltai le parole del Corvo ritrovato. Spostando lo sguardo verso il Maestro mi accorsi di quanto fosse concentrato a sentire la storia del suo consanguineo. Stavo ormai passando parecchio tempo con quel essere corvino e se stavo scoprendo qualcosa sul Maestro era che nulla lo interessava di più del destino del suo Clan. La diaspora che seguì alla guerra interna fu dilaniante per tutti i Corvi ma sicuramente il Maestro fu tra quelli che più ne risentì. Lui credeva nei suoi simili, lui voleva riportare agli antichi fasti la sua discendenza. Ci sarebbe riuscito? Difficile dirlo, ma uno dei primi passaggi sarebbe stato quello di radunare i corvi a lui fedeli: - Mi dispiace, Chinmoku. Non passa giorno che non pensi alla nostra vendetta. Sai di qualche altro Corvo disperso? Ogni minima informazione potrebbe essere utile. - Terminata la conversazione tra i due volatili mi aggiunsi: - Maestro, per liberare Chinmoku dobbiamo trattare con il capo di questi Tengu. E' un tipo alquanto rigido, e credo che dobbiamo ragionare nel suo stesso modo. Un favore per un altro favore. Diamoli una mano a risolvere un suo problema e in cambio otterremo la libertà del Corvo. Forza, riscendiamo al Monastero. -

    Nel frattempo uno scontro si stava consumando al centro della piazza del Monastero. Così come aveva effettivamente anticipato Tsuyo la giovane, per modo di dire, Tengu mise alla prova il Foglioso. In uno scambio continuo di bokken entrambi gli spadaccini non si diedero mai per vinti. Le pause furono poche, e le azioni molto concitate. Unico spettatore di quella lotta fu il monaco, il custode di quel Monastero. Si mise da parte, seduto su uno scalino che portava al tempio principale, incuriosito da quanto stava avvenendo. Stranamente nessun altro Tengu presenziò allo scontro, che ci fosse qualcosa di cui Satoru era ancora all'oscuro?

    Comunque fu decisamente un allenamento intenso, nonostante la superiorità fisica di Tsuyo il genin della Foglia provò in tutti i modi a prevalere e rivaleggiare contro l'essere. Tuttavia giunse chiaramente alla più amara delle considerazioni... con la sua sola forza non sarebbe mai riuscito a vincere sul Tengu, e più i minuti e le ore passavano (intervellate solamente da brevissime pause) più il fisico di Satoru cedeva, così come il suo spirito. Ma fu proprio in quel momento, in quella situazione al limite che lo spirito della Foglia, il fuoco che animava le genti di Konoha sfociò con tutto il suo ardore. La Natura, l'energia naturale, la potenza del vento, delle montagne e della vita intera andò a convogliarsi nel tan tien di Satoru come se fosse la cosa più scontata, appunto naturale, del mondo. La conseguenza fu scontata. Il Genin della Foglia, Satoru Kusano, per la prima volta in assoluto fece sbocciare il proprio Dono. Utilizzò la propria abilità naturale. Il primo a reagire, ancora prima di Tsuyo fu il vecchio monaco, scattando in piedi a bocca spalancata ammirò quanto di più magnifico c'era. Il Potere più puro, più forte in assoluto: il Potere della Natura. La giovane Tengu invero fu alquanto impegnata a difendersi dall'ultimo attacco improvviso di Satoru per accorgersi effettivamente di quanto stava accadendo, e spingendo al massimo i propri riflessi si voltò all'ultimo schivando indietro e per un soffio il bokken del Genin. Fu in quel momento che accaddero due cose. La prima fu una reazione quasi timida e imbarazzata, rispetto al carattere esplosivo della ragazza: - Quello... Satoru, tu... davvero? - e poi persa nei suoi pensieri avvenne la seconda. Sbilanciadosi finì per cadere in avanti, letteralmente tra le braccia di Satoru. Fu questione di un attimo, finendo petto contro petto. A distanza zero. Tsuyo alzò lo sguardo arrossato, senza staccarsi dal corpo del Genin, e pronunciò le fatidiche parole: - Tu... hai usato il Dono. Tu sai usare la Modalità Eremitica come noi Tengu! Tu... puoi essere la mia Speranza. - Satoru avrebbe avuto solo pochi secondi per decidersi, qualunque cosa volesse fare. Questo perché dopo qualche attimo dall'ingresso principale del Tempio spuntò nuovamente fuori Yuudai. Tsuyo accorgendosi scattò sull'attenti staccandosi dal corpo del Genin e riprese ad essere la solita Tengu dai modi burberi: - Satoru, FORZA. Inchinati davanti a YUUDAI! ORA! - Il vecchio Tengu scrollando la testa si limitò a pronunciare: - Non ce ne bisogno, Tsuyo. Satoru Kusano hai dimostrato di saper utilizzare la Modalità Eremitica, la forza che lega tutti i Tengu del Clan Furuidesu... e ciò che ti lega a noi. Con tutte le varie conseguenze. Non mi importa la strada che ti ha condotto fino a qui. Finché il tuo cuore è puro sei degno di fiducia, tuttavia prima di introdurti ai segreti del nostro Clan devo chiederti una prova. Un compito che ti legherà per sempre al nostro Clan. -

    Fu in quel momento che giunsi al Monastero, ritrovandomi davanti ad un Satoru provato e allo stesso inquietante Tengu. Il Guardiano del Monastero osservando al mio fianco Chinmoku comprese senza molte discorsi quanto stavo per proporre e mi anticipò: - Ninja di Oto, Corvo di Kuraidesu... Chinmoku ha promesso i suoi servizi in cambio della nostra protezione. Non ho alcuna pretesa di limitare la libertà del Corvo ma allo stesso tempo mi aspetto che la parola venga mantenuta. Di conseguenza per la recessione del contratto vi chiederò un impegno... ovvero quello di supportare Satoru Kusano nel compito che andrò ad affidargli. - il Maestro rispose di getto: - E così sia, Yuudai del Clan Furuidesu. - il Tengu si spostò dandoci le spalle e incamminandosi così verso il margine del Monastero, fermandosi proprio sulla soglia, sul muro che divideva il terreno dal baratro sottostante. Indicando con l'indice l'altra montagna prese a parlare: - Noi Tengu da quando esistiamo siamo rappresentazioni della Natura. Il Clan Furuidesu incarna la forza del vento e della montagna. E così come il nostro cuore è puro come la neve appena scesa esistono Tengu che rappresentano la Malvagità e gli aspetti più oscuri del creato. E' da due secoli che il Clan Furuidesu è bloccato in queste montagne. Questo perché i Tengu delle Rocce ci vietano di uscire. Essi sono malvagi. Il loro Cuore è irrimediabilmente corrotto dal peccato più grave in assoluto per un Tengu: attaccare e uccidere un proprio simile. Ciò ti trasforma e ti rende un essere spregievole e maligno. Tuttavia come puoi intuire noi non possiamo fare nulla. Loro combattono fino alla morte e noi del Clan non possiamo di conseguenza attaccarli, perché difendendoci rischieremmo di uccidere uno di loro... diventando a sua volta un Tengu corrotto. Ma tu sei un Ninja, in te non vi è la fiamma divina che ci costituisce. Te, Satoru, puoi rischiare. Te sei la nostra speranza. Il nostro paladino. Quello che ti chiedo è di scacciare i Tengu. Fermare il loro capo: Urameshi del Clan Kugo. Esso è la fonte del Male, un simulacro di malvagità che se spezzato come una catena libererà dalla tirannia anche gli altri Tengu. Devi farlo per noi, devi farlo per il Clan. Accetti, Satoru Kusano? -
     
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    Dopo un durissimo ed estenuate allenamento che in alcuni lunghi momenti pareva un vero e proprio duello di spada data l'intensità toccata. Il genin aveva raggiunto il suo limite e quando ormai era sull'orlo della caduta con la sua ardente determinazione, o più realisticamente con la sua testa dura, riuscì a superare i suoi limiti destando il dono assopito nel profondo di se. Il potere della natura, la mitica modalità eremitica era veramente in grado di usarla e senza nemmeno dovere pagare nessun prezzo. Padroneggiando con naturale disinvoltura il suo dono Satoru eseguì un imprevedibile e improvviso attaccò che costrinse la tengu a un gravoso impegno per evitare di venire colpita ma venendo praticamente travolta dalla sorpresa. Per un brevissimo momento il foglioso perse i sensi ma prima che le sue gambe potessero cedere il chakra che assorbì lo fece immediatamente riprendere anche se lievemente confuso. Abbastanza da non pensare troppo come suo solito e in conseguenza agire d'istinto. Ma chi avrebbe potuto immaginare di vedere un tipo come Tsyo arrossire timidamente mostrando un imprevista dolcezza che colpì il foglioso molto più del bastone di poco prima. Quando la creatura cadde in avanti Satoru, senza mostrare il solito imbarazzo cosa abbastanza strana, la strinse forte tra le braccia guardandola dritto negli occhi.

    Solo grazie a te! Sarò la tua speranza se lo vorrai...

    Per poi baciare senza indugio la ragazza ma con estrema dolcezza...

    Un momento difficile da descrivere ma il diciannovenne decise che avrebbe protetto Tsyo e tutti i fratelli tengu da qualsiasi minaccia anche a costo della vita; sarebbe stato la sua speranza, il suo scudo, la sua spada e la sua fiamma. Sfortunatamente l'intervallo dolce e romantico non durò allungo interrotto dal ritorno del sesto capo dei tengu evento che riportò Tsyo "all'ordine". Il capo non curante o all'oscuro di quanto aveva interrotto parlò di una qualche prova proprio quando Kato ritornò indietro con un nuovo amico. E così anche Kato venne coinvolto nella cosiddetta prova.

    Era una prova senza dubbio complessa e rischiosa ma non servi neanche un istante al giovane per decidere e rispondere con estrema calma e sicurezza.

    Ovviamente accettò!

    Il buon Chinmoku solo allora decise di aprire il becco

    Maestro, Kato loro i tengu malvaggi hanno preso un nostro fratello corvo. Noi eravamo fuggiti insieme ma prima di arrivare qui è stato catturato...Io ero troppo debole e solo ma ora tutti insieme possiamo riuscire a liberarlo.



     
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    Il Bacio dunque giunse, la giovane Tengu rimase letteralmente pietrificata... quasi rapida dal gesto inconsulto del Genin. Difficile dire quali sarebbero state le conseguenze di tale ardore, ma una cosa era di sicuro certa: con quel gesto il destino di entrambi, in qualche modo, si era congiunto.

    - Nessuna esitazione, nessuna altra richiesta in cambio. Il simbolo inequivocabile di un’anima pura e dal cuore forte. Non lo nego Ninja… rimpongo molta fiducia nella tua forza. Mi auguro che le scelte che comperai per completare questa tua missione siano allineate alla tua coscienza. – un augurio che decisamente suonava come una sorta di avviso. Percepii chiaramente che le minacce che avremmo affrontato da lì a breve non sarebbero state di certo di poca cosa.

    Yuudai del Clan Furuidesu ci condusse fino al limitare del Monastero, indicandoci in lontananza la montagna che dovevamo raggiungere. La fitta foresta che ricopriva il territorio dei Tengu malvagi era incredibilmente ostile, almeno a detta delle parole del Tengu. Giunto il momento di dividerci, dopo che Satoru ebbe modo di recuperare le forze, Yuudai ci presentò un altro dei suoi simili.

    - Mi chiamo Jirou. Sono uno dei Tengu più anziani del Monastero dopo Maestro Yuudai. Il mio compito è quello di difendere i confini del nostro territorio e di conseguenza sono sicuramente il più adatto a condurvi fino al limite del nostro controllo. Una volta giunti sul confine vi abbondonerò per evitare di essere corrotto. Forza, seguitemi. – annuii in segno di assenso, così come il Maestro stesso accompagnato a sua volta dal Kuroi ritrovato. Solo qualche attimo prima di tagliare l’angolo e perdere la visuale del Monastero una voce richiamò l’attenzione di Satoru. Era Tsuyo, la quale correndo verso il Foglioso si fermò davanti a lui. Cercando di stringere con entrambe le sue mani il viso del Genin, ancora scossa dal bacio fugace ma incredibilmente significativo, a voce rotta e tenera si limitò a pronunciare poche ma importanti parole: - Saturu… promettimi che salverai mio fratello, Yotsu. Anche lui è caduto sotto la corruzione di Urameshi. Non ucciderlo, ti scongiuro. Promettimelo Satoru, promettimelo! – come si sarebbe comportato il Foglioso davanti ad un tale fardello?

    Jirou dunque ci accompagnò verso il territorio nemico. La foresta si stava rivelando esattamente come ci era state descritta: impervia e fitta. Tuttavia mi resi fin da subito conto che ci stavamo allontanando da terre sicure quando l’intero ambiente iniziò a mutare. Prima fu l’olfatto a colpire la mia attenzione. Un odore che cadeva nel marcio impregnava i miei vestiti e il mio naso, a seguire le piante, gli alberi e la vita stessa si dimostravano stanche, scure e malate. La corruzione dunque non era solo un modo di dire… ma era palpabile. Visibile e magari pure contagiosa.

    Fu in quel momento che Jirou si bloccò: - Non posso proseguire oltre, rischierei troppo. Davanti a voi avete due strade. La prima è la più diretta; seguite quel che rimane di questo sentiero e vi condurrà velocemente verso la montagna… direttamente nel cuore del Clan Kugo. La seconda invece vi preserverà sicuramente dai rischi maggiori del sentiero principale. Infatti seguirete un percorso tortuoso ma utile. Vi ritroverete alla fine a comparire dietro al loro covo. Onestamente però non saprei quale delle due sia la migliore, l’unico consiglio è quello di non volare. Verreste subito individuati a tutto vostro svantaggio. – Guardai Satoru, e alzando le spalle, mi limitai a pronunciare poche parole: - Lascio a te. Tuoi i Tengu, tua la scelta. -

     
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    Un anima nobile era davvero questo il Kusano? Faceva bene il sesto a riporre in lui la sua fiducia? Presto ogni interrogativo avrebbe trovato la sua degna risposta. Il sesto capo guidò il piccolo gruppo fino alla fine del monastero dove presentò Jirou il guardiano dei confini con il compito di portare gli accademici in prossimità del territori ostile.

    Prima di partire rispuntò Tsyo e Satoru, leggermente imbarazzato, si avvicinò ad essa. Dalle sue labbra una difficile richiesta.

    Io...Io ci proverò...farò del mio meglio.

    Non poteva permettersi una promessa ma avrebbe fatto il massimo che poteva. La salutò con una tenera carezza su una guancia...

    Così Jirou li accompagnò lungo una foresta fitta e scura, un cammino difficile ma non troppo. Poi i segni della corruzione: una tremenda puzza e dopo una flora appassita e morente.

    Questa corruzione è forse una malattia? Forse contagiosa?

    Ma non vi era tempo per studiare la foresta in quanto incombeva la scelta del cammino da seguire. Il foglioso ci pensò su un attimo per dire

    Chiunque sano di mente tenterebbe un attacco alle spalle. Uno stratega proverebbe un attacco a tenaglia. Ma io non sono uno stratega e non sono sano di mente quindi la strada diretta è la mia scelta. Difficilmente si aspetteranno una sorpresa, poi il fato e con me o altrimenti sconfiggerò anche lui.

    cominciando a percorrere il sentiero.

     
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    - L’approccio diretto? Satoru, stai molto attento a prendere queste decisioni. Un giorno potresti trovarti davanti ad un ostacolo insormontabile… Ricordati che siamo Ninja, solo pochi di noi si possono permettere di sfondare qualunque muro si pari davanti! IhIhIhIhIh – la mia esperienza sul campo mi aveva insegnato proprio quello. E mi bastò una sola volta per imparare in maniera definitiva la lezione.

    Così decidemmo di proseguire direttamente, seguendo quello che di fatto era una sorta di sentiero. O quantomeno lo era una volta, in un tempo passato, perché le piante, gli arbusti e la vegetazione contorta e avvinghiata su se stessa rendevano letteralmente complesso il passaggio. Oltre all’olezzo che caratterizzava l’ambiente, un odore di marcio e putrido, il colore stesso della vegetazione mutava con l’avanzare. Il verde rigoglioso si trasformava in un violaceo, spento, quasi a tratti nero simbolo di morte e necrosi – Mi sembra evidente Satoru, che la corruzione di cui parlava il capo Tengu non si riferisca solo ai suoi simili… la loro Natura influenza anche ciò li circonda. Come se fossero uniti da un legame simbiotico. – il Maestro udendo le mie parole aggiunse giusto un commento – E’ preoccupante e affascinante allo stesso tempo. Ho sempre saputo che i Tengu fossero bestie magiche speciali, ma non fino a questo punto… -

    Comunque proseguendo lungo il percorso principale non ci volle molto prima di finire direttamente nella tana del lupo. Il sentiero in quel bosco dilaniato dal peccato ad un certo punto si aprì in una sorta di spiazzo, privo di alberi o di ostacoli naturali. E lì appoggiati chi su un abbozzo di roccia, chi invece su un tronco scavato dal tempo e dalla maledizione di quel posto, si presentavano tre persone. O meglio tre Tengu.

    Tutti e tre ci osservavano, e in particolare il tizio centrale sembrava il loro leader. Capelli verdi, sguardo profondo come il male che si nasconde nell’abisso e una pipa di ossa erano le caratteristiche che risaltavano di più. Al suo fianco invece si presentava un secondo Tengu, minaccioso quanto il primo. Occhi rossi, e due corna rendevano il suo aspetto indimenticabile. Dietro invece al Tengu con la pipa si nascondeva, o quantomeno quella era l’impressione, un terzo di quella specie. A differenza degli altri due si notava sofferenza e debolezza nel suo volto. Le occhiaie scavate e impresse sul suo viso indicavano uno stato poco salutare, ma la tonicità e la fisicità che lo contraddistinguevano erano simbolo di una forza ancora non perduta. Tutti e tre comunque possedevano una caratteristica in comune: le loro ali erano nera, come la pece. Ali corrotte dal peccato più grave.

    Il Tengu centrale prese a parlare: - Il mio nome è Urameshi, del Clan Kugo. Ma immagino che quell’immondo Yuudai vi abbia già lavato a dovere il cervello. - a pronunciare quel nome il Tengu al suo fianco sputò a terra, in segno evidente di disprezzo – Quel bastardo… Se solo potessi ucciderlo con le mie mani. - Urameshi si alzò dimostrandosi in tutta la sua statura, non meno di due metri di altezza – Silenzio, Yobu. Parlarvi è uno spreco di tempo, e mi limiterò ad uccidervi. Così come abbiamo fatto con i vostri predecessori, e i loro predecessori a loro volta. –

    Tuttavia in quel frangente accadde qualcosa di assolutamente inaspettato. Dal centro del corpo di Satoru una sorta di freccia, di dardo di chakra scoccò verso il trio. Saettando ad una velocità al di fuori delle mie stesse capacità di percezione si diresse verso il terzo dei Tengu colpendo esattamente al centro della fronte, sconvolgendolo in profondità. Come se fosse stato colpito al centro della sua anima.

    - Tsuyo, sorella mia… NO! Questa volta vi fermerò! – e così il Tengu scattò verso Urameshi sguainando una lunga Katana e trapassandolo da parte a parte, nell’addome. L’urlo di rabbia del Tengu anziano fece tremare la terra stessa, letteralmente spaccandola a metà. La radura si deformò completamente e il terreno si ruppe sotto i nostri piedi portandoci verso le viscere corrotte della terra. Non potei fare nulla, così tantomeno Satoru. Nonostante il Maestro e l’altro corvo scappare in volo fu impossibile, perché la terra stessa si richiuse sopra di noi. Mi ritrovai così in una caverna, malamente illuminata e davanti a me, sconvolto ma decisamente agguerrito, si presentava il secondo dei Tengu corrotti: Yobu. Sorrisi, forse era finalmente arrivato il momento di menare la mani – Vediamo quanto tempo ci metterò a romperti le tue ali… e poi la tua testa! IhIhIhIhIhIh!-

    Satoru invece scendendo verso il basso, in una corsa che non poteva in alcun modo fermare, si ritrovò anche egli in una sorta di grotta. Riprendendo per un attimo i sensi realizzò la presenza di ben due Tengu. Il primo era senza dubbio il fratello di Tsuyo, Yotsu. Si trovava esamine, ferito e sanguinante a terra, ai bordi della grotta. Aveva combattuto, ma era stato anche sconfitto. Davanti a Satoru invece il capo dei Tengu, Urameshi, si stava sfilando dall’addome la lunga Katana. Un lago di sangue si stava formando ai suoi piedi, ma apparentemente non sembrava troppo debilitato.

    Urameshi, alzando le braccia verso il cielo, gridò verso il Genin - A quello stolto di Yotsu ci penserò dopo. Ma lo lascierò vivere, lui è uno dei miei figli… infondo. Te invece… morirai qui. Dimenticato dai Kami stessi. Attaccami! Non potrai nulla, comunque. – Un invito molto difficile da rifiutare per Satoru.


     
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